Aggiornato il 4 Maggio 2023
Vediamo cosa si rischia in caso di guasto del registratore di cassa del proprio negozio, quali sono le sanzioni e quali i comportamenti da adottare per evitarle.
Non è vietato infatti vere il misuratore di cassa rotto ma si deve reagire all’evento da una parte cercando ripristinare il normale funzionamento del registratore di cassa. Dall’altra naturalmente l’agenzia delle entrate o la Guardia di finanza saranno interessate a che voi non omettete le certificazioni degli incassi o corrispettivi giornalieri.
Come sapete infatti i commercianti al dettaglio sono obbligati da una parte all’emissione dello scontro fiscale con l’apposito apparecchio contestualmente al rilascio della merce o del pagamento del prezzo e dall’altra devono certificare i propri corrispettivi mediante l’utilizzo del libro dei corrispettivi.
Steso discorso per il rilascio della fattura, solo su richiesta del cliente entro la mezzanotte del giorno in cui è avvenuto il pagamento o la consegna del bene.
A fine giornata infatti il registratore ci da la stampata dei movimenti intercorsi e a fine mese
Cassa rotta: cosa fare
In caso di irregolare funzionamento dell’apparecchio misuratore fiscale esiste una apposita circolare che detta i comportamenti da dottare per evitare le sanzioni.
Dovrete infatti tempestivamente contattare l’assistenza per programma un intervento per aggiustarla. Dovrete inoltre annotare la data e l’ora del guasto sul libretto di uso e manutenzione del libretto.
Nel periodo che intercorrerà tra il guasto e la risoluzione del problema dovrete comunque annotare le operazioni sul registro dei corrispettivi per ciascuna operazione o rilasciare delle ricevute fiscali come meglio chiarito nella circolare ministeriale 4 aprile 1997, n. 97, paragrafo 2 che commenta il Decreto Ministeriale del 23 Marzo 1983.
Un contribuente per documentare i corrispettivi percepiti nell’esercizio della propria attività può, indifferentemente,
avvalersi sia della ricevuta fiscale che dello scontrino fiscale ovvero di uno dei due documenti per una o più operazioni e dell’altro documento per le ulteriori operazioni.
Scontrino e ricevute fiscali quindi sono pressoché equiparati per cui in caso di guasto dell’apparecchio che mette i primi possiamo utilizzare le seconde.
Il cliente Pierino non potrà quindi lamentarsi perché gli state consegnando una ricevuto piuttosto che lo scontrino.
La Guardia di finanza invece non potrà dire alcunché a meno che non vi colga in flagrante mentre esce un cliente che seppur sprovvisto di scontrino in mano, non corrisponda un’operazione annotata sul registro e l’annotazione della data e ora del guasto. Verificherà inoltre che abbiate preso appuntamento con la ditta che si occupa della manutenzione della cassa.
Se adotterete questi accorgimenti non sarete sottoposti a sanzioni o multe di natura pecuniaria.
Mancato funzionamento del POS
Altro discorso invece si verifica quando la cassa funziona ma il POS no, fattispecie che registro sempre più in aumento, chissà perchè….Sicuramente è più facile omettere degli incassi su un misuratore di cassa, battere uno scontrino di importo ridotto, o non batterlo proprio con il favore magari del cliente o della sua distrazione.
Anche questo è obbligatorio e vi espone ad una sanzione di 500 euro. Sotto trovate l’articolo di approfondimento ed i chiarimenti in risposte alle vostre tante domande. Da piccolo mi ricordavo che il negozio che noleggiava film pirata era chiuso ogni 6 mesi proprio per questo: non potendo certificare che dava film in prima visione lo faceva in nero e puntualmente veniva beccato dovendo poi definitivamente chiudere l’attività (poi ceduta al fratello).
Multe e sanzioni
Sanzioni e multe per mancata emissione dello scontrino fiscale (Link). Come sapete questa fattispecie vi espone non solo ad una sanzione amministrativa ma alla terza multa anche alla sospensione dell’attività in quanto significa che siete recidivi.