Aggiornato il 28 Aprile 2023
L’errore nella compilazione del modello Redditi PF può essere di natura qualitativa e quantitativa e potrebbe generare un maggior o un minor credito di imposta o un maggior versamento. Qui ci occupiamo delle diverse opzioni a disposizione del contribuente, della scadenza entro cui rimediare all’errore e di come effettuare una correzione della dichiarazione dei redditi in modo da farsi riconoscere una maggiore imposta o tassa versata o al contraria una minore imposta versata con necessità di effettuare un versamento aggiuntivo ad integrazione del precedente con una piccola sanzione.
Per la correzione esistono diverse metodologie e tempistiche da rispettare che possono dipendere anche dalle proroghe concesse dal legislatore di anno in anno.
Istruzioni per la compilazione e la correzione del modello Redditi
Partiamo con una breve sintesi di quello che potreste fare in caso di correzione del 730 che vale anche per gli anni successivi essendo le scadenze rimaste invariate. Il discorso cambia nel caso del modello Redditi PF per i contribuenti con o senza partita Iva.
Correzione 730
Per la Correzione del Modello 730, che può avere ad oggetto l’integrazione e/o la rettifica di elementi qualitativi o quantitativi che possono avere sia impatto sulla quantificazione delle imposte sia no potremmo avere i seguenti casi:
Errori che mi hanno fatti pagare più imposte del dovuto
- un maggior credito o un minor debito di imposte e tasse dovuti per esempio ad una detrazione fiscali su lavori di ristrutturazione indicata per un importo inferiore oppure viceversa indicata in misura maggiore di quella spettante per effetto per esempio di non aver tenuto conto di quella del coniuge. Sono solo esempi per comprendere meglio i classici casi che si possono presentare. A volte è lo stesso dottore commercialista o CAF che possono sbagliarsi. Errori che possono e non possono influire sulla determinazione delle imposte e tasse da pagare a fine anno dell’imposta risultante dalla dichiarazione originaria. In questo caso il contribuente può presentare entro il 25 ottobre 2019 un Modello 730 integrativo con la relativa documentazione, ovvero un Modello REDDITI 2019, entro il 30 settembre 2019 (correttiva nei termini), oppure entro il termine previsto per la presentazione del Modello REDDITI relativo all’anno successivo (dichiarazione integrativa a favore). La differenza rispetto all’importo del credito o del debito risultante dal Modello 730 potrà essere indicata a rimborso, ovvero come credito da portare in diminuzione per l’anno successivo. Se vi avvalete di un altro modello non ci sarà bisogno nemmeno di pagare delle sanzioni aggiuntive in quanto siete nei tempi. Inoltre il contribuente può presentare una dichiarazione integrativa 730 entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione (dichiarazione integrativa – art. 2 comma 8 del D.P.R. 322 del 1998). In questo caso l’importo a credito, potrà essere utilizzato in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo n. 241 del 1997, per eseguire il versamento di debiti maturati a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa. Nella dichiarazione relativa al periodo d’imposta in cui è presentata la dichiarazione integrativa è indicato il credito dal minor debito o dal maggiore credito risultante dalla dichiarazione integrativa. Si ricorda che, anche se il modello precedente è stato presentato al datore di lavoro o all’ente pensionistico, il Modello 730 integrativo deve essere presentato ad un intermediario che può chiedere un compenso;
Errori che mi hanno fatti pagare meno imposte del dovuto
E’ il caso di errori dovuti per esempio a non aver indicato alcuni proventi percepiti come canoni di locazione, redditi riscossi, proventi diversi, prestazioni occasionali svolte, etc…o anche per il fatto di aver indicato per esempio maggiori detrazioni fiscali rispetto a quello che si potevano richiedere. Nel ricalcolo della dichiarazione dei redditi questo porterebbe pertanto ad un maggior debito o un minor credito (ad esempio, redditi in tutto o in parte non indicati).
In questo caso il contribuente deve presentare un Modello REDDITI 2019 Persone fisiche:
- entro il 30 settembre 2019, (correttiva nei termini), e pagare direttamente le somme dovute compresa la differenza rispetto all’importo del credito risultante dal Modello 730, che verrà comunque rimborsato dal sostituto d‘imposta;
- entro il termine previsto per la presentazione del Modello REDDITI relativo all’anno successivo (dichiarazione integrativa) e pagare direttamente le somme dovute;
- entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione e pagare direttamente le somme dovute. Il Modello REDDITI può essere presentato dai lavoratori dipendenti che si sono avvalsi dell’assistenza anche nei casi in cui è intervenuta la cessazione del rapporto con il datore di lavoro, al fine di ottenere il rimborso delle somme che risultano a credito dal prospetto di liquidazione. Detto credito può comunque essere riportato direttamente nella dichiarazione da presentare nell’anno successivo, quale eccedenza risultante dalla precedente dichiarazione, senza necessità di presentare un Modello REDDITI sostitutivo. Quest’ultima procedura potrà essere seguita anche dagli eredi che, in caso di decesso del contribuente, presentano la dichiarazione dei redditi del deceduto in qualità di eredi.
Correzione del Modello REDDITI 2019
Nell’ipotesi in cui il contribuente intenda rettificare o integrare una dichiarazione già presentata, deve compilare una nuova dichiarazione, completa di tutte le sue parti. In tal modo è possibile esporre redditi non dichiarati in tutto o in parte ovvero evidenziare oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione, non indicati in tutto o in parte in quella precedente. Questo potrà essere fatto entro o oltre una certa data. Questo termine sono 90 giorni superati i quali parliamo di una vera e propria dichiarazione integrativa i cui profili sanzionatori si incrementano. Il legislatore accorda un termine corto di 90 giorni entro cui possiamo dire che perdona gli errori applicando una sanzione modesta mentre superati i 90 giorni le sanzioni diventano piene anche se come vedremo abbiamo la possibilità di avvalerci dell’istituto del ravvedimento operoso. Vedremo anche in questa sede una sintesi di come si effettuerebbe un calcolo anche per la determinazione delle imposte e delle sanzioni da versare a seconda delle diverse casistiche in modo da avere un quadra sintetico di quanto mi costa l’errore in dichiarazione dei redditi.
Correzione errore ENTRO 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione modello Redditi PF
nel caso della correzione si dovrà procedere alla ripresentazione di una dichiarazione compilata in ogni sua parte avendo cura di barrare la casella nel frontespizio “correttiva nei termini“. Nel caso di correzione di un errore che determini una maggiore imposta IRPEF, addizionale regionale o comunale o imposte sostitutive o anche IRAP o IVA dovrete procedere alla al versamento della maggior imposta dovuta e degli interessi.
Gli interessi andranno calcolati dalla scadenza originaria del versamento. Per il calcolo dell’interesse legale avete la seguente formula
Somma da versare *tasso interesse legale vigente/365*(gg dalla scadenza al pagamento)
Le sanzioni variano invece come vedrete nel seguito a seconda della tipologia di errore rilevabile o meno da parte dell’agenzia delle Entrate.
Nel caso di errori rilevabili in sede di controllo formale delle dichiarazioni avremo una sanzione pari a euro 27,78 così determinata dalla riduzione di un nono della sanzione piena di 250 euro applicata per effetto dell’art. 8, comma 1 del D.lgs n. 471 ridotta ad 1/9, ai sensi della lettera a-bis). A questa si aggiunge la sanzione calcolata sul minore versamento effettuato. Supponiamo che abbiamo versato 3 mila euro e ne dovevamo 5 mila dal ricalcolo della dichiarazione la sanzione si applicherà versando 2 mila euro più le sanzioni calcolate su 2 mila euro.
La misura delle sanzioni dipenderà dal momento in cui procederemo al versamento e variano come descritto nella tabella che trovate nel seguito mediante l’istituto del ravvedimento operoso come consentito dall’articolo 13 del D.Lgs. n. 472 del 1997, Tanto più tardiamo a ravvederci tanti più le sanzioni potrebbero aumentare.
Un esempio di errore rilevabile potrebbe essere l’omessa indicazione di un reddito percepito come un canone di locazione o una prestazione occasionale, o altro. Altro esempio potrebbe essere anche l’utilizzo di maggiori detrazioni rispetto a quelle spettanti.
Nel caso di errori non rilevabili in sede di controllo formale delle dichiarazioni allora procederemo al ricalcolo della sola sanzione senza versamento aggiuntivo dei 27 euro.
Correzione errore DOPO 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione modello Redditi PF
Una volta superati i 90 giorni il meccanismo per ravvedersi resta il medesimo anche se la misura delle sanzioni cresce come potete desumere dalla tabella. Si dovrà comunque procedere al versamento della maggiore imposta dovuta comprensiva degli interessi legali calcolati dalla scadenza originaria del versamento oltre alle sanzioni di seguito individuate.
Nel caso di errore rilevabile in sede di controllo formale delle dichiarazioni la sanzione piena applicabile sarà pari al 90% della maggiore imposta dovuta o della differenza del credito utilizzato. Questa sanzione però potrà essere ridotta per effetto del Santo Istituto del ravvedimento operoso ex articolo 13 del D.Lgs. n. 472 del 1997 come riportato in sintesi nella tabella seguente. Per completezza se è dovuta una maggiore imposta si parla di infedeltà della precedente dichiarazione o dichiarazione infedele.
Nel caso in cui gli errori rilevabili non abbiano inciso sulla liquidazione delle imposte o lo abbiano fatto generano una maggiore imposta che il contribuente potrà utilizzare in compensazione gli anni successivi o richiedere a rimborso allora si parlerà solo di dichiarazione irregolare e si dovrà versare solo la sanzione vista sopra di 250 euro ex articolo 8 del D.Lgs. n. 471 del 1997. Anche questa potrà essere ridotta con l’istituto del ravvedimento operoso in misura corrispondente alla frazione relativa al giorno in cui ci ravvediamo.
Nel caso di errori non rilevabili dal controllo formale automatico delle dichiarazioni ci si avvarrà sempre del ravvedimento operoso sulla minore imposta non versata usufruendo anche in questo caso del ravvedimento operoso.
Esempio di correzione del modello redditi PF
Dovrete barrare nel frontespizio la casella relativa alla presentazione della dichiarazione integrativa
Entro quando posso ravvedermi sul modello Redditi 2018
In riferimento al periodo d’imposta 2017, il Modello Redditi 2018 poteva essere presentato entro il 31 ottobre 2018; dopo tale data, la dichiarazione, pur tardiva, poteva comunque essere regolarmente presentata entro i 90 gg successivi alla scadenza citata ossia entro il 29 gennaio 2019; detto ciò, la regolarizzazione delle violazioni legate alla presentazione del modello Redditi passa dal ricorso al ravvedimento operoso di cui all’art. 13 del D.Lgs. 472/997, salvo, nel frattempo, la notifica di atti di liquidazione e di accertamento, compresi gli avvisi bonari. Ai fini della regolarizzazione è necessario considerare:
- la tipologia di errore commesso e quindi all’individuazione della giusta sanzione applicabile, nonché
- il periodo temporale entro il quale lo stesso errore viene sanato.
In merito alla tipologia di errore commesso è necessario verificare se l’errore dichiarativo è rilevabile o non rilevabile in sede di controllo automatico o formale delle dichiarazioni rispettivamente riconducibili agli articoli 36- bis e 36-ter del D.P.R. 600/73.
Proroga Unico 2020 sui redditi 2019
Per il calcolo delle sanzioni da ravvedimento operoso per correggere errori nel calcolo delle imposte generate da tali dichiarazioni dovrete anche considerare eventuali proroghe concesse dal legislatore sui termini di scadenza previsti per la trasmissione telematica. A titolo di esempio per la dichiarazione dei redditi 2020 il termine della dichiarazione è stato prorogato al 10 dicembre 2020.
Vediamo quali scadenze a seguito del Decreto Ristori Quater. Le dichiarazione dei redditi IRES e IRPEF e dell’IRAP possono beneficiare della proroga al 10 dicembre 2020. La proroga avrà effetti anche ai fini del calcolo di eventuali ravvedimenti operosi che dovranno tarare il computo dei giorni e delle sanzioni da queste nuove scadenze.
Possono beneficiare della proroga tutti i contribuenti indistintamente sia titolari di partita IVA e sia privati cittadini senza.
Questo implica anche che il calcolo del termine dei 90 giorni per coloro che si scordano di trasmettere la dichiarazione scatterà da tale data. Questo si traduce nel fatto che la dichiarazione dei redditi 2020 si considera omessa per quest’anno superato il termine del 10 marzo 2021, ossia 90 giorni dal 10 dicembre 2020.
Cos’è e come Come si calcola il ravvedimento operoso
Nel seguito vi illustro la sintesi del trattamento sanzionatorio nell’ipotesi di sanzione piena del 90% da applicare solo sulla differenza tra imposta versata e quella ricalcolata. Dopo la tabella trovate il riferimento alla guida gratuita per il calcolo del ravvedimento operoso.
Tipo | Termine | Sanzione | Riduzione | Errore Dichiarazione | Errore Dichiarazione |
250,00 | 90% | ||||
Sprint | Entro 14 giorni successivi alla scadenza matura giornalmente in misura pari allo 0,2% giornaliero fino al 2,8% del quattordicesimo giorno | 0,2% per ogni giorno di ritardo fino al 14esimo giorno | 0,20% | ||
Breve | Imposte pagate a partire dal quindicesimo giorno fino a 30 giorni successivi alla scadenza | 1/10 | 25,00 | 9,00% | |
Entro 90 giorni dalla scadenza originaria della dichiarazione | Imposte pagate dal trentunesimo giorno fino al novantesimo giorno successivo alla scadenza | 1/9 | 27,78 | 10,00% | |
Lungo | Imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali, dal novantunesimo giorno fino al termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è commessa la violazione | 1/8 | 31,25 | 11,25% | |
Biennale | Dopo un anno, ma entro due anni dall’omissione o dall’errore | 1/7 | 35,71 | 12,86% | |
Ultrabiennale | Dopo due anni dall’omissione o dall’errore | 1/6 | 41,67 | 15,00% |
Importante: Compilazione del frontespizio
Vi ricordo di compilare il frontespizio barrando la casetta dichiarazione “integrativa o correttiva nei termini” altrimenti la dichiarazione dei redditi sarebbe scartata. Tipico esempio di piccolissimo errori dai risvolti pesanti.
-> CALCOLO RAVVEDIMENTO OPEROSO (FILE XLS per il calcolo)
Tabella agenzia delle Entrate su correzione dichiarazione dei redditi
Correzione entro novanta giorni della dichiarazione annuale – Adempimenti dei contribuenti
Errori rilevabili mediante controlli automatizzati e formali >sanzione per omesso versamento, se dovuto, ridotta secondo le misure dell’articolo 13 del D.lgs. n. 472 del 1997, a seconda di quando interviene il ravvedimento. |
euro (articolo 1, comma 1), ridotta a 1/10, ai sensi della lettera c) = euro 25 + >sanzione per omesso versamento, se dovuto, ridotta secondo le misure dell’articolo 13 del D.lgs. n. 472 del 1997, a seconda di quando interviene il ravvedimento. |
Correzione oltre novanta giorni della dichiarazione annuale – Adempimenti dei contribuenti
Errori rilevabili mediante controlli automatizzati e formali > sanzione per omesso versamento, se dovuto, ridotta secondo le misure dell’articolo 13 del D.lgs. n. 472 del 1997, a seconda di quando interviene il ravvedimento |
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Guida al ravvedimento operoso: troverete tutto quello che c’è da sapere sul ravvedimento operoso con le applicazioni per tantissime fattispecie, il tutto gratuitamente.
Ravvedimento Operoso Acconti IRPEF
Ravvedimento Operoso in casi di Dichiarazione Integrativa in ritardo: sanzioni ridotte della metà? I Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
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