Bonus Mobili e arredi su più immobili: detrazione per arredamento seconda casa

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Aggiornato il 28 Aprile 2023

agevolazioni sulla casaVediamo quali sono le condizioni da rispettare per fruire della detrazione fiscale per l’arredamento di casa meglio conosciuto come “bonus mobili e arredi” e quali le ultime novità introdotte dalla nuova legge di Bilancio.

Qui trattiamo la fattispecie di spese sostenute per le cosiddette seconde case ossia la casa in cui non dimoriamo abitualmente ossia che non rappresentano l’abitazione principale seppur abbiamo stabilito li la residenza legale. Vedremo anche come avviene il calcolo e l’indicazione nella dichiarazione dei redditi 730 o Modello Unico, indipendentemente dal fatto che abbiate la partita Iva.

A tal proposito vi ricordo sempre quali sono gli elementi sotto controllo del fisco per valutare se state solo formalmente sostenendo che l’abitazione principale è in quel luogo piuttosto che in un altro. Vi ho anche spesso ripetuto quale differenza esiste tra i concetti di dimora abituale, residenza anagrafica e domicilio fiscale.

Bonus Mobili e Arredi 2021

La Testo approvato della Manovra di Bilancio 2021 in vigore dal primo gennaio 2021 prevede la proroga del bonus mobili, arredi ed elettrodomestici anche per il 2021 con qualche novità.

Viene infatti previsto che il limite massimo di spesa attualmente fissato a 10 mila euro salga a 16 mila euro.

La percentuale di detrazione fiscale valida ai fini IRPEF resta invece invariata al 50% del costo sostenuto ed effettivamente rimasto a carico del contribuente.

Per quello che concerne la tipologia di mobili ed elettrodomestici questi dovranno essere di categoria o classe energetica non inferiore ad A+. Per elettrodomestici si intende qualsiasi apparecchiatura dotata di etichettatura.

Quando si parla di classe energetica mi riferisca naturalmente agli elettrodomestici anche se sta prendendo piede anche la certificazione di alcuni rivestimenti, anche se al momento mi sento di escludere la categoria merceologica che comunque continua ad essere agevolata ma tramite la detrazione fiscale sulla ristrutturazioni edilizie.

Nulla cambia rispetto al passato per quello che concerne la previgente formulazione dell’agevolazione fiscale in oggetto. Per cui restano fermi i soggetti che possono beneficiare del bonus e le tipologie di interventi ammessi.

Proroga Bonus Mobili e Arredi 2020

La Legge di Bilancio 2020 ha previsto, come anticipato già nel consiglio dei Ministri del 16 ottobre 2019 la Proroga Detrazione Fiscali IRPEF sugli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici e case compreso anche ed il bonus mobili e arredi e viene introdotte il “bonus facciate” per il rifacimento delle facciate degli edifici.

Oltre a questo la Manovra di Bilancio 2020 introduce anche altre proroghe ed il nuovo bonus facciate. Al fine di favorire infatti gli investimenti sul patrimonio edilizio, anche per aumentare la resilienza e sostenibilità  sono prorogate le agevolazioni fiscali e gli incentivi sulle ristrutturazioni attraverso:

  • Proroga al 31 dicembre 2020  della detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia al 50 per cento (da suddividere in 10 quote  annuali).
  • Proroga al 31 dicembre 2020 della detrazione al 50 o 65 per cento per gli interventi di efficienza energetica come l’installazione di pannelli solari, di impianti dotati di caldaie a condensazione almeno in classe A con sistemi di termoregolazione evoluti, di micro-cogeneratori,  di dispositivi per il controllo da remoto degli impianti (da suddividere in 10 quote annuali), anche per gli immobili degli Istituti autonomi  per le case popolari
  • Proroga per il 2020 della detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica elevata finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione 4
  • Introduzione per il 2020 di una detrazione dell’90% per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici  (“Bonus facciate“)

Per il Bonus Mobili e arredi la detrazione fiscale IRPEF spettante è sempre pari al 50% della spesa sostenuta fino ad un massimo di spesa di euro 10.000. Il totale dei 10 mila euro deve essere riferito non al singolo acquisto ma al complesso delle spese sostenute in mobili e arredi. spese. La detrazione è suddivisa in dieci quote annuali costanti.

Nel caso in cui si voglia beneficiare dell’agevolazione fiscale su lavori iniziati nel 2019 ma i cui mobili arredi sono stati o si acquisteranno nel 2020 il tetto dei 10 mila euro deve considerare e quindi essere nettato di eventuali spese sostenute nel 2019 laddove per queste si sia già beneficiato del bonus. In poche parole non abbiamo 10 mila euro per ciascun anno di imposta come potrebbe essere logico pensare ma i 10 mila euro sono riferiti all’intervento nel suo insieme anche se a cavallo di due anni.

La prima cosa da ricordare è che il bonus fiscale si sostanzia nella possibilità di detrarre il costo sostenuto per mobili e arredi fino ad un massimo di 10 mila euro nella misura del 50% in 10 rate di pari importo a partire dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno di sostenimento. In una frase ho concentrato quasi tutto, ma attenzione.

Ulteriore chiarimento è che il limite di 10 mila euro è riferito alla singola casa ma non per singolo anno di imposta per cui se la vostra ristrutturazione è a cavallo d’anno e voi avete già acquistato un mobile di 9 mila euro un anno, l’anno successivo potete sfruttare solo la quota residuale pari a mille euro.

Il limite prima di tutto si riferisce alla singola unità abitativa su cui state effettuando dei lavori per cui qualora abbiate tre case e stiate sostenendo spese su tutte e tre sappiate che potete procedere all’acquisto di 30 mila euro di bonus e arredi sfruttando poi la detrazione fiscale per 15 mila euro da spalmare in 10 anni per cui parliamo nel caso specifico di 1500 euro annue di detrazione fiscale. Vi ricordo che la detrazione fiscale agisce direttamente a riduzione dell’imposta Irpef da versare. si intende

Calcolo Detrazione Bonus Mobili e Arredi

Il calcolo della detrazione fiscale spettante è piuttosto semplice in quanto supponendo per esempio di aver sostenuto spese per 10 mila euro sappiamo che 5 mila euro rappresentano la detrazione fiscale da suddividere in rate di pari importo da 500 euro per ciascun anno di imposta. 500 euro annue sono budini l’effettivo risparmio sulle tasse di fine anno.

In questo caso tuttavia queste definizioni non servono in quanto per fruire della detrazione non viene richiesto che l’abitazione in cui sono svolti dei lavori di ristrutturazione sia effettivamente destinata alla propria abitazione principale.

Per questo il bonus arredi è possibile sfruttarlo anche per le case al mare, in montagna o in campagna su cui effettuate i lavori di ristrutturazione

Indicazione nella dichiarazione dei redditi 730: attenzione alla seconda casa

La spesa andrà indicata nella sezione III C Spese per l’arredo degli immobili e Iva per acquisto abitazione classe A o B del quadro E “oneri e spese” modello dove indichiamo anche le spese per il recupero del patrimonio edilizio i di ristrutturazione. Il rigo interessato è il numero E57.

Per l’indicazione di spese sostenute sulle seconde case dovremmo indicare nella colonna 3 il numero della rata (per il primo anno 1, poi 2, poi 3 e così via), poi indicheremo in colonna 4 la spesa sostenuta nel limite di 10 mila euro per singola unità abitativa.

Questa a mio avviso rappresenta l’unica particolarità che distingue il trattamento fiscale dell’agevolazione fiscale tratta nell’articolo tra abitazione principale e seconde case.

Infine ricordate anche di compilare la sezione III B con i dati catastali del fabbricati interessato (foglio particella sezione, mappale, sub etc)

Detrazione  fiscale Bonus e arredi con partita Iva

Mi hanno chiesto spesso cosa fare nel caso di mobili e arredi acquistati per la propria attività professionale, magari per il proprio studio medico o per il proprio studio di avvocati, etc. Qui a mio avviso andrebbe fatto un giudizio di convenienza economica e finanziaria. Nell’assunto che siano rispettate entrambi i requisiti previsti per accedere al bonus arredi come persona fisica e che le spese siano strumentali all’attività possiamo fornire un chiarimento utile sulle modalità di deduzione.

Per sfruttare al meglio il beneficio dovrete purtroppo prendere carta, penna e calcolatrice e farvi il seguente schema:

  1. Da una parte fatte 10 ile euro le spese e 5 mila euro il 50% detraibile nel 730, ogni anno avrete un risparmio di Irpef pari a 500 euro.
  2. Dall’altro dovrete vedere prima di tutto se il mobile o l’arredamento sono strumentale all’attività professionale esercitata con partita Iva, successivamente dovrete vedere se è ammortizzabile e in quanti anni (solitamente 20/25% annue), quanto vale la deduzione del costo ai fini del vostro reddito imponibile. Calcolate la vostra aliquota marginale in modo da verificare quanto la quota di ammortamento annua sta abbattendo il vostro reddito imponibile Irpef. Poi considerate l’Iva eventualmente detraibile. Qualora la spesa sia ritenuta per uno studio/abitazione ricordate di considerare la quota deducibile solo al 50% in quanto il fisco presuppone l’utilizzo promiscuo in questi casi.

In tal modo avete anche l’effettivo risparmio annuo dal lato del professionista e potete verificare cosa preferite fare.

Infine considerate che tra le due previsioni normative esiste comunque una differenza di fondo che consiste nel fatto che il bonus mobili e arredi si sfrutta in un orizzonte temporale di 10 anni mentre la deduzione del costo ai fini Irpef durante il periodo di ammortamento delebile o dell’arredo che solitamente sono 4 o 5 anni per cui più breve.

Attività esenti Iva

Per esempio, nel caso di attività esenti come quella di un medico ricordate che l’Iva pagata sulle fatture di acquisto è indetraibile e diviene un costo deducibile ai fini Irpef. Per questo motivo né meglio verificare caso per caso la convenienza per vedere come comportarsi.

Come vedrete quindi starà a voi verificare questi aspetti e decidere cosa vi conviene o semplicemente avete preferenza a fare.

Nel seguito vi segnalo la guida pratica gratuita al bonus mobili e arredi dove trovate le principali caratteristiche di questa agevolazione fiscale partendo dai soggetti che vi possono accedere, i requisiti che devono avere, le modalità di pagamento da rispettare etc etc con tanti consigli utili e risposte alle vostre domande.

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7 Commenti

  1. Io quest’anno ho chiuso una cila e fruito del bonus mobili,ma nel nuovo anno dovrò farne un’altra cila per sistemare il garage e finire alcune cose in casa.
    Posso fruire di nuovo per il bonus mobili?

  2. Ho cambiato nella mia residenza a Brescia i condizionatori e usufruiro’ della detrazione del 50%.
    Ho acquistato inoltre per la mia seconda casa in Sardegna dei mobili.
    Posso chiedere il bonus mobili abbinando nella dichiarazione rediti queste spese alla prima casa?
    Possono essere fatti dei controlli di merito?

  3. Buonasera, io e mia moglie abbiamo comprato 2 appartamenti con l’impegno a fonderli per avere i benefici della prima casa.
    Stiamo iniziando i lavori di ristrutturazione che si concluderanno con la fusione dei 2 immobili.
    Possiamo usufruire del doppio bonus mobili (1 per alloggio) visto che gli immobili alla presentazione delle pratiche saranno 2 ?
    Siamo in separazione dei beni e abbiamo un conto cointestato.
    A chi devono essere intestate le fatture: 50% a testa per alloggio o possiamo farci intestate le fatture per un alloggio a me e per l’altro a mia moglie o ancora non ha importanza perché essendo 2 alloggi potrei detrarre tutto io se ho capienza sufficiente ?
    Grazie.

  4. Se ho appena acquistato una seconda casa, posso già aprire una cila ed effettuare i lavori di ristrutturazione usufruendo delle detrazioni fiscali IRPEF del 50% in 10 anni? So che scadono al 31/12/2021 per cui dovrei essere ancora in tempo.
    Inoltre, ad esempio, se decido di acquistare io personalmente sanitari, pavimenti e quanto possa occorrere per ristrutturare, pagando con bonifico o carta, posso portare le fatture in detrazione?

  5. Ciao! Se ho la residenza in un luogo, e il domicilio presso un’abitazione in ristrutturazione di proprietà di un’altra persona posso acquistare elettrodomestici e mobili usufruendo della detrazione o no?
    Grazie mille!

    Sara

  6. Nel caso di condominio minimo, senza codice fiscale né amministratore, sul quale siano stati eseguiti lavori di risparmio energetico, nel 730 dove va inserito il codice fiscale dell’unico condòmino che ha sostenuto le spese?
    Nel rigo E61 della sezione IV del quadro E del 730 difatti non c’è nessuna colonna idonea allo scopo.
    Grazie

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