Aggiornato il 4 Maggio 2023
Quanto posso portarmi in detrazione nella dichiarazione dei redditi
La regola è sempre la stessa al momento e consiste nella possibilità di detrarsi un costo massimo di 4 mila euro per annuo applicandoci un’aliquota del 19%. In sostanza il risparmio effettivo che avrete nel caso lo sfruttaste al massimo sarà quindi di 4 mila X 19% = 760 euro. Su questo ammontare sarà applicata un’aliquota del 19%, pertanto la detrazione complessiva non potrà essere superiore a 760 euro. Nel caso di mutuo per la costruzione o la ristrutturazione dell’abitazione, il limite scende a 2.582,28 euro. L’agevolazione è concessa a patto che si tratti di abitazione principale da adibire a tale scopo entro un anno dal rogito dell’acquisto e che lo sia per tutti gli anni in cui si vuole detrarre il costo in dichiarazione.
L’immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro 1 anno dall’acquisto. Questa condizione deve permanere per tutto il periodo d’imposta per il quale si chiedono le detrazioni. Vi ricordo che la definizione di abitazione principale non coincide con quello di residenza anagrafica ma è diverso (si intende la dimora abituale) e più ampio (comprende anche i familiari). Nella guida gratuita alla detrazione degli interessi passivi trovate la corretta definizione con chiarimenti ed esempi di dettaglio per capire come funziona.
Spese istruttoria Mutuo
L’accensione di un mutuo è un’operazione che comporta un’assunzione di responsabilità notevole. Nel momento in cui si firma il relativo contratto con la banca, ci si impegna al pagamento delle rate mensili a favore dell’istituto erogatore per un arco temporale generalmente variabile tra uno e due decenni, se non maggiore.
E’ chiaro che la pianificazione di questo genere di attività deve essere svolta con il massimo della cura senza tralasciare alcun aspetto. Troppo spesso i futuri potenziali mutuatari sono concentrati esclusivamente su alcuni punti ignorandone talvolta diversi altri… si tratta di un comportamento assolutamente sbagliato.
Spese “accessorie” al mutuo
Le cosiddette spese accessorie non sono affatto trascurabili e per mutui di importo medio – basso possono costituire anche una percentuale significativa del valore complessivo dell’intera operazione.
Nei precedenti articoli abbiamo parlato dei consigli per acquistare casa, senza errori ed in sicurezza in modo da arrivare preparati all’acquisto. La detrazione principale prevista per il mutuo sulla prima casa riguarda la detrazione degli interessi passivi.
Troppo spesso, in maniera superficiale, coloro che richiedono un mutuo si fermano ad analizzare solo ed esclusivamente il tasso di interesse applicato. Seppure si tratti del parametro principale, sarebbe buona norma chiedere maggiori dettagli alla banca anche in merito alle spese secondarie. In un periodo in cui i tassi sono sostanzialmente livellati e spesso identici tra banche differenti, l’ammontare delle spese accessorie potrebbe diventare un fattore discriminante nella scelta dell’istituto finanziario con il quale sottoscrivere il contratto. Di seguito sono elencate le principali spese che il mutuatario è tenuto a sostenere nel momento in cui decide di accendere un mutuo immobiliare.
Spese notarili per la stipula del mutuo
La sottoscrizione di un mutuo, spesso contemporanea all’atto di acquisto vero e proprio dell’immobile, avviene mediante la stesura di un contratto effettuato con rogito notarile. Il mutuatario e la banca creditrice si costituiscono davanti al notaio che provvede alla correttezza della transazione e all’esplicazione di tutte le procedure formali del caso. E’ compito del notaio effettuare tutti i dovuti controlli in merito alla proprietà oggetto della procedura, dichiarandone la disponibilità e l’assenza o meno di trascrizioni pregiudizievoli come eventuali ipoteche. Le spese notarili, rappresentate essenzialmente dalla parcella del notaio, sono generalmente calcolate in maniera proporzionale al valore dell’iscrizione ipotecaria dell’immobile. Tale percentuale di norma è data dal 2 – 2,5 % del valore del mutuo.
Spesso la banca mutuante tende a consigliare un proprio notaio di fiducia con il quale opera abitualmente. E’ bene sapere che la scelta del notaio è un diritto del mutuatario e non deve essere in alcun modo imposta dalla banca. Ciò non vuol dire che il notaio proposto dall’istituto di credito sia necessariamente più costoso della media ma sarebbe opportuno richiedere un preventivo anche ad altri notai esterni per poi confrontarli con le tariffe del primo.
Sebbene possano sembrare delle preoccupazioni eccessive basti pensare che su un importo di 150.000 euro l’onorario notarile può arrivare anche a cifre di 4 – 5.000 euro. La scelta di un professionista con tariffe più contenute può rivelarsi una prima fonte di risparmio.
Vi ricordo che queste insieme alle altre sono detraibili dall’IRPEF nella misura del 19% semprechè siano considerate come una detrazione oneri accessori al mutuo contratto per l’acquisto dell’abitazione principale. Per fare un semplice esempio, fatte il valore di queste spese 2.000 euro l’effettivo risparmio di tasse (imposte Irpef) che andremo a risparmiare sono pari a 380 euro netti.
Spese per la sottoscrizione del contratto
Si tratta di un’imposta di bollo del valore di 14,82 euro che viene corrisposta interamente a favore dell’erario.
Spese di istruttoria
L’istruttoria è quella fase in cui la banca decide di aprire la pratica di finanziamento a favore del richiedente ed inizia a compiere tutte le formalità previste affinché si possa passare all’erogazione vera e propria del mutuo: raccolta della documentazione necessaria, valutazione dell’affidabilità finanziaria del cliente, etc. L’importo delle spese di istruttoria varia in maniera alquanto significativa in funzione della banca prescelta. Ogni istituto calcola tali spese in misura diversa: alcuni in percentuale sul capitale finanziato (con valori che oscillano tra lo 0,1 e lo 0,5 % dell’importo del mutuo stesso, anche se alcune banche sono arrivate perfino all’1%) altri in misura fissa (per una spesa forfettaria media di circa 100 euro).
Va detto che molte banche, a titolo promozionale e al fine di acquisire nuovi clienti, tendono a farsi carico pienamente di tale spesa senza gravare ulteriormente sulle spalle del potenziale mutuatario.
Perizia tecnica
Viene redatta allo scopo di stimare il valore corretto di un immobile tenendo conto degli aspetti tecnico – strutturali dello stesso. Ovviamente, la compilazione della perizia deve essere affidata ad un professionista quale un ingegnere, un architetto o un geometra. Anche in questo caso non esiste un costo prefissato ed uguale per tutti. Esso è variabile in funzione del tecnico che si decide di interpellare. Solitamente la spesa da affrontare varia da un minimo di 100 euro ad un massimo di 500.
Come per la scelta del notaio, anche in questo caso le banche tendono spesso a consigliare un tecnico di loro fiducia. Tuttavia il mutuatario ha il pieno diritto di rivolgersi ed affidare il lavoro ad un qualsiasi tecnico abilitato desideri senza che la banca possa opporsi in alcun modo.
Imposta sostitutiva ed imposta di registro
Come stabilito dal D.P.R. 601/73 l’imposta sostitutiva è pari allo 0,25% del capitale erogato. Nel caso in cui il finanziamento avvenga da parte di una finanziaria si è tenuti al versamento dell’imposta ipotecaria per un valore pari al 2% dell’importo di iscrizione ipotecaria (pari di solito al doppio del valore del mutuo) oltre al versamento dell’imposta di registro pari allo 0,50% di quest’ultima. Ulteriore articolo dove potete trovare dei consigli per l’acquisto di casa ma con un taglio più orientato al lato fiscale è l’articolo dedicato alle detrazioni fiscali sull’acquisto di casa che vi descrive la tassazione a livello di Iva e di Imposta di registro oltre ad alcune voci che vi dovrete ricordare perché le potrete portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi. Da Cristian: l’imposta sostitutiva (oltre che al 2% se mutuo erogato da finanziaria) passa dallo 0,25% al 2,00% anche se la finalità del mutuo è differente dall’acquisto per prima casa.
Tassa di archivio notarile, marche da bollo, etc
Si tratta di tutta una serie di adempimenti burocratici a cui bisogna adempiere nel momento in cui si acquista un immobile. Tali incombenze vengono svolte dal notaio al quale bisogna versare i relativi importi. Considerando un mutuo di circa 100.000 euro, tali spese gravano per un importo variabile tra i 2.000 ed i 4.000 euro.
Spese di incasso delle rate
E’ un costo che viene addebitato direttamente su ogni rata mensile del mutuo. Tiene conto delle spese sostenute dalla banca per procedere all’incasso di ogni singola rata. E’ compreso tra 1 e 5 euro per ogni rata.
Polizza assicurativa
Un ulteriore costo, spesso del tutto ignoto al sottoscrittore del mutuo fino al momento della stipula dello stesso, è il premio assicurativo da pagare per tutelare l’immobile acquistato contro eventuali incendi o danni subiti dallo stesso. Sono gli stessi enti eroganti che richiedono come condizione necessaria e inderogabile al fine dell’erogazione del mutuo, la stipula di una polizza assicurativa che permetta loro di tutelarsi a garanzia del credito concesso.
La polizza può essere accesa direttamente dall’ente mutuante che provvederà ad addebitare il premio nei vari costi di apertura a carico del cliente in una sola soluzione oppure rateizzando l’importo per un numero di rate prefissate.
Analogamente ai casi precedenti, il mutuatario può decidere di appoggiarsi ad una compagnia assicurativa diversa da quella proposta dalla banca purché quest’ultima risulti ovviamente il beneficiario del risarcimento in caso si verifichino i danni previsti. Per verificare se la tipologia del premio è detraibile potete leggere l’articolo dedicato alla detrazione fiscale sulle assicurazioni nel 730.
Nuova Imposta sostitutiva
Chiarimenti anche sulla nuova Imposta sostitutiva sul mutuo e sui finanziamenti introdotta dal Dl 168/2004
Indicazione nel 730
Per detrarli dovrete naturalmente indicarli nel 730: a tal proposito vi indico in quali rigo del 730 2015. Il rigo E7 e il codice 8 nei righi da E8 a E12 devono comprendere gli interessi passivi sui mutui ipotecari rispettivamente indicati nella sezione “Oneri detraibili” della Certificazione Unica con i codici onere 7 e 8. Vi ricordo sempre di verificare ogni anno se cambia di qualche riga l’esatto posto dove inserirlo. Cercherò per quanto possibile di tenerlo aggiornato.
Tenuta del conto corrente
Molto spesso il richiedente di un mutuo si trova ad accenderlo presso un istituto bancario del quale non è cliente. Per la corretta gestione del finanziamento e del rimborso delle rate la banca chiede al cliente di aprire un conto corrente presso di essa. Ciò comporta un ulteriore esborso. Ogni anno si dovranno corrispondere alla banca le spese di tenuta conto oltre a pagare l’imposta di bollo sullo stesso a favore dell’erario.
Guida alla detrazione sugli interessi del mutuo
Vi ricordo poi che questo è un articolo di approfondimento dedicato alle spese e costi accessori al mutuo ma voi potete sempre fare riferimento alla Guida alla detrazione fiscale degli interessi passivi sul mutuo
Estinzione anticipata
Qualora il beneficiario di un mutuo decidesse di sospendere il pagamento delle rate mensili per estinguere in un’unica soluzione anticipata la restante parte del credito residuo ottenuto bisogna ricordare che le banche in tal caso prevedono il pagamento di una penale che può variare dall’1% al 3% del capitale non ancora rimborsato al momento dell’estinzione. A tal proposito vi segnalo l’articolo di approfondimento dedicato proprio alla estinzione anticipata del mutuo: come si chiede e quanto costa….già perché, incredibile ma vero, se ti ridò i soldi prima devo anche pagare in più.
Mutuo e nuda proprietà
Vi segnalo anche altri articoli dedicati sempre all’argomento mutui come quello sul mutuo cointestato o in caso di nuda proprietà.
Riferimenti utili di prassi
Quello che trovate scritto qui dentro vi chiederei di poterlo riscontrare anche con importanti riferimenti di prassi dell’agenzia delle entrate come la Circolare n. 13 del 1980 o la Circolare n. 95 del 2000 (par 1.2.3) o la circolare n. 7 del 1993 (par. 12) o la circolare n. 15 del 2005.
Tra gli oneri accessori sono compresi anche l’onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo ipotecario, nonché le altre spese sostenute dal notaio per conto del cliente (ad
Altre Spese da scaricare nella dichiarazione dei redditi sul contratto di mutuo
Potete anche scaricare le commissione o provvigioni richiesta dalla banca o altri istituti di credito per la loro attività di intermediazione, nonché la provvigione per scarto rateizzato nei mutui in contanti, le eventuali sanzioni per le estinzioni del mutuo.
Potrete scaricarvi anche le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione sul mutuo, le perdite realizzate su differenze di cambio qualora abbiate stipulato mutuo in valuta estera.
NB: non sono ammesse in detrazione le spese di assicurazione dell’immobile, neppure qualora l’assicurazione sia richiesta dall’istituto di credito che concede il mutuo, quale ulteriore garanzia nel caso in cui particolari eventi danneggino l’immobile, determinando una riduzione del suo valore ad un ammontare.
Guida Gratuita alla detrazione degli interessi pagati sul mutuo
Compilazione Modello 730
Dalle istruzioni del 730 2019 vi segnalo che gli Interessi passivi andranno ad arricchire la compilazione del Rigo E7 e codici 8, 9, 10 e 11 nei righi da E8 a E10. In questi righi vanno indicati gli importi degli interessi passivi, degli oneri accessori e delle quote di rivalutazione pagati nel 2018 per i mutui, a prescindere dalla scadenza della rata. In caso di mutuo ipotecario sovvenzionato con contributi concessi dallo Stato o da enti pubblici, non erogati in conto capitale, gli interessi passivi danno diritto alla detrazione solo per l’importo effettivamente rimasto a carico del contribuente.
Nel caso in cui il contributo venga erogato in un periodo d’imposta successivo a quello in cui il contribuente ha fruito della detrazione per l’intero importo degli interessi passivi, l’ammontare del contributo percepito deve essere assoggettato a tassazione separata a titolo di “onere rimborsato”.
Buonasera, ho bisogno di aiuto per questa particolare situazione: acquisto prima casa col sistema di acquisto (10/5/21) con atto notarile del fabbricato al grezzo categoria F/3 e contemporaneo contratto di appalto allo stesso costruttore per terminare l’alloggio con consegna entro fine 2022 (questo era il sistema di vendita del costruttore); vorrei cortesemente sapere se il limite per interessi passivi attualmente in preammortamento ed oneri accessori, compreso una mediazione creditizia extra banca, sia di 4000 euro o 2582,28 come se l’avessi fatta costruire io e se ci fossero problemi circa il cambio di residenza oltre l’anno di acquisto del rustico.
Grazie anticipatamente.
Ho un dubbio: ho fatto il preliminare di acquisto della prima casa nel 2019 pagando una caparra per “fermare” l’immobile. Sempre nel 2019 ho fatto un preliminare di vendita per venderela ia casa (posseduta da più di 5 anni) e ho ricevuto la caparra.
Nel 730 devo mettere qualcosa? e se si cosa? grazie
Quindi se ho capito bene la somma degli oneri accessori va sommata alla somma degli interessi passivi e inserita nel rigo E7
UN pò troppe domande tutte insieme. Tuttavia a tutte sono state date le risposte con appositi articoli che può trovare digitando le parole chiave nella funzione di ricerca interna al sito.
Corretto, solo la spesa ma non anche le imposte (l’imposta di registro versata sull’abitazione principale, nel caso di vendita e riacquisto rappresenterà un credito di imposta da potrei giocare al momento di pagamento della nuova imposta).
salve,
lunedì farò il rogito per l’acquisto della prima casa. Posso inserire le fatture di notaio, agenzia immobiliare e perizia nella dichiarazione che farò on line subito dopo l’atto, oppure sono spese “di competenza” della dichiarazione dei redditi dell’anno prossimo? Inoltre ho letto che da quest’anno è stato inserito lo sgravio del 50% sull’acquisto dei mobili se almeno uno della coppia ha meno di 35 anni: anche in questo caso si possono già inserire tali spese o vanno nella dichiarazione dell’anno prossimo?
Grazie mille
Buongiorno! A settembre del 2016 ho acquistato la mia prima casa (al 50% con la mia compagna). Tra le varie voci che compaiono nella fattura del notaio se ho capito bene è possibile detrarre solo la parte di onorario relativa al mutuo (va aggiunta nel quadro E7?) oppure è possibile detrarre anche altro (es. Imposta di registro, imposta ipotecaria, catastale, etc)?
Grazie!
Buona sera. Il quale rigo del 730 devo indicare le spese notarili, le spese di perizia e le spese dell intermediario immobiliare. Grazie
No
Si la prima casa è la definizione che tutti associano all’abitazione principale. Per questo ho dedicato proprio un articolo che chiarisce la differenza tra abitazione principale, prima casa, dimora abituale, domicilio fiscale e residenza perchè possono avere valore differente ai fini delle agevolazioni fiscali e non solo. Capita anche per altri termini che il contribuente utilizza impropriamente dei termini come tasse al posto di imposte o deduzioni al posto di detrazione etc etc.
In quale rigo e con quale codice nel 730/2016 si deve inserire l’onorario del notaio per la stipula del mutuo e il costo della perizia tecnica?
Grazie
Buonasera
a novembre, ho acquistato il 50% delle quote dell’immobile da mio marito (eravamo in comunione di beni fino alla separazione)
Posso detrarre le spese notarili ?
La ringrazio della sua preziosissima informazione
Ed infatti cito dal TUIR ” Per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente o i suoi familiari
dimorano abitualmente” ,che può beneficiare di detrazioni per oneri.
Non si fa alcun riferimento alla definizione di “prima casa”, cioè quella che, soddisfacendo determinate condizioni,può godere dell’aliquota ridotta della Imposta di registro.
Ma io non sono del mestiere, e questa è solo la mia personale interpretazione di concetti espressi in lingua italiana. Come faccio a sapere se sbaglio? Se chiamo il call center dell’ AdE devo affidarmi alle competenze dell’operatore di turno. :(:(
Leggi tutto: http://www.tasse-fisco.com/interessi-sui-mutui/spese-mutuo-notaio-bollo-istruttoria/11447/#ixzz49bzBbEVx
Follow us: @tasseefisco on Twitter | tassefisco on Facebook
Buongiorno,
due anni fa ho sostenuto delle spese notarili che ho detratto solo in parte perché tra interessi, spese di istruttoria e spese del notaio eccedevo la quota di €4.000.
Quest’anno posso portare in detrazione la differenza anche se la fattura del notaio è datata nel 2014?
Grazie mille
Ed infatti cito dal TUIR ” Per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente o i suoi familiari
dimorano abitualmente” ,che può beneficiare di detrazioni per oneri.
Non si fa alcun riferimento alla definizione di “prima casa”, cioè quella che, soddisfacendo determinate condizioni,può godere dell’aliquota ridotta della Imposta di registro.
Ma io non sono del mestiere, e questa è solo la mia personale interpretazione di concetti espressi in lingua italiana. Come faccio a sapere se sbaglio? Se chiamo il call center dell’ AdE devo affidarmi alle competenze dell’operatore di turno. :(:(
Io più che la sentenza le direi di vedere l’articolo 15 del Tuir riguardante la detrazione e verificare se rispetta i requisiti….non si fidi di me. Se non ricordo male è il comma 1lettera b)
La ringrazio per la risposta.
Quindi, se io affitto la mia prima casa e ne acquisto un’altra (magari perchè la famiglia si è ingrandita) ovviamente pagando l’imposta di registro al 9%, dove andrò effettivamente ad abitare e sposterò la residenza, non posso dedurre nulla di quanto inerente al mutuo ?
Mi dia la sentenza definitiva, così mi metto l’animo in pace !!