Se pensate che il costo del mutuo siano solo le rate della quota capitale e gli interessi vi sbagliate in quanto esistono anche le tasse e le imposte che pagate sul contratto di mutuo con la banca al momento dell’accensione e davanti al notaio. Vediamo in sintesi quali sono e come si effettua il calcolo a seconda della tipologia.
Le imposte che si pagano sul contratto di mutuo variano a seconda della tipologia del bene oggetto di finanziamento e del soggetto che lo accende. Nel seguito vediamo alcuni dei casi principali e più comuni che vi potrebbero capitare. Le imposte da pagare sono quella per la registrazione dell’atto, quella di bollo, quella ipotecaria e catastale e la tassa di concessione governativa. Lo so, sembra assurdo. Talmente tanto da spingere il legislatore a creare un’imposta sostitutiva unica che si attiva al rispetto di alcune condizioni.
Vediamo prima quanto valgono tutti gli oneri accessori al contratto di mutuo e poi quanto quella sostitutiva.
Quali imposte e tasse si pagano sul mutuo
Il mutuo destinato all’acquisto della casa è soggetto ad una imposta sostitutiva mentre se viene erogato da un’impresa non bancaria come potrebbe essere una società finanziaria le imposte possono essere così sintetizzate:
- imposta di registro in misura fissa di 168 euro
- imposta di registro proporzionale pari allo 0,50 per cento da calcolare sulle
garanzie rilasciate da soggetto diverso dal debitore - imposta ipotecaria proporzionale pari allo 0,50 per cento per la cancellazione delle ipoteche esistenti al momento del rogito o del 2 per cento per l’iscrizione di nuove ipoteche sull’immobile.
- imposta fissa di bollo pari a 20 euro per ogni facciata e da apporre sulle ricevute di pagamento delle rate 1,81 euro per esemplare;
Da sapere che in presenza di rilascio di cambiali viene dovuta anche un’imposta di bollo proporzionale di bollo pari al 12 per mille.
L’imposta sostitutiva viene concesso solo in alcuni casi specifici come per l’appunto l’erogazione di un mutuo da parte di un istituto finanziario residente in Italia o di una sua stabile organizzazione di durata superiore a 18 mesi e contratto per l’acquisto di casa.
L’imposta sostitutiva sostituisce l’imposta di registro, ipotecaria, catastale e la tassa di concessione governativa.
Le cambiali sono fuori da questo regime per cui queste scontano imposta di bollo dello 0,1 per mille.
Aliquota Imposta sostitutiva
L’aliquota dell’imposta sostitutiva è pari allo 0,25 per cento laddove l’acquisto rispetti le stesse condizioni previste la fruizione dei benefici prima casa che nel seguito riporto per completezza. A dire il vero vi segnalo anche la guida gratuita alle agevolazioni prima casa.
I requisiti da rispettare per lo sfruttamento delle agevolazioni si sostanziano in sintesi nelle dichiarazioni da rendere nell’atto dinnanzi al Notaio e che saranno riportate nell’atto.
Requisiti benefici prima casa
- di essere residente nel Comune ove è ubicato l’immobile in contratto;
- di non essere titolare esclusiva o in comunione con il coniuge, dei diritti di piena proprietà, di usufrutto, uso o abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è ubicato l’immobile oggetto di questo atto;
- di non essere titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale dei beni su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà di altra casa di abitazione acquistata da essa parte acquirente o dal coniuge con le agevolazioni di cui all’art. 3, comma 131 della legge 28 dicembre 1995 n. 549, ovvero con le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa” di cui alle norme indicate alla lettera c) della nota II bis) della tariffa, parte prima, allegata al T.U. concernente l’imposta di registro (D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131) nel testo modificato dal comma 131 del’art. 3 della già citata legge 28 dicembre 1995 n. 549;
- di essere edotta delle conseguenze fiscali derivanti dall’eventuale trasferimento a titolo oneroso o gratuito del bene acquistato prima che siano trascorsi cinque anni da oggi.
Laddove non fossimo in grado di rispettare le condizioni sopra riportate allora l’aliquota dell’imposta sostitutiva sale al 2 per cento dell’importo del finanziamento concesso. Potrebbe essere il caso dell’acquisto della seconda casa al mare o in campagna per fare un esempio. Lo stesso vale anche nell’acquisto di altri fabbricati di altra natura come negozi, opifici, laboratori, magazzini etc. Per intenderci le categorie esmepio, c1, c,3, A10 o anche categorie D etc.
Le pertinenze invece seguono come al solito lo stesso trattamento dell’unità locale a cui si riferiscono.
Ci preme segnalare che la definizione di prima casa non è uguale a quella di abitazione principale. Anche qui più in giù trovate l’articolo dedicato proprio alla differenza tra prima casa e abitazione principale.
La stessa imposta sostitutiva e, più in generale lo stesso trattamento fiscale, viene accordato anche a coloro che richiedono l’apertura di una linea di iniziamento di medio lungo periodo per la costruzione di una prima casa o della sua ristrutturazione.
Guida Gratuita Calcolo Imposta sostitutiva
Nel seguito trovate alcuni articolo di approfondimento gratuiti correlati al tema trattato nella speranza di farvi cosa gradita:
http://www.tasse-fisco.com/interessi-sui-mutui/mutuo-casa-figlio-detrazione-tasse/22343/
Buonasera,
dovendo acquistare immobile (senza benefici fiscali prima casa) che sarà adibito ad abitazione principale posso portare in detrazione l’imposta sostitutiva pagata sul mutuo (che sarà del 2% in quanto risultante a livello fiscale come seconda casa)?
Grazie