Chiarimenti Divisione delle Detrazioni fiscali tra coniugi

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

Vediamo come si dividono le detrazioni fiscali delle spese di casa i coniugi e come comportarsi in caso di separazione in quanto le fattispecie sono diverse e potrebbero creare dei problemi che potrebbero a loro volta sfociare in sanzioni da parte dell’agenzia delle entrate dando alcuni importanti chiarimenti e facendo degli esempi.

La ripartizione delle sulle spese e dei costi sostenuti per casa in ciascun anno di imposta avviene in base alla percentuale di proprietà dell’immobile e non in base alla quota effettivamente rimasta a carico dell’uno o dell’altro.

Diamo alcuni importanti chiarimenti iniziali

Parliamo di spese sostenute in ciascun anno per cui quelle sostenute nell’anno precedente non valgono e nemmeno quelle che sosterrete nell’anno successivo. Vale infatti il principio di indipendenza dei periodi di imposta.

Parliamo di coniugi ma vi prego di leggere anche l’articolo dedicato alle agevolazioni fiscali previste per le coppie di fatto che di fatto ridefinisce il contesto normativo e per qualcuno lo stravolge della famiglia per così dire tradizionale.

La percentuale di proprietà dell’immobile è quella che viene desunta dall’atto notarile a cui l’agenzia delle entrate farà riferimento per regolarsi se vi siete detratti più o meno di quanto dovuto.

Inoltre è importante che la spesa sia adeguatamente documentata ed in alcuni casi, come per esempio nel caso delle spese di ristrutturazione edilizia o per il risparmio energetico viene richiesto l’utilizzo del bonifico parlante pena la nullità della detrazione fiscale. Documentata significa anche che vi sia stata un incarico formalmente conferito all’intermediario e che la provvigione sia documentata da fattura.

Esempio divisione detrazioni fiscali tra coniugi

Il valore detraibile ai fini Irpef sarà pari al 19% degli oneri sostenuti a titolo di esempio per il compenso erogato all’intermediario a titolo di provvigione sull’acquisto di casa da adibire ad abitazione principale sarà ripartita in base alla percentuale di proprietà che per comodità ipotizziamo al 50%. In questo il valore detraibile massimo sarà pari a mille euro. Non è importante la fattura a chi sarà intestata i quanto in quanto sarà sufficiente che l’intermediari lo annoti sul documento inserendo i suoi dati anagrafici comprensivi del codice fiscale. (cfr circolare 20 del 2011, paragrafo 5.8).

Il problema è se dopo si separano in quanto sorgono altri interrogativi primo tra tutti se cambiano le detrazioni fiscali spettanti sui precedenti lavori di ristrutturazione.

io direi di no nel senso che prima di tutto si deve fare una distinzione tra separati e divorziati in quanto le coppie separate si considerano familiari fino al divorzio con tutto ciò che ne consegue in termini di interpretazione e diritto al godimento delle agevolazioni fiscali. Inoltre è necessario anche approfondire la tematica calda che riguarda più che altro il coniuge che spesso si ritrova fuori di casa e costretto a rifarsi una vita, ops, una casa e deve fare i conti con un budget ridotto e la ricerca di verificare se vi sono dei margini di risparmio derivanti dallo sfruttamento di agevolazioni fiscali.

La risposta è si anche se le fattispecie possono essere molte per cui è sempre necessario un approfondimento per l’analisi del caso specifico. Non ci crederete ma tirate fuori dei casi talvolta veramente complessi :-)

Altre agevolazioni che potrebbero interessarvi è anche il bonus fiscale su mobili e arredi.

Caso particolare

Detrazione fiscale per lavori di ristrutturazione su casa affidata al coniuge separato

Potreste leggere anche l’articolo dedicato alla dichiarazione dei redditi congiunta tra coniugi

Se avete altre domande o casi particolari potete contattarci!

https://www.tasse-fisco.com/incentivi/esempio-detrazione-fiscale-sostituzione-infissi-finestre-calcolo-compilazione-risparmio-energetico/46593/

http://www.tasse-fisco.com/case/agevolazione-prima-casa-coniugi-comunione-legale-separazione/3633/

2 Commenti

  1. Io direi vista la complessità della dichiarazione che seppur lei abbia anche diritto di mettersi d’accordo con il suo ex per evitare accertamenti fiscali entrambi. MI scusi se vado sul pratico ma credo che mantenere la linearità nelle dichiarazioni vi esponga di meno ad accertamenti che poi magari le costano più delle detrazioni in termini di tempo consulenze e stess che forse meglio affrontare l’ex e trovare un accordo….sempre che questa soluzione non sia più stressante della prima

  2. Salve, sono in attesa di divorzio, dopo aver fatto la separazione consensuale. Nel 2014 è stata istruita una pratica di rimborso IRPEF per lavori di ristrutturazione prima casa, intestata solo al mio ex marito. Nel 2015 lui ha fatto atto di donazione del 50% dell’abitazione anche a me. Considerato che la maggior parte della spesa è stata sostenuta da me, avendo chiesto un anticipo TFR, posso chiedere il rimborso della metà. La dichiarazione redditi è sempre stata separata, pur avendo la comunione dei beni. Non possiedo copia delle fatture emesse per i lavori, ma solo le uscite dal mio E/C . Oppure i rimborsi sono validi solo per le dichiarazioni congiunte? Grazie.

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