TARI sulla seconda casa: come funziona per la villa al mare, montagna o campagna

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La TARI sulla seconda casa è dovuta salvo i casi di esenzione descritti nel seguito, tuttavia le regole per il calcolo della tassa sui rifiuti cambiano in base ai componenti del nucleo familiare e alla tariffa applicata del comune di ubicazione dell’abitazione sia questa situata al mare, in montagna o campagna. La TARI sulla seconda casa è un argomento molto dibattuto e fonte di molti contenziosi tra fisco e contribuente in quanto il comune ha facoltà di applicare una presunzione sul numero di occupanti e utilizzo addivenendo così ad una tassazione forfettaria basata su una presunzione relativa. Il calcolo della TARI sulla seconda casa può quindi essere errato e discostarsi fortemente dalla realtà. Il contribuente però può segnalare al comune il calcolo non corretto del tributo e arrivare così a ridurre il danno. Spesso però ci si arriva dopo anni.

Cos’è la TARI e Come Funziona

LA TARI è uno dei tre tributi di cui si componeva la famosa IUC (imposta unica comunale) che nessuno conosce formata dall’IMU (imposta municipale) dalla Tasi (tributo sui servizi indivisibili) e per finire dalla TARI (tassa sui rifiuti)

In principio si chiamava la Tarsu tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani istituita dall’art. 1 c. 639 L. n. 147/2013 (cd. legge di stabilità per l’anno 2014), poi prese il nome di Tia tariffa di igiene ambientale, poi Tares tributo comunale sui rifiuti e sui servizi ed ora TARI chissà ancora per quanto. Nella sostanza stiamo sempre parlando della tassa sui rifiuti.

I presupposti per l’applicazione della tassa sulla spazzatura o sui rifiuti è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani e non la proprietà come molti di voi scrivono i presumono. Questo è quanto disciplinato dall’art. 1 c. 641 della Legge n. 147/2013. Ho evidenziato la parola suscettibili perchè è molto importante e lo vedremo dopo, tenetela a mente.

La TARI dovrebbe arrivarvi a casa con il bollettino postale (sembra del comune… a me è arrivata ad esempio) mentre l’IMU e la TASI si versano insieme ma sarà il contribuente a doversi attivare. Anche queste 2 dovrebbero in teoria, almeno nel caso delle persone fisiche, procedere con l’invio a casa, o almeno alcuni comuni so che lo fanno o lo facevano. Per l’IMU a me è arrivata a casa solo il primo anno anche se a ridosso della scadenza.

Il principio su cui si fonda la Tariffa sui rifiuti è “chi inquina paga”. Questo porta a ritenere che il prelievo da parte dell’ente impositore (Il Comune) non può applicare tariffe elevate o determinarle autonomamente  e deve rispettare anche il criterio della “proporzionalità”.

TARI sulla seconda casa: come si calcola

La domanda su chi e come debba pagare la TARI sulla casa al mare è naturale anche perché entra nel calcolo dei costi di gestione e manutenzione di un secondo immobile. Nella pratica il comune prende la tariffa imposta e prende il numero di componenti del nucleo familiare. Sul sito di molti comuni che ho consultato è prevista la possibilità di utilizzare dei format per comunicar eeventuali riduzioni o per indicare il numero di occupanti ed il periodo di soggiorno medio presso l’abitazione.

Tuttavia non so quanti sappiano dell’esistenza di questa procedura che potrebbe portarvi a determinare un prelievo ed una tassazione ben già bassa di quella che che il Comune applica automaticamente dopo l’acquisto di casa.

Vi lascio immaginare quanto si discuta la realtà da questo calcolo in considerazione che la permanenza media di un abitante in un comune in una casa al mare, montagna o campagna potrebbe anche essere di un decimo rispetto all’anno.

Non so quando il legislatore abbia partorito questa possibilità ma prima spargete voce di questo e prima si arresta il flusso di denaro che inconsapevolmente state dando all’erario senza accorgervene e senza sapere che potreste, si spera, risparmiare qualcosa su questo tributo.

Da sapere comunque che avete la possibilità di contestare questa presunzione relativa del comune e dimostrare che non ci siete mai in questa casa se non in sporadici periodi. L’elemento da portare a sostegno sono come al solito le utenze. Del resto i comuni o l’agenzia delle entrate ci ha capato una vita per dimostrare che il contribuente non viveva veramente in quella o quell’altra cos….ora lo strumento che loro utilizzavano per distorcere le agevolazioni prima casa sulle seconde case al mare o in montagna ora gli si ritorce contro e ci consente di pagare meno TARI.

Nel seguito l’articolo di approfondimento che vi aiuta a comprendere come fare per effettuare il calcolo della tariffa spettate e da proporre al comune.

Calcolo della TARI da parte del Comune

Il comune in pratica attinge alla propria anagrafe tributaria e verifica quanti sono i componenti del nucleo familiare senza richiedere eventuali dichiarazioni al contribuente o informazioni qualitative che possono aiutare e comprendere o meno l’effettiva degenera del tributo o quantomeno per orientare meglio il calcolo e affinare la stima.
Succede così che una famiglia anche di 5 persone debba pagare per la casa al mare come se ci stesse tutto l’anno quando sappiamo che questo nel 99% dei casi no si avvera.
Così anche se utilizzate per esempio la casa la mare, montagna o compagna per i mesi estivi e per qualche we l’anno vi trovate a pagare uno sproposito solo perchè il Comune ha la facoltà di applicare questa presunzione.
Ricordo che la norma in teoria dava la possibilità ai Comuni proprio di prevedere delle tassazioni agevolate per le case di villeggiatura o comune casa il cui utilizzo era limitato o discontinuo. In tal senso si esprimeva al tempo l’articolo 1, comma 659, Legge n.147/2013 che recitava: “Il comune con regolamento di cui all’articolo 52 del decreto, legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, può prevedere riduzioni tariffarie ed esenzioni nel caso di:
  • a) abitazioni con unico occupante;
  • b) abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo;
  • c) locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente;
  • d) abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero;
  • e) fabbricati rurali ad uso abitativo.

Esempio calcolo TARI seconda casa

Nel seguito ho provato a fare un calcolo sintetico per la TARI di un casetta posseduta tutto l’anno da una famiglia di 4 componenti nel comune di Rimini. Uno a caso che però aiuta a capire perchè il Comune per le abitazioni a disposizione e usate solo per periodo stagionali applica una decurtazione SOLO del 10% rispetto a quella ordinaria il che mi pare davvero oneroso se pensiamo che in media le seconde case sono sfruttate per un periodo limitato nell’arco dell’anno parliamo in media di 40/60 giorni l’anno. A questo si aggiunge che spesso sono sfruttate non da tutti i componenti del nucleo familiare.

Tipologia Immobile Superf. Periodo Imposta € Add.Prov. € Riduz. % Riduz. € (*) Totale €
Abitaz. a disposizione
Tariffa fissa: 3 – T. variabile: 30 Rif: Rimini
8 m² 01/01/2018
31/12/2018
54,00 2,70
(5%)
10 % 5,67 51,03

Abitaz. a disposizione
Tariffa fissa: 2 – T. variabile: 79 Rif: Rimini

70 m² 01/01/2018
31/12/2018
219,00 10,95
(5%)
10 % 22,99 206,96
Totale TARI 258,00

Esempio Modulo dichiarazione occupanti TARI

Nel seguito ho preso come esempio il comune di Rimini che messo a disposizione un modulo per la denuncia degli occupanti e di eventuali clausole di riduzione o esenzione che trovate qui sotto:

Modello denuncia TARI occupanti

Giurisprudenza a favore della rettifica del contribuente

La sentenza n. 8383/2013 della Cassazione conferma la natura relativa della presunzione sul numero di occupanti dell’unità locale ed il pieno diritto del contribuente a comunicare al Comune il numero di occupanti che deve essere ragionevole, intendiamoci.

Seconda casa in comune diverso da quello della residenza o abitazione principale

In questo caso il comune applica un criterio di calcolo della TARI basato sul numero dei componenti del nucleo familiare. Non andranno a verificare i consumi effettivi pur potendolo fare come nel caso di accertamenti per esempio, troppa fatica. Per cui potrebbe potrebbe verificarsi il caso per cui pagate quanto la prima casa se non di più pur non usandola solo per pochi giorni fa o per averla semplicemente a disposizione. Da sapere che resta comunque ferma la possibilità per il Comune di applicare, in sede di accertamento, il dato superiore emergente dalle risultanze anagrafiche del comune di residenza» come previsto dall’articolo 17, comma 3.

I comuni poi possono prevedere riduzioni delle aliquote per le “abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo” (articolo 1, comma 659, legge 147/2013).

Tutte le Tasse sulla seconda casa

Qualora vi foste dimenticati di effettuare il pagamento o lo aveste fatto in misura errata ricordate che potete ricorrere all’Istituto del ravvedimento operoso. Con questo nuovo istituto è possibile ridurre l’importo delle sanzioni in misura considerevole. L’importo aumenterà all’aumentare del tempo tra la data di versamento e quello in cui si effettua il pagamento con ravvedimento operoso. Nel seguito la guida gratuita al calcolo e approfondimento per effettuare il versamento.

Ravvedimento Operoso IMU TARI TASI: file per il calcolo

TARI: Proroga e Riduzione per il Comune di Roma

4 Commenti

  1. La verità è che la tassa rifiuti sulle seconde case (dopo l’IMU) è l’ennesimo espediente per tartassare i presunti “ricchi” da parte dei Comuni rivieraschi.

  2. Grazie per l’articolo, molto interessante. Mi può dare per piacere il nome di qualche comune in cui si può indicare il periodo di soggiorno medio? vivo in un comune dove c’e una località marittima piena di seconde case occupate solo 3 mesi all’anno e la tari richiesta è salatissima (e i bidoni comunque chiusi da ottobre ad aprile)
    Grazie!

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