Fino a dieci, venti o trenta anni fa era una follia solo parlarne, ossia il mondo si divideva tra chi evadeva il fisco e chi lo eludeva, ossia sfruttava le norme per porre in essere operazioni finalizzate ad ottenere un minore carico impositivo. A tal fine il confine e la differenza tra evasione ed elusione fiscale era enorme: chi evadeva era un evasore punibile per un reato tributario, mentre chi evadeva le imposte era un rispettabile contribuente che versava correttamente le imposte.
In realtà oggi la variabile finanziaria connessa alla disponibilità di liquidità e’ molto sentita, per cui non pagare le imposte o tasse puo’ consentire la salvaguardia della continuità aziendale e dei posti di lavoro, e’ un interesse sentito e anche tutelato in giurisprudenza. Appunto come nel caso che vedremo più avanti.
Ne’ e’ stato consapevole il destinatario di un accertamento fiscale scaturito visto le somme degli importi in gioco in sanzioni penali per mancato pagamento di imposte che alla motivazione richiesta dal giudice sulle cause dei mancati pagamento ha risposto che se avesse pagato le imposte la sua società’ avrebbe chiuso per cui ha privilegiato il pagamento della voce salari e stipendi ossia debiti verso dipendenti piuttosto che quella dei debito tributari.
Con l’abuso del diritto, almeno per come lo intendono molti professionisti, eludere e’ molto rischioso per cui spesso quasi non conviene, e solo negli ultimi anni con il nuovo ravvedimento operoso e devo dire anche con una maggiore conoscenza del sistema sanzionatori legato al l’evasione fiscale può essere “conveniente” non versare momentaneamente le imposte in quanto le sanzioni basse connesse ad un ritardato oppure omesso versamento possono essere piuttosto contenute, per cui si sceglie di pagare un fornitore strategico o i dipendenti o un leasing in luogo dello Stato per scongiurare la chiusura dell’attività.
Contribuente assolto per evasione fiscale
La strana storia la racconta il Gazzettino di Venezia e arriva dal tribunale di Chioggia. Protagonista è un imprenditore che che non aveva procecuto al versamento delle imposte, tasse per oltre 200 mila euro superando così le soglie per la rilevanza penale del reato fiscale che intendiamoci, non deve sempre configurare un ipotesi di reato per così dire fraudolento ma è sufficiente che sia costituito dal mancato versamento di imposte superiore a determinati limiti.
La difesa del contribuente è stata incerntrata a dimostrare che che l’imprenditore ha si evaso il fisco ma per finalità per così dire onorevoli, una sorta di Robin Hood, che non versa le imposte per consentire ai propri dipendenti di percepire lo stipendio
A detta dei giudici il “fatto non costituisce reato” poiché si è venuto a trovare senza colpe e vie alternative nell’impossibilità di pagare gli acconti Iva”.
I Giudici non accolgono queste scusanti
Vi segnalo atal proposito che la sentenza della assazione del 26 FEBBRAIO 2014, n. 9264 e la n. 5467 del 4 FEBBRAIO 2014, che vi invito aleggere hanno invece rinvenuto in questo comportamento il dolo generico del reato sulla base della crisi economica dell’impresa essendo irrilevante ai fini dell’adempimetno dell’obbligazione tributaria anche laddove come nel secodno caso la crisi sia detemrinata dalla mancata riscossione dei creditivantati nei confronti della pubblica amministrazione.
In altre parile la Corte di Cassazione nella sentenza n. 52038/2014non accoglie doglianze dell’imputato che porti in giudizio come causa principale dell’inadempienza il fatto di non avere pagato le imposte per poter pagare i propri dipendenti anche se convinto che le imposte fossero al 14di sotto delle soglie di punibilità, per cui occhio perchè vi potrebbe essere applicato il reato definito dall’articolo 10-bis del Dlgs n. 74/2000 che recita:
“E’ punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto di imposta ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai sostituiti, per un ammontare superiore a cinquantamila euro per ciascun periodo d’imposta.”
Questo a mio avviso nell’assunto che l’interesse della collettività a vedere pagate le imposte è maggiore dell’interesse dei singolo imprenditore e anche dei suoi dipendenti a non vedere pagate le imposte. Questo però a mio avviso sempre nell’assunto che non si dimostri in giudizio, molto difficile però da provare, che la chiusura della società rappresenta un costo maggiore dell’omesso versamento rispetto alla tassa pagata.
La tesi non è totalmente campata in aria
La tesi non è proprio campata in aria in quanto se andiamo a leggere il DPR 472 ad un certo punto troviamo questo… “1. Se la violazione è conseguenza di errore sul fatto, l’agente non è responsabile quando l’errore non è determinato da colpa. Le rilevazioni eseguite nel rispetto della continuità dei valori di bilancio e secondo corretti criteri contabili e le valutazioni eseguite secondo corretti criteri di stima non danno luogo a violazioni punibili. In ogni caso, non si considerano colpose le violazioni conseguenti a valutazioni estimative, ancorché relative alle operazioni disciplinate dal decreto legislativo 8 ottobre 1997, n. 358, se differiscono da quelle accertate in misura non eccedente il cinque per cento.
2. Non è punibile l’autore della violazione quando essa è determinata da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione delle disposizioni alle quali si riferiscono, nonché da indeterminatezza delle richieste di informazioni o dei modelli per la dichiarazione e per il pagamento.
3. Il contribuente, il sostituto e il responsabile d’imposta non sono punibili quando dimostrano che il pagamento del tributo non è stato eseguito per fatto denunciato all’autorità giudiziaria e addebitabile esclusivamente a terzi.
4. L’ignoranza della legge tributaria non rileva se non si tratta di ignoranza inevitabile.
5. Non è punibile chi ha commesso il fatto per forza maggiore.
5-bis. Non sono inoltre punibili le violazioni che non arrecano pregiudizio all’esercizio delle azioni di controllo e non incidono sulla determinazione della base imponibile, dell’imposta e sul versamento del tributo.
Nonostante l’estrema sintesi sto approfondendo l’argomento nel tempo libero perché la tematica mi incuriosisce
Conclusione
Nonostante quindi il Fisco abbia imposto centinaia di comunicazioni ed abbia a disposizioni lenti di ingrandimento e strumenti di accertamento fiscale particolarmente invasivi entrando a mio avviso forse troppo nella vita degli italiani i Giudici stanno anche delineando un indirizzo giurisprudenziale interessante. In questo caso è come se volessero dire che far fallire un contribuente e mandare per la strada i suoi dipendenti, rispetto all’evasione delle imposte ed in un contesto congiunturale negeativo quale quaello in cui stiamo vivendo, forse non è preferibile o quantomeno non costituisce reato perchè lo Stato e tutti noi di quel fallimento non ne trarremo beneficio. Del resto lo stipendio non percepito o il fallimento di un imprenditore porterebbe a mio avviso una perdita maggiore di quella derivante dal mancato versamento di un’imposta o di una tassa.
Vi anticipo comunque che di parere opposto a tale decisione già ne stanno uscnedo altre di sentenze…
Tuttavia la difficoltà per me è quello di saper dimostrare carte alla mano ad un giudice che la scelta di pagare una voce di costo piuttosto che un’altra in luogo delle imposte debba essre conveniente e indsipensaabile per la continuità dell’azienda altrimenti non credo che il Giudice possa accgoliere le richieste o la tesi della difesa. E poi con le ultime notizie di cronaca e di spreco di denaro pubblico la voglia di difendere i piccoli imprenditori che si trovano schiacciata da una pressione fiscale assurda ha sempre più vigore.
Al solito, spero di essere stato utile per darvi qualche spunto pratico per la vostra attività ma anche in generale qualche spunto di riflessione.
Reddito minimo garantito
Altri spunto di riflessione sempre collegato al sistema di ammortizzatori o meglio di misure assistenziali potrebbe essere il reddito minimo garantito, oggetto di un articolo di approfondimento a parte e nuovamente tornato in auge rispetto al referendum che da poco ha interessato la Svizzera che ha chiesto ai propri cittadini se avessero voluto fruire di un reddito minimo di 3 mila euro.
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autotrasportatore artigiano (corrrrrriere!)da 12anni con partita iva.
monofattura o quasi….l’anno scorso su 22 mila di netto,10 di tasse.
ci ho provato a fare il figo,a pagare tutto,a non caricare spese come fanno tutti e i risultati si vedono!
niente da dire,tasse alte,stato sociale efficente!
mi dite voi le efficenze?
buona fortuna!
Torniamo al discorso tasse sugli immobili :
Negli anni realmente sono quasi arrivate a quattro volte, quello che si pagava nel 2009- vado a memoria.
Il mio problema è stato che in più di dieci anni di affitto ho avuto la “fortuna” di avere tre inquilini…che dopo pochi mesi (quando è andato bene) hanno smesso di pagare i 300 € che chiedevo di affitto…e non è una cantina !! Ad Alessandria..le cifre sono queste ! Poi dopo anni per liberare l’appartamento viene fuori l’amministratore che mi comunica candidamente che non sono state pagate le spese di condominio e di riscaldamento : Morale : Non ho percepito reddito dall’immobile, ho pagato le tasse sul presunto reddito con la mia aliquota (40% e forse più!) Ho dovuto pagare le spese condominiali di circa 10 anni (tre inquilini) e 10 anni di spese di riscaldamento…Questo in quanto i tempi dei tribunali sono biblici !
In sintesi ho avuto un danno di circa 50mila € più i costi dei legali ed il tempo “perso” dedicato a queste situazioni.
Ah per i più saputelli…ho provato col pignoramento del 1/5 dello stipendio…ma da sempre è sono anni, non riesco a vedere un becco di un quattrino.
A ciò andiamo a sommare tutti i mancati pagamenti di clienti –
figli di …scusate il tecnicismo…. avvocati che forse trovano accordi con la controparte..e di alcuni ne sono certo..di altri ho forti dubbi e vedete come sia possibile pur lavorando a trovarsi a vedere ridursi drasticamente le proprie entrate !
Purtroppo non ci sono tutele legali valide ed i furbi la fanno da padrone…e vai poi a spiegarlo…
Che vita di….
Signori del fisco nel 2008 ho avviato per conto mio una ditta individuale edile di cui l’unico dipendente sono io i primi periodi ho cercato di pagare quello che lo stato richiedeva si cercavo di pagare anche se nei preventivi di lavoro da me effettuati quei pochi fino a oggi con prezzi proprio a terra in quanto se eccedevo nei prezzi non lavoravo in questo caso non percependo un granché non ho potuto più pagare quello che lo stato mi richiedeva. Po un giorno ho cercato di regolarizzami. Mi e stato accettato ma ho notato che gli interesse che lo stato mi richiedeva erano per gio di uno strozino in quanto nonostante i soldi sono il frutto del mio sudore pretendete degli interessi da capogiro. Io oggi mi ritrovo ancora in posseso di P.Iva anche se voglio pagare non posso in quanto la somma che mi richiedete e attissima con gli interessi .Se voglio lavorare in nero non posso in quanto non e possibile i regolane anche in quanto lo stato ce lo vieta e ci ricatta informandoci che se voi quel documento da parte nostra prima ci paghi poi noi ti rilasciamo seguente documento se no non se ne fa niente. Scusate io vorrei pagare ma voi stessi me lo vie tate. La costituzione dice ce il lavoro e un sacrosanto diritto e dovere del popolo.
Secondo caso e ingiusto anche che una piccola ditta individuale senza dipendenti il cui e l’unica persona che lavoro se cade malato e non vi e nessun persona che lo sostituisce non può percepire nessuna copertura di malattia da parte dell’Inps in quanto essendo possessore di partita Iva non ne posso usufruire e sbagliato voi ho lo stato mi chiedete di pagare, ma perché dovrei pagare se questo stato vi sono delle legge sbagliate in quanto ci informa che se voi determinate cose devi andare solo a rubare
Pagare una mazzata di IMU come “seconda casa” per una casa che è l’UNICA che ho, comprata con un mutuo al 100% per 30 anni (ancora devo pagare il mutuo per 20 anni), avendo trasferito la residenza per motivi di LAVORO e quindi pago anche l’AFFITTO, la mia prima casa non essendo abitazione principale mi viene tassata come “seconda casa”.
Quindi io pago AFFITTO, MUTUO e IMU come seconda casa pur non avendola ancora neanche finita di pagare.
Questo è un furto vero e proprio. Chi fa le nostre leggi sono dei LADRI a non tener conto di queste situazioni!
dovrebbero provare quelli del PD a tirare avanti delle attività come artigiani o commercianti , invece di continuare a sparare caxxte su come dare lavoro e ammazzarci di tasse.la CRISI SONO LORO VERGOGNA.
Se un americano con residenza in italia è registrato con residenza fiscalmente in america e fa la dichiarazione dei redditi in america ma lavora on line a casa in italia è soggetto a pagare le tasse in italia o è esonerato?
Questo punto di vista mi interessa, nel senso che per una volta si contrappone il regime fiscale possibile adottato da grandi nomi (vedi Amazon per esempiom che si nascondono dietro lo scudo della stabile organizzazione) che hanno dato tanti posti di lavoro, ma in effetti ne hanno eliminati tanti schiacciando talvolta la concorrenza costituita dai piccoli negozi ed artigiani. Per di più i proventi di questi grandi nomi spesso non sono stati nemmeno reinvestiti nel territorio generando un ulteriore danno.
Se a questo aggiungiamo gli ultimi fatti di Roma e Milano che, non stiamo scoprendo l’acqua calda, hanno ancora una volta dimostrato come il più pulito ha la rogna….c’è da chiedere se non sia necessaria una monarchia a tempo determinato….anche se questa è l’anticamera di tanti discorsi pericolosi che qui non è il momento nè il luogo per intraprendere.
in uno stato dove le tasse servono a rimpinzare le tasche di dirigenti spesso corrotti a pagare stipendi di una base elettorale che partiti molti dei quali addirittura estinti hanno procurato il posto fisso dandoci sevizi sempre piu scadenti e tenendo a stecchino il cittadino per poi sprecare miliardi spesso su spese inutili ….e giunto il tempo di formattarlo e far pagare il conto a coloro hanno tratto vantaggi da questa situazione….molte di queste teste di legno che si annidano nella pubblica amministrazione vedono evasione fiscale ovunque e ci costringeranno ad andare a comperare le uova dalla vicina di casa con la carta di credito sempre questa voglia mettere il posse per 3 galline ….mentre voi “teste di legno “per dire un eufemismo per far capire quanto la vostra mente sia insonorizzata alle richieste altrui andate poi all ikea o in tanti altri gruppi che vendo in italia e in maniera legittima pagano 1% di tasse nei paradisi fiscali e che per dieci posti di lavoro che hanno creato ne hanno fatti morire 100. e questo e sotto gli occhi di tutti ….andate a ricercare i patrimoni che già da tempo hanno lasciato l italia se veramente sapete fare bene il vostro mestiere e fate risarcire quei luoghi che si son ritrovati magari dopo con le falde la terra e l aria avvelenata…state facendo morire il paese riducete la gran parte della cittadinanza ad un entità lobotomizzata sperando in un invito a cena da stephan amianto o da dottor ikea…
voglio solo dire questo allo stato siete dei succhia sangue e state facendo suicidare alla povera gente e siete i primi camorristi mafiosi assassini fanno bene che la ogni tanto le forze dell’ordine vi sbattono in galera ma dovete rimanerci a vita io sono disoccupato voglio lavorare e vedo che ogni giorno non riesco a portare il pane a casa non ce futuro per i miei figli non ce nulla e voi maledetti per fregare a noi dovete prendere milioni e milioni di euro al mese stando bene con le vostre famiglie ma perche non vi comprate tutte medicini e andate ammorire ammazzati vigliacchi sporchi assassini questa e la fine che dovete fare ho 35 anni e non so che vuoldire avere una busta paga maledetti che siete la rovina dell’italia povera gente che vi viene ancora a votare sapete quanti negozi e aziende chiudono al giorno per colpa vostra che avete distrutto ai cittadini italiani ….. morite ammazzati e se qualcuno mi vuole denunciare lo faccia pure per lo meno in galera sicuramente lavoro mi danno i contributi e mangio alla faccia vostra .
Economia reale…non sai neanche di che parli forse lo fai perchè ti sei speso anche i soldi che dovevi versare per le tasse degli italiani e di ciò dai la colpa allo Stato. La pressione fiscale è alta non lo metto in dubbio….però pago le tasse, mi lamento, odio questi farabbutti che le alzano e dicono che le abbassano, però non spacco i marroni, sono dalla tua stessa parte però quando i prii due anni che ho iniziato a lavorare mi sono speso anche l’iva che dovevo versare non sono andato in giro a dire che non avrei versato le tasse, mi sono fatto un culo così ed ho recuperato al mio errore e mi sono detto che ero stato cretino.
Non capisco poi come fai aad affittare a canone concordato senza cedolare secca al 10% e paghi 780 euro…e non capisco nemmeno come fai ad affittare una casa a 2880 euro l’anno….un pò mi puzza…in pratica affitti a 230 euro al mese….e che è una cantina?!?!?
Scusa te, ma i soldi li trovate in terra esentasse?
Ho un alloggio affittato a canone concordarto (un eufemismo per dire a equo canone) a 2880 euro anno e ci ho pagato 780 eoro di irpef piu 480 di imu totale 1260 euro di tasse pari al 43,75% di imposte.Ora sarei un cretino perchè non ne ho tenuto conto? Ma vai a raccogliere le patate…! Il tuo predecessore nel forum ha ragione. A volte la pressione fiscale è insostenibile e le banche finanziano solo chi non ne ha bisogno o chi truffa milioni vedi Tanzi e vedi Aiazzone anche presentando bilanci chiaramente falsi o fallimentari, mentre una piccola impresa è solvibile solo a tassi da strozzino e solo con finanziamenti che non danno benefici fiscali. Senti se un artigiano ha mai avuto negli ultimi 20 anni un leasing per il mezzo da lavoro o per il magazzino! Parla di economia reale o taci. Leo.
No guardi il suo ragionamento mi scusi ma non sta nè in cielo n in terra. Non mi dica che non fa utili per le imposte perchè significa che ha messo su un’attività senza fare una pianificazione strategica adeguata. Immagino le imposte preesistevano all’inizio della sua attività per cui nel calcolo dei suoi margini quanto ha iniziato avrebbe dovuto calcolarle e vedere se avrebbe generto ricavi o per via delle imposte sarebbe andato in perdita e nel caso non avviare l’attività. Non è che ora ci viene a dire che è per colpa delle impose se non fa utili. Inoltre per l’acquisto di maccinari sono previste non solo le deduzioni del costo e la detrazione dell’Iva se strumentali all’attività ma anche una serie di agevolazioni fiscali e controbuti economici e non solo fiscali all’acquisto. Ora capisco che sono alte le imposte e in questo sito l’avrò scritto 700 mila volte però manteniamo una certa obiettività e capacità di analisi nel giudizio.
Certamente , tutto giusto . Infatti oggi molte aziende sono costrette a chiudere o a diminuire il personale non perché gli viene a mancare il lavoro ma piuttosto perché la pressione fiscale non permette di avere utili e quindi non poter accedere a finanziamenti per l’acquisto di macchinari e quant’altro possa servire per poter crescere e creare posti di lavoro ; ditemi se questo non è un paradosso !!!