Aggiornato il 20 Marzo 2023
In questo articolo trovate una sintesi dei diritti del contribuente utili per una difesa efficace su accertamenti, verifiche e controlli da parte dell’agenzia delle entrate, della guardia di finanza o dell’amministrazione finanziaria in generale.
Ci siamo sempre occupati di fornire informazioni utili per far risparmiare il contribuente al momento della dichiarazione dei redditi o dell’acquisto di case, auto investimenti eccetera in questo articolo ci vediamo anche descrizione in sintesi dei diritti del contribuente di fronte alla Agenzia della Entrate, la Amministrazione finanziaria, l’agenzia della riscossione e, più in generale, l’amministrazione pubblica per tutti quegli affari che abbiano ad oggetto imposte tasse o tributi.
Quali sono i diritti del contribuente
Quali sono allora i diritti del contribuente davanti all’agenzia delle entrate? È una domanda in effetti che molti si fanno in quanto si trovano spesso a dover subire richieste accertamenti, verifiche o ispezioni, comunicazioni da parte dell’agenzia delle entrate.
se non conosciamo i nostri diritti non siamo neanche in grado di esercitare una difesa efficace
Il contribuente non sa come fornire una risposta chiara, quali sono i termini e le scadenze entro cui rispondere e quali le modalità di risposta.
A mio avviso se non conosciamo i nostri diritti non siamo neanche in grado di esercitare una difesa efficace nei confronti dell’agenzia delle entrate. Effettivamente spesso riconosco che non abbiamo armi per difenderci da dal fisco o dall’agenzia della riscossione perché è proprio la legge a non fornirci gli strumenti adeguati per farlo.
Lottiamo anche contro un sistema che attribuisce quali premi di risultato il recupero della materia imponibile da parte dei funzionari e dei dirigenti dell’agenzia delle entrate. Questo meccanismo naturalmente crea attrito nei rapporti tra fisco e contribuente incrementando i contenziosi e le liti con l’agenzia delle entrate.
Sintesi dei diritti del contribuente
Partiamo con un breve riepilogo di taglio pratico su quali sono i diritti del contribuente sanciti con un apposita legge che rappresenta lo statuto del contribuente. In calce a questo articolo troverete il link per scaricarlo gratuitamente.
Esiste infatti un apposita legge che tutela di diritti del contribuente e che potete scaricare gratuitamente alla fine di questo articolo.
Si tratta dello Statuto del contribuente
Accessi e verifiche dell’agenzia delle entrate o della GdF
Nel caso di accessi da parte dell’agenzia delle entrate, della Guardia di Finanza, o di qualsiasi altro ispettore o funzionario il vostro diritto è prima di tutto quello di accertare l’identità di coloro che vengono ad effettuare il controllo presso la vostra abitazione o la sede sociale della vostra azienda o dell’attività che prestate.
Devono quindi essere muniti di apposito tesserino e devono mostrarvelo al momento dell’accesso.
I verificatori dell’agenzia delle entrate non possono di loro spontanea volontà accedere o richiedere l’accesso alle vostre sedi aziendali ma devono fornirvi una lettera di incarico che deve essere rilasciata dal direttore dell’ufficio competente per quel tributo o la vostra società in relazione all’indirizzo della stessa.
Per alcune tipologie di accertamenti o verifiche ispettive sarà necessario altresì una specifica autorizzazione da parte del procuratore della Repubblica.
Il contribuente ha la facoltà di farsi assistere da un libero professionista
Il contribuente ha la facoltà di farsi assistere da un libero professionista che possa essere un dottore commercialista oppure un avvocato tributarista. Basterà indicare al funzionario che dovranno attendere il tempo necessario al proprio avvocato o dottore commercialista di recarsi presso la sede sociale oppure potranno concordare anche di iniziare la verifica e proseguirla il giorno successivo e nel frattempo raccogliere del materiale come documenti, fatture registri Iva, bilanci eccetera.
Altro elemento che rappresenta un vostro diritto è quello di chiedere il motivo per cui sono venuti a bussarvi e quindi le ragioni alla base della verifica. Dovranno quindi citarvi l’articolo del DPR o del decreto legislativo o della legge in base alla quale stanno effettuando quella verifica.
il contribuente ha diritto di sapere fin da principio lo specifico motivo e quindi l’oggetto specifico della verifica che stanno effettuando
Interessante e utile il fatto che il contribuente ha diritto di sapere fin da principio lo specifico motivo e quindi l’oggetto specifico della verifica che stanno effettuando. Potrebbe essere il caso per esempio di una compravendita immobiliare oppure la cessione di un marchio oppure un contratto specifico avente ad oggetto delle royalties oppure la fusione di un’azienda o la cessione di quote.
La verifica inoltre dovrà avvenire durante il normale orario di lavoro se non nel caso di gravi motivi quindi che abbiano una connotazione che sconfina nel penale. Non sarebbe sufficiente infatti è un profilo puramente amministrativo per accedere ai locali e durante la notte durante i giorni festivi.
Le verifiche inoltre devono essere condotte in modo tale da non arrecare alcun danno e in modo da fornire il minore disagio possibile alla prosecuzione dell’attività aziendale. L’agenzia delle entrate infatti potrebbe esporsi alla richiesta di danni da parte del contribuente che ha tutto il diritto di continuare a svolgere la propria attività in piena libertà senza compromettere i suoi ricavi e la sua produzione.
Il verbale di accertamento: elemento imprescindibile
Durante la verifica inoltre il funzionario ha l’obbligo e il contribuente ha diritto di ricevere giornalmente il verbale redatto dall’agenzia delle entrate che ripercorre le attività effettuate durante la giornata, i documenti prodotti, le domande formulate e le risposte fornite dal contribuente. Il funzionario inizia a redigere un verbale in cui descrive dettagliatamente le operazioni effettuate, le domande poste, le risposte e la documentazione fornita da parte del contribuente e nel caso anche eventuali osservazioni rispetto alla dibattito avuto con il legale rappresentante della società.
Sempre durante la verifica il funzionario dell’agenzia delle entrate richiederà naturalmente copia dei documenti e porrà delle domande che dovranno essere verbalizzate.
Altro errore che fa il contribuente quando viene accertato è quello di correre a rispondere al funzionario anche con eccessiva fretta senza verificare il contenuto della documentazione che fornisce all’agenzia delle entrate.
La verifica ispettiva non è un compito in classe e come tale lo dovrete aver preparato prima assicurandovi che il vostro ufficio fiscale o il vostro dottore commercialista abbia conservato in modo ordinato la vostra contabilità, i vostri libri e registri obbligatori o quelli previste dal leggi speciali in base all’attività esercitata.
La verifica da parte dell’agenzia delle entrate o della Guardia di Finanza non può essere superiore ai 30 giorni
Questo è un errore tipico che capita proprio per l’eccessiva insicurezza che sia di fronte ad una verifica o un controllo.
Questo presta il fianco anche a verifiche da parte dell’agenzia delle entrate che partono da un oggetto specifico per poi allargare il proprio perimetro anche ad altre poste del bilancio o anche altre fattispecie da cui emergono errori o inesattezze che possono essere sanzionate.
Di fronte a questo comportamento mi sento di fornire un consiglio ai lettori o contribuenti che leggono di mantenere la calma e di prendersi il tempo necessario per fornire delle risposte esaurienti ai verificatori tali da non pregiudicare il buon esito della verifica fiscale.
Il contribuente inoltre ha la facoltà di chiedere che i documenti forniti siano esaminati presso l’ufficio dell’agenzia delle entrate e non in sede questa fine sempre di non compromettere la consueta e normale attività produttiva.
Per quello che riguarda la verifica il funzionario dell’agenzia insieme ai suoi colleghi procederanno alle verifiche ispettive e alla redazione di un verbale giornaliero che sarà sottoposto alla firma da parte del legale rappresentante o di un suo delegato.
La verifica da parte dell’agenzia delle entrate o della Guardia di Finanza non può essere superiore ai 30 giorni lavorativi eccetto alcuni casi in cui la gravità delle evidenze documentali e pratiche potrebbero evidenziare dei profili di evasione tali da giustificare un una richiesta di prolungamento al procuratore.
Nel caso di contribuenti che, imprese o lavoratori autonomi che sono in contabilità semplificata, la durata dovrà essere massimo di 15 giorni. E’ concessa una proroga di ulteriori 15 giorni in caso di gravi inadempienze. Questi 15 giorni dovranno comunque rientrare in un trimestre.
Altro elemento da prendere in considerazione è il segreto d’ufficio che deve mantenere il funzionario dell’agenzia delle entrate insieme a tutto il team che prenderà visione della documentazione. Il team può visionare effettivamente per esempio i vari clienti o i vari fornitori o le caratteristiche dei contratti e quindi anche i prezzi e la struttura dei costi che ha il contribuente ma deve mantenere il segreto e quindi deve curare i dati con estrema riservatezza.
Al termine della verifica da parte dell’agenzia delle entrate vi sarà la firma di un verbale che deve essere condiviso e deve riportare i fatti in modo appropriato per cui potrà essere necessario anche un una definizione dei contenuti che potrebbe non trovare le parti d’accordo.
Tuttavia il funzionario dell’agenzia delle entrate in questo caso all’ultima parola in quanto a meno che non indichi elementi falsi o non veritieri all’interno del verbale il contribuente dovrà comunque sottoscriverlo.
Nel verbale non vi sono conclusioni o interpretazioni ma solo la presa visione di elementi orali e documentali. Ci si limita perlopiù a riportare i fatti così come osservati. Sarà poi l’ufficio, passati 60 giorni in cui il contribuente può notificare alla controparte ulteriori elementi non emersi nel corso delle verifiche e delle indagini, ad effettuare la notifica dell’avviso di accertamento al contribuente sottoposto a controllo.
Questo possiamo dire che è l’iter procedurale standard con cui sono condotte le verifiche ispettive, i processi verbali di constatazione o gli accertamenti da parte dell’agenzia delle entrate.
Tuttavia ci possono essere delle situazioni che si vengono a creare nel corso della verifica sia nella fase iniziale sia alla fine dell’accertamento che potrebbero dar luogo a elementi che possono rappresentare un elemento di impugnazione del successivo avviso di accertamento da parte del contribuente.
È naturale che l’avviso di accertamento per essere impugnato deve essere fatto dinanzi alle commissioni tributarie e quindi qualora non si utilizzi alcun istituto deflattivo del contenzioso come per esempio la mediazione, la conciliazione giudiziale o anche un semplice ravvedimento operoso allora si dovrà andare a litigare in tribunale e più precisamente davanti alla commissione tributaria presieduta dal giudice tributario.
Nel prossimo articolo ripatrieremo dai diritti ma ci concentreremo sui doveri del contribuente che caratterizzano il contribuente nelle fasi di accertamento e di verifica dell’amministrazione finanziaria. Parleremo anche di eventuali comportamenti sbagliati o possibili situazioni di irregolarità nella condotta degli accertatori che potrebbero costituire un elemento di impugnazione da far valere per richiedere l’annullabilità dell’avviso di accertamento e non pagare quanto dovuto o meglio richiesto dall’agenzia delle entrate.
Nel seguito poi vi segnalo alcuni principali articoli di riferimento che sono correlati a questo argomento e che possono rappresentare delle guide pratiche per riuscire a comprendere tutti gli strumenti Che sono nella disponibilità del contribuente per una efficace difesa nei confronti dell’agenzia delle entrate.
Conviene pagare o presentare ricorso
Abbiamo per esempio l’articolo dedicato alla convenienza se pagare o presentare ricorso per una cartella di pagamento, oppure l’articolo dedicato al ravvedimento per oso dove trovate i ravvedimenti per tutti i tributi le dichiarazioni e le comunicazioni che potrei in cui potreste aver commesso degli errori.
Esistono dei termini prescrizionali per gli accertamento o le verifiche?
A questa la domanda la risposta è “certamente!”. L’agenzia delle entrate non può presentarsi tra 10 anni e richiedere imposte o tasse di oggi. Ricordate infatti che esistono sempre che esistono dei termini di prescrizione a seconda dei tipi di accertamento e in funziona del tributo oggetto di accertamento.
Spero anche in questo caso che abbiate letto almeno una informazione che non conoscevate e se potete condividete l’articolo, grazie
Sa che non colgo da quello che che scrive se è a favore o contrario alla presunzione?
la presunzione usata dalla giustizia tributaria dimostra che in italia l’evasione fiscale e’ il crimine peggiore che un cittadino/suddito possa commettere