La possibilità di avere due lavori contemporaneamente deve essere coniugata con la normativa sul lavoro per evitare sanzioni che potrebbero interessare tanto il datore di lavoro quanto il lavoratore. Dobbiamo però fare un distinguo rispetto alle modalità di conduzione dei due lavori in quanto le combinazioni possono essere diverse a seconda delle configurazioni che si danno al rapporto di lavoro.
Vi potranno essere diversi configurazioni di lavoro subordinato e anche altre configurazioni di lavoro autonomo che in questa guida possiamo analizzare e che nel seguito riporto in sintesi:
- Lavoro a tempo indeterminato + lavoro a tempo determinato
- Lavoro a tempo indeterminato + lavoro a tempo indeterminato
- Lavoro a tempo in/determinato + lavoro autonomo con partita Iva
- Lavoro a tempo in/determinato + socio di società (Amministratore)
- Lavoro a tempo in/determinato + socio di società (Non Amministratore)
- Lavoro a tempo in/determinato + prestazioni occasionali
Diversi fattori ci portano ad avere due lavori:
- Tempo di impiego parziale con possibilità di sfruttare tutta la giornata lavorativa
- Consolidamento delle esperienze in un settore in cui il nostro attuale datore di lavoro non riesce a farci crescere adeguatamente
- Desiderio di mettersi in proprio ed aprire una partita Iva e budini un’attività proprio o anche una società sia nel caso si tratti due due contratti
- Desiderio di guadagnare di più facendo lavori diversi tra loro nel tentativo di massimizzare le entrate
Primo problema: divieto di concorrenza sleale
Come più volte scritto all’interno dell’articolo dedicato alla compatibilità tra partita Iva e lavoro dipendente vi è un probe di base relativo al divieto di concorrenza tra il lavoratore ed il suo datore di lavoro. Nella sostanza non si potrà lavorare per un competitor del proprio datore di lavoro intendendosi come tale un soggetto che si pone in competizione relativamente alla vendita beni o servizi similari.
Al pari non si potranno sfruttare nemmeno conoscenze o know how, formule o altre informazioni protette da diritto d’autore o proprietà intellettuale.
Così come si ha un obbligo di riservatezza verso la società per cui si presta la propria attività sia nel caso in cui questa sia un datore di lavoro di un dipendente, sia nel caso sia la società cliente.
Alcune società pongono proprio dei limiti interni per policy secondo cui vietano ai propri dipendenti di svolgere altre attività lavorative anche se questo non credo sia corretto in quanto al di fuori dell’attività lavorativa sono libero di impiegare meglio il mio tempo purché non leda gli interessi del mio datore di lavoro.
Per questo è necessario a mio avviso un duplice passaggio: il primo è normativo e riguarda la presenza di policy aziendali o di gruppo che vicentino o limitano la possibilità di una seconda attività.
L’analisi rispetto alla possibilità di svolgere attività che possono essere in concorrenza.
Esempio: vendita di borse e commessa
A titolo di esempio una mia amica lavorava presso un negozio di una nota casa di moda e gli era venuto in mente di vendere borse da lei prodotte personalmente. A prima vista l’attività mi sembrava senza dubbio essere in diretta concorrenza ma poi andando più a fondo nell’analisi e analizzando il processo produttivo mi sono reso conto che il lavoratore dipendente produceva tutto autonomamente, senza sfruttare informazioni acquisiste dalle società di cui era dipendente, senza sfruttare macchinari o canali distributivi.
Ma soprattuto per via del prezzo si posizionava su una fascia di mercato che era diversa. La condizione della diretta competizione pertanto si affievolisce e con essa anche la possibilità di incorrere in denunce da parte del proprio datore id lavoro o di licenziano per giusta causa.
Il confine qui è sottile per cui è sempre meglio un’analisi giurisprudenziale della materia che possa aiutare a da dare una soluzione e risolvere il caso specifico. A volte non è necessario per via della totale differenza tra le due attività.
Nella maggior parte dei casi si verificano possibilità di trasformare i propri hobby con qualcosa che nulla a che vedere con il proprio lavoro dipendente.
Secondo Ostacolo: compatibilità l’orario di lavoro
Questa è una prima limitazione tecnica che interessa le casistiche di lavori subordinato o lavoro autonomo. La normativa infatti prevede delle fasce di orario lavorative e dei tetti quantitativi di ore lavorabili a settimana ma non per le attività di lavoro autonomo.
Potremmo avere qui il problema di compatibilità tra due lavori, come per esempio due contratti a tempo indeterminato, o uno determinato e l’altro indeterminato (così come nel caso di altre tipologie di lavoro come apprendistato che ultimamente va molto per vie delle agevolazioni fiscali connesse).
Limitazione ore lavorabili settimanalmente
Il lavoro a tempo determinato full time prevede un massimo di 48 ore settimanali che non può essere superato se non nel caso di esporre il datore di lavoro a sanzioni. La normativa infatti impone tale limiti per via della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro che, in caso di superamento, potrebbero esporre il lavoratore stesso e gli altri a rischi non solo in termini di salute ma in taluni casi di incolumità di altri lavoratori o clienti.
E’ possibile andare oltre il tetto di 48 ore settimanale e portarsi fino a 52 ma la settimana dopo è necessario compensare con minori ore. Si tratta dei famosi riposi compensativi per cui se, supponiamo lavoriamo il sabato avremmo diritto ad un giorno compensativo la settimana successiva che tuttavia non mi sembra si rispetti tanto spesso.
Insieme ai limiti orari settimanali vi son anche i riposi minimi e quelli compensativi che sono pari ad 11 ore consecutive ogni 24 ore mentre nel we vi dovranno essere almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni. Per questa motivazione se qualcuno va a lavorare di sabato in teoria il lunedì dovrebbe restare a casa.
Nell’arco della settimana il riposo minimo settimanale è di 35 ore anche se questo limite difficilmente non si raggiunge.
In conclusione nel caso di due lavori a tempo determinato e indeterminato la limitazione in termini di orari andrà soddisfatta necessariamente.
Potrebbe esserci il problema che il lavoratore, spinto dal desiderio di lavorare in più per qualsiasi ragione, non comunichi al secondo datore di lavoro che già sta svolgendo altro lavoro. Il problema non si pone in quanto l’INPS incrocerà facilmente i dati per cui a meno che non stiate lavorando in nero, il problema presto varrà alla luce.
Lavoro dipendente e lavoro a progetto o co.co.co.
La logica dovrebbe sempre essere la stessa: andare a vedere eventuali imitazioni derivanti e contenute nell a normativa specifica di quel contratto e veder esempio siete in concorrenza.
La limitazione di orario non crea problemi nel caso di contratti co.co.co. o a collaborazione coordinata e continuativa che non ha vincoli di orario e proprio per questo è detto parasubordinato.
In questo caso, la collaborazione è ricondotta al lavoro dipendente. Pertanto, non essendo previsto, nel contratto di collaborazione, alcun vincolo di orario lavorativo, nulla vieta che un lavoratore dipendente a tempo pieno abbia contemporaneamente in corso un contratto co.co.co.
Prestazioni occasionali
Anche in questo caso sarà possibile prestare contemporaneamente attività di lavoro dipendente e prestazioni occasionali. Non sarà possibile naturalmente prestare le due tipologie di lavoro per la stessa azienda in quanto prevale il principio di onnicomprensività dei redditi di lavoro dipendente per cui ogni somme percepita dal datore di lavoro viene attratta a tassazione secondo il reddito di lavoro dipendente.
Lo stesso vale nel caso di apertura della partita Iva anche questo è stato oggetto di un articolo di approfondimento dedicato proprio alla compatibilità tra lavoro dipendente e Partita Iva.
Il lavoratore autonomo titolare di una partita Iva non ha alcun vincolo di orario per cui volendo potrebbe aprire anche più codici attività ATECO e prestare contemporaneamente lavoro dipendente come anche essere socio di una società, indipendentemente dalla natura della società. L’unico problema in quel caso potrebbe essere al più gli studi di settore ma il problema è secondario e non oggetto di analisi di questo articolo.
Resta comunque il problema di verifica della compatibilità nel caso presti attività di lavoro contratto di lavoro subordinato o prasubordinato presso altra azienda.
Lavoro Autonomo e Lavoro dipendente
Questa casistica ha formato oggetto di un articolo specifico di approfondimento dedicato proprio alla incompatibilità tra libera professione e lavoro dipendente.
Nell’articolo troverete anche le distinzioni che ci posso essere tra semplici titolari di partita iva che esercitano attività di lavoro autonomo e libri professionisti che sono iscritti agli albi di categoria. Talvolta infatti è l’ordine a definire le cause di incompatibilità al pari di quello che potrebbe fare un datore di lavoro con una policy ad hoc.
Socio Amministratore e non di società
Nel caso siate un lavoratore dipendente e contemporaneamente socio, amministratore e non di società dovreste verificare come l’amministratore decide di essere inquadrato all’intero della società. Sarebbe ragionevole ipotizzare che nel caso siate socio non amministratori sia previste un semplice gettone di presenza che non prefigura un rapporto di lavoro subordinato.
Questo consentirebbe di non dover verificare il limite temporale, il riposo settimanale etc. Queste verifiche invece andrebbero effettuate laddove accanto al lavoro dipendente l’amministratore fosse inquadrato contemporaneamente con un altro contratto di lavoro dipendente.
Casi particolari: telelavoro, part time, orario ridotto
Anche nel caso del telelavoro valgono le stesse regole in quanto anche nel contratto stipulato con la compagnia per il telelavoro saranno indicate le fasce di orario e le che il dipendente in quanto trattasi solo di una diversa modalità di organizzazione del lavoro ma nulla cambia rispetto alla tipologia di contratto e di orario.
Diverso il caso di part time o orario ridotto che invece danno spazio, almeno da un punto di vista quantitativo ad accogliere, nei limiti della compatibilità sopra esposti, ad altri lavori subordinati.
http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/incompatibilita-libera-professione-dipendente/1249/
Esempio calcolo tasse con due datori di lavori senza conguaglio IRPEF
Nell’esempio vediamo il caso di una persona che non ha chiesto il conguaglio IRPEF al secondo datore di lavoro e si è trovato una bella sorpresa a fine anno con le imposte da pagare. Il contribuente ha ricevuto una prima Certificazione unica sul primo lavoro di 20 mila euro con ritenute calcolate correttamente per 4.800. Poi ha interrotto il lavoro ed ha svolto fino a dicembre un secondo lavoro con una RAL di 15 mila euro e si è scordato di chiedere alla seconda società il conguaglio in busta paga. Ecco cosa avviene:
Reddito imponibile | Ritenute | ||||
Prima certificazione Unica | 20.000,00 | 4800,00 | |||
Seconda certificazione | 15.000,00 | 3.450,00 | |||
Reddito cumulato | 35.000,00 | ||||
Ritenute subite | 3.938,00 | ||||
IRPEF da versare | – 9.620,00 | ||||
Conguaglio a debito | – 5.682,00 | ||||
Reddito cumulato | 35.000,00 | ||||
Scaglio di reddito Irpef | Imposta da pagare Irpef | Limite Minimo | Limite Massimo | Aliquota Irpef (%) | Imposte calcolate |
fino a euro 15.000,00 | 23% sull’intero importo | – | 15.000 | 23% | 3.450 |
oltre euro 15.000,00 e fino a euro 28.000,00 | 3.450,00 + 27% parte eccedente 15.000,00 | 15.000 | 28.000 | 27% | 3.510 |
oltre euro 28.000,00 e fino a euro 55.000,00 | 6.960,00 + 38% parte eccedente 28.000,00 | 28.000 | 55.000 | 38% | 2.660 |
oltre euro 55.000,00 e fino a euro 75.000,00 | 17.220,00 + 41% parte eccedente 55.000,00 | 55.000 | 75.000 | 41% | – |
oltre a euro 75.000,00 | 25.420,00 + 43% parte eccedente 75.000,00 | 75.000 | 43% | – | |
Totale Imposte Lorde | Totale imposte Lorda | 9.620 | |||
Aliquota effettiva | 27% |
“incarichi” in che senso? Progetti? Attività che non rientrano nell’attività oggetto del contratto. Io farei attrarre tutto nell’ambito del contratto.
Buongiorno,
l’azienda di cui sono dipendente (si tratta di un part-time verticale) intende affidarmi, al di fuori del mio orario di lavoro, degli incarichi in ritenuta d’acconto. Non supererei comunque il numero massimo di ore settimanali.
E’ possibile questa fattispecie?
Grazie
Buongiorno, Attualmente ho un contratto di lavoro full-time a 36 ore/settimana con una Cooperativa di cui sono socio.
C’è la possibilità di poter fare un secondo lavoro con una ditta di Laterzi con un’assunzione part-time di 18 ore/ settimana
Così facendo il totale di ore potenzialmente lavorabili alla settimana sarebbero di 54. E’ Fattibile ?
le Ore massime che si possono lavorare sono mediamente 48 ? Posso giostrarmi le ore che dovrei svolgere per il Primo lavoro al fine di non superare mediamente le 48 h ? O il limite è dato dai contratti e/o lettere di assunzione firmati con i Datori di Lavoro ?
Grazie
da un punto di vista normativo si perchè non intravedo conflitti di interesse con il suo principale datore di lavoro. Dovrebbe verificare però se questi abbia una regolamento interno che preveda l’impossibilità a svolgere anche altre attività di qualsiasi natura (
Ho un contratto a tempo indeterminato full time (40 ore) presso un’azienda metalmeccanica privata. È compatibile un secondo lavoro (servizi fotografici) da svolgersi tramite una cooperativa fotografica? In pratica, per svolgere il lavoro dovrei diventare socio, poi sarei assunto di volta in volta dalla cooperativa come socio dipendente, che si occuperebbe della parte burocratica (contratto tra me e committente, sostituto d’imposta, CU) e mi verserebbe il dovuto come stipendio concordato mensile per tutta la durata del lavoro svolto.
La Naspi non la percepisce più per cui non dovrebbe avere problemi da quel lato. lato assegni familiari i proventi che percepisce da entrambi i lavori confluiranno nel modello ISEE per cui anche qui mi sembra che non ci siano problemi. Rispetto alla compatibilità non ravvedo alcun motivo nel suo caso nel senso che non lede alcun diritto o entra in concorrenza per qualsiasi motivo con altra attività. Non ravvedo criticità.
SALVE DOPO UN PERIODO DI DISOCCUPAZIONE (NASPI) HO AVUTO LA FORTUNA PER COSI DIRE DI UN CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO (6MESI) PART-TIME 32 ORE SETTIMANALI A PARTIRE DAL 1° LUGLIO 2019 COME GUARDIANO DI NOTTE IN UN HOTEL DI NUOVA FATTURA MI CHIEDEVO SE NEL CORSO DELLA SETTIMANA RICEVO DELLE CONVOCAZIONI OCCASIONALI PER UN ALTRO HOTEL INCORRO IN QUALCHE SANZIONE? LA DOMANDA DEGLI ASSEGNI FAMILIARI DEVE ESSERE PAGATA DALL’HOTEL A TEMPO DETERMINATO O OCCASIONALE? VI RINGRAZIO IN ANTICIPO PER LE INFORMAZIONI CHE RIUSCIRETE A DARMI IN ATTESA INVIO
DISTINTI SALUTI
LUIGI
buonasera volevo porle un quesito: attualmente ho un contratto a tempo indeterminato par time con un privato per un complessivo di ore settimanali pari a 26 ore, allo stesso tempo sono stato convocato per una supplenza personale ata pubblica amministrazione per un totale di ore settimanali pari a 12 pertanto arriverei ad un monte ore di 38 complessive se chiaramente gli orari non vanno in conflitto ed il mio titolare mi autorizza alla stipula del contratto,posso accettare la nomina come supplente nella pubblica amministrazione o magari non posso assolutamente superare le 36 ore settimanali?
Sto lasciando un’azienda a tempo indeterminato in quanto ho gia`un nuovo contratto sempre a tempo indeterminato con una nuova azienda.
Con la ditta uscente sto contrattando una buonauscita. Fase di contrattazione.
La data d’inizo nella nuova azienda pero’ e’ prossima.
Attivita`non concorenziali.
E`possibile avere due contratti a tempo indeterminato? Il primo (nuova azienda) a 40 ore settimanali ed il secondo (vecchia azienda) a 0 ore settimanali?
Buonasera,
ho ricevuto una proposta di lavoro con un contratto part-time 18 ore (di un mese) notturno settore commercio come scaffalista, in piu dovrei fare un colloquio con un’azienda per un contratto Cisal anpit commercio con un monte ore massimo di 40 ore (così c’è scritto sull’annuncio). Dato che un lavoro è di giorno e uno di massimo 3 ore a notte posso avere entrambe i contratti?
Grazie
Cordiali saluti
Buongiorno,
ho un contratto di lavoro a tempo indeterminato di 34 ore e da febbraio 2019 ho una collaborazione di 4 ore a settimana con un co.co.co.
Il secondo datore di lavoro pagherà il 20% di ritenuta d’acconto sul compenso che mi verserà trimestralmente.
L’anno prossimo, nel 2020, presenterò il 730. Qual è la percentuale di tasse che dovrò pagare sul compenso che riceverò tramite il co.co.co?
grazie, buona giornata
Sembrerebbe di si
Salve. Un contratto di lavoro autonomo occasionale può essere cumulato con un contratto co.co.co., entrambi stipulati con la stessa Pubblica Amministrazione? Grazie
BUONGIORNO
Attualmente ho nn contratto tempo indeterminato
Part Time Spezzato con un azienda multiservizi
Lo stipendio è basso e con un simile orario 11:30 13:30 – 17:00 19:00 da lunedì a sabato nn riesco ad avere un secondo lavoro
È quindi lecito fare una proposta di modifica orario per avere un secondo impiego stagionale?
Salve, ho un contratto part time verticale in poste italiane lavoro 6 mesi l’anno da luglio a dicembre, vorrei sapere se da gennaio a giugno posso accettare supplenze ata nella pubblica amministrazione di 18 o 36 ore a settimana, nel caso cosa devo fare comunicare ai datori di lavoro? mi spiegate in concreto se e’ possibile e come mi devo muovere….grazie
Buongiorno, io ho un contratto a tempo determinato di 38 ore con una fondazione ospedaliera onlus (contratto UNEBA) ed ho avuto una richiesta per un lavoro occasionale domiciliare per un ragazzo disabile. Il ragazzo in questione ha ottenuto un finanziamento per un sostegno familiare tramite un libretto apposito IMPS dal quale la famiglia preleverebbe gli importi per pagarmi le ore della mia prestazione (10 euro lordi). Questo lavoro sarebbe flessibile in base ai bisogni della famiglia ed ai miei giorni/orari liberi, per cui non andrebbe a sovrapporsi con l’orario del mio lavoro dipendente. Secondo voi potrei svolgere queste 2 attività senza inconvenienti fiscali? grazie e buona giornata
voi due costituite una società per i negozi di cui lei è socio. A fine anno vi staccherete i vostri bei (speriamo) dividendi che saranno parzialmente tassati nella vostra dichiarazione dei redditi. Ai fini INPS cambia se siete soci amministratori o no. Nel primo caso è ragionevole pensare che percepiate una busta paga nel secondo no. Questo è solo per darle qualche indicazione ma spero che vi stiate facendo assistere da un commercialista…
Buongiorno,
Vorrei chiederle un’informazione, allora io sono un lavoratore dipendente a tempo indeterminato (settore automotive) e un mio amico mi ha proposto di diventare socio con lui dei due negozi di parrucchieri che possiede. In questo caso cosa servirebbe? dovrei aprirmi una partita iva o basta quella del negozio ? figurando come socio di un’altra attività avrei solo delle tasse in più facendo il 730? (a parte quelle dell’attività del negozio)
Grazie.
Buongiorno, la PA per la quale lavoro mi dice che essendo io a tempo pieno e indeterminato, non posso svolgere un incarico lavorativo extra (segreteria di una commissione internazionale), mediante un co.co.co ma solo con una prestazione di lavoro autonomo occasionale. Un consulente del Lavoro mi dice invece che l’interpretazione dell’ente è errata in quanto è possibile avere un co.co.co se l’impegno lavorativo è all’interno di commissioni internazionali. L’impegno lavorativo sarebbe limitato a poche ore annuali (peraltro l’ente concede fino a 160 ore di lavori incarichi extraistituzionali) e non in concorrenza con l’ente stesso. Pertanto non si ravvisa incompatibilità nei contenuti, ma solo nel fatto che essendo il contratto “coordinato e continuativo” ma si sposa con l’impegno di lavoratore dipendente. Mi chiedo se l’intepretazione dell’Ente è corretta oppure una “distorsione” delle norme attualmente in vigore.
Si se rispetta quanto le ho scritto nell’articolo anche. Sulla base di questa singola informazione che mi sta dando più di questo strumento no posso darle.
Articolo interessante! Avrei bisogno di sapere se è possibile attivare un contratto con un’agenzia interinale se si è titolari di una partita iva in un campo diverso. Praticamente lavorerei con un contratto di somministrazione facendo un certo tipo di attività e come libera professionista con un’altra attività.
Può un lavoratore a tempo indeterminato c/o pubblica amministrazione svolgere l’attività di cantante? E senza autorizzazione del dirigente?
Vorrei sapere, se essendo assunto come operaio a tempo determinato in agricoltura, se posso fare delle prestazioni occasionali per altre aziende. Perché leggendo il format del contratto per l’occasionale una delle voci da dichiarare, di non essere titolare di posizione contributiva in qualità di lavoratore dipendente
GIovanni ti hanno detto che non puoi lavorare per altri lavorando come avventizio ?
L’articolo è interessante, volevo però porre una domanda particolare: un lavoratore assunto a tempo determinato come avventizio agricolo può avere contemporaneamente un altro contratto di lavoro agricolo a tempo determinato con altra azienda lavorando in quest’ultima, solo quei giorni che la prima azienda non ti fa lavorare? grazie per la risposta