La liquidazione della dichiarazione dei redditi, così si chiama la fase di determinazione delle imposte Irpef da verdare con il modello 730 prevede come sapete un iter procedurale abbastanza lungo, eccetto in quei casi dove è prevista l’esenzione dalla compilazione del 730 o della dichiarazione dei redditi.
A mio avviso tutto nasce con la consegna del CUD entro il 28 febbraio di ciascuno anno fiscale (almeno per quelli di voi che hanno un lavoro dipendente) data a partire dalla quale avete il montante su cui calcolare le imposte.
Poi dovrete reperire la documentazione necessaria ad effettuare le varie deduzioni e detrazioni di imposta che potete leggere sinteticamente nel’articolo dedicato alla documentazione per il 730 in cui troverete un riepilogo che vi può essere utile. In questo troverete anche il rimando all’articolo dedicato all’elenco delle detrazioni e deduzioni fiscali.
La scadenza del 730 successiva riguarda il 31 maggio, data entro cui il datore di lavoro o l’ente pensionistico vi darà una copia della dichiarazione elaborata e del modello Mod. 730-3 in cui troverete appunto la liquidazione dell’imposta da loro calcolata e le trattenute in busta oaga o sulla pensione che vi hanno applicato e anche di eventuali rimborso delle imposte irpef qualora le detrazioni e deduzioni porteranno la vostra imposta a credito.
La scadenza 730 ancora successiva riguarda il 15 giugno entro cui il CAF, Dottore commercialista o professionista abilitato se lo utilizzate vi consegnerà il prospetto di liquidazione Mod. 730-3.
Le risultanze a debito o a credito (anche detti conguagli irpef o rimborsi irpef) vi saranno accreditati o addebitati dal datore di lavoro a partire dalla busta paga del mese di luglio, mese in cui infatti spessi si hanno notevoli sorprese in busta paga perché magari il consulente del lavoro della vostra imprsa o l’ufficio del personale non hanno fatto bene i calcoli e magari vi hanno trattenute meno ritenute di quelle dovute dandovi la sgradita sorpresa prima delle vacanze. In questi conguagli si potrà anche chiedre la stessa rateizzazione delle imposte consentita a chi non presenta il 730 o il modello unico con una piccola maggiorazione delle tasse. In questi comunque troverete l’irpef a saldo e il primo acconto, le addizionali regionali e comunali, l’eventuale cedolare secca o eventuali rimborso di credito di imposte.
La scadenza successiva riguarda il 30 novembre data entro cui vi sarà trattenuto in busta paga il versamento per il secondo acconto irpef o unica rata di acconto relativo all’Irpef e alla cedolare secca calcolata con il metodo storico o se minore con quello previsionale.