Aggiornato il 4 Maggio 2023
In calce a questo articolo trovate anche le ultime novità legate al nuovo DURT o Durc Fiscale o DURF (come lo volete chiamare chiamatelo ma il suo nome è Certificato regolarità Fiscale) obbligatorio dal 2020 per alcune tipologie di appalti introdotte dal D.Lgs. n. 124 del 2019.
Tuttavia pur essendo così semplice c’è molta confusione sulle modalità per richiederlo, chi lo debba erogare e quale ne sia la validità e anche quali siano le responsabilità connesse a dichiarazioni mendaci in esso contenute.
Novità 2020 DURC INPS
Il Decreto Cura Italia ha introdotto una novità importante per contrastare gli effetti dell’epidemia da Corona Virus agevolando la circolazione e la gestione delle richieste di DURC. Nella sostanza ha esteso la validità dei DURC rilasciati fino al 15 giugno 2020. E cosa succede per quelli che ancora non sono stati rilasciati e se risultano irregolarità? Vediamo queste e altre novità nell’articolo dedicato alle novità DURC INPS 2020.
Proroga DURC e Certificati di regolarità Fiscale
Con la conversione in legge del “Decreto Rilancio 2020” i documenti di regolarità contributiva sono prorogati fino al 29 ottobre 2020 per effetto delle modifiche introdotte dall’articolo 103 comma 2 del D.L. 18/2020 ( “Decreto Cura Italia”) senza alcuna eccezione per i Documenti di regolarità contributiva. Sono prorogati tutti quelli in scadenza nel periodo che va dal 31 gennaio ed il 31 luglio 2020.
Novità 2019
Con il nuovo decreto ministeriale attuativo dell’articolo 4 del decreto legge 20 marzo 2014, n. 34 viene introdotto il DURC online in vigore dal prossimo primo luglio 2016 che sarà disponibile sul sito del MEF, INPS, INAIL e Casse Edili e che permetterà di ottenere in tempo reale il DURC come al solito con una validità pari a 120 giorni dall’emissione.
Se inizialmente nasceva come documento specifico per i lavoratori del comparto edile, che viene rilasciato dalla cassa edile competente per la zona, dal 2009 lo Stato ha esteso l’obbligo di rilascio del DURC anche alle aziende che non operano nel comparto edile ma che hanno acquisito lavori in appalto o in subappalto. Gli unici esclusi dalla redazione di questo documento sono gli artigiani che lavorano in proprio e senza avere alle dipendenze nessun operaio.
Il DURC è fondamentale, indispensabile, quando un’azienda intende partecipare ai bandi di concorso per l’assegnazione di appalti e subappalti di lavori pubblici ma anche quando la ditta intende aggiudicarsi un lavoro che richiede il rilascio di una licenza edile.
La presenza del DURC tra le documentazioni è imprescindibile per l’ammissione alla gara, è uno di quei documenti che certificato la completezza e correttezza dei requisiti di partecipazione alle gare d’appalto e la possibilità di ottenere il contratto.
Se prima occorrevano oltre 30 giorni per averlo con la nuova procedura sarò reso disponibile in tempo reale anche il problema sarà l’aggiornamento delle anagrafiche on line che invece potranno non esserlo rischiando di dare una situazione on line non aggiornata. Tuttavia è fatta slava sempre la possibilità di regolarizzazione entro 15 giorni la situazione così come previsto dal D.L. n. 34/2014.
L’Inail chiarisce a ridosso del 2017 (Circolare INAIL n. 48 del 2016) che per le imprese operanti nel settore edile e le imprese soggette a procedure concorsuali. per le prime si chiarisce che dovranno applicare le nuove procedure previste non solo le imprese edili contraddistinte dal codice ATECO ISTAT ma anche quelle che applicano contratto collettivo nazionale del settore edile mentre per quelle soggette a procedure concorsuali limitatamente alla liquidazione coatta amministrativa il DURC è considerato regolare di default alla data di autorizzazione all’esercizio provvisorio o alla data di apertura della procedura di amministrazione straordinaria.
Resta fermo che l’impresa deve comunque essere regolare con riferimento agli obblighi contributivi riferiti ai periodi successivi, decorrenti dalla data di autorizzazione all’esercizio provvisorio o dalla data di apertura della procedura di amministrazione straordinaria.
Caratteristiche di conformità contributiva
Essendo il DURC un attestato che certifica la conformità contributiva di una ditta, bisogna capire quando ci si può considerare in regola con i versamenti alla cassa edile. Molto semplicemente, la conformità agli adempimenti contribuitivi si ha quando la ditta richiedente ha versato tutto il necessario fino alla data di richiesta del documento. La verifica della conformità non viene effettuata solamente sulla Cassa Edile di riferimento in quel momento ma in tutte le Casse Edili del database nazionale. In questo modo si ha un resoconto completo della situazione e la certificazione diviene universale, senza possibilità di imbrogli e di scappatoie per i poco onesti.
Nel caso in cui l’attestazione del DURC non risulti positiva e che, quindi, siano presenti delle irregolarità nella posizione dell’azienda, la stessa è soggetta alle azioni di recupero del credito da parte degli enti previdenziali e non ha più i requisiti minimi per la partecipazione e l’aggiudicazione della gara d’appalto e non avrà nemmeno la certificazione da parte delle SOA.
Come richiedere il DURC
Va innanzitutto premesso che il DURC può essere richiesto dalle imprese attraverso i consulenti o le associazioni preposte a questo tipo di lavoro. Ma questo documento può anche essere richiesto direttamente dall’ente pubblico che indice una gara d’appalto, per verificare che tutti gli iscritti al bando siano in possesso dei requisiti fondamentali, avendo il DURC in regola a norma di legge. Infine, tra quelli che possono richiedere il DURC ci sono le SOA, ossia degli enti di diritto privato previsti dalla legge italiana che operano sotto l’egida dell’Autorità Nazionale Anti-corruzione, per certificare la conformità dei requisiti previsti dalla legge nei soggetti coinvolti in una gara d’appalto.
Per richiedere questo documento, grazie all’informatizzazione del sistema burocratico italiano, è possibile operare direttamente online, attraverso i siti degli enti previdenziali incaricati al rilascio:
Sarà possibile richiederlo all’INAIL, INPS, alla Cassa Edile oppure attraverso il sito generale www.sportellounicoprevidenziale.it.
In tutti questi casi la richiesta è considerata valida.
Chi, invece, non vuole affidarsi alla rete e preferisce recarsi personalmente allo sportello per parlare con un operatore, deve rivolgersi alla Cassa Edile di competenza della zona oppure deve inviare la richiesta di ottenimento per posta, spedendo la documentazione di richiesta per mezzo raccomandata.
Tuttavia, sebbene tutti questi sistemi siano sempre validi, ormai quasi nessuno più si reca di persona agli sportelli territoriali o utilizza la posta tradizionale per la richiesta del DURC, perché attraverso il web è facile e veloce, non richiede un investimento di tempo che può essere impiegato per altre attività e, soprattutto, la domanda può essere inoltrata a qualsiasi ora del giorno e della notte, appena ci si ritagliano dieci minuti di tempo.
Per richiedere il certificato del DURC occorre essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata PEC, ossia il sistema che permette di inviare le e-mail dal proprio computer con un valore legale equiparato a quello di una raccomandata tradizionale con ricevuta di ritorno. Tutte le aziende sono tenute ad avere un indirizzo PEC quando operano con gli enti pubblici e quando intendono partecipare alle gare pubbliche di appalto: qualsiasi comunicazione dev’essere inoltrata attraverso quell’indirizzo perché un normale indirizzo di posta non può essere considerato valido e annulla la domanda.
Oltre all’indirizzo PEC, chi vuole inoltrare la domanda per l’ottenimento del DURC deve avere sottomano il cns o, in alternativa, le coordinate e gli estremi dell’INPS del datore di lavoro o del legale rappresentante affinché si possa procedere con la richiesta del DURC attraverso il sito degli enti previdenziali.
Questi dati servono per effettuare l’accesso e autenticarsi, in modo tale da poter entrare del pannello di controllo personale e, da lì, procedere con la richiesta di ottenimento del documento. Si tratta di passaggi molto semplici, che possono essere effettuati da chiunque: il sito dell’INAIL e degli altri enti previdenziali è particolarmente intuitivo e qualsiasi passaggio viene spiegato in maniera comprensiva e immediata. Per l’autenticazione possono essere necessari diversi minuti, giacché il sistema deve effettuare tutte le verifiche del caso, controllare che i dati inseriti siano quelli corretti e, soprattutto, verificare la posizione contributiva dell’azienda che ha richiesto l’accesso ma, una volta terminate queste operazioni, si apre la finestra in cui poter scaricare il documento DURC dematerializzato, ossia in formato virtuale PDF, che può essere successivamente stampato per essere allegato al fascicolo di presentazione al bando.
Nel documento DURC sono presenti tutti i dati dell’azienda ma, soprattutto, la dichiarazione di regolarità con i versamenti contributivi nei confronti degli enti previdenziali.
Nuova procedura
La procedura di interrogazione
Dal primo luglio si potrà interrogare l’anagrafe contributiva dell’INPS, dell’INAIL e delle Casse Edili indicando il codice fiscale o la partita iva della società e nel caso in cui sia tutto regolare sarà rilasciato subito il DURC.
Se invece nell’anagrafe risultano delle irregolarità in termini di omessi versamenti la sede territorialmente competente verifica entro 72 ore dalla se le irregolarità sono dovute ad un ritardo nell’aggiornamento dell’anagrafica e se sono dovute a questo il DURC sarà comunque rilasciato.
Se invece l’irregolarità è effettiva la Sede territorialmente competente comunica l’irregolarità al datore di lavoro entro 72 ore ed il datore di lavoro dovrà allinearsi entro 15 giorni se vuole il DURC.
Chi può rilasciarlo: il preavviso del DURC regolare
I soggetti che possono effettuare la verifica della regolarità contributiva sono quelli descritti nell’articolo 1 della L. n. 12 del 1979 già abilitati per legge allo svolgimento degli adempimenti di carattere lavoristico e previdenziale.
Validità del DURC e rinnovo
Il documento ha una validità limitata a 120 giorni dalla data di emissione che trovate in calce al DURC. Trovate proprio la scritta esplicita sulla validità e dev’essere impiegato entro il termine indicato per essere considerato valido ai fini della documentazione per le gare di appalto.
In alternativa, agli sportelli, è necessario presentare tutti i dati dell’azienda e questo lavoro viene effettuato in pochi minuti dall’operatore che, al termine della verifica, stampa il documento e lo consegna al richiedente: anche in questo caso il documento ha una validità limitata indicata nello stesso.
Nel caso in cui la domanda di richiesta del DURC venga inoltrata per via postale tradizionale, la ricezione del documento avviene per mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno e, ovviamente, il documento ha le medesime caratteristiche degli altri.
I benefici del DURC positivo
Alla luce di quanto esposto finora, appare chiaro che una ditta con un DURC in regola può trarre numerosi vantaggi rispetto a quelle che, invece, non hanno provveduto alla regolarizzazione della loro posizione contributiva.
Innanzitutto, il DURC positivo apre le porte per l’aggiudicazione delle gare d’appalto e di subappalto con gli enti pubblici e, in Italia, i bandi sono sempre numerosi e le possibilità per un’azienda in regola sono piuttosto concrete.
Un altro vantaggio del possedere il DURC in regola, avendo quindi ottemperato a tutti gli obblighi contributivi, riguarda il diritto al pagamento del SAL e delle liquidazioni finali, importantissime.
Uscendo dall’ambito del comparto pubblico e spostandosi in quello del privato, se una ditta ha un DURC in regola ha facile accesso anche all’ottenimento delle licenze edili e ai documenti necessari per avviare un cantiere o una qualsiasi attività, che senza la regolarizzazione contributiva verrebbe negata.
Infine, un importante aspetto della regolarità del DURC consiste nell’ottenimento delle certificazioni da parte SOA, su menzionate. L’attestazione SOA è molto importante per una ditta, perché certifica la conformità e di fatto abilita l’azienda alla partecipazione alle gare pubbliche. In pratica, con questo documento, viene dichiarato che la ditta in questione è capace di poter affrontare l’impegno e le spese di un qualsiasi appalto pubblico relativo alla fornitura di materiali e servizi e alla messa in opera dell’oggetto stesso del contratto di appalto, con importo superiore a 150.000 €.
Il SOA non è un documento perenne ma anch’esso ha una scadenza che, in questo caso, è quinquennale. La verifica da parte degli organismi facenti parte della SOA ha per oggetto l’attività dell’azienda nei 5 anni precedenti alla richiesta della certificazione.
Senza il DURC, la ditta non può sperare di ottenere il certificato SOA e, quindi, la sua partecipazione a qualsiasi bando di appalto o di subappalto è completamente inibita fino alla regolarizzazione completa degli adempimenti contributivi.
Va da sé che la regolarità del documento DURC porti innumerevoli vantaggi per lo svolgimento dell’attività lavorativa di una ditta, edile ma non solo.
Il DURC Negativo
Può esserci anche il caso di irregolarità contributiva ed in questo caso viene inviato prima all’indirizzo PEC dell’intermediario delegato mentre da luglio si cambia e sarà inviato prima al datore di lavoro all’indirizzo PEC il preavviso di irregolarità contributiva o DURC negativo al fine di accelerare i tempi anche per mettersi in regola; al momento infatti nel caso non vi sia l’intermediari delegato o indirizzo PEC disponibile (anche s ormai molto raro perché obbligatorio averlo da anni), sarà inviato alla sede legale per Raccomandata A/R. Per ulteriori precisazioni potete fare riferimento anche al messaggio INPS n. 5192/2014 che fornisce importanti chiarimenti sulle modalità applicate disciplinate dall’articolo dall’articolo 31 del D.L.69 del 2013.
In futuro, tuttavia, il messaggio INPS n. 3454/2015 cambia le modalità di invio del preavviso che sarà prioritariamente spedito all’indirizzo PEC del datore di lavoro ovvero del titolare/legale rappresentante e, solo in mancanza dei predetti indirizzi, all’indirizzo PEC dell’intermediario delegato.
L’autocertificazione sulla regolarità contributiva
Vi ricordo anche che è possibile che il legale rappresentante la rilasci sotto forma di autocertificazione anche se non so quanto il legale rappresentante di una grande società per esempio sia contento di farlo se non ha quantomeno prima un confort da parte del responsabile delle risorse umane. Vi è da dire comunque che la possibilità esiste basta compilare una modulistica ad hoc in cui il legale rappresentate attesti la regolarità contributiva della sua azienda.
Articolo. 17-bis, D.Lgs. 241/97
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