Acconto IVA 2022: Chi, Quando, Quanto e Come calcolarlo

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iva 10% (acconto)

Il calcolo dell’acconto Iva deve essere effettuato entro la scadenza naturale del 27 dicembre prossimo per tutti i contribuenti utilizzando uno dei due metodi, storico o previsionale; vediamo qui di devi qualche chiarimento e  qui vediamo come e quanto costerà per i contribuenti e anche chi sono i soggetti che sono esonerati dal versamento.

Soggetti esclusi e esonerati dal versamento dell’acconto Iva annuale

Sono esonerati  i soggetti che effettuano solo ed esclusivamente operazioni non imponibili, o esenti, o non soggette o comunque senza l’obbligo di pagamento dell’imposta;

  • i produttori agricoli esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamento del tributo;
  • i soggetti che esercitano attività di spettacoli e giochi in regime speciale;
  • le associazioni sportive dilettantistiche, nonché le associazioni senza fini di lucro e quelle pro loco, in regime forfetario;
  • gli imprenditori individuali che hanno dato in affitto l’unica azienda, entro il 30 settembre, se contribuenti trimestrali o entro il 30 novembre, se contribuenti mensili, a condizione che non esercitino altre attività soggette all’Iva;
  • i soggetti che usufruiscono del regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali anche nel primo anno di fuoriuscita dal regime per decorrenza del triennio o per superamento dei limiti previsti per i ricavi ed i compensi;
  • Chi inizia l’attività nel corso del periodo di imposta o chi cessa l’attività nel medesimo anno;
  • Contribuenti con una liquidazione precedente inferiore a 116,72 euro (che sarebbe il valore minimo su cui calcolare un acconto dovuto dell’88%);
  • Contribuenti che sulla base del metodo previsionale presumono di non raggiungere l’importo di cui al punto precedente o prevedono di chiudere l’attività;
  • Contribuenti che registrano solo operazioni esenti o non imponibili (anche per opzione da 36 bis);
  • Contribuenti che beneficiano dei regimi forfetari di determinazione dell’imposta ex art. 13 della l.388 del 2000, regime delle nuove iniziative imprenditoriali (ormai abrogato) o successivi regimi fiscali agevolati per i lavoratori autonomi che prevedono il versamento di una imposta sostitutiva anche a fronte della mancata applicazione dell’Iva in fattura. Non dovranno versare l’acconto nemmeno nell’anno di esaurimento del regime o di superamento del limiti quantitativo.
  • Contribuenti che aderiscono al regime dei minimi (vale quanto detto al punto precedente);
  • Coloro che adottano questi regimi non dovranno versare l’acconto IVA dall’anno di adesione al regime fino all’anno di uscita così come anche è stato chiarito dalla risoluzione ministeriale 157 del 2004;
  • chi accede o sta già fruendo del regime dei contribuenti minimi o ad altri regimi che hanno tra le loro caratteristiche la dispensa dagli obblighi Iva;
  • chi ha cessato l’attività entro il 30 novembre dell’anno di riferimento se sono contribuenti mensili o entro il 30 settembre se erano contribuenti trimestrali;
  • chi svolge attività di giochi e spettacoli in regime di determinazione speciale dell’Iva;
  • chi  raccoglie rottami usati e similari per la rivendita;
  • chi dopo aver effettuato il calcolo evidenziano un acconto Iva inferiore a 103.29 euro;
  • chi ha un credito di imposta o un debito di imposta inferiori ai 117.38 euro;

Il versamento non dovrà essere effettuato se dal calcolo emerge un importo inferiore a 103,29 euro.

Per i soggetti che versano l’Iva trimestralmente non sarà dovuta al cuna maggiorazione dell’1% a titolo di interesse.

Come si effettua il calcolo: quali metodi a disposizione

Diciamocelo: non è difficile calcolarlo ma bisogna stare attenti perchè non si sa mai quale liquidazione prendere e può capitare di sbagliarsi.

Il calcolo dell’acconto dell’IVA avviene nella stragrande maggioranza attraverso il metodo storico che determina l’acconto applicando la percentuale dell’88% all’ultima liquidazione dell’anno.

Esistono anche i metodi previsionali che andrebbero applicati allorquando si prevede un considerevole aumento nella produzione che farebbe incrementare il debito IVA in modo rilevante ma anche in senso inverso una considerevole.

Contribuenti IVA mensili

Per i contribuenti mensili dovrete prendere il modello Iva relativa all’anno precedente già trasmesso e calcolare l’88% della liquidazione che dovreste trovare nel rigo VH12. Vi dico di fare così perché anche i controlli automatici dell’agenzia delle entrate  fanno questo genere di incrocio.

Contribuenti IVA Trimestrali

Dovrete prendere la liquidazione del IV trimestre che troverete sempre indicata nello stesso quadro della dichiarazione – quadro VH.

In estrema sintesi ed utilizzando il metodo storico (che devo dire è sicuramente il più semplice anche se potrebbe essere non proprio quello conveniente talvolta): acconto = VH12 (campo debiti) x 88%

Contribuenti trimestrali per opzione

Acconto = [VL38 + VH13 – VL368] x 88%

Il numero dei righi possono cambiare di anno in anno per cui verificare sempre con il modello sotto mano.

Tabella Acconto Iva

METODOMODALITA’ CALCOLO BASE IMPONIBILE 
Metodo storico88% importo a debito risultante in base all’ultima liquidazione periodica IVA dell’anno precedente

 il contribuente mensile farà riferimento alla liquidazione IVA del mese di dicembre dell’anno precedente;

il contribuente trimestrale dovrà guardare la liquidazione IVA relativa al quarto trimestre dell’anno precedente;

il contribuente trimestrale per “opzione” dovrà guardare la dichiarazione annuale relativa all’anno precedente

 Metodo previsionale88% previsto in base all’ultima liquidazione periodica dell’anno (se vi sbagliate però sul differenziale dovuto in meno vi saranno applicate sanzioni ed interessi dal giro di versamento dell’acconto) il contribuente dovrà fare una stima delle fatture attive da emettere e di quelle passive da ricevere entro il 31 dicembre
 Metodo analitico100% del dato effettivo, cioè l’intero importo che risulta dalla liquidazione dell’imposta al 20 dicembre

 il contribuente trimestrale dovrà guardare il periodo 1/10 – 20/12;

il contribuente mensile invece dovrà guardare il periodo 1/12- 20/12.

entrambi i contribuenti devono prendere in considerazione non solo le operazioni già registrate ma anche le operazioni per le quali si siano verificati i presupposti che integrano il momento impositivo

Dall’agenzia delle entrate vi riporto il testo relativo alla scheda dedicata al calcolo dell’acconto IVA

che ripercorre quanto vi ho prima sintetizzato:

L’acconto Iva può essere calcolato scegliendo, in base alla convenienza, tra tre diversi metodi di calcolo. In particolare, è possibile adottare uno dei seguenti metodi:

  • storico
  • previsionale
  • analitico.

Metodo storico

Applicando il metodo storico, l’acconto Iva è pari all’88% del versamento effettuato, o che avrebbe dovuto essere effettuato, per il mese o trimestre dell’anno precedente.

Il versamento preso a base del calcolo deve essere al lordo dell’acconto dovuto per l’anno precedente.

Semplificando, la base di calcolo, su cui applicare l’88%, è pari al debito d’imposta risultante:

  • per i contribuenti mensili dalla liquidazione periodica relativa al mese di dicembre dell’anno precedente
  • per i contribuenti trimestrali ordinari dalla dichiarazione annuale Iva
  • per i contribuenti trimestrali “speciali” (autotrasportatori, distributori di carburante, imprese di somministrazione acqua, gas, energia elettrica, ecc..) alla liquidazione periodica del quarto trimestre dell’anno precedente.

Metodo previsionale

Con il metodo previsionale l’acconto viene calcolato sulla base di una stima delle operazioni che si ritiene di effettuare fino al 31 dicembre.

Con questo metodo, l’acconto è pari all’88% dell’Iva che si prevede di dover versare:

  • per il mese di dicembre, se si tratta di contribuenti mensili
  • in sede di dichiarazione annuale Iva, se si tratta di contribuenti trimestrali ordinari
  • per il quarto trimestre, per i contribuenti trimestrali “speciali”.

Per rendere omogenei il dato storico con quello previsionale, occorre considerare il dato previsionale al netto dell’eventuale eccedenza detraibile riportata dal mese o dal trimestre precedente.

Metodo analitico

Il calcolo con il metodo analitico si basa sulle operazioni effettuate fino al 20 dicembre. In particolare, l’acconto è pari al 100% dell’importo risultante da un’apposita liquidazione che tiene conto dell’Iva relativa alle seguenti operazioni:

  • operazioni annotate nel registro delle fatture emesse (o dei corrispettivi) dal 1° dicembre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti mensili) o dal 1° ottobre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti trimestrali)
  • operazioni effettuate, ma non ancora registrate o fatturate, dal 1° novembre al 20 dicembre
  • operazioni annotate nel registro delle fatture degli acquisti dal 1° dicembre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti mensili) o dal 1° ottobre al 20 dicembre (se si tratta di contribuenti trimestrali).

Metodo di calcolo dell’acconto Iva e codici tributo per i versamenti

Metodo Calcolo Acconto Iva per soggetti in Split Payment

Come si versa l’acconto Iva

Il versamento dell’acconto deve essere effettuato utilizzando il modello F24 in modalità esclusivamente telematica.

E’ possibile compensare l’importo dovuto a titolo d’acconto con eventuali crediti di imposte o contributi di cui il contribuente abbia la disponibilità.

A differenza di quanto previsto per le liquidazioni periodiche, i contribuenti trimestrali ordinari non devono applicare la maggiorazione degli interessi dell’1%.

L’acconto versato deve essere, inoltre, sottratto all’Iva da versare per il mese di dicembre (per i contribuenti mensili), in sede di dichiarazione annuale Iva (per i contribuenti trimestrali) o da quanto dovuto per la liquidazione del 4° trimestre (per i contribuenti trimestrali speciali).

Codici tributo Acconto Iva

I codici tributo da utilizzare nell’F24 per il versamento dell’acconto Iva sono i seguenti:

  • 6013 per i contribuenti mensili
  • 6035 per quelli trimestrali

Codici tributo per il versamento dell’acconto

L’acconto dovuto potrà essere compensato con gli altri tributi secondo le ordinarie modalità di compensazione sarà versato come mediante F24 telematicamente con il codice tributo 6013 per i contribuenti che liquidano l’imposta mensilmente mentre 6035 per quelli trimestrali.

CALCOLO ACCONTO IVA (Esempio)

Casi Particolari Acconto IVA

Variazione del regime dei versamenti

In caso di modifica delle scadenze di liquidazione tra un anno e l’altro, ai fini del calcolo del dato storico, valgono le seguenti regole:

  • per il passaggio da regime mensile a regime trimestrale occorre calcolare l’acconto con riferimento alle liquidazioni degli ultimi tre mesi dell’anno precedente
  • per il passaggio da regime trimestrale a regime mensile l’acconto deve essere calcolato su un terzo dell’imposta versata per il quarto trimestre.

Soggetti con contabilità separate

I contribuenti con contabilità separata (articolo 36 del Dpr n. 633/1972) devono determinare distintamente l’importo riferibile a ogni attività svolta e, quindi, sono tenuti a effettuare distinte liquidazioni dell’imposta.

Pertanto, l’acconto Iva deve essere calcolato sommando i dati relativi a ogni attività, compensando in questo modo gli importi a debito con quelli a credito.

Altri adempimenti del mese di cui spesso ci si scorda

So che non centra nulla ma essendo un adempimento di cui spesso ci si scorda e che capita nello stesso mese vi anticipo che in questo mese cade anche  stampa dei libri e registri obbligatori libro giornale, libro inventari, registro beni ammortizzabili, ecc.

Altro discorso e altre tempistiche di versamento riguardano invece gli Acconti Irpef, Ires ed Irap sono differenti e sono in scadenza in scadenza il 16 giugno se presentate il modello Unico (o 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40%) ma anche le modalità di calcolo dell’acconto Ires.

Novità Acconto IVA

32 Commenti

  1. Personalmente ritengo di no perchè se utilizzo il metodo storico il valore che esce fuori dal calcolo è zero , pertanto non verso acconto Iva.

  2. Non mi è chiara una cosa…

    Io provengo da un 2009 con “regime agevolato”… Devo pagare l’acconto IVA o sono esonerato?

  3. Nel suo caso ritengo di no perchè può optare per il metodo storico ed in base a questo l’acconto non sarebbe dovuto perchè pari a zero.
    Nel caso di suo padre anche, vale l’esonero per il versamento dell’acconto 2011.

  4. Salve, non mi è chiaro un passaggio: “…oppure hanno iniziato l’attività o la inizieranno negli ultimi giorni di dicembre 2010”. Io ho iniziato l’attività a Ottobre 2010, sono tenuta al versamento dell’acconto Iva? Sapevo di no, forse sbaglio? Analogamente, il mio papà, chiuderà il 28/12/2010 lui è esonerato, invece, dal versamento?

  5. Il dato che prende in considerazione è la liquidazione dlel’iva e gli acquisti intracomunitari enteando nella liquidazione del periodo sono già presi in considerazione. Se si attiene al dato che emerge dalla liquidazione procederà correttamente nel calcolo dell’acconto iva 2009.

    Cordiali saluti,

  6. Salve, secondo voi ai fini del calcolo dell’acconto IVA devo tenere in considerazione l’IVA versata sugli acquisti intracomunitari? Mi spiego meglio, se l’anno scorso dalla liquidazione di dicembre emergeva un debito, ma detrendo l’IVA sugli acquisti intracomutari effettuati nel mese avevo un credito, adottando il metodo storico sono tenuta a versare l’acconto?

    Grazie a quanti potranno essermi d’aiuto.

  7. Buongiorno Stefano,
    purtroppo ai fini dell’interesse sulle somme versate in anticipo non ti viene riconsocituo niente: considera anche che già l’iva per sua natura è un’operazione neutra che incide sul valore aggiunto. Se immagini scambi senza margine di beni e servizi quello che peserebbe sarebbe solo l’anticipazione finanziaria.
    Se andrai a credito emergerà dalla dichiarazione dei redditi e potrai utilizzarlo in compensazione con qualsiasi altro tributo gestibile con F24 e secondo alcuni limiti (516 mila euro annui) e con delle nuove modalità che riguardano la certificazione dei crediti iva per importi superiori a un limite (10.000 euro) che dovranno essere prioritariamente certificati da un professionista ancor prima di poter essere utilizzati in compensazine con altri debiti di imposta.

  8. Ma questo balzello che devo pagare poi mi viene detratto dall’iva che già pago ogni 3 mesi? E quanto mi viene riconosciuto di interessi visto che verso dei soldi in anticipo? Come ultima domanda, ma se l’anno prossimo pago meno di IVA rispetto a quello che pago ora come faccio a riavere indietro soldi e interessi?
    Scusate per il disturbo e ringrazio anticipatamente per la risposta.

  9. la mia associazione senza scopo di lucro che ha optato per la legge 398/91 non presenta la dichiarazione iva annuale deve fare l’acconto iva?

  10. La RM 157 2004, affermache i contribuenti che si trovano nel primo anno in cui i regimi agevolati cessano di avere efficacia sono esonerati dal versamento dell’acconto Iva.
    Secondo la citata risoluzione “viene, infatti, a mancare in questa ipotesi, il dato storico cui commisurare l’acconto (ultima liquidazione periodica dell’anno precedente) atteso che i regimi agevolati, applicati fino all’anno precedente, prevedono l’esonero dai versamenti periodici previsti dal Dpr del 23 marzo 1998, n. 100″. ;
    Ciò non toglie che se vuole può versarlo ugualmente con il metodo previsionale.
    Soddisfatta?

  11. Buonasera grazie della risposta,
    potrebbe darmi i riferimenti normativi per cui può affermare che l’acconto iva può non essere pagato nel primo anno di fuoriuscita dal regime agevolato per decorrenza del triennio?
    Mi sarebbe di aiuto. grazie ancora

  12. Buonasera e grazie della risposta.
    Può dirmi quali sono i riferimenti normativi per i quali potete confermarmi che sono esonerata?
    mi sarebbe di grande aiuto! grazie

  13. Se il suo consulente le fornisce il riferimento giurisprudenziale o la circolare delll’agenzia che lo indicia allora si, altrimenti confermo :)

  14. Lavoro in un’azienda Agricola Individuale, vorrei sapere se l’azienda in cui lavoro rientra tra i “produttori agricoli” esonerati.
    Grazie 1000

  15. nel 2009 sono passata da un regime agevolato (nuove iniziative) a quello ordinario. il mio consulente dice che devo pagare l’acconto iva. me lo confermate? o come avete scritto, esssendo il primo anno di fuoriusita dal regime odinario sono esonerata? grazie.

  16. Si e potrà versare utilizzando due dei tre metodi in quanto naturalmente il metodo storico non potrà utilizzarlo. Il più rapido e attendibile nella fattispecie per quest’anno sarà quello analitico relativo alle operazioni effettuate tra il primo dicembre ed il 20. Non sarà comuqnue obbligata al versamento.

  17. Vorrei sapere se per una societa costituita in Ottobre 2009 con inizio attività e fatturazione il 01/12/2009 devo effettuare l’acconto iva

  18. Buongiorno Silvana,
    se nell’anno 2008 il versamento dlel’acconto è stato maggiore di quanto dovuto ed avevi un credito finale iva invece che un debito allora pe rla determinazione dell’anto iva 2009 dovrai prendere come base di calcolo l’imposta dovuta per l’ultima liquidazione (di dicembre se eri un contribuente mensile o di settembre se eri trimestrale).

    Puoi sempre rifarti comunque al metodo previsionele o a quelo analitico ricordo.

  19. qualora a dicembre 2008 ero a credito considerando l’acconto versato, devo pagare l’acconto o no ?
    Se qualcuno gentilmente sà togliermi questo dubbio.
    Mi spiego meglio la liquidazione di dicembre era a debito, ma avendo versato un acconto maggiore, la liquidazione di dicembre era a credito.
    grazie

  20. Buongiorno Gianni,
    me lo sono posto il quesito e mi sono detto che si, è positicipabile al 28 dicembre.

  21. VORREI SAPERE IL GIORNO DI SCADENZA SE IL 27/12/2009 OPPURE IL 30/12/2009; PERCHE’ LA MIA PROCEDURA IN AUTOMATICO COMPILA L’F24 IL 30 INVECE IO HO SEMPRE SAPUTO IL 27. GRAZIE PER LA VS. CORTESIA

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