Cosa sono le agevolazioni fiscali prima casa?
Le agevolazioni fiscali per la prima casa sono una serie di benefici finalizzati a favorire l’acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale. Nello specifico quando si acquista casa è possibile usufruire di una riduzione dell’imposta di registro o dell’Iva dovuta sull’acquisto della prima abitazione sul territorio nazionale, qualora l’acquirente decida di spostarvi la residenza. Nella guida cercheremo di far chiarezza sui requisiti richiesti, le cause di perdita dell’agevolazione, il credito per il riacquisto della prima casa e molto altro ancora.
Quali sono le agevolazioni prima casa?
I soggetti che intendono acquistare la prima casa, nel rispetto di determinate condizioni che andremo a vedere, hanno la possibilità di godere di particolari benefici in termini fiscali, ovvero:
- riduzione dell’imposta di registro e dell’IVA, a seconda che l’acquisto avvenga da privato o impresa
- esenzione imposte di bollo, tributi speciali catastali, tasse ipotecarie su tutti gli atti assoggettati all’imposta di registro e su quelli necessari per gli adempimenti presso registri immobiliari e catasto
- detrazione IRPEF degli interessi passivi dei mutui ipotecari nella misura del 19% con un limite di 4.000 euro di spesa
- esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale per le vendite immobiliare non soggette a IVA (valido per gli acquirenti under 36)
- esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale; riconoscimento di un credito d’imposta pari all’IVA pagata; esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo per le vendite immobiliare soggette a IVA (valido per gli acquirenti under 36)
SOMMARIO
- Chi può usufruire delle agevolazioni
- La dichiarazione da rendere nell’atto notarile
- Prima casa e Nuda Proprietà
- Requisiti del richiedente l’agevolazione fiscale
- Riepilogo e tabella imposte e tasse sulla prima casa
- Esempi di decadenza delle agevolazioni
- vendita di casa prima dei cinque anni
Quando si applicano le agevolazioni prima casa?
L’ottenimento di tali agevolazioni non è vincolato al fatto che l’immobile acquistato diventi abitazione principale dell’acquirente: l’immobile può essere acquistato con le agevolazioni “prima casa” anche nel caso di un’abitazione affittata, come stabilito dall’ordinanza n. 19989/2018 della Corte di Cassazione.
Per quello che concerne l’ambito oggettivo di applicazione ossia sulla tipologia di immobili per i quali è possibile richiedere le agevolazioni l’immobile acquistato deve avere la destinazione abitativa e non deve essere una casa di lusso.
Le agevolazioni prima casa si applicano per immobili che rientrano nelle seguenti categorie catastali:
- A/2 (abitazioni di tipo civile)
- A/3 (abitazioni di tipo economico)
- A/4 (abitazioni di tipo popolare)
- A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare)
- A/6 (abitazioni di tipo rurale)
- A/7 (abitazioni in villini)
- A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi)
L’agevolazione prima casa spetta o interamente o per quota anche nel caso di possesso di altra abitazione precedentemente non acquistata con i benefici prima casa situata in qualsiasi punto del territorio italiano indipendentemente dallo stesso comune o meno. In questo caso infatti è importante l’aspetto della novità nella fruizione del beneficio fiscale ed indipendentemente dallo status dei coniugi. Se infatti entrambi sono in comunione o in separazione e non hanno fruito mai del beneficio fiscale prima casa lo possono utilizzare anche successivamente. Se uno dei due invece ne ha fruito solo l’altro coniuge lo potrà utilizzare e limitatamente alla sua quota di pertinenza.
Dal punto di vista soggettivo l’agevolazione spetta anche al minore non emancipato o da altri incapaci, quali interdetti e inabilitati, purché si rispettino anche le altre condizioni previste dalla norma, prime tra tutte, le dichiarazioni da rendere nell’atto
Quando non si applicano le agevolazioni prima casa?
Come accennato in precedenza le abitazioni di lusso sono escluse dalle agevolazioni prima casa. Per abitazioni di lusso si intendono gli immobili ad uso abitativo appartenenti ad una delle seguenti categorie catastali:
- A/1 abitazioni di tipo signorile
- A/8 ville
- A/9 castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici
L’agevolazione è limitata a una sola abitazione sita nel comune in cui si trova l’immobile da acquistare o dove il contribuente ha o intende trasferire la residenza entro i successivi 18 mesi: va da sé che non si può acquistare in un altro comune e richiedere una nuova agevolazione prima casa, in quanto non si potrebbe soddisfare il requisito dell’abitazione principale. Questo vale per qualsiasi diritto reale come anche la nuda proprietà (ma non sempre), l’usufrutto, uso, abitazione di altro immobile sito nel territorio nazionale, anche se posseduti non esclusivamente ma in comunione legale con il coniuge. Vero è che si può scegliere su quale immobile fruire dell’agevolazione a seconda di dove si abbia la residenza o almeno in linea teorica potrebbe valere.
Le agevolazioni prima casa non spettano nel caso in cui si è titolari, assieme al coniuge in regime di comunione dei beni, di un diritto reale di godimento in precedenza acquistato senza agevolazione prima casa con il coniuge di un’altra unità locale abitabile, situata nello stesso comune del fabbricato per cui si vorrebbe richiedere l’agevolazione, mentre potrebbe spettare qualora l’unità locale sia situata in comune diverso all’interno del territorio italiano.
Il caso di coniugi sposati in regime di separazione di beni deve essere equiparato al caso di un soggetto che possiede delle quote di un’unità locale.
La dichiarazione da rendere nell’atto notarile nel rispetto dei requisiti
La dichiarazione più comune che si ritrova nell’atto di compravendita immobiliare in genere è questa: le parti, dopo aver dichiarato che l’immobile in oggetto costituisce casa di abitazione non di lusso (secondo i criteri di cui al D.M. 2 agosto 1969 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27 agosto 1969), chiedono che al presente atto vengano applicate le agevolazioni fiscali vigenti per l’acquisto della prima casa.
A tal fine la parte acquirente dichiara nell’atto
- di essere residente nel Comune ove è ubicato l’immobile in contratto: questa condizione vale anche nel caso in cui non si abbia la residenza ma la si intenda trasferire (e poi si deve fare) entro 18 mesi. Il beneficio vale anche nel caso la casa è ubicata nel comune dove l’acquirente svolge la propria attività oppure nel comune dove ha sede o esercita l’attività di impresa o di lavoro autonomo o anche di lavoro dipendente o il soggetto da cui dipende fiscalmente l’acquirente, quando l’acquirente stesso si è trasferito all’estero per ragioni di lavoro ovvero, ovunque in Italia se l’acquirente, cittadino italiano emigrato all’estero
- di non essere titolare esclusiva o in comunione con il coniuge, dei diritti di piena proprietà, di usufrutto, uso o abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è ubicato l’immobile oggetto di questo atto; considerati a tal proposito le novità introdotte dal primo gennaio 2016 sopra sintetizzate.
- di non essere titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale dei beni su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà di altra casa di abitazione acquistata da essa parte acquirente o dal coniuge con le agevolazioni di cui all’art. 3, comma 131 della legge 28 dicembre 1995 n. 549, ovvero con le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa” di cui alle norme indicate alla lettera c) della nota II bis) della tariffa, parte prima, allegata al T.U. concernente l’imposta di registro (D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131) nel testo modificato dal comma 131 dell’art. 3 della già citata legge 28 dicembre 1995 n. 549;
- di essere edotta delle conseguenze fiscali derivanti dall’eventuale trasferimento a titolo oneroso o gratuito del bene acquistato prima che siano trascorsi cinque anni da oggi.
Tali dichiarazioni possono essere rese anche nel contratto preliminare di vendita per fruire dell’agevolazione relativamente agli acconti versati ma comunque in sede di rogito dovranno nuovamente renderle dinnanzi al notaio. Nella prassi naturalmente il Notaio ha già pronto e pre condiviso l’atto con le parti interessate e si limiterà a leggerlo.
Prima casa e Nuda Proprietà
Nel caso di nuda proprietà non si avranno preclusioni alla fruizione del beneficio prima casa a meno che la stessa nuda proprietà non sia stata acquistata con i benefici fiscali prima casa. La nuda proprietà su una casa nello stesso comune in cui si trova l’immobile che si intende acquisire non preclude l’accesso ai benefici fiscali in quanto il fabbisogno abitativo non potrebbe essere soddisfatto dal potenziale acquirente anche se sarà necessario verificare che l’acquisto della nuda proprietà sia avvenuto fruendo dei benefici prima casa; ipotesi questa in cui invece sarebbe precluso l’accesso sul nuovo fabbricato. Diverso invece il caso in cui dopo la nuda proprietà con la prima casa si proceda all’acquisto dell’usufrutto su altro immobile in cui potrebbe richiedersi nuovamente il beneficio, anche se casi come questo vanno sempre approfonditi alla presenza del Notaio con l’ausilio della visura storica catastale dell’immobile e la ricostruzione degli atti di vendita e di acquisto.
Requisiti acquirente prima casa
Per poter usufruire delle agevolazioni “prima casa“, l’acquirente dell’immobile deve essere in possesso di determinati requisiti e caratteristiche che devono essere attestate con apposita dichiarazione da inserire nel rogito di compravendita. In particolare, l’acquirente attestare la presenza delle seguenti condizioni:
- “…l’immobile sia ubicato nel territorio del comune in cui l’acquirente ha o stabilisca entro diciotto mesi dall’acquisto la propria residenza o, se diverso, in quello in cui l’acquirente svolge la propria attività ovvero, se trasferito all’estero per ragioni di lavoro, in quello in cui ha sede o esercita l’attività il soggetto da cui dipende ovvero nel caso in cui l’acquirente sia cittadino italiano emigrato all’estero, che l’immobile sia acquisito come prima casa sul territorio nazionale. La dichiarazione di voler stabilire la residenza nel comune ove è ubicato l’immobile acquistato deve essere resa, a pena di decadenza, dall’acquirente nell’atto di acquisto”.
- non essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune dove è situato l’immobile da acquistare
- non essere titolare (in regime di comunione legale o anche in quote) su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con le stesse agevolazioni.
Persone delle forze armate, polizia
Il requisito della dichiarazione della residenza nello stesso comune non si applica nel caso del personale delle forze armate e di polizia di ordinamento civile e militare così come previsto dal comma 1 dell’articolo 66 della Legge numero 342 del 2000.
Importante: l’imposta di registro non potrà comunque essere inferiore a 1.000 euro
Cause perdita agevolazioni
È possibile perdere le agevolazioni sulla prima casa? Sì, l’acquirente potrebbe perdere le agevolazioni al verificarsi di una delle ipotesi qui esposte:
- dichiarazioni da inserire nell’atto di acquisto false
- mancato trasferimento entro 18 mesi della residenza nel Comune in cui è situato l’immobile oggetto dell’acquisto;
- Vendita o donazione dell’abitazione prima del termine di 5 anni dalla data di acquisto (a meno che entro un anno non proceda al riacquisto di un altro immobile da adibire a propria abitazione principale).
Riepilogo e tabella imposte e tasse sulla prima casa
Tassazione Acquisto di casa post modifiche 2014 | |||
Tipologia immobile/acquirente | Imposte | Fino al 31.12.2013 | Dall’1.1.2014 |
Abitazione Prima casa Soggetto privato |
Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
3% Euro 168,00 Euro 168,00 |
2% Euro 50,00 Euro 50,00 |
Abitazione Prima casa Soggetto Iva |
Iva Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
4% Euro 168,00 Euro 168,00 Euro 168,00 |
4% Euro 200,00 Euro 200,00 Euro 200,00 |
Abitazione no benefici prima casa Soggetto privato |
Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
7% 2% 1% |
9% Euro 50,00 Euro 50,00 |
Abitazione no prima casa Soggetto Iva |
Iva Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
10% Euro 168,00 Euro 168,00 Euro 168,00 |
10% Euro 200,00 Euro 200,00 Euro 200,00 |
Abitazione no prima casa Soggetto Iva |
Iva Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
esente 7% 2% 1% |
esente 9% Euro 50,00 Euro 50,00 |
Ufficio/Negozio Soggetto privato |
Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
7% 2% 1% |
9% Euro 50,00 Euro 50,00 |
Ufficio /Negozio Soggetto Iva |
Iva Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
10% – 21% Euro 168,00 3% 1% |
10%-22% Euro 200,00 3% 1% |
Ufficio /Negozio Soggetto Iva |
Iva Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
esente Euro 168,00 3% 1% |
esente Euro 200,00 3% 1% |
Terreno edificabile Soggetto privato |
Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
8% 2% 1% |
9% Euro 50,00 Euro 50,00 |
Terreno edificabile Soggetto Iva |
Iva Ipoteca registro Ipotecaria Catastale |
22% Euro 168,00 Euro 168,00 Euro 168,00 |
22% Euro 200,00 Euro 200,00 Euro 200,00 |
La base imponibile per l’imposta di registro
La base imponibile su cui calcolare l’imposta di registro è pari alla rendita catastale moltiplicata per 115.5 che rappresenta un moltiplicatore definito dal legislatore. Per applicare questa base imponibile ridotta dovrà farsi esplicita richiesta al Notaio al momento del rogito notarile. È una forma che consente non solo di ridurre il carico fiscale ma anche quello di evitare eventuali accertamenti fiscali sul prezzo di vendita da parte del fisco (non sulla presenza o rispondendo dei requisiti richiesti)
Se acquistate da un costruttore invece potrete rifarvi alla tabella sopra riportata e al posto dell’imposta di registro pagherete un’Iva del 4%.
Decadenza delle agevolazioni prima casa: esempi pratici
Uno dei requisiti di cui ci si scorda spesso è il trasferimento della residenza nel comune dove è ubicato l’immobile da adibire a prima casa entro il termine di scadenza di 18 mesi ai quali questa volta un contribuente ha tentato di addurre come motivazione della ritardata comunicazione il fatto che non era stato possibile per un impedimento oggettivo e non prevedibile, consistente in un’infiltrazione di acque reflue proveniente dall’appartamento sovrastante.
Questa volta la cassazione non ha dato ragione al contribuente in quanto l’impedimento non era oggettivo ma soggettivo e dava la facoltà al contribuente di rimuovere l’impedimento. Ma questo è solo uno dei casi in quanto in fondo troverete anche i riferimenti all’articolo di approfondimento sulle cause di decadenza dei benefici prima casa.
Leggete comunque anche l’articolo di approfondimento dedicato proprio alla decadenza benefici prima casa.
Decadenza benefici Fiscali Prima casa:
In estrema sintesi, se temete di rientrarvi nel seguito trovate alcuni chiarimenti dati in risposta alle vostre domande sulla decadenza. Le domande e i casi sono diversi e spesso necessitano ciascuno di una risposta specifica.
Le cause di forza maggiore per le agevolazioni sulla prima casa: la fine della ristrutturazione
Più spesso di quello che possa sembrare chi acquista un’abitazione supera la scadenza dei 18 mesi entro cui è necessario variare la residenza nel comune dove si è acquistata. Sicuramente l’evento causa di forza maggiore deve essere imprevedibile ossia non conosciuto al momento della stipula dell’atto (altrimenti non verrebbe preso in considerazione perchè non di forza maggiore).
I lavori di ristrutturazione che impediscono di soggiornare nella nuova casa di per se non costituiscono una causa di forza maggiore. Il protrarsi dei lavori di manutenzione, anche se causato da terzi fanno perdere i vantaggi fiscali (cfr Cassazione con ordinanza n. 13800 del 9 giugno 2010) e generano sanzioni nella misura del 30% rispetto alla minore imposta versata rispetto a quella dovuta nei modo ordinari (il delta è uguale al 7% e stiamo parlando di cifre rilevanti) ed interessi calcolati al saggio di interesse legale.
Il mancato cambiamento della residenza nello stesso comune ove è sito l’immobile oggetto di agevolazione prima casa entro il termine di 18 mesi dall’acquisto non può essere imputata alla mancata esecuzione dei lavori di ristrutturazione come causa di forza maggiore che rendono inagibile l’appartamento in quanto il legislatore dà la facoltà di spostare la residenza non solo nella nuova casa ma è sufficiente che sia lo stesso comune di residenza o dell’attività lavorativa svolta dall’acquirente, come se avesse previsto la fattispecie del ritardo nella consegna dell’abitazione.
Vi consiglio quindi, anche se sono rare le fattispecie di questo tipo, di andare in affitto per qualche mese o da amici nello stesso comune, ma comunque di soddisfare il requisito del cambio della residenza entro 18 mesi pena la decadenza dell’agevolazione e l’applicazione della maggiore imposta ordinaria del 7% più l’applicazione delle sanzioni del 30% e degli interessi legali che maturano giornalmente sulla minore imposta versata.
Rinuncia ai benefici prima casa se volete evitare le sanzioni del 30%
Vi anticipo che potete (se siete rapidi e riuscite ad anticipare che non ce la farete) rinunciare ai benefici prima casa per non essere sanzionati.
Curioso è anche il caso di due sentenze che potrebbero sembrare simili ma che in realtà svelano la diversa impostazione e la ratio della norma. Ad un contribuente è stato negato il beneficio perchè aveva delle infiltrazioni di acquee reflue dall’appartamento del piano di sopra perché non considerato una causa di forza maggiore o un elemento valido ad impedire il trasferimento della residenza entro i 18 mesi (cfr sentenza n.1392 del 2010), mentre è stato concesso ad un contribuente la sospensione del provvedimento di decadenza delle agevolazioni perché aveva delle infiltrazioni abbondanti da tetto che impedivano realmente di abitarvi (cfr sentenza 140 del 2008). Da questo potremmo estrapolare una grande massima: il tetto vi potrebbe salvare mentre le acque reflue no.:-)
Questo a supporto della tesi che gli elementi devono rendere oggettivamente inabitabile l’abitazione perchè l’agevolazione è finalizzata ad agevolare il diritto all’abitazione.
Vendita e acquisto casa in costruzione
Se leggete la norma noterete che potrete vendere il bene e riacquistarne uno nuovo sempre con le medesime caratteristiche senza perdere i benefici prima casa (ma non vale se acquistate prima quello nuovo e poi vendete quello su cui avete beneficiato delle agevolazioni) a patto che l’acquisto avvenga entro un anno dalla cessione dell’abitazione su cui avete goduto dei benefici precedentemente. L’Agenzia delle entrate in una risoluzione concernente sempre la fruizione dei benefici prima casa precisa che entro un anno dalla vendita non è sufficiente iniziare i lavori di costruzione, ma occorre quantomeno realizzare il rustico (muri portanti più copertura, risoluzione 16 marzo 2004, n. 44/E), altrimenti si decade dai benefici della prima casa è bisogna procedere al riversamento dell’agevolazione fiscale consistente nella minore imposta di registro. In caso di mancata realizzazione del rustico entro un anno, si decade anche dalle agevolazioni sul primo acquisto.
Vendita prima dei 5 anni nei casi di separazione o divorzio
Come vedete nell’articolo di approfondimento non si verifica recupero a tassazione dell’imposta di registro non versata nei casi di separazione o divorzio tra coniugi qualora questa sia conseguenza del riassetto patrimoniale tra i coniugi.
Vendita prima casa in caso di Divorzio o separazione
Cause di forza maggiore al mancato trasferimento della residenza entro 18 mesi
Potete leggere l’articolo sulle cause di forza maggiore che vi hanno impedito di trasferire la residenza in quanto possono esistere diverse motivazioni che hanno impedito il trasferimento e che devono essere provate. Nel caso di trasferimento dell’attività lavorativa nel comune dove è situato l’immobile oggetto di agevolazione che avviene dopo l’acquisto della casa viene meno il presupposto per il godimento dell’agevolazione. Ciò in quanto si tratta di norma di stretta interpretazione (cfr. Cass. sentenza n. 6905 del 2011 e Cass. sentenza n. 5570 del 2011). Sentenza n. 17597 del 12 ottobre 2012 (udienza 12 luglio 2012).
Vendita di casa prima dei cinque anni: cosa fare per evitare le sanzioni
Leggete l’articolo di approfondimento dedicato alle agevolazioni prima casa nel caso di Acquisto e vendita prima dei cinque anni dal precedente non più sanzionata in quanto dall’entrata in vigore della legge di stabilità 2016 non sarà più sanzionato a patto che ricompriate una casa entro un anno dal rogito notarile della vendita su cui avevate beneficiato delle agevolazioni. Questo è veramente una sintesi della novità per cui se vi trovate nel caso andate a leggere l’articolo di approfondimento dove troverete le ulteriori caratteristiche. Tuttavia con una recente circolare del 2016 l’agenzia delle entrate ha chiarito che l’agevolazione vale anche nel caso in cui l’acquirente al momento dell’acquista sia proprietario di un’altra abitazione acquistata con le stesse agevolazioni a condizione che sia venduta entro un anno dalla data del successivo acquisto. Nel 2017 per cui occhio a non sbagliarvi.
Vendita e riacquisto prima casa
Tassazione Plusvalenza derivante dalla vendita di casa
Trasferimento all’estero o Italiani residenti all’estero
Qualora abbiate un immobile prima casa sul territorio nazionale e vi trasferite all’estero sarà necessario dimostrare, nel senso di avere le evidenze documentali atte a farlo (come bollette luce, gas, telefono che ne dimostrino gli effettivi consumi), che la casa all’estero è utilizzata come dimora abituale (cfr Risoluzione ministeriale n.31 del 2010). Questa viene indicata come condizione per non decadere dall’agevolazione prima casa sulla casa in Italia. La diretta conseguenza di questo e se non ricordo male anche di una risoluzione del 2011 è che anche chi non risiede in Italia perché lavora all’estero potrà godere dei benefici prima casa per abitazioni acquistate sul territorio italiano. Resta il dubbio se il periodo quinquennale di tutela fiscale operi anche in questo caso ossia. Se ho una casa acquistata oltre cinque anni fa e mi trasferisco al sesto anno, sarà necessario verificare questo per trasferirsi all’estero? Dalla ratio normativa sembrerebbe di no in quanto l’intento è quello di tassare acquisti speculativi che vengono forfettariamente individuati in quelli che si situano nel quinquennio dall’acquisto.
Per quello che concerne gli italiani residenti all’estero ed i benefici prima casa vi segnalo la circolare dell’agenzia delle entrate numero 19 del 2001 in cui si chiarisce che anche coloro che sono residenti all’estero per motivi di lavoro, possono acquistare casa in Italia fruendo delle agevolazioni fiscali prima casa, anche se non iscritti all’Aire.
Vi ricordo che se vendete l’abitazione prima dei cinque anni dall’acquisto decadrete dai benefici oltreché essere tassati sulla plusvalenza, ma per questi approfondimenti oltreché la lettura delle norme e delle sentenze vi sono anche gli articoli di approfondimento qui sotto.
Affitto abitazione con agevolazioni prima casa
Nel seguito potete trovare la soluzione al caso particolare di alcuni contribuenti che hanno affittato la propria casa o appartamento sui quali avevano chiesto il beneficio prima casa ai fini dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale.
Agevolazioni prima casa in affitto: come funzionano
Prescrizione Accertamento o cartelle di pagamento sulle agevolazioni prime case
Vi segnalo l’articolo dedicato alla Prescrizione Accertamento dell’Agenzia Entrate sui benefici prima casa riguardante i termini entro cui l’agenzia delle entrate deve procedere all’accertamento riguardante la presenza o il mancato rispetto dei requisiti per la fruizione del beneficio fiscale sulla prima casa.
Quando conviene acquistare da privato o da impresa di costruzioni
Potete leggere l’articolo dedicato alla valutazione sulla convenienza tra acquisto di casa da privato o dall’impresa di costruzioni in quanto il legislatore, in questi anni, al fine di incentivare la ripresa del settore edilizio (come saprete, ha avuto un netto crollo dopo la crisi del 2008), ora sta piano-piano staccando la spina delle agevolazioni che prevedevano la possibilità di detrarre costi dall’acquisto della casa dall’impresa di costruzione. Per cui è necessario, qualora abbiate intenzione di acquistare da una ditta, farvi un calcolo di convenienza.
Nuovo leasing immobiliare
Vi consiglio di leggere anche l’articolo dedicato alla nuova agevolazione fiscale prevista per chi acquista casa con il leasing immobiliare valevole solo dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2020 che di fatto raddoppia, al verificarsi di alcune condizioni il beneficio fiscale. Leggi l’articolo dedicato al nuovo leasing immobiliare dal 2016.
Direttamente collegato al tema in questione vi segnalo anche l’articolo di approfondimento gratuito (ancora per poco) dedicato al trasferimento delle detrazioni fiscali relative alla ristrutturazione, risparmio energetico, sicurezza o eliminazione di barriere architettoniche. In questo sono descritte le opzioni che potete scegliere e cosa prevede la norma a proposito. Sono tanti i contribuente che si trovano infatti a dover scegliere cosa fare con le quote delle detrazioni fiscali IRPEF residue.
Acquisto successivo all’estero
Se vi trovate nel caso in cui avete venduto la casa acquistata con le agevolazioni fiscali e vi state accingendo a comprarne un’altra all’estero dovreste anche verificare come fare a rispettare i requisiti per non perdere i benefici prima casa. Per farlo potete leggere l’articolo gratuito di approfondimento dedicato alla vendita casa in Italia per acquisto all’estero.
Articoli di approfondimento gratuito:
Categorie Catastali Immobili: cosa sono, a che servono, quali vantaggi fiscali offrono
Agevolazione Prima casa affittata a terzi: come funziona
Registrazione Preliminare vendita casa: come funziona la tassazione e quando conviene
Vi consiglio anche di scorrere anche gli articoli seguenti in quanto possono esservi alcuni correlati a questo. A titolo d’esempio troverete:
- Cosa avviene in caso di separazione tra coniugi alle agevolazioni fiscali? L’assegnazione da parte del Giudice della casa ad uno solo dei coniugi
- analisi e scelta di quale prezzo indicare nell’atto di cessione di una casa o immobile
- Iva al 4% sulla ristrutturazione e costruzione della prima casa
- detrazione fiscale della rendita catastale dell’abitazione principale.
- Vendita e costruzione prima casa
- Vendita costruzione prima casa
- Vendita immobili: trattamento Iva e imposta di registro
- Cedolare secca sui contratti di affitto: come funziona
Fonte Normativa Agevolazioni prima casa
Testo Unico Imposta Registro (scarica gratuitamente)
salve
vorrei acquistare una casa al grezzo che non riusciro’ a terminare entro i 18 mesi percio’ credo che dovro’ andare in affitto nel comune dove e’ situata la casa. La mia domanda e’ questa: posso gia’ detrarmi gli intessi passivi del mutuo prima casa nonostante non sia la mia dimora visto che saro’ in affitto per il tempo necessario al completamento? grazie
Allora in primis chiarisco che il fatto di aver goduto dell’agevolazione prima casa in passato e sempre che siano trascorsi i cinque anni dall’acquisto non impediscono di godere dei benefici nuovamente (certo sarà necessario rispettare sempre le clusole viste nei precedenti commenti e nell’articolo, rispetto al possosso di altri immobili), basta che non siamo più titolari di altre abitazioni secondo le clausole viste sopra.
Nel caso di coniugi in comunione legale che si apprestano ad acquistare casa dobbiamo avere cura di verificare che la titolarità del diritto sia in capo ad entrambi in quanto in caso di rispondenza o rispetto dei requisiti solo in capo ad uno dei soggetti il beneficio spetterà solo in relazione al suo 50% dichiarando che non sono titolari di altri immobili situati nello stesso comune e anche che il godimento dell’agevolazione è a titolo originario. Se vi può essere di aiuto c’è un articolo scritto apposta sull’argomento che riguarda i benefici prima casa tra coniugi.
Probabilmente si in qaunto se on ha provveduto al riacquisto di altra abitazione prima del decporso di un anno dalla data di registrazione dell’atto di vendita dle primo immobile oggetto di benefici, allora si esporrà ad una delle cause di decadenza, con la possibilità conseguentemente di vederssi applicare sanzioni ed interessi sull’imposta non versata.
Buon giorno a tutti, io e la mia compagnia (non siamo sposati) abbiamo deciso di comprare un nuova casa …
La casa dove ora abitiamo è di proprietà della mia compagna che all’epoca dell’acquisto si è avvalsa delle agevolazioni prima casa.
Dato che non abbiamo intensione di vendere la vecchia casa come conviene comportarsi? Quale’è la soluzione più vantaggiosa ?
E’ possibile ad esempio pagare la differenza delle tasse sulla vecchia casa e usufruire per intero delle agevolazione sulla nuova casa ?
Nel caso non fosse possibile quanto scritto sopra e dato che la nuova casa sarà intestata al 50%, posso avvalermi della agevolazione sulla mia quota parte e pagare per interno su quella della mia compagna ?
Ben vengano altri suggerimenti ….
Grazie mille in anticipo.
Buongiorno, ho venduto la prima casa prima dei cinque anni perché dovevo riacquistarne un’altra pur mantenendo la residenza nella stessa casa che avevo acquistato nel 2006 con mio fratello.
Mi sarà applicata comunque la maggiore imposta ordinaria più la sanzione del 30%?
Grazie.
Buongiorno, ho anche io un quesito simile al precedente.
Proprietario di casa al 50% con la moglie, stiamo acquistando un’altra casa e non siamo riusciti a vendere la nostra attuale, di conseguenza dobbiamo anche aprire un mutuo. In che modo posso usufruire delle agevolazioni per la prima casa? A me hanno consigliato di vendere la mia quota di casa a mia moglie, risulterei così senza nulla e potrei godere delle agevolazioni acquistando l’altra solo io, ma leggendo la risposta sopra pare ci sia un’altra possibilità, potrebbe cortesemente illustrarmela in maniera più dettagliata? Prendendo l’ipotesi consigliatami e vendendo poi a mia moglie lei risulterebbe sempre proprietaria di 1a casa o diventa di 2a casa acquistando 50%+50% ? Ed è vero che nel caso volessi in seguito cointestarla non potrei farlo perchè non potrei vendere prima dei cinque anni, e che mia moglie per non perdere le agevolazioni dovrebbe acquistare entro 12 mesi un’altra prima casa? Siamo confusi, se potesse darci cortesemente un consiglio/indicazione, ci stanno proponendo tante cose e molto diverse tra loro!
Tenuto inoltre conto che il mutuo dovrà essere cointestato ma la casa intestata solo a me potrò detrarre interamente (per quanto concede la legge) tutti gli altri oneri (interessi su mutuo, ecc.)?
Grazie molte per la risposta.
Cordialmente.
Roberto Q.
Si ma deve sempre considerare di rispettare le due dichiarazioni da rendere nell’atto al momento dell’acquisto e non incorrere nella cause di decandeza che trova indicate nel post.
Salve!
Sono proprietario di una casa ma ne sto per comprare un’altra senza essere riuscito a vendere la mia attuale prima casa, cosa che farò nel giro di alcuni mesi.
Ho modo di usufruire delle agevolazioni fiscali per la casa che sto per comprare, vale a dire far sì che sia considerata prima casa?
Grazie
Buongiorno
vorrei acquistare un immobile con agevolazione prima casa. se successivamente donassi ad una terza persona (non parente) il diritto di uso dell’abitazione, perderei le agevolazioni prima casa?
Per fruire delle agevolazioni prima casa hai rispettato le dichiarazioni da rendere nell’atto ossia di trasferire la residenza nel comune dove è situato l’immobile? Se si sei al riparo da accertamenti (i cui termini a questo punto mi sembrerebbero spirati).
Per la detrazione degli interessi passivi invece è un altro discorso in quanto quelli li puoi detrarre se a casa è adibita ad abitazione principale (ci dimori abitualmente per intenderci).
Prova a leggere anche la guida alla detrazione degli interessi passivi.
Salve,
sono proprietaria di una casa (prima casa) acquistata nel 2004, la casa era diroccata e quindi ho aperto una DIA per ristrutturazione, i lavori sono terminati nel 2011, anno in cui ho ricevuto l’abitabilità, per cui prima anche voledno non potevo trasferire la residenza.
Fino alla dichiarazione del 2009, non ho avuto problemi nel senso che comunque il Caf dell’azienda da cui andavo mi ha sempre considerato la casa come prima casa e quindi ho potuto beneficiare delle agevolazioni fiscali come prima casa e della detrazione degli interessi passivi del mutuo.
Quest’anno sono andata da un Caf diverso, perchè impossibilitata a ritornare a quello della mia azienda e mi hanno detto che loro se non c’è la residenza non possono considerare come prima casa…..
mi date per favore delle delucidazioni?
Buongiorno Andrea,
purtroppo si in quanto sono trascorsi quattro anna dalla data ultimazione lavori.
salve, sto per acquistare uan casa da una srl ma sono passati già più di 4 anni dalla fine lavori.
Ora il costruttore mi dice che da poco non è più prevista l’agevolazione sulla prima casa di pagare l’imposta di registro al 3% ma devrò pagare l’iva al 4%…é la verità?
Da quando sono cambiate le cose?
Dove posso trovare riferimenti se così fosse?
Grazie in anticipo
Gentilissimi,
Ho stipulato oggi un atto con acquisto prima casa e relative agevolazioni fiscali,soltanto che per motivi di lavoro non posso trasferire ila mia residenza nel comune dov’è sito l’immobile.
Secondo voi,per non pagare le sanzioni,andrebbe bene far prendere la residenza a mia sorella?o magari dimostrare con un contratto di lavoro che io effettivamente vivo a Firenze ma lavoro a Genova(il comune della casa acquistata)?
Grazie in anticipo
Cinque anni fa circa ho venduto la casa che era cointestata a me e mio fratello.
Poi mi sono sposata in comunione dei beni e finora io e mio marito siamo stati in affitto. Ora vorremmo comprare casa: usufruiamo dei benefici prima caa o siccome io ho già avuto in passato una casa di proprietà li perdiamo? Grazie, saluti, Anna S.
Se quello che ha sinteticamente descritto corrisponde a vero presenti appello, ma già in primo grado mi sarei fatto assistere da un professionista (sinceramente da un commercialista, ma queste sono miei pensieri personali).
Talcolta in commissione tributaria provinciale uò capitare di soccombere in giudizio, ma quando si è forti delle proprie motivazioni anche con documentazione a sostegno allora l’appello è un passo obbligato per sborsare queste cifre.
Al posto suo presenterei appello dinnanzia alla commissione tirbutaria regionale, ma quelo che le sto dicendo è frutto di poche righe che mi ha scritto quindi si affidi ad un professionista a cui le fornirà tutta la documentazione necessaria ed il quale la saprà indirizzare su quella da produrre.
Grazie mille per la celerità ,
Mi sono già recata all’ ufficio competente per ben due volte. Ho fatto ricorso e lo hanno respinto , ora penso che dovrò pagare e prendere un avvocato.
Quello che più mi disturba e’ che i documenti forniti e l’iter e’ stato da me rispettato , ho usufruito di una agevolazione che ora mi negano con motivazioni ridicole.La somma che mi chiedono supera i ventimilaeuro e se penso che devo pagarla per riaverla chissà quando ..e forse.
Vi terrò aggiornati .
Grazie e Buon lavoro
Miriam
Buon Giorno ,
ho ricevuto a febbraio 2011 una notifica esecutiva per non aver trasferito la residenza entro 18 mesi dall’ acquisto della mia prima casa.
Ho dimostrato con atto notarile che lavoravo nel comune dove e’ situato l’immobile facendo ricorso ma mi e’ stato negato perche essendo la sede legale in un comune diverso da quella operativa , l’agenzia delle entrate ha cosi risposto: cito testuale ” non emerge con sicurezza che la sig.ra xx svolgesse la propria attività nel comune…”
Naturalmente lavoro nel comune dove e’ situato l’immobile .
Ora la scelta e’ multipla : pago e faccio nuovamente ricorso o chiedo la sospensione con tutti i risci che comporta.
Chiedo consulenza.
Grazie e buona giornata a tutti.
m.
Buongiorno,
mi è capitato un caso molto simile al tuo solo che il cliente inq eusto caso lavoarava nel comune limitrofo.
Nel tuo caso puoi produrre la documentazione che atteata che oltre alla sede legale la società possiede o ha in locazione altri uffici presso i quali hai prestato servizio, fatti fare una lettera da parte del datore di lavoro che certifichi che hai prestato servizio in quel comune, presso la sede in via…. ed in giudizio non dovresti avere problemi. Visto il palese abbaglio dell’agenzia inq uesto caso proporrei di andare di persona presso l’ufficio che ha emesso l’atto, di persona con la documentazione. Qualora si mostrassero restii ingiustificatamente allora procederei a presentare ricorso entro i termini di scadenza. Spero di esserle stato utile :-)
Buon Giorno ,
ho ricevuto a febbraio 2011 una notifica esecutiva per non aver trasferito la residenza entro 18 mesi dall’acquisto della mia prima casa.
Ho dimostrato con atto notarile che lavoravo nel comune dove e’ situato l’immobile facendo ricorso ma mi e’ stato negato perche essendo la sede legale in un comune diverso da quella operativa , l’agenzia delle entrate ha cosi risposto: cito testuale ” non emerge con sicurezza che la sig.ra xx svolgesse la propria attività nel comune…”
Naturalmente lavoro nel comune dove e’situato l’immobile .
Ora la scelta e’ multipla : pago e faccio nuovamente ricorso o chiedo la sospensione con tutti i rischi che comporta.
Chiedo consulenza.
Grazie e buona giornata a tutti.
m.
Salve, sto ereditando al 50% con mio fratello un immobile, solo che non mi è chiara ancora la normativa vigente riguardo le agevolazioni di prima casa in fase di successione.
Il punto poco chiaro è che se usufrusico dell’agevolazioni in fase di successione posso in futuro riusufruirne anche in un’altra città?
Grazie
Aggiungo che anche nel caso di acquisti a titolo gratuito vale l’applicazione del beneficio “prima casa” che come abbiamo detto comporta l’applicazione in misura ridotta, a seconda dei casi dell’imposta di registro del 3% anziché del 7%, dell’IVA del 4% anziché del 10% e le imposte ipotecaria e catastale in misura fissa anziché del 2% e dell’1%, insomma un rilevante e determinante vantaggio fiscale e di risparmio nelle decisioni di acquisto di casa.
L’agevolazione fiscale prima casa esiste infatti anche nel caso di trasferimenti a titolo gratuito e quindi anche in caso di successione e donazione solo che vale solo ai fini dell’imposta ipotecaria a catastale che sono fisse ma non operano ai fini delle imposte di per esempio di successione e donazione e sempre che i beneficiari o anche uno solo di essi abbiano i requisiti prima casa (circolare 3 del 2008 dell’agenzia delle entrate).
Buongiorno,
vi espongo la mia situazione:
sono proprietario di un immobile al 10 % per il quale il restante 90 % risulta proprietaria mia madre. Il mutuo in essere per l’acquisto di questo immobile risulta a mio nome ed usufruiamo delle detrazioni fiscali come prima casa.
Inoltre con mia moglie risulto cointestatario di un immobile per il quale mia moglie usufruisce delle detrazioni come prima casa mentre per il sottoscritto l’immobile risulta come seconda casa.
Sto procedendo alla vendita dell’immobile cointestato con mia moglie al fine di acquistarne uno nuovo.
La mia necessità è quella di non risultare più collegato all’abitazione nella quale risulta proprietario del 10 % con mia madre al fine di poter procedere all’acquisto del nuovo immobile nel quale andrò a risiedere.
A questo scopo mia madre ha richiesto l’accollo del mutuo e stimo procedendo con la vendita della quota del 10 % da parte mia a mia madre.
A questo punto non dovrei essere più collegato a questo immobile ed avrei la possibilità di rispettare le due dichiarazioni da rendere nell’atto notarile al momento del rogito dal Notaio relativamente alla titolarità di diritti reali su altre case di abitazioni e potrò spostare la residenza entro 18 mesi dalla data dell’atto di acquisto.
Visto il caso non semplice, vi chiedo gentilmente se potete confermarmi che ai fini fiscali io possa usufruire delle detrazioni per acquisto prima casa per il nuovo immobile acquistato con mia moglie e che mia madre possa a sua volta usufruirne per l’immobile dove risiede e per il quale una volta effettuata la compravendita risulterà proprietaria dell’immobile e titolare del mutuo per il 100% .
Vi ringrazio per l’aiuto
Saluti
Due domande :
– se c’è un nudo proprietario ed un usufruttuario, entrambi devono avere i requisiti previsti x l’imposta agevolata al 3 % o è sufficiente che li abbia uno dei due?ovvero : entrambi devono prendere la residenza entro 18 mesi e non avere altre proprietà nel Comune?
– se una persona mette la sede legale della propria attività lavorativa nell’immobile che va ad acquistare può usufruire dell’aliquota agevolata?
L’importante è che rispetti oltre agl altri requisiti quello secondo cui non puoi essere titolare nello stesso comune di altra abitazione o su tutto il terriorio nazionale di altre abitazione precedentemente acquistate godendo dei benefici prima casa, oltrechè variare la residenza anagrafica nel comune ove acquisterai o avrai acquisto l’immobile con i benefici prima casa. hai provato anche a leggere gli altri articolo sulla decadenza dei benefici che trovi sempre nel sito?