La detrazione dei contributi previdenziali nel modello Unico o 730
Generalmente non tutti sanno che i contributi previdenziali ed assistenziali che nella maggiro parte dei casi versiamo all’INPS e INAIL, e che siamo costretti a versare nelle casse degli enti previdenziali ed assistenziale entro le scadenze previste e con le modalità di versamento stabilite dalla legge possono essere portarti in detrazione nella dichiarazione dei redditi sia nel modello 730 sia nel modello unico.
Indicazione nel modello di dichiarazione 730 o modello Unico dei contributi previdenziali
Potranno essere indicati nel quadro RP del modello 730 o nel quadro RE del modello unico a seconda siate dei soggetti obbligati alla presentazione del modello unico o soggetti obbligati ala presentazione del modello unico.
Quali contributi previdenziali indicare
In tali righi possiamo indicare l’importo dei contributi versati nel corso dell’anno di imposta sia quelli previdenziali che assistenziali versati obbligatoriamente per legge come le quote dei contributi fissi soggettivi ed oggettivi, o quelli dovuti in base alle gestione I.V.S. oppure i contributi dovuti dagli agenti ed i rappresentanti di commercio all’Enasarco (solo quelli soggettivi), o anche quelli versati dai commercialisti, avvocati architetti ed ingegneri, ecc. Tralasciamo il discorso sulla deducibilità degli altri contributi in quanto si tende a non renderli deducibili per via della quasi sempre non obbligatorietà del contributi (esempio contributi agli albi professionali di appartenenza; ritengo che tali contributi, tasse, imposte e simili versati ad albi professionali pur non potendosi configurare come contributi obbligatori sono comunque costi inerenti l’attività di impresa o di reddito autonoma e come tali deducibili fiscalmente e pertanto cambierà solo il rigo dove dovranno essere inseriti nella dichiarazione 730 o unico.
Potranno anche essere dichiarati i contributi versati facoltativamente alla forma previdenza pensionistica obbligatoria in base ai settori ed alle attività di appartenenza.
Sono deducibili anche i contributi e le somme versate a titolo di riscatto dell’anno di laure e dell’anno del servizio di leva (che dovrebbe riscattarsi gratuitamente).
Non solo ma tutti i contributi che abbiamo nominato finora possono essere dedotti anche se versati in favore di familiari fiscalmente a carico.
Lavoratori dipendenti
Nel caso dei lavoratori dipendenti si può cadere in errore quando si legge sul CUD che sono stati versati dei contributi e si vorrebbe dedurli nuovamente nella dichiarazione dei redditi. Vi ricordiamo che quei contributi sono già dedotti e considerati nella determinazione del netto accreditatovi in busta paga dal vostro datore di lavoro.
Lavoratori autonomi e gestione separata INPS
Anche coloro che sono titolari di partita iva e non sono iscritti ad alcun albo di appartenenza devono versare i contributi alla gestione separata INPS per la quota parte di contributi che sono rimasti effettivamente a carico del contribuente e quindi non per la parte riaddebitata in fattura.
Prestazioni occasionali
Un’altra distinzione la facciamo per coloro che prestano attività non esercitate abitualmente dette anche prestazioni occasionali che per importi superiori a 5.000 euro annui obbligano a versare i contributi previdenziali sull’eccedenza rispetto ai 5.000 euro (circa il 13 – 15 %) alla gestione separata INPS che prevede un versamento lo ricordiamo pari al 30,72% per coloro che non sono iscritti ad altra forma di natura previdenziale o del 23,50% per coloro che sono titolari di redditi di pensione o hanno anche altra forma previdenziale.
Un terzo di tali contributi potrà essere dedotto nella dichiarazione dei redditi.
Tra i contributi obbligatori l’amministrazione finanziaria ha chiarito che vi rientra il contributo per il servizio sanitario nazionale versato in relazione alle assicurazioni auto RCA (C.M. 19 maggio 2000, n. 101/E), anche se versato in relazione all’assicurazione riferita a tutte le vetture del nucleo familiare, nonché in relazione alla spesa effettivamente sostenuta dal genitore in riferimento ad una polizza intestata al figlio fiscalmente a carico (circolare n. 50 del 2002).
Casalinghe
Le casalinghe potranno dedursi i contributi assistenziali versati all’Inail contro gli infortuni domestici, per intenderci i contributi versati al fondo casalinghe, per i contributi che sono stati versati volontariamente e non in virtù di un lavoro prestato verso altri soggetti con un vinscolo di subordinazione.
Indicazione nel modello 730 per la deduzione
Si ricorda che i contributi previdenziali non obbligatori per legge sono interamente deducibili e pertanto vanno indicati nel rigo E21, per le spese di istruzione sostenute nel 2013 per la frequenza di corsi di istruzione secondaria di primo e secondo grado, univer- sitaria, di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria, tenuti presso università o istituti pubblici o privati, italiani o stranieri. Le spese possono riferirsi anche a più anni, compresa l’iscrizione fuori corso, e per gli istituti o università privati e stranieri non devono essere superiori a quelle delle tasse e contributi degli istituti statali italiani.
L’importo deve comprendere le spese indicate con il codice 13 nelle annotazioni del CUD. Visto che ogni anno potrebbero cambiare il rigo specifico vi nvito sempre a consultare le istruzioni per avere la certezza dell’esatta indicazione anche se una volta che sapete come si chiamano leggendo il modello dovrebbe essere intuitivo rintracciarlo.
Potete leggere anche la guida fiscale alle pensioni dopo l’intervento della manovra finanziaria 2010
Salve
Nel quadro RP 21 il mio commercialista ha indicato solo i contributi INPS pagati come “minimale”: il mio dubbio è perché no indicare pure quelli pagati sulla parte eccedente e quindi indicare il totale contributi versate effettivamente nell’anno?
Grazie per la risposta.
Dovrebbe leggere l’articolo dedicato alla detrazione fiscali per familiari a carico dove trova riepilogate le condizioni per cui lei sia considerato ancora a carico dei suoi genitori, condizione questa che consentirebbe loro di detrarre anche i contributi versati per suo conto ai fini irpef.
Buongiorno, sono un medico specializzando residente in una città diversa da quella della mia famiglia. La diversa residenza implica che io non sia più fiscalmente a carico dei miei genitori? Eventualmente, loro possono detrarre i contributi enpam versati da me? La ringrazio per l’attenzione
mmm…sarei per il no.
Ho un problema relativo all’eventuale detraibilità dei contributi obbligatori versati alla Cassa ENPAM. Il problema è questo: mia moglie è medico iscritto all’ENPAM e ha ricevuto il bollettino di pagamento dei contributi 2016. Ho provveduto io, suo marito, a pagarli col mio conto corrente on line, utilizzando il codice MAV del bollettino; in questo modo il pagamento è stato effettuato a suo nome, ma il conto utilizzato è intestato a me.
Mia moglie potrà detrarre questi contributi? O avendoli pagati attraverso il conto corrente intestato al marito non può più detrarli?
Vi ringrazio molto.
Giuseppe
Richiamo il quesito del 15-9-2015 al quale non si è dato risposta esaustiva.Rimarco quanto evidenziato da Cristina con il quesito del 24-6-2016.I medici specializzandi sono incapienti , non hanno trattenute irpef e non fanno dichiarazione dei redditi , e pertanto sono a carico del nucleo famigliare.
Relativamente al quesito principale della deducibilità degli oneri previdenziali versati alla gestione Separata INPS si evidenzia che tutti gli oneri sono detratti dallo stipendio o più precisamente dal contratto individuale.
L’università non mette niente di suo. I predetti contributi , di lavoratori assimilati nel CUD a parasubordinati del tipo co.co.co. , dovrebbero essere come avviene per i predetti lavoratori tutti deducibili.
A maggiore ragione se si considerano come dei professionisti per i quali tutti i contributi versati con risorse proprie sono deducibili.Continuo a evidenziare che l’Università non mette niente di suo.
Quali nel suo caso?
tassefisco, sono un medico specializzando e la informo del fatto che quei 25000 euro sono una borsa di studio esente irpef ed in quanto tale non fa reddito.
Salve, sono un medico ed esercito in forma autonoma nella mia associazione tra professionisti (siamo in 2 con unica partita iva a nome dell’associazione). La dichiarazione, annualmente viene redatta a nome dell’associazione nel modello Unico e da questa, successivamente, scaturiscono le due dichiarazioni dei due associati, ciascuna delle quali con l’ammontare dell’Irpef personale. Cio’ che non ho ben chiaro è la questione delle detrazioni e delle deduzioni (su quelle proprie dell’associazione: elettricità, contributi dipendenti, telefono, acquisto materiali ecc. ci sono) personali, ovvero:
– l’iscrizione personale al mio albo professionale la posso portare in detrazione?
– se acquisto un’automobile a mio nome personale (che comunque sfrutto anche a livello lavorativo) posso portare in detrazione il 20% (la legge parla di un’auto ad associato: ma deve essere a nome dell’associazione o comunque posso acquistarla io?)
– essendo la responsabilità professionale medica individuale, ho effettuato un’assicurazione professionale personale (che non ha nulla a che vedere con quella dei locali dell’associazione): posso portarla in detrazione dall’ammontare del mio Irpef personale?
Grazie
Si deve verificare prima se il soggetto risulta a carico in base alla soglia reddituale che mi sembra nel suo caso ampiamento superata
Sono nella stessa condizione di cui al quesito del sig Nicola del 25 maggio 2015 0re 16,55 al quale non si è dato risposta. ” Sono deducibili i contributi alla gestione separata inps di una figlia a carico medico specializzando.I contributi versati sono stranamente tutti a carico dello specializzando.Difatti vengono interamente calcolati sull’imponibile contrattuale dei 25000 euro/anno lordi spettanti da contratto allo specializzando.
Ho una figlia che sta facendo la specializzazione in ginecologia, fiscalmente ancora a mio carico, sul mio 730/2015 redditi 2014 posso detrarrere il terzo dei contributi INPS versati e indicati sul cud rilasciato dall’università e l’iscrizione all’albo piu i contributi all’enpam. La ringrazio anticipatamente
Gentile dottore, sono un farmacista iscritto all’ordine dei farmacisti e quindi in automatico anche all’ENPAF e lavoro nella ricerca.Ho ricevuto un conguaglio dei contributi relativi all ENPAF del 2012,2013,2014.La mia domanda è questa somma che verserò quest’anno la potrò per intero dedurre dall’IRPEF?Anche se rateizzo la spesa?
No è in ritardo sia per fare una dichiarazione integrativa in quanto sono spirati i termini rispetto ad una dichiarazione del 2008 e poi sono anche spirati i termini per presentare un’istanza di rimborso dei crediti irpef.
gentile dottore vorrei sapere una cosa che mi stanno dando risposte dubbie.
mia madre commerciante durante gli anni 2006-2008 ha pagato ad equitalia un’accumulo di contributi relativi agli anni 2002-2005 con relative sanzioni ed interessi per una cospiqua somma. Poi ci siamo dimenticati di detrarli dai redditi di quegli anni perciò non sono mai stati utilizzati e mia madre ha pagato diverse somme di reddito che chiaramente non avrebbe dovuto pagare se avesse usato quelle detraibilità.
E’ possibile fare qualcosa a riguardo? Si possono utilizzare oggi? Si può chiedere ul rimborso dell’irpef pagata in più? Grazie se vorrà rispondermi. Sig
Se lei non è titolare di partita Iva la risposta è negativa altrimenti se la polizza copre l’autovettura che lei inq ualità di lavoratore autonomo ha destinato all’esercizio della sua professione allora la risposta è positiva ma sempre secondo le percentuali che caratterizzano l’articolo dedicato al regime di detrazione relativo ai costi per gli autoveicoli.
Gentile dottore, volevo capire una cosa:
ho stipulato una polizza assicurativa “Guidare Protetti polizza di assicurazione infortuni del conducente e delle persone trasportate e ritiro della patente di guida” e volevo sapere se era deducibile o detraibile in tutto in o in parte.
Cordiali Saluti
Gentile Dottore,sono un badante qui guadagno 650 euro al mese non so si me corrisponde fare la dichiarazione di reditto, il mio contributo trimestrale al inps es pari a 315.25 euro, le ringrazio la sua risposta .
Gentile Vincenza ,
ritengo che più sopravvenienza di questa non esista. ora se i gratta e vinci erano riclassificati tra le immobilizzazioni (cosa che non credo) avremo una insussitrnza dell’attivo, altrimenti qualora fossero stati inseirte nel magazzino andrà a stornare il magazzino ed in contropartita rileverà una sopravvenienza passiva, rilevante fiscalmente. Ai fini Iva siamo al riparo in quanto non dobbiamo rilevare alcuna autofatturazione.
Gentile Dottore, una mia cliente che gestisce una ricevitoria per lotto nel 2009 ha subito un furto di denaro contante e di gratta e vinci. Da varie ricerche, sono arrivata alla conclusione che il denaro contante è da inserire nel conto economico; i dubbi rigurdano, invece, il furto dei gratta e vinci e quindi se inserirli nel conto economico come denaro contante in quanto la signora ha anticipato dei soldi per il loro acquisto oppure se come rimanenze di magazzino. Il cliente è gestito in contabilità semplificata. In attesa di una Sua gradita risposta, Le invio i miei più distinti saluti.
Vincenza