Il Bonus Bebè 2021 o Assegno di Natalità è un’agevolazione economica dell’INPS, in vigore dall’anno 2015, non subisce per il 2021 modifiche rispetto alle previgenti disposizioni introdotte con il Decreto Fiscale 2018 n. 119/2018 e confermata dalla Legge di Bilancio 2020 per tutti i nati e adottati nel 2020. Il beneficio lo ricordiamo è stato prorogato anche per il 2021 dalla nuova Manovra Finanziaria 2021. Il bonus per i figli è stato introdotto in conseguenza del drastico crollo delle nascite in Italia ed il rischio di povertà delle famiglie, riconosciuta a tutte le famiglie che decidono di avere un bambino sia in modo naturale che tramite processi adottivi. Consiste nel versamento mensile di una quota, da parte della stessa INPS, sul conto bancario delle persone che richiedono di prendere parte a questa iniziativa, al fine di sostenerle nelle spese qualora il loro ISEE sia inferiore ai 25 mila euro annuali. Dal 2020 però vi sono delle importanti novità per quello che concerne i requisiti economici di accesso al Bonus Bebè 2021.
Tuttavia è bene sapere che viene assorbito dal nuovo Assegno unico per Figli e Famiglia
Bonus Bebè 2021: cosa cambia e quali le novità
L’assegno è riconosciuto a partire dal primo gennaio 2021 per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2021 al 31 dicembre 2021. L’INPS provvederà all’erogazione e al monitoraggio dei maggiori oneri
derivanti dal nuovo bonus bebè. In base alle osservazioni si procederà a rideterminare l’importo annuo
dell’assegno e i valori dell’ISEE di cui all’articolo 1, comma 340, della legge 27 dicembre 2019, n. 160. A stabilirlo è la nuova Legge di Bilancio 2021.
L’articolo 1, comma 340, della legge bilancio 2020 ha prorogato l’assegno di natalità (c.d. bonus bebè) anche per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso in famiglia a seguito dell’adozione del bambino.
Il bonus si applica sia per nascite, adozioni, e affidamenti preadottivi del 2020.
Si ricorda che la DSU presentata nel corso del 2020 ha validità fino al 31 dicembre 2020.
Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2021 occorre presentare, tempestivamente, la DSU 2021 per il rilascio dell’ISEE 2021, necessario al calcolo dell’importo della rata di assegno di natalità spettante.
In assenza dell’ISEE aggiornato l’Istituto può riconoscere solo l’importo minimo dell’assegno (pari a 80 euro al mese o a 96 euro nel caso di figlio successivo al primo), in presenza di tutti gli altri requisiti. Eventuali integrazioni dell’importo potranno essere riconosciute solo a far data dalla presentazione della DSU dalla quale sia derivato un ISEE minorenni.
A titolo esemplificativo si riportano i seguenti casi:
nascita avvenuta il 13 maggio 2020. La DSU è presentata il 6 giugno 2020 e ne è derivato un ISEE non superiore a 7.000 euro; la domanda è presentata il 19 giugno 2020. In presenza dei requisiti, l’Istituto corrisponde una rata mensile di assegno pari a 160 euro (o 192 euro, se riferita al figlio successivo al primo) da maggio a dicembre 2020. Il 7 gennaio 2021, l’utente presenta la DSU 2021 dalla quale deriva un ISEE non superiore a 7.000 euro. L’Istituto, in presenza dei requisiti, corrisponde anche nel 2021, con il primo flusso di pagamento, una rata mensile di assegno pari a 160 euro (o 192 euro) sin dalla rata di gennaio 2021;
nascita avvenuta il 13 maggio 2020. La DSU è presentata il 6 giugno 2020 e ne è derivato un ISEE non superiore a 7.000 euro, la domanda è presentata il 19 giugno 2020. In presenza dei requisiti, l’Istituto corrisponde una rata mensile di assegno pari a 160 euro (o 192 euro, se riferita al figlio successivo al primo) da maggio a dicembre 2020. A gennaio 2021 l’utente non presenta la DSU 2021. L’Istituto, in presenza dei requisiti, con il primo flusso di pagamento, corrisponde l’importo minimo dell’assegno, ossia 80 euro (o 96 euro, se riferita al figlio successivo al primo) al mese. Ad aprile 2021 l’utente presenta la DSU 2021 dalla quale deriva un ISEE non superiore a 7.000 euro. In questo caso, in presenza dei requisiti, l’Istituto corrisponde la rata di assegno pari a 160 euro (o 192 euro) al mese, ma solo a partire da aprile 2021. Le precedenti rate, riferite ai mesi da gennaio a marzo 2021, rimangono di importo pari a 80 euro (o 96 euro) al mese.
Scadenza BONUS BEBE’ 2021: da sapere
L’INPS ha chiarito che per le nascite, adozioni o gli affidamenti avvenuti prima del primo gennaio 2021, il termine di scadenza naturale di 90 giorni per la presentazione della domanda decorre dalla data di pubblicazione del messaggio (3 marzo 2021 per cui slitta al primo giugno 2021. Questo è contenuto nel chiarimento dato con il messaggio n. 918 del 2021.
Bonus Bebè 2020: cosa cambia
La legge di Bilancio 2020 estende il bonus bebé a tutti i figli nati o adottati nel 2010 indipendentemente dal valore dell’ISEE minorenni anche se sono previste delle modulazioni in base al valore assunto dallo stesso come potete vedere dalla tabella di confronto tra bonus bebè 2019 e 2020.
ISEE minorenni
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Bonus Bebè
2019
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Bonus Bebè
2020
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Non superiore a 7.000 euro
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1.920 euro annui
2.304 euro annui con la maggiorazione del 20%
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1.920 euro annui
2.304 euro annui con la maggiorazione del 20%
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Non superiore a 25.000 euro annui
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960 euro annui
1.152 euro annui con la maggiorazione del 20%
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Maggiore di 7.000 euro e fino a 40.000 euro
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1.440 euro annui
1728 euro annui con la maggiorazione del 20%
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Maggiore 40.000 euro
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960 euro annui
1.152 euro annui con la maggiorazione del 20%
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Anche per il 2020 varrà la maggiorazione del 20% per i figli successivi al primo. Vi posso confermare che quando leggete assegno di Natalità significa Bonus Bebè, nel senso che parliamo dello stesso istituto/agevolazione per il sostegno delle famiglie.
Bonus Bebè: cosa cambia
Il bonus bebè diviene un Bonus nido strutturale
Quello che cambia è l’importo e le fasce di reddito derivanti dal modello ISEE che determineranno il valore del bonus da richiedere. Le fasce di reddito saranno:
- Isee inferiore a 7 mila euro assegno pari a 1.920 euro
- Isee tra 7 mila euro e 40 mila euro bonus pari a 960 euro.
- ISEE superiore a 40 mila euro.
Tuttavia vi saranno anche altre novità introdotte dalla Manovra di bilancio 2019 in quanto il congedo di paternità aumenta passando da cinque a sette giorni. Il Bonus asili nido sarà pari sarà aumentato di altri 1500 euro per ISEE fino a 25 mila euro mentre sarà aumentato di mille euro per ISEE compresi tra 25 mila e 40 mila euro.
Bonus bebè: cos’è e come funziona
E’ un contributo che l’INPS eroga a coloro che hanno uno o più figli conviventi ed un valore ISEE al di sotto di una delle soglie definite nel seguito che viene corrisposto mensilmente sotto forma di assegno.
I fondi stanziati per il Bonus Bebè derivano dai risparmi della spesa pubblica dovuti al minore tasso di nascita registratosi negli ultimi anni.
Ovviamente i soldi ricevuti quando si inizia ad usufruire del Bonus Bebè, non devono essere dichiarati, in quanto non incidono sul reddito imponibile annuale della famiglia che gode di questo piccolo beneficio.
Vedremo come gli importi erogabili mensilmente, sotto formati assegno ed inizialmente definiti, come cambiano dal 2019 a seconda dei valori assunti dall’ISEE. Con l’occasione vi anticipo che andrà aggiornata entro il 31 dicembre di ciascun anno altrimenti si decade dal beneficio. Nel seguito analizziamo i requisiti richiesti per accedervi e le modalità di presentazione della domanda all’INPS, nonché le tempistiche da rispettare comprensive anche di come viene erogato.
- 80 euro al mese per un massimo di 12 mesi > totale annuo 960 euro; 96 euro al mese in caso di applicazione della maggiorazione. Il valore dell’ISEE minorenni non deve essere superiore a 25.000 euro annui;
- 160 euro al mese per un massimo di 12 mesi > totale assegno annuo 1.920 euro annui; 192 euro al mese per un massimo di 12 mesi per un totale di 2.304 euro nel caso di applicazione della maggiorazione. Il valore dell’ISEE minorenni non deve essere superiore a 7.000 euro annui.
Nel 2013 la durata del bonus bebè INPS era complessivamente pari a 3 anni (dal momento della richiesta fino al compimento del terzo anno di nascita del bambino) e consisteva in:
- 80 euro al mese per ogni bambino nato o adottato tra il 1° Gennaio 2015 e il 31 Dicembre 2017, da famiglie con un reddito annuale compreso tra 7 mila e 25 mila euro annuali.
- 160 euro al mese per ogni bambino nato o adottato tra il 1° Gennaio 2015 e il 31 Dicembre 2017, da famiglie con un reddito annuale inferiore ai 7 mila euro annuali.
A partire dall’anno 2016, il progetto Lorenzin ha apportato delle modifiche sulla normativa vigente riguardo l’assegnazione del Bonus Bebè alle famiglie, in quanto il tasso di natalità è ancora troppo basso e se la situazione non dovesse mutare tra dieci anni (circa nel 2026) nasceranno meno di 350 mila bambini all’anno. Si pensa, attraverso l’assegnazione di questo bonus, non solo di dare un piccolo sostegno economico alle famiglie, ma anche di far fronte a quella che oggi viene considerata una delle priorità per la “rinascita” della società italiana e conseguentemente anche dell’economia. La nascita di un figlio non solo arricchisce le famiglie fungendo da collante delle stesse, in quanto porta assieme a qualche difficoltà anche gioia e spensieratezza, ma muove il mercato in tutti i settori (basta considerare tutto ciò che è conseguente alla nascita e alla crescita di un bambino: pannolini, culle, passeggini, seggiolini auto, pappe, vestitini, giocattoli, libri, grembiuli, materiale scolastico e via dicendo).
Le agevolazioni, conseguenza dell’intervento del progetto Lorenzin, risultano essere molto diverse da quelle dell’anno 2015, sia per quanto riguarda l’aspetto economico che la durata complessiva del contributo bambino. In aggiunta è stata introdotta anche l’assegnazione di buoni sconto che si possono utilizzare per gli acquisti che si ritiene opportuno fare.
Quanto vale l’assegno mensile
Andiamo subito sulle novità in vigore in pratica che contraddistinguono il nuovo bonus dal primo gennaio 2019. Il valore dell’importo complessivo del Bonus Bebè 2019 è aumentato del 20% rispetto al bonus 2018 qualora parliamo di figli dal secondo in poi. L’incremento di valore porta l’assegno per la tutela della genitorialità assumerà i seguenti valori a seconda:
- ISEE compreso tra 7 mila e 25 mila euro: assegno annuo erogato 1.152,00 euro;
- ISEE inferiore a 7 mila euro: assegno annuo erogato pari a 2.304 euro.
Il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2019 introduce alcune importanti novità nel valore del contributo e nelle modalità e requisiti per l’erogazione. Nel seguito analizziamo quando è possibile richiedere il bonuns bebè 2019, quanto vale, come si presenta a domanda e cosa cambia con il nuovo anno.
- Precedentemente questi erano i valori assunti dall’assegno da 80 a 160 euro al mese per 12 mensilità (il che equivale a 960 fino a 1.920 euro annue) per le famiglie con reddito annuale compreso tra 7 mila e 25 mila euro
- da 160 a 320 euro al mese per 12 mensilità (il che equivale da 1.920 a 3,840 euro annue) per le famiglie con reddito annuale inferiore a 7 mila euro
La durata è stata estesa, ed il buono non è più valido fino al terzo anno di età del bambino ma fino al quinto, mentre saranno introdotti ulteriori bonus sul secondo figlio ed agevolazioni in buoni da utilizzare nei negozi per acquistare prodotti per la prima infanzia e per mamme under 30. I bonus sul secondo figlio consistono nella stessa quantità di denaro ricevuta per il primo figlio, con l’aggiunta di ulteriori 80 euro mensili, quindi nel caso in cui si abbia un reddito annuale compreso tra 7 mila e 25 mila il bonus totale per il secondo figlio sarebbe pari a 240 euro mensili e, nel caso in cui il reddito sia inferiore a 7 mila, il bonus sarebbe pari a 400 euro mensili.
Come ottenere il bonus bebè
Per godere delle agevolazioni del Bonus Bebè bisogna fare richiesta sul sito dell’INPS, seguendo un percorso specifico (Servizi per il cittadino => Autenticazione con PIN => Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito => Assegno di natalità – Bonus Bebè) ed accedere alla sezione desiderata.
Il PIN richiesto lo si può ottenere presso il CAF, il patronato di fiducia oppure tramite una consulenza telefonica contattando il numero verde presente sul sito. La domanda va effettuata entro e non oltre 90 giorni dalla nascita o dell’adozione del bambino, nel caso in cui la domanda venisse fatta oltre i termini previsti, l’erogazione del bonus inizierà dalla data di presentazione fino al compimento del terzo anno di vita del bambino, tuttavia non si riceveranno gli arretrati.
La domanda potrà essere presentata anche all’INPS non solo in via telematica ma anche chiamando il Contact Center Integrato – numero verde 803.164 (numero gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (numero da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante).
Se anche questa sembra essere troppo difficile allora potrete recarvi presso i Patronati.
Requisiti per ottenere il bonus bebè
I seguenti requisiti devono essere tutti soddisfatti nel momento della richiesta:
- Cittadinanza italiana, di uno stato dell’Unione Europea o permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (nel caso in cui i genitori siano extracomunitari)
- Residenza in Italia
- Coabitanza del figlio nella stessa casa e nello stesso comune del genitore che ha richiesto il Bonus Bebè
- ISEE non superiore ai 25 mila euro annuali
Per quello che concerne alle famiglie straniere il bonus bebè potrà essere richiesto anche dagli stranieri in possesso:
- della carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione europea (italiano o comunitario) non avente la cittadinanza di uno Stato membro;
- della carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato Membro.
A quali bambini si rivolge
Il genitore avente i requisiti di legge può presentare la domanda per l’assegno per ciascun figlio nato o adottato o in affido pre adottivo nel triennio che va dal primo gennaio 2015 al 31 dicembre 2017. Le novità previste dal 2019 si applicano solo a coloro che hanno più di un figlio convivente.
Maggiorazione bonus bebè: quando scatta
Dal 2019 abbiamo visto che è prevista una maggiorazione anche rilevante dell’assegno mensile che scatta quando si presentano le seguenti condizioni. Segnalo fin da subito che non rileva l’età del figlio che potrà anche essere maggiorenne purchè a carico fiscalmente. La maggiorazione vale il 20% dell’importo dell’assegno concesso al richiedente e in caso di figlio successivo al primo.
Il figlio successivo al primo deve essere nato o adottato tra il 1° gennaio 2019 ed il 31 dicembre 2019, salvo ulteriori proroghe dell’assegno bebè anche per gli anni successivi.
Nel seguito le condizioni da rispettare:
- I due soggetti devono essere conviventi;
- Il “primo figlio” del genitore richiedente deve essere sia residente in Italia sia convivente. Non si considerano “figli” i minorenni in affidamento preadottivo e quelli in affidamento temporaneo.
Nel caso di parto gemellare o adozione plurima se non sono presenti altri figli, la maggiorazione va riconosciuta per ogni figlio venuto alla luce successivamente al primo in ordine di tempo. Se i gemelli sono successivi al primo al genitore richiedente spetta una maggiorazione per ciascun gemello.
Presentazione Dichiarazione Sostitutiva Unica DSU: requisito fondamentale
Vi ricordo tuttavia che come chiarito anche dall’INPS la DSU o modello ISEE che dovrete presentare congiuntamente alla domanda iniziale lo dovrete poi ripresentare entro il 31 dicembre dell’anno successivo pena la decadenza o possibilità di decadere dal beneficio. La DSU contenente l’indicatore della condizione economica ISEE servono inizialmente ma devono anche essere ripresentati entro il 31 dicembre di ogni anno.
Determinante è avere la nuova DSU aggiornata entro il 31 dicembre 2018 per fruire dell’assegno nel 2019 e anche per rivedersi accreditare gli assegni imparati del 2018 qualora abbiate richiesto l’assegno anche per il 2019 e volete accedere a quello maggiorato previsto per il 2019. La Dichiarazione sostitutiva unica è condizione determinante per accedere al beneficio del 2019. Attenzione però perché il mancato rinnovo della DSU costituisce anche causa di decadenza da quello precedente per il 2018. La DSU infatti serve a identificare su criteri quantitativi oggettivi la graduatoria dei soggetti a cui spetta. Inoltre la DSU dovrà essere richiesta solo dopo la nascita. Seppure in corso di validità, sarà dunque necessario chiederne una nuova che includa nel nucleo il nuovo membro della famiglia.
Se presentata domanda entro Dicembre con la nuova DSU e già state fruendo del bonus bebè dovrete attendere le verifiche da parte dell’INPS rispetto alla conferma del diritto all’ottenimento del beneficio. L’erogazione quindi sarà interrotto per poi riprendere appena saranno terminate. Saranno naturalmente riaddebitate anche gli assegni in arretrato. Se invece vi dimenticate o non fate in tempo e ripresentare la DSU non avete più diritto alle mensilità 2018 arretrate anche se ne aveste formalmente i requisiti. Diviene quindi molto importante avere a disposizione la nuova DSU. Per farla o richiederla trovate l’articolo in calce che vi rimanda alla guida per la domanda della Dichiarazione sostitutiva unica ed il modello ISEE
Da quando posso contare sull’assegno
L’assegno sarà erogato entro un mese dall’accoglimento della domanda ed è erogato dall’INPS o di emanazione del provvedimento da parte del giudice tutelare nel caso di affidamento o adozione.
Casi di interruzione e decadenza dal Bonus bebè
I casi in cui potrebbe essere interrotto il Bonus Bebè sono:
- Mancanza di requisiti economici (il reddito annuale non è più inferiore a 7 mila euro annuali o compreso tra 7 mila e 25 mila euro annuali)
- Morte del bambino a cui è destinato il Bonus Bambino
- Affido al genitore che non ha fatto domanda per ricevere il Bonus Bebè
- Trasferimento della famiglia all’estero
- Revoca dall’adozione
- Decadenza dell’esercizio della responsabilità genitoriale
- Perdita del requisito della cittadinanza o del titolo di soggiorno
Eccezioni
Vi sono diverse eccezioni per quanto riguarda il bonus bebè, soprattutto per l’assegnazione dello stesso. Non possono usufruire dei vantaggi del bonus bebè:
- Genitori che non sono cittadini italiani, comunitari o extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo
- Cittadini non residenti in Italia
Ci sono svantaggi nell’ottenere l’agevolazione economica del bonus bambino?
Il Bonus Bebè è un’agevolazione che fa sicuramente comodo alle famiglie con un reddito basso, tuttavia anche questa iniziativa ha i suoi svantaggi, tra i quali:
- Agevolazioni economiche basse, in quanto un’esigua somma non può essere di così grande aiuto nel mantenimento del bambino. Non solo quando neonato, ma soprattutto nelle fasi successive della crescita.
- L’ISEE necessario per fare richiesta è davvero basso, molte famiglie tendono ad assicurarsi uno stipendio fisso prima di decidere di avere un bambino e preferiscono aspettare tempi migliori.
- Possibilità di fare domanda solo online, poiché chi ha reddito basso spesso non ha possibilità di comprare un computer ed avere una rete internet fissa, in quanto vengono considerate spese alle quali si può rinunciare per dare spazio ad altre priorità (utenze, bollo auto, mutui e via dicendo)
- 90 giorni di tempo per la richiesta sono pochi, in quanto non tutti sono informati riguardo il Bonus Bebè e, nel caso in cui la domanda venga fatta oltre il termine, non si può godere appieno dell’agevolazione (i mesi arretrati non vengono rimborsati)
- I buoni acquisto sono usufruibili solo per mamme con età inferiore a 30 anni e ciò è piuttosto svantaggioso al giorno d’oggi, in quanto molte donne pensano prima a realizzarsi sul lavoro, per assicurarsi delle entrate economiche stabili, e poi a crearsi una famiglia ed avere figli.
In ultimo, ma non da poco, è che l’assegno non concorre alla formazione del reddito imponibile complessivo del soggetto ricevente in base alla Legge 190 del 2014.
Riferimenti Normativi
L’assegno di natalità è contenuto nella Legge di Stabilità del 23 Dicembre 2014 n. 190. La modalità di fruizione ed i limiti sono contenuti nel Decreto Presidente del Consiglio, pubblicato nella G.U. del 10 aprile 2015.
Il requisito di coabitanza padre-figlio è contenuto nell’art.4 del Decreto del Presidente della Repubblica del 30 Maggio 1989, n.223 che recita “Famiglia anagrafica – 1. Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune.
2. Una famiglia anagrafica puo’ essere costituita da una sola persona.“
Leggi anche: Bonus Bebè per i nati nel 2014
Leggi anche: Bonus e agevolazioni per famiglie a basso reddito
Circolare e messaggi INPS con altri chiarimenti
Circolare INPS n.93_bonus_bebe_2015-pdf
Circolare INPS n. 85 del 2019
Elenco contributi per le neo mamme ed i nei papà
http://www.tasse-fisco.com/famiglia-e-matrimonio/bonus-famiglia-basso-reddito/22685/
Voucher Asili Nido, scuola e Baby Sitter
http://www.tasse-fisco.com/varietassefisco/elenco-patronati-inps-2017-regione/32087/
http://www.tasse-fisco.com/incentivi/bonus-asilo-nido-inps-domanda-requisiti-chiarimenti/37232/
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