Tabella Interventi Edilizia Libera Senza Assenso per Vincolo Paesagistico Sovrintendenza, Enti e PArchi

Aggiornato il 4 Maggio 2023

Nel seguito gli interventi edili che sono esclusi dall’autorizzazione paesaggistica in quanto classificati di Edilizia Libera  e che beneficiano della procedura autorizzatoria semplificata. 

Vediamo nel seguito quali modifiche sono state introdotte dal DPR n. 31 del 13 febbraio 2017 in merito agli Interventi ed opere edili in aree ed edifici protetti dal punto di vista paesaggistico – ambientale così come previsto dal D.Lgs. n. 42/04.

Vi anticipo che non dove essere sottovalutata la correttezza della redazione di questi documenti in quanti l’agenzia delle entrate si attacca anche a questo elemento per disconoscere eventualmente eventuali detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni, risparmio energetico, o sisma bonus. L’assunto infatti è che se un lavoro non rispetta la norma non beneficia nemmeno delle detrazioni fiscali.

Per cui  occhio a non ricadere in una delle cause di decadenza dalle detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie. 

Le domande che sorgono infatti ruotano intorno a diversi temi non chiari per il cittadino o la ditta di ristrutturazione – costruzione o anche l’architetto – geometra che sono:

1. Qualificazione corretta degli interventi: che tipo di interventi sto ponendo in essere
2. Identificazione della procedura da adottare (CILA o SCIA): quale tipo di dichiarazione è idonea per la denuncia di inizio lavori
3. Necessità dell’assenso o meno prima di poter procedere: devo subordinare l’inizio dei lavori ad una comunicazione preventiva a qualche ente? Posso iniziare i lavori prima di ricevere l’assenso? Commetto un illecito se inizio i lavori senza assenso? Come fare una CILA in sanatoria se mi sono sbagliato?

I vincoli cui potrebbe essere sottoposta un intervento infatti possono essere di diversa tipologia in quanto potremmo trovarci di fronte a vincoli di carattere storico ed artistico imposti dai beni culturali o anche quelli paesagistici magari per la presenza di un parco o di una riserva dove si trova l’immobile. Il compito dell’architetto è quello di individuare l’esatta ubicazione dello stabile e la qualificazione dell’intervento.

Queste attività si chiamano di edilizia libera e sono disciplinate dall’articolo 6 comma 1 del D.P.R. 380 del 2001, recante il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.

Ci possono essere infatti:

• Allegato A: Opere e interventi edili “liberi” (Non soggetti ad autorizzazione paesaggistica – ambientale, anche semplificata, con titolo abilitativo edilizio, quando previsto) (Salvo normativa regionale), oltre a quelli già previsti dall’art. 149 D. Lgs. N. 42/04)
• Allegato B: “Opere e interventi edili soggetti a procedura semplificata” (Con autorizzazione “semplificata” e titolo abilitativo edilizio) Salvo normativa regionale

Ci possono infatti essere normative regionali che disciplinano, nei confini della loro potestà normativa, restrizioni ulteriori a cui adeguarsi o modalità comunicative diverse

Per la compilazione della CILA si dovrà tener conto delle conclusioni a cui arriverete in merito alle domande di cui sopra. Si dovrà tenere in considerazione che, qualora necessario l’assenso si dovrà attendere lo stesso prima di procedere con l’inizio dei lavori. La risposta da parte dell’ente dovrà avvenire entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta. In caso di superamento di tale limite temporale scatta il silenzio assenso per cui si potrà procedere all’inizio dei lavori.

Nella valutazione della necessitò di procedere all’assenso o meno è bene prendere in considerazione la ratio legis in base al tipo di vincolo. Per stabili soggetti a vincoli storici o artistici si dovrà procedere alla richiesta di assenso sia per opere interne sia esterne. Va da se che per vincoli naturalistici e paesaggistici le opere di manutenzione ordinaria o straordinaria che abbiano impatto solo all’interno dello stabile non dovrebbero essere soggette ad alcun assenso non influenzando la flora o la fauna locale nè tantomeno intervenendo sulla modifica del paesaggio circostante. La norma infatti, inserendo la parola generica “interventi” crea dei dubbi interpretativi con un impatto notevole sui cittadini che necessitano naturalmente di dover iniziare i lavori prima. Non è la prima volta che questo accade  e non sarà l’ultima. Tuttavia la ratio normativa ci aiuta ad indirizzare con il buon senso le modalità applicative della stessa.

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