Non tutti sanno che dall’asse ereditario devono essere sottratte alcune voci, come succede con il calcolo delle imposte e delle tasse ci sono delle deduzioni nel rispetto di alcuni requisiti.
In effetti spesso sentiamo dire che non conviene accettare l’eredità perché il de cuius con se oltre alle attività, denaro, asset, crediti o diritti di diversa natura portava con sé una serie di posizioni debitorie che il successore o il legatario dovranno accollarsi e con questo dovendo necessariamente fare un calcolo di convenienza per capire se accettare o meno l’eredità.
Quali sono le passività deducibilità dall’asse ereditario
Quali passività non entrano nella determinazione della base imponibile su cui calcolare l’imposta sulle successioni.
Premetto che per tutte le tipologie di debiti sarà necessario fornire una prova documentale che sarà diversa a seconda della natura del debito di cui si intende fruire delle deduzioni. Tale documentazione relativa ai fini della deducibilità dei debiti dall’asse ereditario sarà possibile produrla entro i tre anni dalla data di apertura della successione o al massimo entro 3 anni e 6 mesi nel caso di debiti che relativi a enti pubblici.
Le prime voci a non rientrare nella determinazione della base imponibile sono le spese mediche e chirurgiche sostenute dagli eredi nei sei mesi precedenti il decesso del defunto o le spese funerarie queste ultime nel limite però di 1.032 euro.
Saranno deducibili anche debiti dovuti al coniuge verso il quale è intervenuta una sentenza dichiarativa di divorzio e sempreché siano quantificati e certificati in sentenza.
Rientrano nel regime delle deducibilità dell’imposta sulle successioni anche il mondo dei debiti verso il settore pubblico, e quindi per intenderci debiti di natura tributaria nati sempre prima della data di apertura della successione, debiti verso lo Stato e gli Enti pubblici, Istituti previdenziali e assistenziali (INPS ed INAIL e simili per intenderci) sempreché siano certificati dai rispettivi enti.
Successivamente potranno essere detratti debiti esistenti alla data di apertura della successione dinnanzi al notaio e sempreché sia possibile dimostrare con evidenze documentale (prove cartacee per intenderci) l’esistenza già al momento di apertura della successione o da un provvedimento giudiziale definitivo ossia a seguito di sentenza dal Giudice e sempreché non siano derivanti dall’esercizio di attività imprenditoriale ossia dall’attività commerciale, azienda o simili del defunto in quanto segue regole diverse in quanto vedremo che non necessitano del provvedimento giudiziale ma è sufficiente che risultino dai registri contabili della società, (ossi al scritture contabili, libro giornale, ecc) e che tratterremo nell’articolo dedicato alla successione dell’azienda dell’imprenditore.
Saranno deducibili inoltre sempre nella stessa sfera i debiti derivanti da rapporti di lavoro dipendente subordinato e dei contributi previdenziali e assistenziali a questi connessi compreso il trattamenti di fine rapporto TFR, sempreché siano certificato dagli organi di controllo del lavoro e quindi per intenderci un ispettorato sarà sufficiente ed anche nel caso in cui l’erede successore o legatario prosegua l’attività imprenditoriale del defunto.
Sul conto corrente bancario del defunto inoltre si instaura una sorta di revocatoria secondo la quale non rientrano i pagamenti effettuati nei quattro giorni precedenti l’apertura della successione.
Le cartelle di pagamento del defunto: come gestirle
Leggete l’articolo di approfondimento dedicato alla gestione delle cartelle di pagamento del defunto in quanto i casi in cui vi capita di trovare una sfilza di cartelle di pagamento in capo al de cuius non è una cosa rara…tutt’altro da quello che leggo. Del resto sono cartelle di pagamento spesso originatesi in anni in cui mi ricordo che con tranquillità al bar si diceva che tanto le multe non si pagano….:-) Ecco ora si vede finalmente chi aveva ragione e chi dovrà pagare un conto salato.
Accettazione tacita o espressa dell’eredità
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Vi ricordo che potete leggere anche la Guida sulle Donazioni, molto spesso legate come disciplina fiscale.
Leggi anche il nuovo articolo dedicato ai Beni esenti da tasse nella successione
Salve sono una vedova con due figlie sposate ed il valore dell’immobile di residenza a Bari,più un piccolo immobile in Salento ed un piccolo immobile in provincia di Como ammonta in totale al massimo a 350 000 euro. ( Non arriva a 1 milione di euro)Premetto che eravamo col marito, cointestatari e in comunione beni, vorrei chiedere se le 3200 euro pagate al notaio non sono state eccessive e nella prossima divisione della quota del de cuius (50% ) quale quota spetta alla moglie e quale alle due figlie indipendenti. Grazie
Dovrebbe leggere l’articolo dedicato alla detrazione fiscale delle spese funebri
Le spese funebri di mio suocero posso portarle in diminuzione dell’asse ereditario in successione e successivamente portarle in detrazione nell’Unico o è possibile solo una delle due ipotesi?
La ringrazio anticipatamente e le auguro una buona giornata
Bsta che si inizia dalle inferriate?!?!….questo articolo è leggermente più attendibile….
Se un erede apre la pratica di successione presso uno studio notarile chi deve pagare le spese del notaio ? Tutti gli eredi o soltanto chi ha richiesto la stessa ?
Grazie
buongiorno, dal giugno 2014 sto restituendo all’INPS 75,44 euro mensili per importi percepiti in più
sulla pensione da parte di mio padre ANDREA deceduto il 26/04/2006 ma relativi ad anni precedenti.
Gradirei sapere se questi importi sono detraibili dal mio 730 e se si sotto quale voce:
Grazie
Buonasera, nell’asse ereditario del de cuius vi sono ricompresi oltre agli immobili e ad un conto corrente attivo (per un totale complessivo di circa 130.000€ tra immobili e conto corrente), anche dei debiti (non so di che natura) che hanno originato delle iscrizioni ipotecarie a favore della serit, al fine di calcolare la base imponibile per le imposte (2% e 1%) devo sottrarre dai 130.000 il valore delle passivita e sul risultato calcolare le suddette imposte? Grazie mille
Buongiorno, dopo la morte di mia madre sono venuta a conoscenza del mancato pagamento dell’affitto al ente case popolare.
Vorrei sapere se gli eredi dovranno pagare gli arretrati.
Grazie
La banca mi ha fornito una certificazione da dove risulta che la casa coniugale in comproprietà con il mio defunto marito e della quale ne eredito un ulteriore 25% (ho un figlio), è gravata da un mutuo ipotecario iniziale di 85.000,00 euro che mio marito pagava mensilmente (io ero a suo carico) e che ora rimane un debito di circa euro 60.000,00 che continuerò a pagare con la pensione di reversibilità. Vorrei sapere se questa rimanenza di mutuo posso dedurla dall’asse ereditario. Grazie.
Mi interessa sapere se le spese notarili per la dichiarazione di successione debbono essere ripartite fra gli eredi nelle rispettive quote ereditarie.
grazie