Sanzioni B&B affittacamere irregolari in nero: case vacanze senza autorizzazione

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Vediamo di fornire un quadro di sintesi a livello di singole regioni per chi esercita abusivamente l’attività di B&B, affittacamere o case vacanze  sia con sia senza partita Iva dandovi alcuni importanti riferimenti e farvi capire cosa rischiate in caso di ritardata strutturazione dell’attività o anche in casa di vera e propria mala fede.

I reati contestabili in caso di esercizio abusivo dell’attività extra alberghiera sono quasi esclusivamente di natura amministrativa a cui corrispondono multe in denaro erogate direttamente dalla regione. Diverso il caso di mancato versamento delle imposte dirette (Irpef, Ires o Irap) e dell’Iva la cui potestà impositiva è dello Stato per cui sarà eventualmente l’agenzia delle entrate a notificavi provvedimento sanzionatori come avvisi bonari o cartelle di pagamento o avvisi di accertamento fiscale.

Nel caso di omessa comunicazione alla camera di commercio di inizio dell’attività o di mancato versamento del diritto camerale sarà la camera di commercio l’organo notificatore.

I principali comportamenti omissivi da parte del contribuente si possono manifestare nei seguenti modi:

  • Omessa registrazione attività presso la camera di commercio
  • Omessa apertura della partita Iva
  • Omessa apertura della posizione INPS o INAIL
  • Omesso/ritardato versamento delle Imposte (Irpef, Ires, Irap, Iva)
  • Omessa fatturazione
  • Omesso versamento dei contributi previdenziali o assistenziali
  • omessa comunicazione agli organi di pubblica sicurezza degli arrivi e delle partenze degli ospiti (polizia)
  • Somministrazione di alimenti e bevande non consentiti o contrarie a norme igienico sanitarie
  • Locazione di un numero di camere maggiori a quelle consentite anche se in più appartamenti
  • Erogazione di un servizio insufficiente a quello minimo di cui ha diritto il turista come potrebbe essere per esempio la colazione, le lenzuola o anche semplicemente la mancata esposizione del tariffario su ogni stanza
  • Mancata esposizione del tariffario o tariffario applicato in misura diversa da quella esposta
  • Informazioni false nella SCIA o a seguito di rihciesta da parte degli organi di controllo
  • Mancato rispetto di norme di igiene o sicurezza

Solo a titolo di esempio molti non sanno che i B&B devono trasmettere i dati dei propri ospiti alla relativa questura di appartenenza mediante uno degli applicativi messi a disposizione (telematico o via fax o via email).

Reati tributari comuni a tutte le regioni- Affitti in nero

Alcune sanzione sono disciplinate da norme la cui potestà è nazionale e fanno più che altro riferimento alle norme aventi ad oggetto tributi di vario genere come imposte o tasse. Nel caso per esempio della mancata comunicazione di inizio attività come la SCIA sarete esposti ad una sanzione di 516 euro oltre alla cessazione immediata dell’attività.

I reati tributari possono essere moltissimi ma hanno unico vantaggio di essere – per la quasi totalità – comuni a tutte le regioni. Coloro che affittano in nero possono esporti prima di tutto ad un accertamento fiscale ai fini delle imposte dirette Irpef, Ires o Irap che possono essere preliminarmente sanzionati con una ammenda del 10% del tributo omesso se vi notificheranno l‘avviso bonario oltre interessi da calcolarsi al tasso legale per il periodo intercorrente dal giorno di naturale scadenza del tributo a quello di versamento o accertamento fiscale oltre agli oneri di riscossione vigenti. Nel caso dell’Irap, tributo la cui potestà impositiva è a appannaggio delle regioni, l’aliquota può variare anche se di poco rispetto al 3,9% (dipendente dal deficit sanitario annuale).

Diverso il caso della cartella di pagamento che vi notificherà l’agenzia della riscossione in cui noterete che la sanzione applicata corrisponderà questa volta al 30%. Nel caso degli affittacamere o dei B&B non rintraccio quelle previsioni normative ehi consentivano all’inquilino, in caso di mancata registrazione del contratto, di spuntare per quattro anni l’applicazione del canone pari alla rendita catastale (unica norma di buon senso che gettò il panico tra i furbetti dell’affitto in nero).

Abbiamo poi le sanzioni per omessa comunicazione alla camera di commercio che dovrebbe essere sanzionata con una ammenda pari al 30% del diritto camerale da versare. Parliamo di poche centinaia di euro.

Stessa sorte per il mancato versamento dell’Iva.

Non parleremo invece di omessa registrazione del contratto di locazione in quanto parlando di affitti brevi non sono sottoposti a registrazione ma a solo a comunicazione agli organi di pubblica sicurezza degli ospiti in entrata e uscita con apposito applicativo on line.

Per l’approfondimento delle conseguenze a cui sarà possibile esporsi potete leggere un interessante articolo dedicato agli affitto in nero dove sono chiarite in sintesi le conseguenze a cui si va incontro.

Gli intervalli, spesso ampi delle sanzioni, devono sempre essere considerati in base alla frequenza del comportamento del proprietario e della recidività dello stesso.

Sanzioni per regione

Nel seguito una rapida sintesi – presa dall’elenco dei regolamenti regionali sulle attività ricettive ed extra alberghiere – delle sanzioni applicate per ciascuna in base a contravvenzioni rispetto alle previsioni sulle modalità ed esercizio dell’attività

Abruzzo

A titolo di esempio l’Abruzzo applica una sanzione che va da 150 a mille euro per soggiorni superiori a 30 giorni anche non continuativi della stessa persona. Stessa multa nel caso di mancata esposizione del tariffario su ogni stanza oppure applicazione di prezzi diversi da quelli comunicati alla Direzione regionale.

Basilicata

L’esercizio abusivo dell’attività viene sanzionato da 500 a 2.500 euro e viene disposta anche la cessazione immediata dell’attività senza possibilità di mettersi in regola entro 30 giorni per evitare la sanzione come avviene in altre regioni (per esempio l’Abruzzo). Se invece vi è un soprannumero di ospiti si potranno applicare multe che vanno da 75 a 500 euro per ogni persona in più.

La mancata apposizione del tariffario comporta una multa da 25 a 250 euro oltre la chiusura della dell’attività. Nel caso dei furbetti che pubblicizzano una tariffa e ne applicano un’altra invece si applicherà una multa che va da 125 a 750 euro.

Campania

Qui le sanzioni possono essere irrogate per esercizio abusivo dell’attività tra i 1.549,37 euro e i 4.131,65 euro. La mancata esposizione del tariffario qui viene colpita con una ammenda che va da 154,93 euro a 464,81 euro mentre nel caso di ospiti superiori a quelli consentiti si rischia una multa che va da 258,22 euro a 1.032,91 euro.

Liguria

Nel caso della Regione Liguria l’esercizio abusivo dell’attività di affittacamere quanto quella di un bed & Breakfast può essere sanzionata con una ammenda che va da 1.000 a 6.000 euro per coloro che non richiedono specifica autorizzazione mentre da 500 a 300 euro per chi ospiti più ospiti d i quelli consentiti dal regolamento.Si aggiunge anche la sanzione, nel caso dei B&B per coloro che non dimorano nell’abitazione nell’apposita stanza con una multa che va da 400 a 1.200 euro.

Lombardia e Milano

Nella Lombardia e nel comune di Milano l’esercizio abusivo dell’attività vi espone a 1.033 a 5.165 euro di multa. nel caso di mancata apposizione del tariffario da 129 a 387 euro come anche nel caso di overbooking, o meglio di offerta di maggiori posti letto offerti rispetto a quelli consentiti o possibili rispetto alle caratteristiche dell’immobile.

Marche

Qui l’esercizio abusivo dell’attività viene colpito da una contravvenzione da 103,29 a 309,87 oltre la possibilità di vedervi revocata l’autorizzazione all’esercizio dell’attività in capo al titolare dell’immobile. Ciò no esclude poi che potrete dare in affitto “l’azienda” a terzi e svolgere e far fruttare ugualmente l’attività.

Molise

In Molise parliamo delle stesse sanzioni da 258,23 a 1.032,29 per esercizio senza autorizzazione o comunicazione di inizio attività mentre per la mancata apposizione del tariffario.

Piemonte

La mancata o errata esposizione del tariffario espone il proprietario o titolare dell’attività ad una multa da 77 a 516 euro mentre il mancato rispetto dei prezzi da 103 a 516 euro. L’esercizio abusivo con una ammenda da 2 mila a 6 mila euro.

Puglia

L’esercizio abusivo dell’attività viene sanzionata con una ammenda che va da 5 mila a 10 mila euro mentre la mancata esposizione del tariffario da 500 a mille euro. La locazione ad un numero maggiore di ospiti rispetto a quelli consentiti viene sanzionato con ua multa di 500 euro per ogni persona in più e sospensione dell’attività per 12 mesi.

Sardegna

L’esercizio abusivo della locazione o anche affitto in nero viene sanzioni con una ammenda da 5 mila a 10 mila euro con revoca dell’attività sul titolare (non sull’immobile). la mancata esposizione o rispetto del tariffario espone ad una multa da 500 euro a mille euro. La stessa previsione per ciascun ospiti in più rispetto a quelli consentiti oltre alla sospensione dell’attività.

Sicilia

Qui è previsto che in caso di esercizio abusivo dell’attività di locazione l’amministrazione può revocare la licenza fino a 60 giorni.

Toscana

L’esercizio abusivo dell’attività viene sanzionato con una ammenda che va da 500 3 mila euro mentre ospitare più persone rispetto a quelle consentite potrebbe esporvi ad una multa che va da 200 a 1.500 euro.

Umbria

Qui le sanzioni sono piuttosto articolate ma le più importanti sono naturalmente indirizzate a colpire l’abusivismo o gli affitto in nero. In questo caso l’ammenda va da 3 mila euro a 10 mila mentre nel caso di maggiori persone ospitate rispetto a quelle consentite può portarvi ad una sanzione amministrativa pecuniaria da mille a 4 mila euro.

La mancata esposizione del tariffario o del prezzario può farvi multare per 300 a 500 euro.

Le sanzioni riportate sono a carattere puramente esemplificativo e rappresentano un quadro di sintesi che non deve limitare l’approfondimento con la lettura del regolamento regionale.

Veneto

Qui le sanzioni son piuttosto uniformate per cui le principali violazioni citate sono sanzionate da mille a 2 mila euro. Nel caso invece di esercizio dell’attività senza la SCIA le sanzioni vanno da 3 mila a 6 mila euro.

Ravvedimento operoso

Per il parziale o omesso versamento dei tributo descritti sopra e prima del verificarsi di accessi o ispezioni o accertamenti fiscali sarò possibile ricorrere all’istituto del ravvedimento operoso che vi consentirà di ridurre il carico sanzionatori con un costo approssimativo che vallo 0,2% al 6% che varia in relazione al momento in cui decidete di ravvedervi.

http://www.tasse-fisco.com/finanziaria-manovra-dl/nuovo-ravvedimento-operoso-2011-tabella-con-le-nuove-sanzioni/4145/

Conclusione

Non abbiamo un indirizzo uniforme nell’applicazione delle sanzioni per cui sarà sempre necessario leggere la norma regionale che regola l’attività dei bed & breakfast o affittacamere di cui vi abbiamo provato a fare una sintesi per una rapida consultazione.

Non conosciamo il numero di accertamenti condotti negli anni passati e quali esiti abbiano dato. Ci viene da pensare che il costo di un accertamento fiscale –  per fare un esempio per la mancata apposizione del tariffario dentro l’abitazione – è antieconomico per l’amministrazione locale per cui il rischio di essere accertati fiscalmente per una fattispecie del genere è piuttosto basso.

La metodologia di gestione non sta in piedi infatti e mi sembra piuttosto obsoleta e l’attività di controllo troppo onerosa. Sarebbe sufficiente istituire un sito, magari sul sito della polizia – con il censimento dei B&B autorizzati ed i tariffari e farli circolare tra le amministrazioni di polizia degli altri paesi e viceversa in modo da fornire uno strumento di viaggio utile per il turista  cui poteva essere fornita trasparenza a costi zero verificando anche la bontà e la regolarità di esercizio dell’attività da parte del B&B che si stava prenotando.

http://www.tasse-fisco.com/case/locazioni-brevi-cosa-cambia-tassazione-sintesi-servizi-accessori-convenienza-cedolare/35957/

http://www.tasse-fisco.com/case/bb-autorizzazione-condominio-approvazione-assemblea-quorum-minimo/43015/

6 Commenti

  1. Grazie mille valentina del prezioso contributo che sarà di aiuto anche a tutti gli altri lettori!

  2. Mi permetto di aggiungere alcune informazioni utili:
    L’ omessa comunicazione delle persone presenti nella struttura alle forze di polizia è reato penale, anche se punito con un’ammenda fissa di 300 euro (per ogni omissione), richiede di coinvolgere un avvocato con relativa parcella salata.
    In Liguria anche gli appartamenti affittati da privati con affitti brevi/sotto i 30 gg/cedolare secca sono considerati casa vacanza.
    In Liguria sono tenuti alla comunicazione inizio attività in comune anche gli affitti brevi, non imprenditoriali.
    La guardia di finanza non imputa al sito di prenotazione alcuna responsabilità, nemmeno quella di mancata informazione. La guardia di finanza usa il sito di prenotazione per scoprire le irregolarità, ed effettua anche la contestazione di quanto inerente la polizia, tuttavia dovrebbe fare di più per gli affitti totalmente in nero, cioè quegli affitti che non vengono fatti tramite un sito (comodamente rintracciabili), ma tramite per esempio passa parola.

  3. Non è lo Stato ma l’UE che impone l’apertura della P.Iva. Al più potremmo creare dei regimi agevolativi ma sempre con lo spettro delle sanzioni contro gli aiuti di Stato. Tuttavia quello che propone lei non mi sembra molto lontano dal gestire tutto con partita Iva. Lo so che all’inizio è una dramma ma poi quando ci si prende la mano rappresenta la base per creare una vera e propria impresa. Si ricordi che l’Iva, eccetto i casi di attività Iva esenti che riducono il diritto alla detrazione Iva, è una partita di giro o che riduce solo il valore aggiunto da voi creato. Molti di voi non si accorgono del potenziale che hanno davanti, sopratutto per coloro che vivono in Italia ed esercitano questa attività sul territorio nazionale. Molti di voi gestiscono questa tipologia di attività in forma imprenditoriale, altri ne sono solo gestori per conto di altri, altri fungono solo da intermediari. Il potenziale da sfruttare è molto mi creda. Al momento la disorganizzazione sta lasciando spazio a alle gradi catene che si stanno arricchendo alle vostre spalle.

  4. ….far pagare i consumi è una cosa che si fa sempre meno per vari aspetti, concorrenza e per problemi tecnici legati a questo sistema che spesso crea più dissensi con i clienti che altro…

    ….aprire una partita iva per gestire un appartamento è in moltissimi casi controproducente

    siccome la denuncia dei redditi dobbiamo farla tutti basterebbe semplicemente fare le dovute detrazioni in quel momento con spese giustificate sull’attività svolta, che senso ha complicarsi la vita con la partita iva??

    lo stato deve incentivare i cittadini a pagare le tasse semplificando e facendo le cose giuste per entrambi…

    facendo questa attività da diverso tempo penso che la soluzione sopra esposta sia un metodo funzionale,giusto e corretto x tutti, grazie e in bocca al lupo.

  5. Pienamente d’accordo con lei. Aggiungo solo un ulteriore aspetto. Si può anche gestire fin da subito con partita Iva attività per farsi riconoscere anche le detrazioni spettanti e le deduzioni relativamente ia nostri strumentali tra cui rientrano anche alcune imposte/tasse.
    Per questo è necessario anche considerare una valutazione di convenienza economica, possibilmente con l’aiuto di un dottore commercialista di fiducia che ti faccia una valutazione costi/benefici di cosa significhi gestire come persona fisica senza e con partita iva la medesima attività. A titolo di esempio vi sono persone che preferiscono far pagare ne canone anche le utenze mentre altri no per posizionarsi con una tariffa più competitiva sul mercato.

  6. Valutazioni in due punti:

    …chi affitta deve pagare il 21% sul ricavato ma lo stato non considera che il ricavato serve anche per pagare acqua luce e gas (spese importanti visto che i turisti non badano a questo consumo) i quali sono già tassati quindi si pagano le tasse due volte e non è giusto,poi per fare questa attività si paga L’imu che è un’altra tassa che si sovrappone alle altre tassazioni ….insomma tasse su tasse…..per fare questa attività ci sono spese come detersivi,lenzuola,sostituzione mobili usurati, elettrodomestici, spese per pagare donna delle pulizie e tante altre, ma queste componenti non sono considerate….. questo porta le persone a perdere fiducia e a dire faccio tutto in nero perchè “è un casino” ad i primi ad esser scorretti sono proprio quelli che ti vogliono tassare…

    SOLUZIONE : il sito che raccoglie le prenotazioni trattiene i soldi per le tasse e le versa direttamente, quando si fa la denuncia dei redditi si va con fatture alla mano (spese energetiche e tutto quello che si è consumato per poter fare questa attività, vaucher per la donna delle pulizie costi del sito ecc ecc) e si detraggono tutte queste spese….(così lo stato non prende in giro il cittadino e viceversa)

    …chi ha una casa vacanza lo fa avendo già un primo lavoro e ci sono troppi aspetti burocratici che occupano più tempo che la normale gestione dell’appartamento ma per fortuna oggi c’è la tecnologia che lavora in automatico (anche se chi fa queste regolamentazioni non se n’è accorto)

    bisogna comunicare all’agenzia delle entrate ogni contratto che si fa, SOLUZIONE: basterebbe farlo fare direttamente al sito di gestione (airbnb ecc )…..
    bisogna comunicare alla questura chi soggiorna , SOLUZIONE: possono prenotare solo persone con carta di identità , queste carte di identità vengono rigirate direttamente alla questura dal sito in questione con dettagli su giorno arrivo partenza ed ospiti con se
    bisogna pagare la tassa di soggiorno SOLUZIONE: lo fa direttamente il sito trattenendolo al momento della prenotazione

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