Aggiornato il 24 Agosto 2023
Quando è possibile portare in detrazione fiscale IRPEF le spese delle parcelle del logopedista per sè, per i figli o per un familiare a carico. Quanto si può pagare una fattura per ciascuna seduta e se lo scarico dalle tasse quale sarà il mio effettivo risparmio e quindi costo a fine mese. vediamo di rispondere a queste domande anche con l’aiuto di qualche esempio pratico che vi può dare un aiuto per comprendere bene quale sarà il costo effettivo del percorso che state per intraprendere e quanto peserà sul bilancio familiare.
La domanda nasce spontanea anche perchè la normativa è in evoluzione sia per quello che riguarda l’ambito oggettivo di applicazione ossia le tipologie di visite ammesse allo sfruttamento del beneficio fiscale sia perchè mutano anche le modalità di pagamento che la legge impone per non perdere la detrazione fiscale.
Primo chiarimento: parliamo di detrazione fiscale e non di deduzione il che significa che il costo andrà ad abbattere direttamente le tasse da pagare. Diversamente la deduzione fiscale interviene sul reddito imponibile. L’effetto della detrazione come potete facilmente intuire è maggiore a parità di condizioni rispetto alla deduzione.
Domanda Detrazione Fiscale Logopedia
La classica domanda che mi pongono è: “Dottore posso portare in detrazione fiscale IRPEF le ricevute per le sedute dal logopedista di mio figlio?”
La prima condizione da soddisfare per qualsiasi prestazione medica è quello di sanare una patologia. Molti lettori mi chiedono per esempio se si possono rifare il naso o rifarsi altre parti del corpo. La risposta è sempre la stessa: serve una patologia. Un classico esempio che spesso faccio è il rifacimento del naso che se effettuato per una questione estetica non è detraibile mentre sé è rifatto per i turbinati che devono essere corretti invece si. Il Legislatore consente la detrazione fiscale perchè riconosce un interesse pubblico alle spese sanitarie non a quelle per diventare più belli.
Al pari di questo riconosce una patologia nel chi ha dei disturbi legato al linguaggio per esempio. La logopedia fa tanto pe risolve queste patologie, ma ci vuole del tempo e diverse sedute. Quanto costa una seduta? intorno alle 50-80 euro o più con fattura. Possono anche costare di più. Se prendiamo in considerazione che generalmente la frequenza è di una seduta a settimana e facciamo un rapido calcolo ci possiamo trovare facilmente a pagare per ogni anno di imposta un importo pari a ca. 3 mila euro annue
La seconda condizione richiesta per la detrazione è che sia resa da personale abilitato all’effettuazione della prestazione dalle autorità competenti in materia sanitaria.
Il punto di riferimento è il Decreto ministeriale 29 marzo 2001 che identifica le caratteristiche e le principali categorie di prestazioni che al tempo erano presenti, in quanto non scordiamoci che nel tempo le tecniche di cura di determinate patologie subiscono, fortunatamente una evoluzione.
Ai sensi di questo DM la Logopedia rientra tra le “professioni sanitarie riabilitative” sono incluse le seguenti figure professionali:
a) podologo;
b) fisioterapista;
c) logopedista;
d) ortottista – assistente di oftalmologia;
e) terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva;
f) tecnico della riabilitazione psichiatrica;
g) terapista occupazionale;
h) educatore professionale
Certo la cura con il pendolino magico non sarà ammessa questo sia chiaro ma il DM vi aiuta a definire quelle che possono essere annoverate o entrare per assimilazione alle prestazioni sanitarie e soddisfare questo requisito.
La detrazione fiscale IRPEF che fa da cornice è l’articolo 15 del Tuir. Come avete ormai avuto modo di approfondire nell’articolo guida alla detrazione delle spese sanitarie nella dichiarazione dei redditi sia che si tratti i modello 730 sia Modello Unico o modello Redditi PF la situazione non cambia.
Se avete la partita Iva infatti non vi è mica preclusa la possibilità di fruire delle detrazioni fiscali come persona fisica.
Tra queste per esempio rientrano anche le prestazioni rese dal fisioterapista, al pari delle altre figure professionali sanitarie elencate nel Dm 29 marzo 2001, che sono pertanto ammesse alla detrazione d’imposta di cui all’articolo 15, comma 1, lettera c), del Tuir, anche senza una specifica prescrizione medica.
Come chiarito dalla circolare 19 del 2012 rilasciata dall’agenzia delle entrate la detrazione spetta a patto che dalla ricevuta fiscale figuri la tipologia della prestazione resa e il corrispettivo corrisposto.
Esempio calcolo Detrazione xls
Nel seguito potete scaricare gratuitamente il file con un esempio di calcolo della detrazione delle spese mediche in modo da testare quale potrebbe essere l’effettivo risparmio a fronte della spesa.
Per questa tipologia di prestazione sanitaria non serve la prescrizione medica ai fini dello sfruttamento dell’agevolazione fiscale. Le spese mediche (generiche, specialistiche, chirurgiche o di assistenza specifica), sostenute per se stessi o per i propri familiari a carico, danno diritto a una detrazione del 19% dell’ammontare totale della spesa sostenuta nel 2020, dedotta la franchigia di 129,11 euro.
Non ci sono limiti di detraibilità delle spese mediche
Spese sanitarie rimborsate dalle assicurazioni
Se avete la fortuna o il merito di avere una assicurazione sanitaria sappiate che, qualora le spese fossero oggetto di indennizzo assicurativo la detrazione potrebbe subire delle riduzioni proporzionali come meglio delineato nel seguito e nell’articolo gratuito dedicato a questo caso specifico. Se le spese sono rimborsate, la detrazione non è ammessa, salvo che il rimborso avvenga per effetto di assicurazioni non detraibili (rileva la detraibilità per legge del premio, anche se per errore non fu detratto).
Gli importi spettanti sono quindi rilevati dalle ricevute di pagamento (fatture, ricevute o scontrini parlanti) oppure si possono desumere dalla certificazione unica (CU) rilasciata dal datore di lavoro, qualora il contribuente chieda a quest’ultimo di tenerne conto nel calcolo dell’imposta risultante dalle operazioni di conguaglio di fine anno. In dichiarazione vanno infatti indicati anche gli importi delle spese sanitarie indicate nella sezione «Oneri detraibili» (punti da 341 a 352) della CU con il codice 1.
Se l’importo totale è superiore a 15.493,71 euro, è possibile detrarre quattro quote annuali costanti, ma la scelta è irreversibile.
Esempio su 730 2021
Non possono essere indicate le spese sanitarie sostenute che nello stesso anno sono state rimborsate, come ad esempio le spese sanitarie rimborsate a fronte di contributi per assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o ente pensionistico o dal contribuente a enti o casse con fine esclusivamente assistenziale, sulla base di contratti, accordi o regolamenti aziendali, e che, fino all’importo complessivo di 3.615,20 euro, non hanno contribuito a formare il reddito imponibile di lavoro dipendente.
La presenza di questi contributi è segnalata al punto 441 della Certificazione Unica. Se nel punto 442 della Certificazione Unica viene indicata la quota di contributi sanitari che, essendo superiore al limite di 3.615,20 euro, ha concorso a formare il reddito, le spese sanitarie eventualmente rimborsate possono, invece, essere indicate proporzionalmente a tale quota. Nella determinazione della proporzione si deve tener conto anche di quanto eventualmente riportato nel punto 575 e/o 595 della Certificazione Unica 2021
Spese sostenute per familiari non a carico affetti da patologie esenti
Le spese sanitarie del logopedista sostenute nell’interesse dei familiari non a carico, affetti da patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria pubblica (ticket), danno diritto alla detrazione per la parte che non trova capienza nell’imposta dovuta dal familiare non a carico (v. istruzioni del rigo E2).
Spese sostenute dagli eredi
Gli eredi hanno diritto alla detrazione d’imposta (oppure alla deduzione dal proprio reddito complessivo) per le spese sanitarie sostenute per il defunto dopo il decesso.
Compilazione 730 Dichiarazione dei redditi
Rigo E1 – Spese sanitarie
Colonna 2 (Spese sanitarie): indicare l’intero importo delle spese sanitarie sostenute nell’interesse proprio e dei familiari a carico.
Chi presta l’assistenza fiscale calcolerà la detrazione del 19 per cento solo sulla parte che supera l’importo di 129,11 euro.
Per le spese sanitarie relative all’acquisto di medicinali, la detrazione spetta se la spesa è certificata da fattura o da scontrino fiscale (c.d. “scontrino parlante”) in cui devono essere specificati la natura e la quantità dei prodotti acquistati, il codice alfanumerico (identificativo della qualità del farmaco) posto sulla confezione del medicinale e il codice fiscale del destinatario.
In Appendice, alla voce “Spese sanitarie”, è riportato un elenco delle spese che danno diritto alla detrazione, insieme ad alcune informazioni sulla documentazione da conservare e sulle spese sostenute all’estero.
L’importo da indicare nel rigo E1, colonna 2, deve comprendere le spese sanitarie indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 1.
Le spese sanitarie relative patologie esenti, per le quali è possibile che la detrazione spettante sia superiore all’imposta dovuta, vanno indicate nella colonna 1 di questo rigo.
Colonna 1 (Spese per patologie esenti): indicare le spese sanitarie relative a patologie esenti dalla spesa sanitaria pubblica.
Si tratta di alcune malattie e condizioni patologiche per le quali il Servizio Sanitario Nazionale ha riconosciuto l’esenzione dal ticket in relazione a particolari prestazioni sanitarie. Per un elenco completo si può consultare la banca dati del Ministero della Salute disponibile sul sito www.salute.gov.it.
Le spese indicate in questa colonna non possono essere comprese tra quelle indicate nella colonna 2 di questo rigo.
Per queste spese spetta un’agevolazione che consiste nella possibilità di non perdere la parte di detrazione che non ha trovato capienza nell’imposta dovuta. L’eccedenza verrà indicata da chi presta l’assistenza fiscale nello spazio riservato ai messaggi del prospetto di liquidazione, mod. 730-3, per consentire al familiare che ha sostenuto le spese per patologie esenti di fruire della restante quota di detrazione (v. istruzioni del rigo E2).
Rigo E2 – Spese sanitarie per familiari non a carico affetti da patologie esenti: indicare l’importo della spesa sanitaria sostenuta nell’interesse del familiare non fiscalmente a carico affetto da patologie esenti la cui detrazione non ha trovato capienza nell’imposta lorda da questi dovuta.
La parte di detrazione che non ha trovato capienza nell’imposta del familiare è desumibile dalle annotazioni del mod. 730-3 o dal quadro RN del mod. REDDITI Persone fisiche 2021 di quest’ultimo.
L’ammontare massimo delle spese sanitarie indicate in questo rigo non può superare 6.197,48 euro.
La detrazione che spetta sulla somma delle spese indicate nei righi E1 ed E2 sarà calcolata da chi presta l’assistenza fiscale (Caf, professionista o sostituto) solo sulla parte che supera l’importo di 129,11 euro.
Rigo E3 – Spese sanitarie per persone con disabilità: indicare l’importo delle spese sanitarie sostenute per persone con disabilità.
Guida alla detrazione fiscale delle spese
Tabella Spese Mediche detraibili nella dichiarazione dei redditi
Altre spese per prestazioni mediche e per dispositivi medici sono detraibili?
Potete approfondire anche l’argomento vedendo quali sono tutte le altre spese mediche deducibili.
Agevolazioni fiscali persone disabili
Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali su questo tema vi segnalo l’articolo dedicato alla detrazione fiscale per le persone disabili nel 730
Prescrizione medica
Potete poi approfondire ulteriormente l’argomento leggendo l’articolo dedicato a quando serve la prescrizione medica per la detrazione fiscale delle spese
Celiachia
La novità per il 2018 è l’introduzione della detrazione fiscale sugli Alimenti per celiaci ai fini Irpef nella misura del 19%. Nel seguito la guida gratuita che vi spiega come prenderla e come risparmiare sulle tasse
Detrazioni fiscali per i soggetti celiachi
Detrazione fiscale occhiali da vista
Detrazione spesa sanitaria: come funziona e quali novità in vista
Spese sanitarie non detraibili
Logopedista
Potete anche consultare il nuovo articolo dedicato alla detrazione delle spese sostenute per la logopedia
Detrazione Logopedista qui potete trovare quando è possibile, come sfruttare la detrazione fiscale, quanto si risparmia anche con l’ausilio di un file gratuito dove simulare il calcolo effettivo della detrazione IRPEF e del Risparmio fiscale.