Aggiornato il 4 Maggio 2023
Entriamo nei particolari e scopriamo insieme di cosa si tratta, come funziona e quando viene utilizzata, con la prospettiva di ridurre al minimo la perdita di gettito erariale e ridurre il rischio di evasione fiscale sia per i piccoli sia per i grandi contribuenti. Oggi l’anagrafe tributaria svolge un ruolo fondamentale non solo nell’attività di prevenzione e controllo ma anche di fonte informativa per la predisposizione della dichiarazione dei redditi pre-compilata.
Che cos’è l’anagrafe tributaria
L’anagrafe tributaria corrisponde ad una vera e propria banca dati nata nel 1973 in seguito ad un decreto promulgato dal Presidente della Repubblica. Fin dagli inizi, un simile strumento è stato adoperato al fine di tenere d’occhio la situazione fiscale di ogni cittadino italiano che è tenuto a pagare le tasse. In estrema sintesi l’agenzia delle entrate adotta lo stesso meccanismo utilizzato nella sostituzione d’imposta applicata però all’informazione. In pratica l’Agenzia delle Entrate invece di affidarsi unicamente a quanto dichiarato dal contribuente sposta la fonte informativa sui soggetti che non hanno interesse ad evadere le imposte e richiedono loro le informazioni utili a conoscere eventuali deduzioni e detrazioni fiscali spettanti al singolo contribuente. L’incrocio automatico e informatico dei dati tra quanto dichiarato nella dichiarazione dei redditi del contribuente e quanto presente nel’anagrafe tributaria, se discordante, genererà degli accertamento fiscale automatico che il contribuente dovrà gestire per evitare di incorrere in sanzioni o verifiche più approfondite.
Un tipico esempio sono gli interessi sui mutui che il contribuente indica quale onere detraibile nella dichiarazione dei redditi al fine di fruire della detrazione fiscale. Le stesse banche erogatrici del mutuo trasmettono telematicamente flussi di dati informatici annualmente all’anagrafe tributaria contenente l’elenco e l’importo degli interessi riscossi dai propri clienti a a che titolo (prima casa o seconda casa).
Laddove il contribuente indicasse un importo maggiore di quello indicato dalla banca l’agenzia delle entrate gli richiederebbe indietro la differenza.
Al pari di questo esempio trovate anche i premi assicurativi pagati per polizze assicurative sulla morte o gli infortuni o per invalidità permanente. Anche per le spese mediche vige lo stesso sistema e anche per le spese di ristrutturazione, recupero e risparmio energetico.
Dai mutui agli assegni, dai bonifici bancari ai prestiti, ogni singolo elemento viene monitorato passo dopo passo, con la prospettiva di sanzionare coloro che non adempiono ad un determinato regolamento. Nel corso degli ultimi tempi, l’Agenzia delle Entrate si sta muovendo con l’obiettivo di acquisire ulteriori informazioni sulle tasche degli italiani da poste e banche, con la chance di avere un quadro ancora più completo della situazione generale.
Come funziona e a cosa serve l’anagrafe tributaria
Come già accennato in precedenza, l’anagrafe tributaria può giocare un ruolo fondamentale nella gestione delle risorse finanziarie da parte dei contribuenti.
L’anagrafe tributaria viene anche utilizzate per predisporre delle liste selettive di contribuenti che risultano a più elevato rischio di evasione. Possiamo contare su una mole di oltre 500 milioni di dati. Dai semplici libretti di risparmio ai veri e propri conti correnti, le giacenze medie dei singoli soggetti in causa vengono monitorate a cadenza mensile o annuale. Inoltre, un metodo di questo genere viene messo in pratica al fine di verificare quanto si spende con la carta di credito.
È possibile parlare, dunque, di un autentico Grande Fratello dei nostri conti finanziari, con un ente superiore in grado di visualizzare tutte le spese che effettuiamo e i guadagni che ci vengono elargiti. Anche i bonifici e gli assegni per contanti, così come ogni singolo accesso alla propria cassetta di sicurezza, sono tenuti d’occhio senza alcuna sosta. L’obiettivo principale dell’Agenzia delle Entrate è quello di evitare che vengano riscontrate irregolarità nel pagamento delle imposte dovute, con la chance di rilevare in tempo reale possibili evasioni fiscali e punire coloro che le commettono con una certa frequenza.
Perché l’anagrafe tributaria è così importante
L’Agenzia delle Entrate non può fare a meno dell’anagrafe tributaria, che costituisce uno strumento per riscontrare il contenuto informativo delle dichiarazioni dei contribuenti e che costituisce un important strumento per la salvaguardia del gettito erariale anche seda solo non è assolutamente autosufficiente. Basti pensare ai soggetti che per il fisco italiano non esistono in quanto non si sono mai intestati alcunché e non hai mai incassato formalmente mai un euro. Veri e proprio fantasmi fiscali costretti a pagare e incassare tutto in nero, impossibilitati ad intestarsi anche un’auto per paura di dover giustificarne con il redditometro la spesa sostenuta per l’acqstuio e la gestione. …in pratica dei sorci.
Tali dati vengono elaborati per tenere sotto controllo il cosiddetto rischio evasione, la cui entità economica ammonta a circa 120 miliardi di euro all’anno. Lo Stato ha intenzione di persuadere il cittadino a dichiarare un reddito inferiore rispetto a quello effettivo, con la prospettiva di monitorare la capacità di spesa e prevenire eventuali infrazioni finanziarie. Se ogni cittadino non si adegua ai dettami dell’ente nazionale, è soggetto ad accertamenti fiscali, che a loro volta possono condurre a sanzioni pecuniarie e penali anche piuttosto ragguardevoli.
Al tempo stesso, l’anagrafe tributaria viene utilizzata per il nuovo modulo 730 precompilato. Dalle detrazioni per i fondi sulle pensioni agli interessi collegati ai mutui, diverse sono le voci che vengono rilevate da un simile strumento. Inoltre, quando si effettua un’attestazione Isee per accedere a determinati benefici economici, come ad esempio il bonus bebè o il più recente reddito di cittadinanza, bisogna fare in modo che i dati presentati risultino perfettamente coerenti con quelli detenuti dall’anagrafe tributaria. Ciascuna anomalia viene facilmente rilevata e bisogna muoversi affinché la situazione venga normalizzata. Se quest’ultimo obiettivo non viene raggiunto, il contributo non viene erogato oppure, quando è stato già erogato, deve essere restituito in tempi brevi.
Quali conseguenze implica l’anagrafe tributaria sulla privacy dei contribuenti
Non bisogna dimenticare, inoltre, che un utilizzo poco corretto dell’anagrafe tributaria può causare un impatto negativo molto serio sulla protezione della privacy. Infatti, il Fisco ha l’opportunità di conoscere le abitudine economiche e persino quotidiane della maggior parte dei cittadini italiani, verificando dove, quando e cosa viene comprato. Le singole informazioni vengono così trattate in maniera indiscriminata, con il forte rischio di eventuali violazioni dei dati da parte dei cosiddetti pirati informatici.
Il pericolo è davvero molto concreto e deve essere fronteggiato a dovere. Il Garante della Privacy si è mosso rivolgendosi all’Agenzia delle Entrate e raccomandandole di monitorare la sicurezza dei dati personali cittadini fino in fondo, distruggendoli nel giro di sei anni. Al contempo, il Garante ha dichiarato di voler effettuare gli accertamenti fiscali solo sui soggetti che hanno fatto riscontrare incongruenze economiche tra i parametri economici dichiarati e quelli effettivi. Tuttavia, la disputa sembra destinata ad andare avanti nel corso dei prossimi anni.
Al momento non vedo alcuna violazione in quanto le liste selettive non sono nominative. Il vero problema a mio avviso sta nei sistemi di sicurezza che dovrebbero garantire l’inaccessibilità a questa enorme male di dati che potrebbe essere utilizzata anche per altre finalità.
Il Garante ha comunque ben chiaro il problema e quanto sottile sia il confine tra esigenza di monitoraggio, presidio e controllo del gettito e privacy del contribuente. Nel seguito trovate non a caso i Provvedimenti del Garante in materia di trattamento di dati fiscali
(la pagina è in progressivo aggiornamento)
Anagrafe tributaria
– Accertamenti fiscali e tributari. Provvedimento del Garante – 25 maggio 2005
– Decreti fiscali e nuove modalità per la trasmissione di dati on-line – 26 luglio 2006
– Anagrafe tributaria: sicurezza e accessi – 18 settembre 2008
– Riscossione: maggiori garanzie per i contribuenti – 7 ottobre 2009
Archivio dei rapporti finanziari
– Provvedimento del 31 gennaio 2013
Fattura elettronica
Redditometro
Dichiarazione precompilata
– Parere in tema di ISEE precompilato – 20 giugno 2019
Canone Rai
Compliance fiscale internazionale