Tassazione vincite scommesse online: controlli sui conto di gioco

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

Il regime di tassazione delle scommesse online dipende in primis dal luogo di residenza del bookmaker (altrimenti detto ALLIBRATORE) e qui vediamo i diversi casi ed i controlli su cui siete sottoposti sui proventi derivanti dalle vittorie accreditate sui conti di gioco fornendo alcuni importanti chiarimenti che potrebbero evitarvi di incorrere in pesanti sanzioni a volti con risvolti anche penali.

Tassazione delle vincite presso case da gioco italiane

Qui parliamo dei soldi che vincete partecipando a lotterie, concorsi a premio, giochi o scommesse organizzati per il pubblico e disciplinate dall’articolo 67, comma lette d) del TUIR che include per l’appunto i premi derivanti da prove di abilità o sorte premi attribuiti in riconoscimento di particolari meriti artistici, scientifici o sociali”. La caratteristica che il legislatore da a questi giochi è che la vincita o il reddito prodotto non deriva dalla generazione di ricchezza ma dalla sorte o meglio la componente della sorte è maggiore dell’abilità del partecipante e so che qui i pokeristi professionisti staranno per spegnere il MAC o il PC. Tuttavia sappiamo che vi sono casi di giocatori professionisti o società che gestiscono le vincite online la cui determinazione delle imposte o tasse seguirà quella del reddito di impresa Ires ed Irap e non Irpef.

Tuttavia saranno tassati sempre in base a tale articolo e secondo gli scaglioni di reddito Irpef nel seguito riepilogati.

Gli attuali scaglioni Irpef

Scaglioni reddito  Irpef Aliquota Irpef lordo
da 0 a 15.000
euro
23% 23% del reddito
da 15.000,01 a
28.000 euro
27% 3.450 + 27% sulla parte eccedente i 15.000 euro
da 28.000,01 a
55.000 euro
38% 6.960 + 38% sulla parte eccedente i 28.000 euro
da 55.000,01 a
75.000 euro
41% 17.220 + 41% sulla parte eccedente i 55.000 euro
oltre 75.000 euro 43% 25.420 + 43% sulla parte eccedente i 75.000
euro

Come potete vedere la tassazione e lo scaglione superiore si applica solo sulla quota di reddito imponibile che supererà il limite dello scaglione immediatamente inferiore. Nella premessa che stiamo sempre parlando di gioco d’azzardo e pertanto vietato se non nei casi in cui sia organizzato dallo Stato a da Enti autorizzati siano essi Italiani o stranieri se la tassazione dovesse seguire le regole ordinaria di determinazione del carico fiscale questi nel seguito sono alcuni esempi di quanto imposte ai fini IRPEF andremmo a corrispondere allo Stato Italiano.

Esempi tassazione IRPEF per Scaglioni

Prendiamo come esempio un reddito imponibile annuo di 95 mila euro e nel seguito si sviluppa la relativa tassazione seguendo gli attuali scaglioni IRPEF vigenti.

Reddito imponibile
                 95.000,00  
Scaglio di reddito Irpef Imposta da pagare Irpef  Limite Minimo   Limite Massimo   Aliquota Irpef (%)   Imposte calcolate 
fino a euro 15.000,00 23% sull’intero importo                  –            15.000 23%             3.450
oltre euro 15.000,00 e fino a euro 28.000,00 3.450,00 + 27% parte eccedente 15.000,00            15.000            28.000 27%             3.510            3.510
oltre euro 28.000,00 e fino a euro 55.000,00 6.960,00 + 38% parte eccedente 28.000,00            28.000            55.000 38%            10.260          10.260
oltre euro 55.000,00 e fino a euro 75.000,00 17.220,00 + 41% parte eccedente 55.000,00            55.000            75.000 41%             8.200            8.200
oltre a euro 75.000,00 25.420,00 + 43% parte eccedente 75.000,00            75.000 43%             8.600
 Totale Imposte Lorde  Totale imposte Lorda            34.020  
 Aliquota effettiva  36%
 Detrazioni di imposta
 Ritenute subite
 Acconti versati
 Imposta Netta            34.020   36%

Tuttavia questo è solo un esempio in quanto con il file che trovate nel seguito potete esercitarvi a vedere quante tasse (che si chiama imposta IRPEF in realtà andreste a pagare sulla vincita) al lordo di eventuali trattenute fiscali che vi potrebbero applicare alla fonte.

La prima regola: non vi sono costi deducibili né perdite detraibili

I proventi derivanti sono tassati nel suo insieme a nulla valendo le eventuali perdite realizzate in altri giochi e non sono deducibili tanto meno costi di iscrizione al gioco come tornei di poker on line o fee o fiches. Già nel corso di uno dei primi articoli ipotizzavo infatti la possibilità di definire una figura che svolgeva periodicamente tale attività aprendo appositamente una partita Iva con la possibilità di dedursi eventuali costi e sottoporre a tassazione i proventi delle vincite.

Seconda regola: assoggettamento a ritenute alla fonte

La seconda regola da osservare riguarda il prelievo alla fonte al momento dell’iscrizione o dell’erogazione della vincita tra cui si ricomprendono anche le vincite da case da gioco che sarebbero teoricamente obbligate ad effettuare le ritenute in capo ai percettori delle vincite e ad operare la ritenuta.

Tuttavia questi soggetti italiani sono già soggetti all’imposta sugli intrattenimenti ossia un prelievo che è compreso nel prezzo del biglietto e disciplinata  dall’articolo 3 del DPR n. 640 del 1972, n. 640 e che ha come fine ultimo quello di tassare l’esercizio del gioco effettuato nelle case da gioco. In tal senso molti affermano che la ritenuta alla fonte non è altro che un “di cui del prezzo del biglietto che paghiamo a titolo di imposta sugli intrattenimenti” per questo si può parlare di ritenuta a titolo di imposta. Questa ritenuta fa si, almeno nel caso delle case da gioco italiane, che la vincita non sia soggetta ad una ulteriore tassazione.

Le case da gioco invece, dovranno versare per l’appunto l’imposta sugli intrattenimenti la cui base imponibile è data dalla differenza giornaliera tra quanto incassato dall’esercizio del gioco e le vincite erogate pet una aliquota del 10 per cento. L’imposta sugli intrattenimenti assume pertanto la stessa funzione della ritenuta a titolo di imposta. Il presupposto per questo meccanismo è che quindi le case da gioco siano quelle autorizzate ed italiane. Tutto questo si poggia su un singolo comma e più precisamente il comma 7 dell’articolo 30: se cambiano questo comma preoccupatevi, perchè potrebbero introdurre la tassazione IRPEF anche sulle vincite in luogo di quella compenetrata nel prezzo del biglietto.

Vincite case da gioco Estere o straniere

Secondo il  principio del WWT o “worldwide taxation” tutte le persone sia fisiche sia giuridiche sono sono soggette alla tassazione o imposizione sui redditi ovunque prodotti nel mondo comprese le vincite.

Solitamente i redditi di fonte estere sono soggetti alla tassazione sostitutiva nel senso che le ritenute subite nel paese straniere in qualche modo sono riconosciute anche in Italia, spesso per la presenza di convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali tra lItalie d il paese dove risiede fiscalmente la casa da gioco, scommesse, poker rome o simili, ma questo non avviene nello specifico per le somme derivanti dal gioco. In case di paesi che non hanno stilato le convenzioni potremmo rifarci all’articolo 21 del modello OCSE che definisce una norma diretta a regolare le fattispecie residuali di reddito come questa e che identifica il paese dove avviene la tassazione in quello della residenza del vincitore.

Può esserci al più il meccanismo del credito di imposta in alcuni casi che potrebbe agevolare, inteso nel senso di ridurre il carico impositivo in quanto lo Stato Italiano riconosce il credito per tasse o imposte pagate all’estero ai sensi dell’articolo 165 del Tuir. sensi dell’art. 165, TUIR

Tuttavia il problema è che all’estero non rintraccio lo stesso meccanismo di sostituzione di imposta previsto per l’imposta sugli intrattenimenti e nemmeno l’Italia può effettuare la ritenuta in quanto soggetto estraneo a questo rapporto: partecipato ad un gioco estero, probabilmente  on line e vi accreditano le somme direttamente sul conto. Sarà al vostro buon cuore e alla vostra decisione indicare i conti correnti detenuti all’estero nel quadro RW della dichiarazione dei redditi e sottoporre a tassazione eventuali proventi incassati nell’anno oggetto di imposta. Saranno poi i controlli fiscali, l’anno del mai probabilmente, eventualmente a intercettare sul vostro conto corrente somme non dichiarate che potrebbero esporvi ad accertamenti fiscali.

La differenza è molto importante in quanto questo significa che mentre le vincite da case da gioco Italiane autorizzate non sono soggette a tassazione per via dell’imposta sugli intrattenimento quelle estere sono configurate come redditi diversi e pertanto sono soggette alla tassazione per scaglioni ordinari Irpef secondo l’articolo 67 del Tuir.

E fin qui non ci sarebbero problemi anzi, sarei incentivato ad investire e giocare con il mio paese se non fosse che qualche cozzone addestrava piccoli marmocchi a selezionare palline fredde o calde per veicolari la vincita su determinati numeri. Ora tutto è automatizzato e peggio mi sento perchè è e sarà ancora più difficile identificare eventuali manomissioni sui sistemi informativi. Tuttavia in base in tal modo nel caso di case sa gioco residenti nella comunità europea testo sarebbe ingiustamente discriminatorio nei confronti degli altri paesi e questo non è consentito dai trattati Europei pertanto all’interno delle case da gioco estere dovremmo fare un’altra distinzione, ossia tra quelle rientranti nell’UE e quelle Extra UE.

Case da gioco Europee UE

Per tali vincite la tassazione non potrà essere soggetta ad imposizione con aliquota fiscale irpef secondo gli scaglioni in quanto la norma italiana dovrebbe essere disapplicata in quanto contraria ai trattati europei sulla libera prestazione di servizi. Inutile dirvi che vi andate a mettere, se stiamo parlando di un accertamento su una persona fisica di qualche migliaio di euro, in un vespaio che probabilmente vi porterà a dover andare in contenzioso dinnanzi a alla commissione europea. Ma a parte la difficoltà non pensate che le possibilità di vittoria siano basse, tutt’altro.

Case da Gioco Estere Extra UE

In questo caso invece ci sarà poco da fare in quanto le vincite saranno tassate tutte in Italia secondo gli scaglioni di reddito Irpef inutilmente valendo eventuali eventuali prezzi del biglietti compenetrati da imposte o altre tassazioni subite dalla vincita se non nel caso di passare per il riconoscimento del credito di imposta in Italia. Si cerca quindi di scoraggiare l’utilizzo di queste case da gioco residenti in paesi a fiscalità privilegiata anche se c’è poi da far perché sono tutte lì per ovvi motivi di guadagno.

Quali sono le case da gioco Italiane autorizzate

Sono case da giuoco i luoghi di convegno destinati al giuoco d’azzardo, anche se privati, e anche se lo scopo del giuoco è sotto qualsiasi forma dissimulato e che ad oggi sono ubicate a Sanremo, Campione, Venezia e Saint Vincent.

Come si comportano i giocatori accaniti d’azzardo on line

In pratica vanno avanti con postpay oppure i più smaliziati vanno ad aprire un conto corrente all’estero o se lo fanno aprire. Altri invece e instaurano e consolidano rapporti con loschi figuri che vanno avanti ed indietro per l’Europa riportando le vincite ai rispettivi vincitori in cambio di una percentuale o un fisso sulla vincita (cd spalloni).

Da parte mia la soluzione potrebbe essere quella di inquadrare tali figure come giocatori abituali e indurli al compromesso in quanto non piace sentirsi un evasore fiscale e essere soggetto al rischio di essere beccato e ridare indietro con sanzioni ed interessi quasi tutta la vincita. Al superare di eventuali soglie poi segnalo anche la configurazione di reati penali tributari. Non mi va di chiamarli professionisti perchè per quanto bravi possano essere non possiamo fare del gioco d’azzardo una professione per via di questioni etiche e socialmente rilevanti. Tuttavia potremmo riconoscere il carattere abituale a questa attività e disciplinarla fiscalmente al pari di un’altra attività di lavoro autonomo. Se partiamo dal fatto che le pubblicità delle scommesse on line, i cui introiti sono cifre da capogiro, spiattellano pubblicità in TV in continuazione ininterrottamente e lo Stato si lava la coscienza obbligandoli ad inserire il cartellino VM18 (manco scritto a caratteri cubitali VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI), capisci come e perchè si fanno tanti problemi a regolare questa attività e a consentire deduzioni e detrazioni dei costi e imposizioni particolari per le vincite.

In USA per esempio le vincite realizzate da giocatori abituali (o addirittura da imprese costituite ad hoc) sono soggette ad imposizione con tassazioni apposite previste per i lavoratori autonomi e reddito di impresa, soluzione che ha incontrato un secco NO da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza… non si sa per quale motivo.
La soluzione è sempre cercare di spingere il giocatore a giocare al superenalotto e non agli altri giochi, o al limite veicolarlo su case da gioco italiane autorizzate i cui introiti sono direttamente collegati con le casse dello Stato e non sfuggono a dinamiche elusiva, evasive o di riconoscimento di crediti di imposta. Come vedete di etica dietro non è che si parli molto, solo soldi e nient’altro. E pensare che questi signori sono anche padri di famiglia, dovrebbero avere a cuore come crescono i loro figli. Vedrete che qualcuno si redimerà solo quando vedranno il figlio giocarsi tutti i risparmi alle scommesse o al poker online. Ma tanto per uno che si redime c’è sempre un altro pronto a prendere il suo posto, per cui…

Come incassare le vincite

I metodi di pagamento utilizzato per l’accredito delle somme sono per lo più: bonifico bancario, assegno, carta di credito Visa, MasterCard, Diners, Maestro, Visa Electron, Visa Debit, Postepay; Moneybookers, UseMyBank, Neteller, FirePay, Click2Pay, ClickandBuy, Instadebit, Paypal, EntroPay, Citadel, EuroCard, e tanti altri che stanno nascendo ultimamente sfruttando il meccanismo dei money trasfer. Altri utilizzano carte di credito usa e getta mentre altri sono affezionati ormai a Postepay, in quanto non sono direttamente collegate al vostro conto corrente bancario per cui l’evasore ha la sensazione di non essere rintracciabile ma così non è in quanto fino a quando giocate e i soldi restano on line non esiste un vero e proprio problema a quando dovete farli uscire da un bancomat o un ATM… allora il discorso cambia. Potrete fare acquisti on-line ma scordatevi di acquistarci una casa. Vi spingono quindi ad aprire dei conti correnti online e questo lo fanno essenzialmente per un motivo; vi spingono restare on line perchè sanno che continuerete a giocare e probabilmente prima o poi a perdere. Per cui i giocatori immetteranno denaro nel sistema ma chi lo preleva veramente in grande misura non sono i giocatori se non per acquisti non molto significativi.

Se stiamo parlando del superenalotto nemmeno è il caso di parlarne perché basta andare sul sito della sisal

Controlli sui conti correnti fiscali

Indipendentemente dal regime fiscale previsto sulle vincite, posso immaginare che non avrete voglia di pagare le tasse perchè troppo alte. Se vi viene questa malaugurata idea devo avvertirvi dei pericoli in cui potrete incorrerete controllo dei conti correnti bancari introdotto dal legislatore proprio per stanare gli evasori tra cui anche i giocatori che non dichiarano alcunché al fisco pensando di non essere controllati. Vi anticipo che qualsiasi movimento, anche le postpay sono monitorate dagli istituti bancari e creditizi che sono a loro volta obbligati a trasmettere i flussi all’agenzia delle entrate e l’organo di vigilanza sull’antiriciclaggio.  Trovate i dovuti approfondimento e chiarimenti nell’articolo dedicato proprio ai controlli dei conti correnti bancari.
La soluzione potrebbe essere allora solo quella di disciplinare più compitamente questo settore monitorando meglio il fenomeno.

 

4 Commenti

  1. Salve io ho un grosso problema.Ho ricevuto un avviso di garanzia dalla guardia di finanza perché hanno accertato movimentazionii (non prelievi)sul mio conto gioco Sisal di centinaia di mila euro l anno, le quali secondo loro dovevo dichiarare nell ISEE e adesso rischio anche il carcere… È giusto e legale secondo voi? Grazie

  2. Quindi in generale se si scommette in unione eurpea da conti/carte di credito italiane e con residenza in italia grazie a questa legge per la doppia tassazione possiamo non dichiarare nulla a nessuno? O dobbiamo dichiarare le vincite in italia? O le dobbiamo dichiarare ma allo stato nel quale abbiamo fatto le scommesse (sempre in unione europea)?

  3. Non esistono minimi (magari). Se è fiscalmente residente in Italia sarà tassato anche su quelle e dovrà leggere per l’eventuale tassazione che sconterà sulla vincita all’estero (ma mi sembra di capire che non la subirà) se le potrebbe venire riconosciuto il credito di imposta leggendo la convenzione contro le doppie imposizioni ITA-Inghilterra

  4. Salve, non ho una occupazione stabile e faccio solamente delle prestazioni occasionali tramite internet prevalentemente con clienti stranieri, per una cifra che si aggira sui 1000€ lordi l’anno.
    Adesso mi trovo in Inghilterra da qualche mese a cercare lavoro, ma è probabile che tornerò prima dei 183 giorni, e quindi continuerò ad avere residenza fiscale in Italia. Ho scoperto che grazie a delle promozioni potrei fare delle scommesse sul calcio online senza rischi e guadagnare circa 300€ al mese (ci sono centinai di siti di scommesse qui in Inghilterra e sfrutterei legalmente i bonus di benvenuto).
    Secondo normativa italiana, visto che le vincite online da siti non AAMS non sono tassate alla fonte, vanno inserite tutte le vincite delle scommesse sportive nei redditi diversi. Vanno assoggettato interamente a ritenuta, senza deduzione per i costi di partecipazione o per le scommesse perse, e si detrae una percentuale di tasse del 25 per cento.
    1) Supponiamo che alla fine dell’anno fiscale abbia guadagnato 1000€ con prestazioni occasionali, e 3000€ con scommesse sportive. Visto che la loro somma è inferiore ai 4800€, tutto l’importo sarà esente da tassazione? Oppure solamente i 1000€ saranno esenti, e dovrò pagare il 25% dei 3000€ di scommesse, cioè 750€?
    2) Inoltre alcuni siti citano il fatto che le vincite (o in alcuni casi si dice i movimenti) vanno dichiarate solo se superiori ai 10.000€. Altre fonti invece non riferiscono alcun minimo da dover superare. Quale è la verità?
    La ringrazio e le auguro una buona giornata

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