“Per sostenere una spesa imprevista, spesso il denaro messo da parte non è sufficiente. Ne ho avuto prova poche settimane fa, quando la mia vecchia auto, dopo un lungo e onorato servizio, si è guastata irrimediabilmente. Dopo un breve check up dal mio meccanico di fiducia, ho deciso di cambiarla dato che l’acquisto di una piccola utilitaria usata mi sarebbe costato meno che riparare la mia vecchia auto.
Un’automobile mi è indispensabile per poter continuare a lavorare in quanto per recarmi nell’azienda in cui lavoro come interinale sono obbligato a percorrere un tratto di tangenziale in cui non posso circolare con il mio motorino.
Purtroppo però, non ho un contratto a tempo indeterminato e nessuna banca ha accettato di concedermi un piccolo prestito di denaro per poter finanziare l’acquisto di una piccola utilitaria per poter andare a lavorare senza costringere i miei familiari o la mia fidanzata ad accompagnarmi a turno al lavoro, oppure a chiedere un “prestito fra privati“.
Alcune banche avevano accettato di offrirmi un prestito senza busta paga di un importo fino a 5 mila euro a patto che una persona con uno stipendio fisso si facesse garante della restituzione della somma. Non volendo accettare l’aiuto dei miei genitori, ho scelto di prendermi le mie responsabilità e di fare da solo, tentando di ottenere il prestito in maniera autonoma, anche senza la busta paga “classica”.
Dietro consiglio di un caro amico, ho selezionato 2 differenti ipotesi.
La prima riguardava l’offerta proposta dal gruppo Poste Italiane, la seconda di una nota società finanziaria. Il requisito per accedere al primo finanziamento era di essere in possesso di una carta ricaricabile Poste Pay, per il secondo era invece indispensabile essere titolare di un conto corrente presso una banca italiana. Dato che sono titolare sia di un conto corrente (su cui ricevo i pagamenti mensili da parte dall’agenzia interinale per cui lavoro), sia di una carta Poste Pay (che utilizzo per i miei acquisti su Internet e quando viaggio all’estero), avevo deciso di valutare entrambe le ipotesi per poi scegliere fra queste come ottenere un prestito senza busta paga.
Il prestito di Poste Italiane senza busta paga
Il gruppo Poste Italiane propone un prodotto in collaborazione con Compass che permette di ricevere importi di 750/1000/1500 euro direttamente sulla propria carta Poste Pay. Il prodotto è pensato per tutti coloro che hanno età compresa tra diciotto e settant’anni.
Dopo essermi presentato nel mio ufficio postale di fiducia, mi hanno spiegato che non sono necessarie garanzie di nessun tipo.
Il denaro richiesto viene versato direttamente sulla carta Poste Pay di cui sono titolare: posso prelevarlo con un costo di un euro direttamente allo sportello postale.
– Sono disponibili tre diverse somme: 750, 1000 o 1500 euro. Non sono previste somme aggiuntive per la richiesta del prestito né si richiede di stipulare polizze sulla vita. Le uniche spese riguardano l’imposta di bollo di 16 euro, un’ulteriore imposta di bollo di due euro per ogni anno di durata del finanziamento dovuto all’invio delle comunicazioni. È inoltre richiesta una commissione fissa di apertura della pratica pari a 4,50 euro (per il prestito da 750), 6 euro (per il prestito da 1000) o 9 euro (per il prestito da 1500).
– Variano i tempi di rimborso: per quel che riguarda il prestito di 750 euro, questo deve essere restituito in quindici mesi (TAEG 17,83 %); per il prestito da 1000 euro le rate mensili sono venti (TAEG 16,29 %); per quello da 1500 euro infine le rate sono ventiquattro (TAEG 15,34 %).
– Le rate per il rimborso si possono pagare direttamente allo sportello, tramite un bollettino postale mensile.
(altri prestiti banco posta li potete trovare qui)
Il prestito della finanziaria senza busta paga
La finanziaria propone prestiti speciali sino a 2000 euro anche per coloro che non sono in grado di fornire garanzie come un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Dopo aver visto sul web alcune offerte di prestito, ho scelto di chiarire i miei dubbi contattando telefonicamente la società. L’operatrice mi ha comunicato che è necessario solamente essere titolare di un conto corrente in un istituto bancario italiano, ed io sono titolare di un conto corrente presso la piccola banca di credito cooperativo del mio paese in quanto ricevo lì i miei stipendi.
Come per l’offerta di Poste Italiane, neanche la finanziaria richiedeva spese aggiuntive per l’apertura della pratica di richiesta del prestito. Al momento di richiedere il prestito mi è stato chiesto di inserire, oltre alla somma, anche i miei dati anagrafici e l’IBAN del conto corrente a mio nome su cui desideravo ricevere il denaro. Nel giro di pochi giorni, la società finanziaria avrebbe eseguito il versamento sul mio conto corrente.
La particolarità di questa “offerta di credito” consiste nel fatto che avrei potuto richiedere il denaro che necessitavo pagando una rata fissa di 60 euro al mese. Supponendo che avessi richiesto 1500 euro e nel giro di pochi giorni avessi avuto la necessità di altri 300, avrei potuto riceverli sul mio conto corrente senza veder aumentare la rata mensile ma semplicemente dovendo pagare il debito per cinque mesi in più. A differenza del prestito di Poste Italiane che richiede di pagare le rate mensili tramite bollettino postale, il rimborso del debito si sarebbe effettuato mediante un addebito RID, direttamente sul mio conto corrente bancario.
I pro e i contro dei due prodotti:
Dopo aver valutato le due offerte, ho confrontato vantaggi e svantaggi dei 2 prestiti senza la busta paga, per chi non ha quindi il classico cedolino.
Poste Italiane propone un prestito con accredito immediato sulla mia carta Poste Pay che, essendo una carta ricaricabile, mi sottopone a obblighi minori rispetto al conto corrente.
Il costo del prestito di Poste Italiane è superiore, in quanto richiede una spesa di apertura di 9 euro per poter richiedere il prestito. Dato che il prestito andrebbe rimborsato in 24 mesi, ogni rata è di 71,50 euro.
Per lo stesso importo, la finanziaria non richiede spese di apertura. L’erogazione del denaro è comunque più lenta. La società mi obbliga a vincolare il mio conto corrente bancario al prestito e di conseguenza potrei trovarmi ‘in rosso’ nel caso non abbia almeno 60 euro disponibili.
Inoltre, sono obbligato a mantenere aperto il conto corrente durante tutta la durata del finanziamento, per oltre due anni. Anche se non sono sicuro che il mio contratto di lavoro mi sarà rinnovato, sarò obbligato a mantenere aperto il conto corrente fino all’estinzione del debito con questa società finanziaria.. di conseguenza, starei continuando a pagare le spese bancarie che potrei invece evitare se non avessi sottoscritto il prestito e potessi così chiudere il conto corrente.
Sono attualmente disponibili diversi tipi di offerte simili a queste per quanti cercano un prestito senza avere buste paga, in ogni caso, visti i costi globalmente inferiori, ho scelto la finanziaria. Quindi invito tutti a scrivere e telefonare per trovare la finanziaria che offre prestiti anche senza busta paga.”