Guardando le mie “buste paga” francesi sembra che le uniche trattenute siano a fini previdenziali/assicurativi, il che torna con l’articolo 20 della convenzione per evitare la doppia imposizione tra Italia e Francia: nessuna tassazione in Francia per i ricercatori italiani (fino a due anni).
La questione riguarda quindi la dichiarazione dei redditi qui in Italia: devo dichiarare questo reddito? se si, ho diritto all’esenzione (totale o meno)? Come ottenerla? Si noti che non posso chiedere alcun credito d’imposta pagata all’estero, non avendo pagato alcuna imposta in Francia.
Grazie,
Risposta di Tasse Fisco: L’articolo 2, comma 1 del TUIR dispone che si considerano “soggetti passivi dell’imposta (…) le persone fisiche, residenti e non residenti nel territorio dello Stato”. Il successivo articolo 3, comma 1 del TUIR stabilisce poi che “l’imposta si applica sul reddito complessivo del soggetto, formato per i residenti da tutti i redditi posseduti al netto degli oneri deducibili (…), e per i non residenti soltanto da quelli prodotti nel territorio dello Stato”.
Il predetto quadro normativo domestico è concluso dall’articolo 165, comma 1 del TUIR secondo cui “se alla formazione del reddito complessivo concorrono redditi prodotti all’estero, le imposte ivi pagate a titolo definitivo su tali redditi sono ammesse in detrazione dall’imposta netta dovuta fino a concorrenza della quota d’imposta corrispondente al rapporto tra i redditi prodotti all’estero ed il reddito complessivo al netto delle perdite di precedenti periodi d’imposta ammesse in diminuzione”.
Alla luce di quanto sopra, l’articolo 20, comma 1 della Convenzione contro le doppie imposizioni in vigore tra Italia e Francia dispone che “le remunerazioni che un professore o un ricercatore che è, o era immediatamente prima di recarsi in uno Stato (Francia), residente dell’altro Stato (Italia) e che soggiorna nel primo Stato (Francia) al solo fine di insegnarvi o di svolgervi ricerche, ritrae come corrispettivo di dette attività non sono imponibili in questo Stato per un periodo non superiore a due anni”. La Convenzione, secondo quanto disposto dall’articolo 2, si applica con riferimento alle sole imposte sui redditi (e non anche ai contributi).
Ciò premesso, nella dichiarazione dei redditi italiani non dovrà riportare i summenzionati redditi in quanto esclusi dalla base imponibile ai sensi dell’articolo 20, comma 1 della Convenzione Italia – Francia. Non avendo pagato alcuna imposta in Francia, non potrà chiedere la relativa detrazione in Italia. Per completezza, al fine di evitare futuri accertamenti dal parte dell’Agenzia delle Entrate, si raccomanda di far annotare sulle buste paga (se possibile) oppure farsi lasciare un certificato riportante “redditi esenti ai sensi dell’articolo 20 della Convenzione Italia – Francia).
Direttamente dal 730
Per quanto riguarda gli stipendi, pagati da un datore di lavoro privato, in quasi tutte le convenzioni (ad es. quelle con Argentina, Australia, Belgio, Canada, Germania, Regno Unito, Spagna, Svizzera e Stati Uniti) è prevista la tassazione esclusiva in Italia quando esistono contemporaneamente le seguenti condizioni:
- il lavoratore residente in Italia presta la sua attività nel Paese estero per meno di 183 giorni;
- le remunerazioni sono pagate da un datore di lavoro residente in Italia;
- l’onere non è sostenuto da una stabile organizzazione o base fissa che il datore di lavoro ha nell’altro Stato.
Quali voci sono tassate in busta paga
Vi ricordo che potrebbe essere utile leggere l’articolo dedicato a quali redditi sono tassati in busta paga come redditi di lavoro dipendente e quali sono esclusi o esenti.
Residenza Fiscale in Italia delle Persone Fisiche
Tassazione in Italia per Casa posseduta in Europa
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Buongiorno, Relativamente al precedente mio commento sull interpello all’agenzia delle entrate, specifico ulteriormente il caso che mi interessa: italiana residente aire da metà luglio (quindi nell’anno di riferimento 2020 meno di 138 GG) e con contratto di ricercatore post dottorato in Francia 18 mesi rinnovabili. Quindi la residenza sarà più di un anno di residenza ma a cavallo dei due anni. Grazie
Vedere interpello n. 26 del 04/10/2018 l’Agenzia delle Entrate ha analizzato la tassazione del reddito percepito dal contribuente italiano che ha svolto attività di ricerca negli USA.
La contribuente ha applicato l’esenzione nella dichiarazione presentata negli USA e stata tenuta a tassare integralmente tale reddito in Italia.”
Mi interessa anche per mia figlia grazie
Nel caso di Matteo credo si debba verificare la tassazione in Italia in quanto l’esenzione dovrebbe riguardare (sulla base di un parere dell’Agenzia delle Entrate) solo il paese estero ma non l’Italia.
Buongiorno.
Il caso di Matteo conclude per la non imponibilità del reddito sia in Francia, sia in Italia. Non mi è chiaro se l’esenzione è in dipendenza del solo art. 20 della convenzione citata, o se dipenda anche dall’eventuale iscrizione all’AIRE del percettore, iscrizione che non evinco dall’articolo.
Vorrei perciò sapere, per il caso di mio interesse, se una borsa di studio per ricerca post-dottorato erogata da università estera (inglese) a favore di un ricercatore italiano non iscritto all’AIRE, sia da dichiarare e tassare in Italia. Unica differenza col caso dell’articolo che nelle buste paga inglesi sono state effettuate trattenute sia previdenziali sia fiscali, ritengo per non aver saputo di dover comunicare all’università inglese della possibilità avvalersi dell’esenzione biennale ai sensi della convenzione.
Preciso che la convenzione Italia-UK contro la doppia imposizione riguardo ai ricercatori/insegnanti è identica a quella con la Francia e che l’attività di ricerca post-dottorato e post-laurea in Italia rientra certamente tra quelle che godono di esenzione. Grazie
giorno se qualcuno mi potesse aiutare mi farebbe piacere , ho lavorato all estero in francia dal 2 dic 2016 al 20 aprile 2017 ora devo fare la dichiarazione i rx l anno 2017 presentando la dichiarazione in italia ce il cud ma quale documentazione francese equivalente al cud dovrei esibire? grazie aiutatemi
Buon pomeriggio. Desidererei una delucidazione relativamente a quanto scritto nell’ultimo paragrafo dell’ articolo, a me poco chiaro. Potreste fornire il riferimento normativo secondo il quale, se inquadrati come articolo 20 dal datore di lavoro estero, i redditi prodotti nel suddetto Stato Estero non vanno presentati nella Dichiarazione dei Redditi Italiana? Questo vale anche qualora non ci si sia iscritti all’AIRE, ma il periodo di permanenza (e dunque in cui si e’ prestato il servizio di lavoro) e’ superiore a 183 giorni?
Ho soggiornato per motivi di ricerca per più’ di 183 giorni in USA, ma non ho effettuato l’iscrizione all’AIRE (in quanto inizialmente mi era stato detto che si dovesse fare per normativa per periodi superiori ad un anno e il mio visto era di 12 mesi). Secondo l’articolo 20 della Convenzione Italia-USA sono stata esentata dal pagare le tasse federali negli USA. Non ho tuttavia chiaro se il suddetto reddito va dichiarato anche in Italia e se e’ esente o meno dalle tasse?
Buongiorno,
sono nella stessa situazione descritta nel post. Al mio commercialista e a me non è però chiaro se, appurato che non devo presentare dichiarazione dei redditi in Francia, devo però dichiararli in Italia. Inoltre, se non li dichiarassi, sarei anche esclusa dal godimento di eventuale maternità? Grazie
Grazie tasse-fisco per l’articolo e per il vostro lavoro.
Tra qualche mese mi troverò in una situazione un pò complessa cercherò in breve di spiegarla e vi esporrò i miei dubbi (io sono residente in italia).
Potrei trovarmi in tre condizioni differenti:
1) Potrei ricevere un assegno di ricerca (post-doc) da una università italiana (che ai fini fiscali non costituisce reddito) e ricevere contemporaneamente un contratto di ricerca per qualche mese da una Università Svedese (tendo a specificare che non è un post-doc). Ho letto l’accordo per evitare la doppia tassazione, ma sinceramente non ho capito. Il contratto dovrebbe già prevedere le detrazioni Svedesi, ma io devo dichiarare la somma percepita nella dichiarazione dei redditi? anche se inferiore a 5000€? Una volta dichiarata devo pagare nuovamente le tasse?
2) Potrei ricevere un contratto di ricerca annuale (non un assegno di ricerca) da una università svedese. Dove pago le tasse? devo dichiararlo nella dichiarazione dei redditi italiana?
3) Potrei ricevere un assegno di ricerca (post-doc) da una università svedese. Dove pago le tasse? devo dichiararlo nella dichiarazione dei redditi italiana? In italia l’assegno di ricerca non si dichiara
grazie
Salve,
La mia situazione è un po’ più complicata…da ottobre 2014 sono a Washington per un postdoc con un contratto di un anno, ma sono inscritta all’AIRE in Spagna perchè ho lavorato come ricercatrice Marie Curie (fino ad agosto 2014). Volevo sapere dove devo considerare la mia residenza fiscale e se posso considerare gli accordi Italia-USA nel calcolo delle tasse o devo rifermirmi agli accordi Spagna-USA. Puo aiutarmi? GRAZIE
Salve! Stessa situazione…ho ottenuto una Marie Curie per un dottorato in Spagna e ho un contratto con l’università che mi ospita come ricercatrice. La mia residenza fiscale è in Italia. Per la convenzione Italia-Spagna sono esente dal pagare l’IRPEF per i prossimi due anni, in Spagna. Quello che non mi è chiaro è come dichiarare questo reddito in Italia e soprattutto se devo dichiararlo o sono esente da irpef anche lì. L’articolo 20 della convenzione in merito non è molto chiaro.
Grazie!
Buongiorno,
io sono nella stessa situazione di Elisabetta. Ho appena iniziato a percepire
una borsa Marie Curie della durata di 3 anni in Germania. In questo caso sono
esente dalle imposte tedesche? Devo dichiarare il mio reddito in Italia?
Ho provato a citare l’articolo 20 all’ufficio tasse, ma mi è stato detto che
essendo un dipendente dell’Università (sono uno studente di dottorando, ma
il contratto che mi è stato fatto dovrebbe essere un normale contratto da
ricercatore) non posso usufruire dell’esenzione.
Grazie
Stefano
Buongiorno,
io ho lavorato in Francia per tre mesi nel 2013 come ricercatrice.
Come Matteo ho pagato solo tasse previdenziali. vorrei sapere se in Italia devo dichiarare il reddito percepito in Francia e quindi pagare le tasse in Italia perchè leggendo l’articolo 20 della Convenzione del 07/01/1992 n. 20 non mi è molto chiaro.
Grazie molte
stefania
Buongiorno,
Le scrivo in merito alla mia situazione contrattuale.
Fino a Marzo 2014 ero residente in Italia. Da Aprile 2014 ho la residenza fiscale in Francia dove percepisco una borsa Marie Curie, post dottorato, presso una universita’ francese, della durata di 2 anni.
Mi sorgono due domande:
1. Dovro’ pagare le imposte sui redditi in Francia o in Italia, o sono esente?
2. Se percepisco dei redditi aggiuntivi in Italia, dovro’ dichiararli in Italia o in Francia?
Grazie molte.
“non sono imponibili in questo Stato” (Francia), non significa che la borsa sia esente nello Stato di residenza (Italia)
Mio figlio lavora in Scozia per una ditta scozzese ha un contratto a tempo indeterminato, per il momento ha ancora la residenza in Italia.
ha lavorato per questa ditta per tutto il 2012 le tasse gli vengono trattenute
alla fonte. quali obblighi ha con il fisco italiano? grazie per la risposta.
Salve, sono un ricercatore dipendente del CNR e nello scorso anno ho avuto un contratto di un mese come professore visitatore in Francia. Dalla Francia mi hanno detto che in applicazione dell’articolo 20 comma 1 non devo dichiarare nulla in Francia e che le ritenute fatte sono solo a titolo pensionistico. Come devo regolarmi con l’Italia devo dichiarare il reddito prodotto in Francia? Nel caso in che forma va dichiarato?
Ringrazio anticipatamente per l’aiuto
Cordialmente
Buongiorno, mi trovo in una situazione molto simile a quella di Alessio, il ragazzo che lavorera’ come ricercatore post doc in USA. Nel mio caso il paese in cui andro’ a lavorare e’ la Spagna, con cui esiste una convenzione analoga. Non ho ancora firmato il contratto, ma sara’ un contratto post-doc finanziato tramite il settimo programma quadro della UE (Marie Curie fellowship). Conosco diverse persone che hanno questo tipo di contratto in Spagna, sul quale pagano le tasse (vengono trattenute alla fonte), ma nessuno di essi e’ italiano. Non riesco a capire se in virtu’ della convenzione Italia-Spagna risulto esente dal pagamento delle imposte sul reddito in Spagna. Vorrei chiedere direttamente di non decurtarmi lo stipendio alla fonte anziche’ chiedere un rimborso in seguito, ma non voglio rischiare di dover poi incorrere in sanzioni.
Grazie
Salve,
sono una post-dottoranda da un anno in un centro di ricerca pubblico francese e mi trovo di fronte alla dichiarazione dei redditi.
Mi sono recata più volte al centro delle finanze francese e tutte le volte mi è stato detto che ho la residenza fiscale in Francia in quanto lavoro e vivo a tempo pieno in Francia. Accertata la residenza fiscale, dovrei normalmente dichiarare in Francia ma secondo l’articolo 20 della convenzione Italia-Francia, articolo dedicato a ricercatori e professori che si occupano di ricerca nell’interesse pubblico, sarei esente dalle imposte francesi per i primi due anni. Tutto ciò mi è stato confermato dagli uffici francesi. Ora la questione è: devo dichiarare in Italia? E se sì come devo dichiarare questi redditi?
Grazie per l’aiuto
Mio figlio ha iniziato lo scorso 1 aprile un periodo come post doc presso l’ETH di Lugano (Svizzera). La posizione di post doc gli è stata assegnata per due anni. Al momento trascorre la settimana lavorativa a Lugano e poi raggiunge la sua residenza in Italia per il fine settimana.
Sta cercando di capire:
1) Se deve necessariamente spostare la residenza in Svizzera o mantenerla in Italia;
2) Se deve pagare una assicurazione sanitaria in Svizzera
3) Nel caso la mantenga in Italia se e come dovrà pagare l’Irpef in Italia (ho visto che per esempio in Francia vale una convenzione Italia-Francia, per cui per due anni non si deve pagare).
4) Se mentendo la residenza in Italia ha diritto alla copertura della assistenza sanitaria italiana anche in Svizzera.
5) se non ha altri redditi in Italia deve comunque fare la dichiarazione del MOD Unico.
Grazie per l’aiuto
Salve,
io sono un ricercatore (post-doc) ormai da quasi 3 anni negli USA. Essendo pagato dall’univerista’ americana le tasse mi vengono direttamente decurtate dallo stipendio.
Se ho capito bene quindi in teoria per tre anni ho pagato tasse al governo USA non dovute?
In oltre nella dichiarazione dei redditi americana viene chiesto se si hanno investimenti e conti correnti all’estero. Cosa dovrebbe fare uno che ha un conto qualche BTP italiano?
Grazie!
Buongiorno,
ho letto i post precedenti, e penso di essere nella stessa situazione.
Avrò a breve un contratto per un postdoc di un anno negli USA (New York) e vorrei capire come dovrò dichiarare le mie entrate.
Ho due domande:
1) In Italia sarò esente IRPEF, e negli Stati Uniti sarò esente tasse grazie alla convenzione in essere. Corretto?
2) Questo c’entra qualcosa con la mia residenza? Ovvero, dovrò spostare la mia residenza e iscrivermi ai residenti all’estero oppure potrò continuare a risultare residente in Italia?
Ciao, l’articolo 20 della Convenzione contro le doppie imposizioni in vigore tra Italia e Paesi Bassi dispone che “Le remunerazioni che un professore, un altro membro del corpo insegnante o un ricercatore che e’, o che era immediatamente prima di recarsi in uno degli Stati,un residente dell’altro Stato e che soggiorna nel primo Stato al solo fine di insegnarvi o di svolgervi ricerche, riceve in corrispettivo di queste attivita’non sono imponibili in questo Stato per un periodo non superiore a due anni. 2. Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano alle remunerazioni ricevute in corrispettivo di lavori di ricerca intrapresi non nell’interesse pubblico ma principalmente in vista della realizzazione di un particolare vantaggio a favore di una o piu’ persone determinate”.
Nel caso in cui un professore/ricercatore divenga un soggetto residente nei Paesi Bassi, i redditi di fonte olandese non andranno riportati nella dichiarazione italiana (caso del ricercatore francese). Diversamente, e solo per un periodo di due anni, i redditi in questionesaranno esenti nei Paesi Bassi (ma non Italia). Conseguentemente, a mio modesto avviso il soggetto residente in Italia avrebbe dovuto riportare il reddito di fonte olandese nella sua dichiarazione italiana (chiedendo il relativo credito d’imposta) mentre se fosse stato residente in Olanda no. Laddove sia residente fiscalmente in nei Paesi Bassi e produca redditi in Italia avrebbe dovuto dichiararli in Italia; invece presumo che lei sia residente in Olanda ed abbia prodotto redditi in Olanda e non in Italia. Spero di averle dato uno spunto per approfondire la questione. Saluti
Grazie di cuore per la risposta più che tempestiva,
il mio unico dubbio di tutta questa situazione è: se il mio reddito è esente in Olanda ai sensi dell’art.20 della convenzione Italia-Olanda (che dispone la non imponibilità del reddito in Olanda per periodi non superiori a due anni), è esente anche in Italia ai sensi della stessa convenzione? In questo modo però non pagherei le tasse né in un paese né in un altro.
La mia è una borsa di studio rilasciata dalla commissione europea e per la risposta che mi ha dato il consulente olandese mi viene il dubbio che in Italia non sia esente e che abbia sbagliato a non denunciare il reddito in UNICO.2011; eppure il ragazzo dell’articolo cui sopra mi sembra nella mia esatta situazione e gli è stato detto di non dichiarare il reddito francese in italia pur non avendo alcuna trattenuta francese ai fine delle imposte sul reddito.
Ancora Grazie
MI sembra che abbiate trovato la soluzione insieme solo che dobbiate dare prova a loro della esenzione diretta conseguenza della convenzione. Il quesito necessiterebbe di un ulteriore approfondimento.
Salve,
Lavoro come ricercatrice (post-doc research) in Olanda con la qualifica di “Grant-Holder” (ovvero “portatore di Borsa”) presso XXX.
Nella mia dichiarazione UNICO2011 non ho dichiarato i redditi olandesi come da soluzione prospettata in questo articolo (la convenzione Italia-Olanda è difatti identica alla convenzione Italia-Francia) anche perché sono considerati esenti ai fini irpef “Le borse di studio corrisposte…per attività di ricerca post-dottorato e per i corsi di perfezionamento all’estero”.
In contrasto alla convenzione Italia-Olanda, il consulente delle tasse olandesi (consulente interno XXX) mi ha fatto pagare per il 2010 e per il 2011 delle imposte olandesi sul reddito da me prodotto (in altre parole il XXX mi conferisce un ammontare lordo su cui poi sono chiamato ad effettuare dei versamenti a titolo di imposta sul reddito).
Venuta a conoscenza della convenzione Italia-Olanda, e dopo aver letto il Vostro articolo ho fatto presente al consulente olandese che stavano agendo in contrasto della convenzione; dopo una estenuante attesa mi hanno dato ragione ma mi hanno detto che l’autorità delle Tasse olandesi chiederà prova che io ho dichiarato il reddito olandese in Italia; cosa che non ho fatto in quanto reddito esente irpef. Come mi devo comportare?
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta che vogliate darmi