Aggiornato il 4 Maggio 2023
In questo articolo analizziamo la convenienza economica e fiscale a prendere l’auto aziendale e quindi non solo la deducibilità del costo sostenuto dalla società per l’auto concessa in uso promiscuo al dipendente per la maggior parte del periodo d’imposta, ma anche la convenienza fiscale in capo al dipendente derivante dal fatto che la disponibilità del mezzo viene tassata in busta paga come fosse un fringe benefit anche ai fini previdenziali e potrebbe essere tassata anche con uno scaglione reddituali Irpef elevato.
Prima di tutto chiariamo che la configurazione di un’auto concessa al dipendente per un uso promiscuo non esclusivo è la configurazione ideale per abbattere quanto più possibile sia l’impatto fiscale derivante dal costo del bene per l’azienda, sia l’impatto fiscale in busta paga del dipendente o dirigente.
In capo all’azienda infatti la deducibilità del costo, in luogo del 20% ai fini Ires/Irap, potrà essere tassata ovvero dedotta con un’aliquota maggiore che raggiunge il 70% del costo di competenza dell’esercizio. In capo al dipendente invece si realizza una tassazione che sarà calcolata in base al calcolo del costo chilometrico medio spiegato più avanti.
Deducibilità in capo all’azienda ai fini IRES e Irap
La società potrà dedursi una quota pari al 70% del costo di competenza ai fini IRES e ai fini Irap il costo sarà interamente deducibile dal valore della produzione netta (ossia dal reddito imponibile Irap per chi non lo sapesse).
Il riferimento normativo per la deducibilità dell’auto aziendale in capo alla società è contenuto nell’articolo 164 del Tuir. Inutile dire che i chiarimenti offerti dalla prassi e giurisprudenza negli ultimi venti anni sono tantissimi.
Tassazione in capo al dipendente dell’auto aziendale
In busta paga troverete a fine mese una somma che sarà passata nel cedolino al pari di una voce del salario, indennità o altra voce stipendiale a cui sarà applicato lo stesso trattamento fiscale e anche contributivo ai fini Inps che sarà dato dal 30% della somma corrispondente ad una percorrenza convenzionale annua di 15.000 km calcolata sulla base del costo chilometrico della vostra specifica auto (ossia marca modello e cilindrata che potrete rintracciare nelle tabelle Aci che vengono aggiornate annualmente). Quando parlo di percorrenza convenzionale significa che non dovrete considerare i chilometri effettivamente percorsi durante l’arco dell’anno sia che siano inferiori sia superiori alla soglia dei 15 mila. A nulla varranno le spese di gestione o manutenzione che effettuerete nel corso dell’anno ne i costi della benzina, indipendentemente dalle modalità con cui la pagata (soldi propri o card aziendale).
Questo valore, così calcolato al netto di quanto viene trattenuto e riadebitato in busta paga a titolo di riaddebito per l’utilizzo dell’auto, sarà la base imponibile che concorrerà ad aumentare il vostro reddito ogni mese. In pratica quindi la busta paga spesso troverete da una parte del valore calcolato del fringe benefit ossia di questa percentuale di percorrenza e dall’altra parte quanto è stato ribaltato in modo che si evidenzia il netto che andrete a pagare.
Il riferimento normativo dedicato alla tassazione in capo al dipendente è contenuto nell’articolo 51 del Tuir.
Calcolo del Fringe benefit
La formula per il calcolo del fringe benefit sarà data da (30% X 15.000/ 365 X giorni di assegnazione annua dell’auto) – costi riaddebitati in busta paga.
Vi segnalo comunque l’articolo dedicato al calcolo del frange benefit dove troverete alcuni esempi di calcolo e approfondimenti dedicati proprio alle metodologie di definizione di questo valore.
Convenienza fiscale rispetto all’acquisto dell’auto
Ai fini della valutazione dell’auto in leasing rispetto all’acquisto potete leggere l’articolo appositamente dedicato al loro trattamento fiscale sfruttando il motore di ricerca interna al sito. Qui è stata fatta anche questa valutazione di convenienza rispetto ad altre configurazioni contrattuali (acquisto, rate, noleggio a lungo termine) sempre finalizzate ad entrare nella piena disponibilità dell’autovettura. Del resto questo è il fine a cui tendiamo.
Senza dubbio qui il legislatore fiscale ha introdotto una agevolazione che passa attraverso il calcolo di un reddito definito in modo forfettario sulla base delle tabelle Aci in luogo di una metodologia analitica che sarebbe stata difficile da gestire sia per i titolari di partita iv sia per l’agenzia delle entrate in fase di accertamento.
Convenienza ad avere l’auto aziendale
Dal punto vista economico avere l’auto a dare conviene economicamente laddove l’utilizzo dell’auto durante il corso dell’anno sia intenso e dove per intenso intendo che la percorrenza annua sia superiore a questi 15.000 km annui in modo tale da beneficiare della minore tassazione sia in capo alla società sia in capo al dipendente.
Per l’azienda l’assegnazione dell’auto al dipendente rappresenta la configurazione ottimale per la riduzione dell’impatto fiscale il nuovo naturalmente del caso in cui l’acquisto dell’auto direttamente da parte dell’azienda fosse finalizzato ad un utilizzo esclusivamente strumentale che consentirebbe quindi la deduzione integrale dei costi. Ma se parliamo della classica auto aziendale Data a funzionari o dirigenti allora questa alternativa non sarebbe percorribile dovremo un meglio il legislatore fiscale introduce questo criterio di tassazione forfettario.
Potete leggere anche l’articolo dedicato al trattamento fiscale del Leasing sulle auto con un’analisi anche della convenienza del leasing sulle auto rispetto all’acquisto.
Maggiori costi dell’auto aziendale
Trattandosi di beni in natura che entrano nella determinazione del Fringe benefit al pari di qualsiasi altro elemento non scordate che l’azienda subirà un maggiore costo per via del fatto che in base al principio di omnicomprensività dei redditi di lavoro dipendente anche questo benefit aumenterà la retribuzione del singolo dipendente e la base imponibile su cui calcolare tanto il contributo Inps a carico dell’azienda tanto quello a carico del dipendente.
Tuttavia se mi dovessero porre la domanda sulla convenienza o meno dell’auto aziendale per il dipendente risponderei quanto detto sopra ossia: se l’auto è effettivamente utilizzata dal dipendente allora gli conviene chiederla altrimenti andrei dal mio datore di lavoro e gli chiederei un aumento in busta paga di pari importo, anche se sappiamo che per policy interne questo non è quasi mai possibile.
Uso promiscuo dell’auto al personale dipendente: tassazione del fringe benefit in busta paga
Trattamento fiscale auto ai fini Iva: quanto posso portare in detrazione
Vi segnalo anche l’articolo dedicato alla detrazione Iva sulle auto
Alternativa potrebbe essere oltre all’acquisto anche il noleggio a lungo termine
Buongiorno, sono dipendente e godo del benefit della macchina aziendale. ogni mese in cedolino ho le trattenute per l’utilizzo dell’ auto. Durante l’anno ricevo delle fatture che corrispondono agli importi versati mensilmente. Nelle fatture viene espresso l’importo separato dall’ IVA.
E’ possibile dedurre questi costi inserendoli nella dichiarazione dei redditi?
Grazie