Aggiornato il 4 Maggio 2023
La disciplina dei permessi lavorativi con la Legge 104 del 1992 comprende anche i lavoratori del pubblico impiego e qui vediamo quali novità sono state introdotte e quali criticità persistono dandovi alcune risposte e chiarimenti alle vostre domande
La legge 104 consente al lavoratore di usufruire di tre giorni di permesso mensile ai dipendenti pubblici che assistono persone con handicap grave. Questi tre giorni saranno comunque retribuiti in busta paga senza alcuno sconto e confluiranno nella determinazione dei contributi INPS.
Vi ricordo che per Handicap grave non si intende invalidità al 100%, in quanto potrete avere la certificazione di disabile grave dall’ASL anche con una percentuale di invalidità inferiore. Le tipologie delle “voci fiscali” certificabili sono diverse in base alla natura del verbale e delle condizioni sanitarie previste da specifiche leggi. Le tipologie di handicap e le voci fiscali agevolabili sono state riportate in un apposito elenco che trovate nell’articolo di approfondimento dedicato all Domanda del contrassegno invalidi.
é necessario anche il rispetto di ulteriori requisiti che abbiamo avuto modo di approfondire nella guida pratica per la richiesta dei permessi per la Legge n.104 del 1992.
Per familiari a carico intendiamo il coniuge, il convivente, anche al di fuori del matrimonio ossia laddove vi sia una coppia di fatto per intenderci (Legge n. 76 del 20 maggio 2016) e tutti i parenti e affini entro il secondo grado. Per verificare se un soggetto rientri tra questi potete leggere l’articolo dedicato ai gradi parentela perchè personalmente prima di studiare diritto privato non ne sapevi alcunché del calcolo dei gradi parentela anche se potrebbe sembrare intuitivo.
Tra i soggetti beneficiari rientrano anche i portatori di handicap grave di parenti o affini di terzo grado qualora abbiano compiuto loro o i loro genitori i 65 anni di età oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
Tra questi viene richiesto che il disabile grave non sia ricoverato a tempo pieno in quanto si presuppone che non abbia bisogno di assistenza
Come fruire del permesso nel settore pubblico
E’ necessario richiedere il permesso al datore di lavoro nella persona del dirigente responsabile o di altro funzionario delegato a tale scopo al quale non solo andrà richiesta esplicita autorizzazione ma sarà necessario inoltre pianificare con lui su base mensile l’agenda contenente le giornate e le ore di permesso. L’autorizzazione sembrerebbe essere solo formale in quanto laddove vi sia l’esigenza e la comunicazione arrivi anticipatamente il dirigente non può opporsi
Nel piano dei permessi andranno specificati giorni e ore di permesso su base mensile o più. Sarà possibile derogare al piano per eventuali urgenze naturalmente ma sarebbe necessario a mio avviso motivarle con adeguata motivazioni: “Salvo dimostrate situazioni di urgenza […], l’interessato dovrà comunicare al dirigente competente le assenze dal servizio con congruo anticipo, se possibile con riferimento all’intero arco temporale del mese, al fine di consentire la migliore organizzazione dell’attività amministrativa”.
Inutile dire che il problema di contemperare le esigenze del dipendente e di tutela del portatore di handicap si scontrino con l’esigenza di pianificazione e di presenza che ha un’impresa.
Queste esigenze richiedono uno sforzo da entrambe le parti di pianificazione aziendale che non sempre riesce a portare i suoi frutti a svantaggio della performance aziendale.
Nel settore pubblico poi interviene un’altra variabile in quanto vi è anche l’interesse pubblico da tutelare tramite proprio il lavoro del dipendente pubblico.
L’interesse prioritario per ovvi motivi pende a favore dell’assistenza del disabile grave riconosciuto il soggetto da tutelare prima di tutto.