Fattura inversa, come fare il calcolo e strumenti utili

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problemi di calcoloPer effettuare il calcolo della fattura non esiste un solo metodo funzionale, cioè quello definito della fattura diretta e considerato come il metodo base. Esiste anche il metodo del calcolo della fattura inversa, che permette di suddividere la fattura in ogni parte e di arrivare al calcolo della ritenuta di acconto a partire dal totale della stessa fattura. Sono diversi i software che permettono di calcolare la fattura inversa a disposizione su Internet, molti offerti da studi legali e contabili direttamente sui propri siti web e in maniera completamente gratuita.

Fattura inversa: dove calcolarla

Tra i siti che mettono a disposizione semplici moduli per calcolare la fattura inversa, c’è quello dello Studio Legale Nicheli.
Si tratta di un’applicazione che permette di calcolare la stessa fattura in tre modi diversi:
– inserendo l’importo netto all’interno del primo campo, si può procedere a calcolare il totale della fattura sommando le varie voci fra loro (ad esempio la maggiorazione forfettaria del 12,5%, l’aliquota del 4% per il contributo alla cassa forense e le spese che non vanno nell’imponibile);
– partendo dall’inserimento del secondo valore nell’apposito campo, ossia l’importo totale della fattura; da questo dato, si può poi effettuare lo scorporo di tutte le voci rimanenti (ad esempio IVA, ritenuta d’acconto e cassa forense);
– inserendo il valore corrispondente al terzo campo, ovvero l’importo netto da pagare; da esso si può arrivare alla determinazione del totale della fattura, della ritenuta d’acconto e di tutte le altre voci della fattura. Va inserito anche il dato relativo alle spese esenti IVA, all’interno del campo relativo alle spese.

Il calcolatore presente all’interno del suddetto sito presenta anche l’ottima caratteristica di essere flessibile, dal momento che permette di inserire anche dei parametri facoltativi quali:

  • aliquota IVA, che può essere immessa al 23%, al 21%, al 20%, al 10% e al 4%. Questo permette al calcolatore di essere utilizzato per qualsiasi tipo di fattura, sia essa recente o meno recente oppure legata alla compravendita di alimentari;
  • contributo del 4% per la previdenza di avvocati, notai e altri professionisti;
  • maggiorazione del 15% per rimborso spese forfettarie degli avvocati;
  • ritenuta d’acconto se la fattura viene emessa su un sostituto d’imposta.

Nota di precisazione importante: il modulo presente sul sito dello Studio Legale Michieli è stato elaborato da www.ilmiolegale.it .

Calcolo inverso della fattura: siti web dove effettuarla

Sulla pagina web http://www.utifin.com/scorporo-iva-cpa-avvocati.htm si può trovare un altro modulo per il calcolo inverso dell’IVA, semplicissimo da utilizzare.
In questo caso il modulo è programmato per calcolare l’IVA al 22% e il contributo per cassa previdenziale degli avvocati del 4%.
Quest’ultimo contributo era originariamente del 2%, ma poi è stato aumentato con decorrenza del 1° gennaio 2010.
Anche qui l’utente può scorporare l’IVA e il contributo del 4% direttamente dal totale della fattura presa in considerazione, e può essere incluso il calcolo della ritenuta d’acconto come può non essere calcolato.
Anche in questo caso possono essere inserite le eventuali spese legali esenti.

Fattura inversa: procedimento per il calcolo inverso della ritenuta d’acconto

Esiste anche un metodo per ottenere rapidamente e in maniera inversa la ritenuta d’acconto, senza utilizzare un software ma tramite un semplice e veloce calcolo.
Esistono molteplici forme di ritenute d’acconto: per agenti o procacciatori, per non residenti, per cessione di diritti d’autore, per appalti condominiali ecc.
Per ciascuna di esse è prevista una aliquota diversa, oppure si calcola su un imponibile differente anche rispetto allo stesso totale.

Ma per estrarre la ritenuta d’acconto esiste un semplice calcolo: basta sapere a quanto ammonta l’aliquota della ritenuta d’acconto.
Nel caso di un’aliquota del 4%, ad esempio, possono esserci diverse strade:
– se si ha un lordo di 100 euro, ad esempio, si divide per 100 e si moltiplica per 4. La ritenuta d’acconto sarà quindi di 4 euro;
– la formula inversa si applica, ad esempio, se il netto è di 100 euro e vogliamo arrivare al lordo: dividendo per 96, e moltiplicando per 4 (l’aliquota della ritenuta) avremo come risultato 4,1 (ritenuta di acconto in euro), che andranno aggiunti ai 100 del netto per arrivare a un lordo di 104,1 euro.

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