Reddito prodotto dall’Agente Immobiliare
Criterio di imputazione del reddito dell’agente: cassa o competenza
Quando il reddito viene tassato
Ritenute d’acconto agente immobiliare
Per chi non lo sapesse parliamo di ritenuta d’acconto e non ritenuta a titolo di imposta per cui le ritenute saranno scomputate dall’imposta netta da pagare liquidata nella dichiarazione dei redditi di fine anno. Il reddito, se non aderite al regime forfettario dei contribuenti minimi, sarà tassato secondo gli scaglioni di reddito IRPEF. Nel caso in cui doveste optare per l’adesione al regime forfettario dei minimi invece la ritenuta non sarebbe applicata e la tassazione sarebbe applicata mediante applicazione di una imposta sostitutiva fissa del 15% (o 5% se trattasi di nuove attività).
Quali sono le differenze tra agenti immobiliari e procacciatori di affari
Agenti immobiliari
Una delle differenze si sostanzia nel fatto che gli agenti immobiliari pongono in essere un’attività che rientra nel novero delle attività soggette ad IVA in quanto soddisfano il requisito di abitualità e continuità previsto dal fisco ai fini dell’applicazione del tributo; questi infatti prendono accordi con l’agenzia e si dotano di quel minino di organizzazione che li rende determinati al raggiungimento dell’obiettivo della vendita.
Inoltre questi dovranno essere iscritti presso un apposito albo (chiamiamolo così anche se non è un Albo) tenuto presso la Camera di Commercio della vostra città.
La qualificazione del reddito quindi per loro è quella di reddito di lavoro autonomo o reddito di impresa se si sono organizzata in forma di agenzia immobiliare sia questa costituita sotto forma di società di persone (ditta individuale per esempio) o società di capitali (SRL o SpA).
Questo significa che la tassazione, nel caso di lavoro autonomo andrà per scaglioni di reddito Irpef mentre nel caso delle società di capitali si applicherà l’aliquota del 27,5% a cui aggiungere Irap del 3,9%.
Scaglioni reddito Irpef | Aliquota | Irpef lordo |
---|---|---|
da 0 a 15.000 euro |
23% | 23% del reddito |
da 15.000,01 a 28.000 euro |
27% | 3.450 + 27% sulla parte eccedente i 15.000 euro |
da 28.000,01 a 55.000 euro |
38% | 6.960 + 38% sulla parte eccedente i 28.000 euro |
da 55.000,01 a 75.000 euro |
41% | 17.220 + 41% sulla parte eccedente i 55.000 euro |
oltre 75.000 euro | 43% | 25.420 + 43% sulla parte eccedente i 75.000 euro |
I procacciatori di affari
Questi ultimi non sono obbligati né all’apertura di partita iva né all’iscrizione presso un apposito albo; giuridicamente non sono tutelati da alcuna norma e per loro non è previsto alcun adempimento in quanto non sono soggetti tipicizzati all’interno dell’ordinamento tributario se non al pari di un professionista che rende una prestazione di lavoro autonomo.
Questo seda una parte è potrebbe essere vantaggioso al fine della regolamentazione a cui sono sottoposti dal punto di vista fiscale non godranno, pur svolgendo un’attività del tutto similare a quella degli agenti immobiliari, dello stesso trattamento fiscale (migliore in virtù delle maggiori aliquote di deducibilità dei costi e detrazione Iva, pro rata di detraibilità).
La loro qualificazione del reddito invece rientra nella categoria di redditi diversi soggetta agli ordinari scaglioni di reddito Irpef visti sopra.
Ricordo che l procacciatore d’affari seppur contraddistinto dall’occasionalità della sua attività per definizione spesso si porta avanti con continuità ed ia itualità la sua attività divenendo così obbligatorio aprire la partita IVA. A tal proposito ricordo la possibilità di aderire al nuovo regime forfettario dei minimi 2019 per fatturati incassati nell’anno precedente inferiore 65.000 euro che potranno godere di agevolazioni pagando solo il 15% di imposta sostitutiva sul reddito imponibile. A questo si affiancano anche altre agevolazioni che abbiamo ripercorso nella guida gratuita al regie forfettario dei minimi.
Per i primi 5 anni di attività l’aliquota passa dal 15% al 5% sempre che si rispetti il requisito della novità.
Mediatori immobiliari
Se vi state chiedendo se un mediatore è un procacciatore d’affari la risposta è NO per cui anche se siete dei mediatori e state pensando di non capire la partita Iva perchè state svolgendo l’attività in modo secondo voi occasionale e non abituale sappiate che nel vostro particolare settore di attività, l’apertura della partita Iva è obbligatorio anche nel caso in cui concediate un singolo affare l’anno.
Applicazione della ritenuta d’acconto sui proventi
Per approfondire gli argomenti attinenti al regime di tassazione dei lavori autonomi soprattutto se siete alle prime armi con la vostra libera professione potete fare riferimento a questi articoli di sotto elencati:
http://www.tasse-fisco.com/societa/fattura-registrazione-simile-compilare-ritenuta-acconto-iva/4935/