Aggiornato il 28 Aprile 2023
Visite fiscali 2022: nuovo regole per orari visite fiscali INPS e controlli del medico della mutua per dipendenti statati, pubblici e privati in malattia, militari, forze dell’ordine, polizia e vigili in dopo le novità introdotte dal Decreto Madia e alla luce delle modifiche normative introdotte dal DM 17/2016 in vigore dal 13 gennaio 2019.
Chiarisco quando è possibile inviare (per il datore di lavoro) o subire (per il dipendente) una visita fiscale e quali sono le fasce di reperibilità da rispettare da parte del dipendente assente che si mette in malattia.
Cosa è la visita fiscale?
La visita fiscale è una visita condotta da un medico incaricato dall’INPS per valutare il reale stato del dipendente che si assenta per motivi di malattia. Le visite fiscali sono disposte dal datore di lavoro o azienda i quali inviano una segnalazione all’INPS che invia a sua volta i propri incaricati medici al fine di valutare il reale stato di malattia del dipendente assente e valutare la patologie e confermare o meno la diagnosi del medico curante.
Come funziona la visita fiscale del medico?
Il medico della mutua, ASL o INPS deve recarsi presso il domicilio del dipendente che non potrà essere diverso da quello indicato nel contratto di lavoro se non preventivamente comunicato al datore di lavoro e questo è molto importante in quanto spesso uno si scorda di comunicare la propria residenza quando questa è stata cambiata, con dei rischi non indifferenti sotto questo punto di vista.
I tempi sono cambiati per cui al momento l’incaricato può anche contattare telefonicamente il dipendente e chiedere dove si trova per poi eventualmente raggiungerlo, ma questo sarà a sua discrezione, in quanto il dipendente resta comunque obbligato a restare dove ha comunicato originariamente di essere al suo datore di lavoro. Qualora invece non si rilevi questo problema di assenza dalla residenza e il medico conferma la diagnosi del dipendente o del medico curante allora il medico dell’INPS rilascia il certificato di malattia o referto in triplice copia di cui una va al dipendente, una all’azienda ed una all’INPS.
Gli orari e le fasce di reperibilità devono essere rispettati a partire dal giorno di richiesta del certificato medico e anche il sabato e la domenica e le feste per cui anche Natale, pasqua, capodanno, santo stefano, epifania etc).
Il controllo del dipendente si attua infatti con le visite fiscali e può essere innescato “dal primo giorno se l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative, se a ridosso di festività, domenica o giorni di riposo o anche nel caso di visite fiscali ripetute“.
Per alcuni dipendenti infatti la malattia di venerdì o a ridosso di festività o la malattia del lunedì è un grande classico e sono fattispecie tipiche che denotano in alcuni casi uno scarso interesse del lavoratore per la propria attività lavorativa e dove spesso si cela il furbetto della malattia.
Giusto anche che i datori di lavori sappiano come comportarsi contro alcuni lavoratori dipendenti furbetti della malattia e quando anche il dipendente può attendersi una visita (orario delle visite fiscali) da parte del medico della mutua o della ASL e quali sono le conseguenze in caso di mancata risposta in termini di sanzioni disciplinari o licenziamenti.
Quali sono le nuove fasce orarie 2020 dopo il Decreto Madia e l’introduzione del nuovo Polo Unico INPS che avrà l’onere di condurre le nuove visite fiscali chiarendo quando e come si svolgono le visite fiscali e le nuove cause di esclusione in modo tale che possiate regolarvi per poter fare la spesa o fare delle commissioni o andare dal medico a richiedere per esempio delle ricette senza rischiare di subire una visita e non essere reperibili, innescando quindi dei motivi di richiamo o sanzioni.
Il nuovo Polo Unico INPS per le visite fiscale potrà autonomamente inviare delle visite fiscali anche senza la richiesta esplicita del datore di lavoro. Lo potrà fare attraverso controlli incrociati automatici e selezione di liste di soggetti che tendono ad assentarsi con regolarità quasi clinica.
La richiesta della vista fiscale resterà comunque un mezzo con cui l’azienda potrà controllare il suo reale stato di salute e la serietà del dipendente all’interno della fascia di reperibilità. Il furbetto della malattia è molto più astuto del furbetto del cartellino perchè sa che dietro la visita fiscale c’è una procedura da azionare ed un costo da sostenere per cui sarà molto più difficile attivarla rispetto al controllo della presenza del lavoratore sul luogo di lavoro.
Visite fiscali 2021 2022: Fasce orarie di reperibilità, disponibilità malattia e le cause di di esclusione
L’aspetto forse più critico riguarda la fascia oraria. Non scordiamoci che la malattia anni e anni fa veniva usata con estrema elasticità anche per svolgere giri di natura prettamente personale in modo assolutamente indiscriminato e lesivo del rapporto fiduciario che lega il dipendente alla propria azienda e al proprio datore di lavoro e che per questo rappresentava una giusta causa di licenziamento.
La visita fiscale potrà essere effettuata durante un arco temporale di 7 ore lavorative al giorno per i dipendente statali o pubblici mentre per quelli del settore privato l’intervallo per effettuare la visita fiscale è di sole 4 ore.
Orari visite fiscali dipendenti privati 2021 2022
Le fasce di reperibilità per i dipendenti i aziende private sono :
- dalle 10.00 alle 12.00 della mattina
- dalle 17.00 alle 19.00 del pomeriggio
Orari visite fiscali dipendenti pubblici 2020 2021
Le fasce di reperibilità per i dipendenti i aziende private sono :
- dalle 09.00 alle 13.00 della mattina
- dalle 15.00 alle 18.00 del pomeriggio
Visite fiscali: cosa sapere anche
Una volta ricevuta la vista fiscale dal medico dell’ASL non potrà tornare il giorno dopo se non a seguito di una nuova malattia del dipendente o di un prolungamento della malattia con l’emissione di un nuovo certificato medico o l’estensione di quello precedente.
Visite Fiscali: fasce reperibilità nuove e cause di esclusione
Sono previste delle cause di esclusioni per l’esonero delle visite fiscali che sono:
- Gravi patologie che richiedono terapie salvavita
- Infortunio sul lavoro INAIL
- Malattia professionale INAIL con causa di servizio
- Patologie gravi a cui è seguita una invalidità
Se siete costretti ad assentarvi
Qualora siate costretti ad assentarvi dal proprio domicilio comunicatelo preventivamente al propria datore di lavoro in quanto rischiate grosso e spesso capita perchè proprio per andare a farsi la visita dal medico.
Le visite e le analisi non sono MALATTIA: non potete prendere la “malattia” per fare delle visite mediche.
Importante notare che in passato era possibile chiedere un giorno di malattia anche solo per andare a fare delle analisi ma oggi non è più così in quanto per effettuare delle visite specialistiche, o anche solo una fisioterapia, dovrete chiedere dei permessi al vostro datore di lavoro che li dovrà autorizzare e dovrete anche sincerarvi che il medico non abbia la possibilità di farveli fare fuori dall’orario di lavoro. Questo è un concetto che è stato ribadito dalla Corte di Cassazione nella sentenza del 23 luglio 1998, che ha legittimato e considerata assenza giustificata del dipendente dalla sede per sottoporsi a procedure di fisioterapia, cure e di assistenza medica, ma con l’eccezione che l’assenza è giustificata solo nei casi in cui il dipendente fornisca la prova dell’impossibilità, a meno che comporti gravi sacrifici, di effettuare le cure al fuori delle suddette fasce orarie.
Dimostrarlo comunque è pressochè impossibile… nel senso che per quanto ti puoi incavolare c’è sempre il dipendente che cerca di andare a fare fisioterapia durante l’ora di pranzo, per poi tornare subito al lavoro o che prende appuntamento dopo l’orario di lavoro, e quello che non ci pensa proprio e casualmente prende appuntamento alle 10 di mattina o alle 3 del pomeriggio.
Che cosa succede se il dipendente esce di casa durante la malattia, se lascia la sua abitazione ?
Se dovete uscire di casa per qualsiasi motivo quindi cosa dovete fare? Dovete preventivamente comunicare i motivi dell’assenza al vostro datore di lavoro comunicando dove siete e perchè ci state andando. Ovvio che dovrete evitare di dire che state andando a fare la spesa, non sarebbe un motivo valido.
Richiedere una visita fiscale nel settore pubblico e privato: quanto costa?
Richiedente per una visita al fiscale nel settore pubblico e privato sono rispettivamente l’Amministrazione e il datore di lavoro, la richiesta deve essere presentata utilizzando il computer e si può essere presentata come un primo giorno di malattia del dipendente.
Le tariffe sono:
- a) visite fiscali a casa durante i giorni lavorativi:€ 41,67; week-end:€ 52,82;
- b) il costo di visitare le autorità fiscali non sono soddisfatti a causa della mancanza di disponibilità di lavoratori: se un giorno feriale: 28,29 se in giorno festivo:€ 39,61.
- c) i costi amministrativi di€ 4,73.
- d) il rimborso di benzina: urbano€ 6,00, una zona periferica se entro 20 km€ 10,00 se più di 20 km:€ 15,00.
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Se siete interessati inoltre a quali ulteriori cause di licenziamento potrebbero intervenire nel rapporto di lavoro tra datore e lavoratore subordinato potete leggere anche questo altro articolo gratuitamente dove trovate quali sono le maggiori cause di licenziamento che si registrano in Italia. Inutile dire che questa potrebbe rappresentare una causa per una sanzione disciplinare ed in alcuni casi costituire una vera e propria causa di licenziamento. Se volete approfondire l’argomento potete consultare l’articolo dedicato ai maggiori casi di licenziamento.
Detrazione fiscale spese mediche
In ottica di risparmio potete leggere anche l’articolo dedicato alla detrazione fiscale delle spese mediche nel 730.
Riferimenti Normativi
L’articolo 5 della Legge 300/1970 Statuto dei Lavoratori prevede che il datore di lavoro Pubblico o il governo può richiedere una visita fiscale nei confronti di un dipendente che si assenti dal lavoro per malattia per qualsia motivazione ed in qualsiasi momento anche al primo giorno di assenza.
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