Anagrafe tributaria: cos’è e come funziona

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schema dati anagrafe tributariaL’anagrafe tributaria è un enorme database informatico dove sono custodite tutte le informazioni in possesso dell’agenzia delle Entrate sui contribuenti Italiani e stranieri identificati presso lo Stato Italiano ai fini fiscali. Lo scopo è quello di tenere sotto controllo le posizioni fiscali di tutti i contribuenti persone fisiche con e senza partita Iva e società, ditte aziende.
Entriamo nei particolari e scopriamo insieme di cosa si tratta, come funziona e quando viene utilizzata, con la prospettiva di ridurre al minimo la perdita di gettito erariale e ridurre il rischio di evasione fiscale sia per i piccoli sia per i grandi contribuenti. Oggi l’anagrafe tributaria svolge un ruolo fondamentale non solo nell’attività di prevenzione e controllo ma anche di fonte informativa per la predisposizione della dichiarazione dei redditi pre-compilata.

Che cos’è l’anagrafe tributaria

L’anagrafe tributaria corrisponde ad una vera e propria banca dati nata nel 1973 in seguito ad un decreto promulgato dal Presidente della Repubblica. Fin dagli inizi, un simile strumento è stato adoperato al fine di tenere d’occhio la situazione fiscale di ogni cittadino italiano che è tenuto a pagare le tasse. In estrema sintesi l’agenzia delle entrate adotta lo stesso meccanismo utilizzato nella sostituzione d’imposta applicata però all’informazione. In pratica l’Agenzia delle Entrate invece di affidarsi unicamente a quanto dichiarato dal contribuente sposta la fonte informativa sui soggetti che non hanno interesse ad evadere le imposte e richiedono loro le informazioni utili a conoscere eventuali deduzioni e detrazioni fiscali spettanti al singolo contribuente. L’incrocio automatico e informatico dei dati tra quanto dichiarato nella dichiarazione dei redditi del contribuente e quanto presente nel’anagrafe tributaria, se discordante, genererà degli accertamento fiscale automatico che il contribuente dovrà gestire per evitare di incorrere in sanzioni o verifiche più approfondite.

Un tipico esempio sono gli interessi sui mutui che il contribuente indica quale onere detraibile nella dichiarazione dei redditi al fine di fruire della detrazione fiscale. Le stesse banche erogatrici del mutuo trasmettono telematicamente flussi di dati informatici annualmente all’anagrafe tributaria contenente l’elenco e l’importo degli interessi riscossi dai propri clienti a a che titolo (prima casa o seconda casa).

Laddove il contribuente indicasse un importo maggiore di quello indicato dalla banca l’agenzia delle entrate gli richiederebbe indietro la differenza.

Al pari di questo esempio trovate anche i premi assicurativi pagati per polizze assicurative sulla morte o gli infortuni o per invalidità permanente. Anche per le spese mediche vige lo stesso sistema e anche per le spese di ristrutturazione, recupero e risparmio energetico.

Dai mutui agli assegni, dai bonifici bancari ai prestiti, ogni singolo elemento viene monitorato passo dopo passo, con la prospettiva di sanzionare coloro che non adempiono ad un determinato regolamento. Nel corso degli ultimi tempi, l’Agenzia delle Entrate si sta muovendo con l’obiettivo di acquisire ulteriori informazioni sulle tasche degli italiani da poste e banche, con la chance di avere un quadro ancora più completo della situazione generale.

Come funziona e a cosa serve l’anagrafe tributaria

Come già accennato in precedenza, l’anagrafe tributaria può giocare un ruolo fondamentale nella gestione delle risorse finanziarie da parte dei contribuenti.

L’anagrafe tributaria viene anche utilizzate per predisporre delle liste selettive di contribuenti che risultano a più elevato rischio di evasione. Possiamo contare su una mole di oltre 500 milioni di dati. Dai semplici libretti di risparmio ai veri e propri conti correnti, le giacenze medie dei singoli soggetti in causa vengono monitorate a cadenza mensile o annuale. Inoltre, un metodo di questo genere viene messo in pratica al fine di verificare quanto si spende con la carta di credito.

È possibile parlare, dunque, di un autentico Grande Fratello dei nostri conti finanziari, con un ente superiore in grado di visualizzare tutte le spese che effettuiamo e i guadagni che ci vengono elargiti. Anche i bonifici e gli assegni per contanti, così come ogni singolo accesso alla propria cassetta di sicurezza, sono tenuti d’occhio senza alcuna sosta. L’obiettivo principale dell’Agenzia delle Entrate è quello di evitare che vengano riscontrate irregolarità nel pagamento delle imposte dovute, con la chance di rilevare in tempo reale possibili evasioni fiscali e punire coloro che le commettono con una certa frequenza.

Perché l’anagrafe tributaria è così importante

L’Agenzia delle Entrate non può fare a meno dell’anagrafe tributaria, che costituisce uno strumento per riscontrare il contenuto informativo delle dichiarazioni dei contribuenti e che costituisce un important strumento per la salvaguardia del gettito erariale anche seda solo non è assolutamente autosufficiente. Basti pensare ai soggetti che per il fisco italiano non esistono in quanto non si sono mai intestati alcunché e non hai mai incassato formalmente mai un euro. Veri e proprio fantasmi fiscali costretti a pagare e incassare tutto in nero, impossibilitati ad intestarsi anche un’auto per paura di dover giustificarne con il redditometro la spesa sostenuta per l’acqstuio e la gestione. …in pratica dei sorci.

Tali dati vengono elaborati per tenere sotto controllo il cosiddetto rischio evasione, la cui entità economica ammonta a circa 120 miliardi di euro all’anno. Lo Stato ha intenzione di persuadere il cittadino a dichiarare un reddito inferiore rispetto a quello effettivo, con la prospettiva di monitorare la capacità di spesa e prevenire eventuali infrazioni finanziarie. Se ogni cittadino non si adegua ai dettami dell’ente nazionale, è soggetto ad accertamenti fiscali, che a loro volta possono condurre a sanzioni pecuniarie e penali anche piuttosto ragguardevoli.

Al tempo stesso, l’anagrafe tributaria viene utilizzata per il nuovo modulo 730 precompilato. Dalle detrazioni per i fondi sulle pensioni agli interessi collegati ai mutui, diverse sono le voci che vengono rilevate da un simile strumento. Inoltre, quando si effettua un’attestazione Isee per accedere a determinati benefici economici, come ad esempio il bonus bebè o il più recente reddito di cittadinanza, bisogna fare in modo che i dati presentati risultino perfettamente coerenti con quelli detenuti dall’anagrafe tributaria. Ciascuna anomalia viene facilmente rilevata e bisogna muoversi affinché la situazione venga normalizzata. Se quest’ultimo obiettivo non viene raggiunto, il contributo non viene erogato oppure, quando è stato già erogato, deve essere restituito in tempi brevi.

Quali conseguenze implica l’anagrafe tributaria sulla privacy dei contribuenti

Non bisogna dimenticare, inoltre, che un utilizzo poco corretto dell’anagrafe tributaria può causare un impatto negativo molto serio sulla protezione della privacy. Infatti, il Fisco ha l’opportunità di conoscere le abitudine economiche e persino quotidiane della maggior parte dei cittadini italiani, verificando dove, quando e cosa viene comprato. Le singole informazioni vengono così trattate in maniera indiscriminata, con il forte rischio di eventuali violazioni dei dati da parte dei cosiddetti pirati informatici.

Il pericolo è davvero molto concreto e deve essere fronteggiato a dovere. Il Garante della Privacy si è mosso rivolgendosi all’Agenzia delle Entrate e raccomandandole di monitorare la sicurezza dei dati personali cittadini fino in fondo, distruggendoli nel giro di sei anni. Al contempo, il Garante ha dichiarato di voler effettuare gli accertamenti fiscali solo sui soggetti che hanno fatto riscontrare incongruenze economiche tra i parametri economici dichiarati e quelli effettivi. Tuttavia, la disputa sembra destinata ad andare avanti nel corso dei prossimi anni.

Al momento non vedo alcuna violazione in quanto le liste selettive non sono nominative. Il vero problema a mio avviso sta nei sistemi di sicurezza che dovrebbero garantire l’inaccessibilità a questa enorme male di dati che potrebbe essere utilizzata anche per altre finalità.

Il Garante ha comunque ben chiaro il problema e quanto sottile sia il confine tra esigenza di monitoraggio, presidio e controllo del gettito e privacy del contribuente. Nel seguito trovate non a caso i Provvedimenti del Garante in materia di trattamento di dati fiscali
(la pagina è in progressivo aggiornamento)

Anagrafe tributaria

– Accertamenti fiscali e tributari. Provvedimento del Garante – 25 maggio 2005

– Decreti fiscali e nuove modalità per la trasmissione di dati on-line – 26 luglio 2006

– Anagrafe tributaria: sicurezza e accessi – 18 settembre 2008

– Riscossione: maggiori garanzie per i contribuenti – 7 ottobre 2009

– Convenzione fra il Ministero dell´interno-Dipartimento della pubblica sicurezza e l´Agenzia delle entrate per l´accesso da parte delle forze di polizia alla banca dati dell´Anagrafe tributaria attraverso l´applicativo denominato Puntofisco – 26 maggio 2011

– Partecipazione all´accertamento fiscale e contributivo da parte dei Comuni: parere del Garante sul nuovo provvedimento dell´Agenzia delle entrate – 17 aprile 2012

– Parere del garante sullo schema di provvedimento del Direttore dell´Agenzia delle entrate concernente le comunicazioni all´anagrafe tributaria dei dati relativi ai contratti assicurativi e ai premi assicurativi – 4 aprile 2013

– Parere del Garante sull´affidamento, secondo il modello in house, della gestione del sistema informativo della fiscalità alla Sogei S.p.a. – 13 febbraio 2014

– Sperimentazione di una procedura basata sull’utilizzo di informazioni fornite dall’Archivio dei rapporti finanziari e degli elementi presenti nell’Anagrafe tributaria per l’individuazione di profili di evasione rilevanti – 20 luglio 2017

– Parere sul provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate recante “Disposizioni di attuazione dell’articolo 11, comma 4, del DL 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni. Analisi del rischio di evasione. Estensione all’anno 2014-2015 della sperimentazione della procedura di selezione basata sull’utilizzo delle informazioni comunicate all’Archivio dei rapporti finanziari – 14 marzo 2019

Archivio dei rapporti finanziari

– Comunicazione dei dati contabili all´anagrafe tributaria da parte di banche e operatori finanziari: parere all´Agenzia delle entrate sulle modalità di trasmissione e di conservazione dei dati – 17 aprile 2012

– Comunicazioni all´anagrafe tributaria da parte di banche e operatori finanziari: parere sulle modalità di trasmissione e di conservazione dei dati – 15 novembre 2012

– Provvedimento del 31 gennaio 2013

– Sperimentazione di una procedura basata sull´utilizzo di informazioni fornite dall´Archivio dei rapporti finanziari e degli elementi presenti nell´Anagrafe tributaria per l´individuazione di profili di evasione rilevanti – 20 luglio 2017

– Parere sullo schema di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate recante “Comunicazioni per la promozione dell’adempimento spontaneo nei confronti dei contribuenti che non hanno dichiarato, in tutto o in parte, le attività finanziarie detenute all’estero nel 2016, come previsto dalla disciplina sul monitoraggio fiscale, nonché gli eventuali redditi percepiti in relazione a tali attività estere” – 4 aprile 2019

Fattura elettronica

– Provvedimento nei confronti dell’Agenzia delle entrate sull’obbligo di fatturazione elettronica – 15 novembre 2018

Redditometro

– Redditometro: le garanzie dell´Autorità a seguito della verifica preliminare sul trattamento di dati personali effettuato dall´Agenzia delle entrate – 21 novembre 2013

 

Dichiarazione precompilata

– Parere sullo schema di provvedimento del Direttore dell´Agenzia per l´accesso alla dichiarazione precompilata da parte del contribuente e degli altri soggetti autorizzati, con relativi allegati tecnici – 19 febbraio 2015

– Parere sullo schema di decreto del Ministero dell´economia e delle finanze relativo alle modalità di trasmissione telematica delle spese sanitarie al Sistema TS da rendere disponibili all´Agenzia delle entrate ai fini dell´elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata – 30 luglio 2015

– Parere sullo schema di provvedimento del direttore dell´Agenzia delle entrate concernente le modalità tecniche di utilizzo dei dati delle spese sanitarie ai fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata – 30 luglio 2015

– Parere su quattro schemi di provvedimento del Direttore dell´Agenzia delle entrate in relazione a nuovi flussi di dati per l´elaborazione della dichiarazione dei redditi c.d. precompilata  – 18 febbraio 2016

 Parere sullo schema di provvedimento del Direttore dell´Agenzia delle entrate recante “Modalità tecniche di utilizzo dei dati delle spese sanitarie ai fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, a decorrere dall´anno d´imposta 2016” – 28 luglio 2016

– Parere sullo schema di provvedimento del Direttore dell´Agenzia delle entrate in tema di Modalità tecniche di utilizzo ai fini della dichiarazione dei redditi precompilata dei dati delle spese sanitarie e delle spese veterinarie – 28 luglio 2016

– Parere sullo schema di decreto del Mef con il quale vengono definiti i termini e le modalità per la trasmissione telematica all´Agenzia delle entrate dei dati relativi alle spese sanitarie diverse da quelle previste dal D.Lgs. n. 175/2014 e alle spese veterinarie – 28 luglio 2016

– MEF altre spese nella precompilata 2017 – Parere al Mef sullo schema di decreto della Ragioneria dello Stato in materia di trasmissione di nuove tipologie di spese sanitarie e veterinarie sostenute dai cittadini a partire dal 1° gennaio 2016 – 28 luglio 2016

– Parere su cinque schemi di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate in tema di comunicazione all´anagrafe tributaria di informazioni per l´elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata – 19 gennaio 2019

– Parere sullo schema di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate per l’accesso alla dichiarazione precompilata da parte del contribuente e degli altri soggetti autorizzati, a partire dal 2019 – 11 aprile 2019

– Parere in tema di ISEE precompilato – 20 giugno 2019

– Parere sullo schema di decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, attuativo dell’art. 3, comma 4, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, con il quale si dispone l’invio al Sistema TS dei dati delle spese sanitarie da parte dei professionisti iscritti negli Albi ivi indicati – 26 settembre 2019

 

Canone Rai

– Parere al Ministero dello Sviluppo economico sullo schema di decreto in materia di canone Rai in bolletta –  27 aprile 2016

– Modalità semplificate per integrare l´informativa circa l´utilizzo dei dati personali dei clienti anche per l´addebito del canone RAI – 5 maggio 2016

– Parere sullo schema di Intesa tra Agenzia delle entrate e Acquirente unico spa per la trasmissione dei dati utili all´addebito del canone tv nelle fatture per la fornitura di energia elettrica – 12 maggio 2016

 

Compliance fiscale internazionale

– Parere su uno schema di decreto volto a dare attuazione all´Accordo fra Italia e U.S.A finalizzato a migliorare la compliance finanziaria fiscale internazionale e ad applicare la normativa F.A.T.C.A. – 8 luglio 2015

– Parere sullo schema di provvedimento del Direttore dell´Agenzia delle entrate recante disposizioni di attuazione del decreto del Ministero dell´economia e delle finanze di attuazione della legge n. 95/2015 (ratifica dell´Accordo FATCA) – 23 luglio 2015

– Parere su uno schema di decreto in materia di scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale – 17 dicembre 2015

 Parere su due schemi di provvedimento dell´Agenzia delle entrate in materia di compliance fiscale internazionale e normativa FATCA – 6 luglio 2016

– Parere su uno schema di provvedimento del Direttore dell´Agenzia delle entrate recante disposizioni in materia di scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale – 22 giugno 2017

 

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