Aggiornato il 4 Maggio 2023
Domanda e richiesta di chiarimenti di un lettore
Buongiorno,
A breve acquistero’ la mia prima casa del costo pattuito con il venditore di 110.000€. Ho 31 anni, sono l’ultimo di 4 fratelli (l’ultimo figlio ancora in casa) i nostri genitori anziche’ darci un contributo per l’acquisto della casa nel momento dell’acquisto hanno sempre preferito mantenerci fino a 31/33 anni a casa e senza spese (io non ho mai pagato una bolletta, fatto la spesa, ecc) e darci anche quello che serviva per mantenerci in modo tale da permetterci di riuscire a risparmiare la maggior parte del nostro stipendio proprio con lo scopo di arrivare ad essere autonomi ed acquistare la casa in modo pieno e il prima possibile.
In questo modo prelevando solo il minimo necessario dal conto, tenendo uno stile di vita atto a non sperperare soldi, facendo sacrifici, grossi risparmi e naturalmente con l’aiuto economico dei miei genitori che mi hanno sostenuto sono riuscito a mettere da parte nel giro di 7 anni di lavoro una cifra intorno ai 110mila€ a fronte di entrate totali percepite dal mio lavoro da dipendente di circa 140mila€ (le uscite quantificabili in 30mila€ sono dovute soprattutto all’acquisto della macchina, assicurazioni bolli, qualche viaggio estivo).
In questo momento quindi ho la capacita’ finanziaria per poter acquistare l’immobile senza fare ricorso al mutuo, ma proprio in questi giorni navigando su internet mi sono imbattutto sulla notizia dei controlli dell’agenzia dell’entrate relative al redditometro, ho letto che se si supera del 20% il proprio reddito annuale per l’acquisto di un bene mobile o immobile scatta un controllo automatico dell’agenzia delle entrate e si puo’ essere oggetto di accertamento.
Nonostante i miei redditi sono tutti tracciabili e leciti al 100% potrei trovarmi nella sgradevole situazione di dover giustificare i miei risparmi.
Penso che è assurdo che in Italia io debba aver paura di spendere i miei soldi che ho guadagnato onestamente e accantonato faticosamente per l’acquisto di un bene primario come la casa.
1 Sapete dirmi se secondo voi sono passibile di una contestazione da parte dell’agenzia delle entrate?
2 Che soluzione potrei adottare per evitare di incappare in questi abusi dell’agenzia dell’entrate, potete darmi delle idee?
A me ne vengono in mente 2 soluzioni:
-quella di ricorrere a un mutuo pur non avendone bisogno, dovrei andare a spendere 3000€ tra costi di pratiche di mutuo, perizie, costi del notaio non avendone realmente bisogno solo perche’ non sono libero di spendere liberamente i miei soldi è pazzesco!
-oppure quella utilizzare solo una parte delle mie disponibilità per acquistare la casa tipo 30mila€ chiedendo mia mamma 40mila € e a mio padre altri 40mila € che restituirò a loro in piccole tranche, in questo modo non verrei segnalato in quanto le mie uscite non sarebbero superiori al 20% del mio reddito annuale oltretutto non so’ neanche se i miei genitori riescono ad anticiparmi una tale somma, probabilmente no!
E’ assurdo cosa mi tocca fare pur essendo un dipendente perfettamente in regola di un azienda e con tutti i miei redditi alla luce del sole. Avete qualche idea per riuscire a evitare questo controllo ingiusto e fastidioso?
Grazie 1000
Risposta e chiarimenti
Non deve assolutamente aver timore di acquistare casa ci mancherebbe e no creda agli articoli che legge su internet dai toni tragici solo per attirare la vostra attenzione e devo dire che ci riescono. Come ho più volte scritto lo strumento del redditometro è stato fortemente depotenziato negli ultimi anni proprio per contrastare situazione come la sua che sarebbero potute ricadere nell’ambito di applicazione del controllo automatico. Solo per citarvi alcune sentenze contrarie Cassazione Tributaria, sentenza del 25 settembre 2013, sentenza n. 21994/13, Tribunale di Napoli sentenza n. 10508/2013, Ordinanza del Tribunale di Napoli del 21 febbraio 2013 n. 250, Sentenza 98/31/13 della CTR della Lombardia
Prima di tutto però ripercorriamo insieme come funziona.
Come funziona il redditometro in sintesi
L’agenzia delle entrate effettua una ricostruzione del vostro reddito presunto sulla base delle dei vostr acquisti (a titolo di esempio interessi su mutui, acquisti con carte di credito, assicurazioni, auto, imbarcazioni, voli, hotel, ecc che potete approfondire nell’articolo dedicato a quali voci sono controllate dal redditometro) e sulla base di indicatori statistici e lo confronta con quello che avete dichiarato nel vostro 730 o modello Unico. Il nuovo metodo di ricostruzione del reddito è improntato ad una maggiore trasparenza e facilità di comprensione; si fonda, infatti, sulle “spese certe” e sulle “spese per elementi certi”, tenendo conto, per tali ultime spese, della tipologia di famiglia del contribuente e dell’area geografica di appartenenza. Se il reddito imponibile Irpef ricostruito dall’agenzia delle entrate si discosta da quello dichiarato di oltre al 20% scatta il controllo fiscale scatta un invito dell’agenzia delle entrate a fornire spiegazioni mediante un invito al contraddittorio, obbligatorio pena la nullità dell’eventuale atto successivo.
Consulta le nuove tabelle e indici sul redditometro
Il 16 settembre con apposito decreto sono stati approvati i nuovi indici e le tabelle dove trovate i coefficienti di redditività presunta in base alla compizione del nucleo familiare valevoli dalle annualità di imposta accertabili 2011.
Leggete anche il testo del decreto del 16 settembre 2015 sul redditometro per ulteriore scrupolo
Precedenti tabelle
TABELLE SUL REDDITOMETRO per capire quali potrebbero essere le spese oggetto di controllo oltre che la nuova tabella con le nuove VOCI DI COSTO E SPESA DEL REDDITOMETRO diramate nel 2013.
Redditometro e controlli sull’acquisto di casa
Riguardo specificatamente alla possibilità di acquistare casa il redditometro funziona così
La misura relativa agli incrementi patrimoniali del contribuente imputabile al periodo d’imposta è determinata, come previsto dalla Tabella A, dall’ammontare degli investimenti effettuati nell’anno, meno l’ammontare dei disinvestimenti effettuati nell’anno e di quelli netti dei quattro anni precedenti all’acquisto dei beni, come da risultanze dell’Anagrafe Tributaria.
In sede di contraddittorio il contribuente potrà fornire la prova relativa:
a) alla formazione dei suoi 110 mila euro: lo farà con i CUD e se vuole con gli estratti conto bancari da cui evince entrate e uscite; se non li ha li chiede alla banca. Se vuole può cancellare anche tutte le voci di spesa perché il fisco no deve entrare nel merito di come spendo i miei soldi per una questione di privacy. Ci mancherebbe. Questa verifica sulla formazione della provvista, che potrebbe anche essersi realizzata nel corso di un periodo diverso rispetto ai quattro anni indicati nel decreto;
b) all’utilizzo della provvista per l’effettuazione dello specifico investimento.
Vi segnalo inoltre che su questo punto l’Agenzia ha affermato che laddove non risponda all’invito al contraddittorio l’Amministrazione finanziaria può applicare la sanzione amministrativa da 258 a 2.065 euro prevista dall’art. 11, comma 1, lettera c), D.Lgs. n. 471/1997.
I modi per evitare e superare indenni il controllo quindi si sostanziano, sempre considerando nel suo caso la remota ipotesi in cui la dovessero accertare è quella farsi assistere nel contraddittorio comunque da un professionista per evitare di trovarsi a discutere con il funzionario di turno che potrebbe non stare in giornata ci si va a litigare, oppure non trovarsi nelle condizioni di fornire risposte adeguate alle domande, fornire al professionista incaricato da voi tutte la documentazione disponibile di cui gli estratti conto bancari sono senza dubbio l’evidenza più probante delle modalità di costituzione del vostro patrimonio e dei suoi relativi incrementi nel corso del tempo. Valutare prima dell’acquisto se i genitori non possano procedere in altro modo, come sotto descritto.
Altra soluzione sarebbe stata donazione casa ai figli o acquisto della casa da parte dei genitori
Queste fattispecie rispetto alla sua sarebbero a rischio quasi zero ma devo dire che anche nel suo caso non dovrebbe avere alcun problema. Un caso a parte merita l’acquisto della casa al figlio da parte dei genitori padre o madre che merita un trattamento fiscale a parte ed una discussione a parta in quanto è salva. Vi ricordo che le parole in celeste rimandano agli articoli di approfondimento con ulteriori chiarimenti.
Certamente parto dall’assunto che quello che ha scritto corrisponda a vero :-)
Mi gongolo quando leggo questi commenti
MOLTO CHIARO ED ESAUSTIVO.