Aggiornato il 21 Ottobre 2021
È stato approvato il decreto del Ministero dello sviluppo economico, Mise, che individua i beneficiari del contributo a fondo perduto attività chiuse. Contributo che sarà erogato in favore delle attività economiche maggiormente colpite dai vari decreti emergenziali che si sono susseguiti durante l’emergenza Covid-19. Decreti con i quali è stata disposta la chiusura o comunque restrizioni ad hoc per le attività economiche che, almeno sulla carta, erano considerate svolte in luoghi che facilitano la diffusione del contagio del Virus. Si pensi alle palestre, alle sale da ballo, ecc.
Aiuti tramite il contributo a fondo perduto attività chiuse causa Covid-12
L’art. 2 del D.L. 73/2021, decreto Sostegni-bis, ha previsto l’istituzione di un fondo con una dotazione pari a 140 milioni di euro.
Così l’art. citato:
“Al fine di favorire la continuità delle attività economiche per le quali, per effetto delle misure adottate ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, sia stata disposta, nel periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico è istituito un fondo, denominato «Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse», con una dotazione di 140 milioni di euro per l’anno 2021”.
L’aiuto economico in favore delle suddette attività è riconosciuto sotto forma di contributo a fondo perduto, CFP.
I soggetti beneficiari del contributo a fondo perduto attività chiuse
Con apposito decreto (va inserito il link originale, al momento non è ancora in Gazzetta) del Ministero dello sviluppo economico, Mise, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, Mef, sono stati individuati nello specifico i soggetti beneficiari del contributo a fondo perduto attività chiuse. Sono state definite, altresì, le modalità di accreditamento delle somme. La richiesta del contributo a fondo perduto attività chiuse può essere effettuata dai suddetti esercenti che hanno dovuto chiudere obbligatoriamente l’attività per almeno 100 giorni nel periodo tra il 1° gennaio e il 25 luglio 2021 a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria e dei provvedimenti adottati con lo scopo di contenere i contagi.
Nello specifico, possono beneficiare del contributo in esame i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione che:
- alla data del 23 luglio 2021 (entrata in vigore del D.L. 105/2021), svolgono, come attività prevalente comunicata con modello AA7/AA9, un’attività che risulta chiusa in conseguenza delle misure di prevenzione Covid-19 adottate ai sensi degli articoli 1 e 2 del D.L. 19/2020, convertito, con codice codice ATECO 2007 “93.29.10 – Discoteche, sale da ballo night-club e simili”;
- alla data del 25 maggio 2021 (entrata in vigore del D.L. 73/2021), svolgono, come attività prevalente, un’attività riferita ai codici ATECO 2007 indicati nell’allegato 1 al decreto (ad esempio le palestre).
Per tali ultime attività, nell’istanza di richiesta del CFP, deve essere dichiarato di aver registrato, per effetto delle misure adottate ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, nel periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 e il 25 luglio (data di entrata in vigore della Legge n°106/2021), la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni.
Entrando nello specifico, per poter beneficiare degli aiuti potenziali, i suddetti soggetti devono:
- essere titolari di partiva IVA attiva prima della data di entrata in vigore del decreto-legge 105/2021, ovvero, per i soggetti di cui al punto 2, prima della data di entrata in vigore del decreto-legge 73/2021;
- essere residenti o stabiliti del Territorio dello Stato;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come da definizione stabilita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento GBER, fatta salva la deroga disposta per le microimprese e le piccole imprese ai sensi del punto 23, lettera c), dalla Sezione 3.1 «Aiuti di importo limitato» della comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020.
Infatti, il contributo è riconosciuto nei limiti di cui alla Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final «Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19», e successive modificazioni.
Ciò comporterà, il prossimo anno, l’indicazione del CFP in dichiarazione dei redditi. Nel prospetto del quadro RS destinato ad accogliere gli “aiuti di Stato”.
Non possono beneficiare del contributo a fondo perduto attività stagionali: gli enti pubblici di cui all’articolo 74 del TUIR; i soggetti di cui all’articolo 162-bis del TUIR, ossia gli intermediari finanziari e società di partecipazione.
Contributo a fondo perduto attività chiuse: quanto spetta?
Il contributo a fondo perduto attività chiuse è erogato in primis a favore delle attività quali discoteche, sale da ballo, nightclub e simili. Nello specifico, a tali attività sono destinate in via prioritaria 20 milioni di risorse. Con un limite massimo di contributo, per ciascun beneficiario, pari a 25mila euro.
Il resto delle risorse del fondo sarà distribuito alle altre attività di cui all’allegato 1 del decreto.
Prendendo a riferimento i ricavi/compensi relativi al periodo d’imposta 2019 secondo il seguente criterio:
- 3mila euro ai soggetti con ricavi e compensi fino a 400mila euro, compresi i richiedenti di nuova costituzione con ricavi/compensi pari a zero;
- 7.500 euro ai soggetti appartenenti allo scaglione superiore a 400mila euro e fino a un milione di euro;
- 12mila euro agli esercenti che superano anche quest’ultima soglia.
Soglie ricavi per accedere al contributo
Soglia ricavi | Contributo spettante |
Soggetti con ricavi e compensi fino a 400mila euro | 3.000 euro |
Con ricavi e compensi > di 400mila euro e fino a 1.000.000 di euro | 7.500 euro |
Con ricavi e compensi > 1.000.000 di euro | 12.000 euro |
Sale da ballo, nightclub e simili | 25.000 euro |
Attenzione, si tratta solo di somme teoriche. Infatti, le risorse destinate al contributo a fondo perduto potrebbero non essere sufficienti a coprire tutte le richieste pervenute all’Agenzia delle entrate.
Qualora la dotazione finanziaria non sia sufficiente a soddisfare la richiesta di agevolazione riferita a tutte le istanze ammissibili, successivamente al termine ultimo di presentazione delle stesse, fermo restando il riconoscimento di un contributo in egual misura per tutte le istanze ammissibili fino a un importo di euro 3.000,00 (tremila), l’Agenzia delle entrate provvede a ridurre in modo proporzionale il contributo sulla base delle risorse finanziare disponibili e del numero di istanze ammissibili pervenute, tenendo conto delle diverse fasce di ricavi e compensi.
Tale passaggio è espressamente previsto dall’art. 5, comma 5, del decreto in esame.
L’accreditamento del contributo a fondo perduto attività chiuse
L’accreditamento sul conto corrente del contributo a fondo perduto attività chiuse, avviene secondo le regole previste finora per gli altri contributi a fondo perduto erogati per contrastare l’emergenza Covid-19. Dunque, il beneficio è erogato direttamente dall’Agenzia delle entrate, attraverso accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale indicato dal richiedente nell’istanza di richiesta del CFP.
Ad oggi, non è prevista la scelta per ottenere il contributo sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in F24.
Anche questo contributo non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi né alla formazione del valore della produzione netta ai fini Irap. Inoltre, non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi (articolo 61, TUIR) e dei componenti negativi (articolo 109, comma 5, TUIR).
Come richiedere il contributo a fondo perduto per attività chiuse
L’istanza di richiesta del contributo a fondo perduto dovrà essere presentata telematicamente all’Agenzia, direttamente o tramite intermediario delegato. Dunque, anche per il tramite del proprio commercialista di fiducia.
Con successivo provvedimento l’Agenzia delle entrate individuerà le modalità e i termini di presentazione dell’istanza e gli elementi da dichiarare.
a pagamento anche no, grazie. Siamo nel 2021 sono finiti quei tempi, sono rimasti solo gli antichi possessori del mercato ella carta stampata . Se mi manda indirizzo email glielo invio
SEMPRE PUNTUALE, CHIARO E SUCCINTO NELL’ESPOSIZIONE. CORTESEMENTE MI PUO’ FAR SAPERE COME SCARICARE L’ARTICOLO ANCHE A PAGAMENTO