Detrazione Interessi sul mutuo per la casa del figlio: come fare a scaricarli dalle tasse

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

imagesVediamo quando si possono detrarre fiscalmente dalle tasse gli interessi passivi sul mutuo per l’acquisto della casa del figlio analizzando le diverse casistiche che si presentano nella pratica e le condizioni da rispettare per fruire del beneficio in risposta alle vostre domande che fanno capire come esistano tanti modi per gestire questo genere di casistiche.

Premessa

E’ sicuramente un periodo favorevole per l’acquisto della casa ai propri figli per una serie di considerazioni di seguito descritte:

  • Mercato immobiliare ancora fortemente in flessione seppur mostra segnali di ripresa evidente come quello dell’incremento di domande di mutuo alla banche con la possibilità quindi di spuntare prezzi di acquisto interessanti;
  • Riduzione dei tassi di interesse concessi dagli istituti di credito e la possibilità di non spuntare interessi fissi e anche piuttosto bassi rispetto a quelli degli anni dal 2009 in poi che vedevano le banche proporre tassi variabili elevati.
  • Possibilità di accedere ad una tassazione molto bassa non solo sull’acquisto della prima casa ama anche di poter accedere ai benefici della tassazione fiscale sulla ristrutturazione che prevede delle detrazioni fiscale sui lavori nella misura del 50 per cento compreso anche il le agevolazioni fiscali per l’acquisto di mobili e arredi del 65 per cento.

Quanto vale il risparmio di imposta

Parliamo di 4 mila l’euro per anno di imposta il che significa tanta roba e tanto risparmio nella dichiarazione 730 se riparametrato a quanti interessi passivi paghiamo sul mutuo annualmente anche se resta da verificare se li possiamo prendere tutti oppure dobbiamo dividerli per esempio con l’altro intestatario del mutuo se siamo in due a contrarlo.

Le condizioni per la detrazione dalle tasse degli interessi sul mutuo

Già nella piccola guida sintetica detrazione degli interessi passivi sul mutuo abbiamo visto che diviene fondamentale rispettare la duplice condizione che vece il sottoscrittore del mutuo essere anche intestatario dell’immobile o almeno il nudo proprietario e come diviene fondamentale anche trasferire la residenza o meglio, la dimora abituale (perché il requisito anagrafico se non accompagnato dal possesso di fatto non conta in ipotesi di accertamento fiscale) entro un anno dalla stipula.

Per la detrazione fiscale degli interessi sul muto contratto per l’acquisto di casa dei figli sarà necessario altresì rispettare come ulteriore condizione  quello dell’abitazione principale debba intendersi quella nella quale il contribuente (il genitore) dimora abitualmente o anche quella in cui un suo familiare vi dimori abitualmente è necessario che lo sia entro un anno dall’acquisto e l’acquisto dell’unità immobiliare sia stato effettuato nei 12 mesi precedenti o successivi alla data di stipula del contratto di mutuo come chiarito dalla circolare n. 50/E del 2002 dell’agenzia delle entrate.

Vi ricordo che per familiare del contribuente deve intendersi non solo il figlio o il coniuge ma anche  parenti entro il terzo grado, affini entro il secondo grado. Per cui le stesse considerazioni valgono anche per loro.

Altra condizione riguarda la residenza del contribuente che vuole detrarre gli interessi o oneri accessori sul mutuo in quanto dovrà essere residente fiscalmente in Italia o in uno Stato membro della Comunità europea, ivi comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti.

Mutui stipulati ante primo gennaio 2001

Dal primo gennaio 2001 la definizione di abitazione principale comprende la dimora del contribuente e/o di suoi familiari. Se anche vero che la norma entra in vigore da tale data vale per tutte le rate pagate da tale data per cui anche in riferimento a mutui stipulati prima di tale data le cui rate sono ancora da pagare. Le altre condizioni  per fruire della detrazione fiscale devono comunque essere soddisfatte: parliamo quindi di abitazione principale del contribuente e/o di un familiare entro 6 mesi dall’acquisto stesso e l’acquisto dell’unità immobiliare sia stato effettuato nei 6 mesi precedenti o successivi alla data di stipula del contratto di mutuo (cfr. circolare n. 50/E del 2002).

Mutuo contratto per l’acquisto della nuda proprietà

Nel caso invece di mutuo intestato ad un soggetto per l’acquisto della nuda proprietà di un immobile concesso in usufrutto al figlio ci viene in soccorso la circolare n. 17 del 18 maggio 2006 in cui è stato chiarito che il coniuge che ha stipulato un contratto di mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale in comproprietà con l’altro coniuge, il quale non ha contratto il mutuo, può fruire della detrazione degli interessi pagati rapportati all’intera proprietà dell’immobile e non limitatamente al 50 per cento.

Nudo proprietà più usufrutto al figlio: trovata la quadra

Pertanto il nudo proprietario che abbia contratto il mutuo per l’acquisto della piena proprietà di una unità immobiliare concedendone l’usufrutto al figlio, possa esercitare la detrazione in relazione a tutti gli interessi pagati, rapportati all’intero valore dell’immobile, sempre che, naturalmente, risultino soddisfatte le altre condizioni richieste dalla disposizione agevolativa.

Per comprare casa al figlio e fargli detrarre gli interessi passivi

Sulla base di tali precisazione è possibile fare un ulteriore passo in avanti e dire che la possibilità di detrazione fiscale dovrebbe essere consentita anche qualora un genitore stipuli un contratto di mutuo per comprare la casa che sarà utilizzata come dimora abituale unicamente dal figlio (o anche da un familiare) seppur prevedendo che il genitore debba comprare casa o almeno la nuda proprietà sia anche il soggetto che sottoscrive il mutuo.

In tal modo sarà possibile portarsi a casa un risparmio di imposta nella misura massima di 4 mila euro anno che non sono per niente male.

Fattispecie particolari: coniugi, accollo, separazione nuda proprietà

Vi consiglio anche di leggere l’articolo dedicato alle diverse fattispecie di detrazione fiscale degli interessi in ipotesi di accollo del mutuo, stipula tra coniugi nuda proprietà ecc. in cui ci sono tanti altri casi risolti che vi potrebbero aiutare a verificare il vostro diritto al beneficio fiscale.

Comprare casa al figlio: attenzione al redditometro se compra il figlio

Vi segnalo anche alcune ipotesi di accertamento fiscale in capo al figlio che si è visto comprare casa dai genitori e di come difendersi: nella sostanza l’agenzia delle entrate potrebbe chiedere al figlio dove ha preso i soldi per l’acquisto di casa al figlio….chissà dove li ha presi…..comunque se vi dovesse servire leggete l’articolo dedicato all’acquisto di casa al figlio e accertamento fiscale.

Cambio della residenza dopo il mutuo

Leggi articolo dedicato alla detrazione degli interessi sul mutuo e cambio di residenza

Attenzione: due mutui in essere

nel caso di un contribuente, già titolare di un mutuo su cui detrae gli interessi passivi accenda un altro mutuo per acquistare casa al figlio (non so per quale motivo e non sono d’accordo assolutamente con quanto chiarito dall’agenzia delle entrate ormai anni e anni fa) secondo loro il contribuente può detrarre fiscalmente gli interessi sul mutuo solo su quella che adibisce personalmente ad abitazione principale. Io non leggo questo dalla norma dimora abituale (circ. n. 50/E del 2002, par. 4.4). Io sarei più dell’avviso che nei limiti quantitativi stabiliti dal legislatore posso detrarre entrambi.

Vi segnalo la nuova risposta alla domanda posta da un lettore in merito alla possibilità di portare in detrazione nel 730 le spese di ristrutturazione per la casa del figlio a cui abbiamo aggiunto anche un breve riassunto in sintesi di tutti i costi che un genitore può scaricarsi quando compra casa ai figli.

Decadenza detrazione nel caso di cambio della residenza: il caso speciale per i dipendenti delle forze armate e di Polizia

Nel caso della detrazione fiscale Irpef sugli interessi pagati sul mutuo contratto per l’acquisto dell’abitazione principale viene prevista la condizione esimente alla decadenza nel caso di dipendenti delle forze armate e di polizia che sono costretti a cambiare il comune di residenza. Nel seguito l’articolo di approfondimento gratuito

Elenco e tabella con TUTTE le detrazioni e le deduzioni fiscali per le persone fisiche 

Interessi sul mutuo per i dipendenti delle forze armate: requisiti, prime e seconde case 

3 Commenti

  1. Nel 2010, con mutuo Ipotecario a mio carico, acquisto casa intestandola a mia figlia che era all’universita’ in altra città. Sto ancora pagando il mutuo. Preciso che mio figlio abita ed continua ad avere la residenza in quella casa. Posso io detrarre gli interessi passivi?? Grazie anticipate.

  2. BUONGIORNO,VORREI SAPERE SE POSSO SCARICARE GLI INTERESSI PASSIVI DEL MUTUO DI UNA CASA INTESTATA A MIA FIGLIA CHE NON LAVORA. SIAMO ENTRAMBI RESIDENTI. GRAZIE

  3. Quesito nr. 1
    – Figlio di anni 28 studente specializzando in medicina con contratto di formazione specialistica in Anestesia e Rianimazione e reddito esente da irpef di € 20.000/00 circa, con proprio CU e con residenza in città diversa dai genitori. Ai fini delle detrazioni fiscali può considerarsi figlio a carico e detrarre le tasse università, spese mediche, ecc. ?

    Quesito nr. 2
    – Acquisto di immobile adibito ad abitazione principale del figlio (quesito nr.1) con quota di proprietà pari al 95% figlio (prima casa) e 5% genitore (seconda casa) – mutuo ipotecario cointestato. Gli interessi passivi possono essere inseriti nelle detrazioni per figlio a carico? E se si in quale percentuale?

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