Il calcolo dei contributi INPS da versare alla gestione separata varia a seconda della tipologia di soggetto e ha bisogno di alcuni elementi per essere gestito autonomamente con il file gratuito che metterò a disposizione. Vi potrete fare così un’idea di quanto costa ogni anno per la vostra contribuzione previdenziale, nel caso siate lavoratori autonomi con partita Iva, liberi professionisti, collaboratori o lavoratori assimilati a questi.
Nel file che potrete scaricare vedrete come quanta parte di reddito venga assorbita in imposte, tasse e contributi. Non vi spaventate per un semplice motivo: non servirebbe.
Calcolo INPS Gestione Separata
Il calcolo dei contributi previdenziali e assistenziali per gli iscritti alla Gestione Separata con partita Iva varia non varia in base alla categoria di appartenenza del lavoratore iscritto alla Gestione separata ma in base alle aliquote applicabili per cui se leggete l’articolo la metodologia è la stessa ma poi sarete voi ad identificare la vostra categoria. A me interessa che voi sappiate muovervi con lo strumenti e acquisiate delle maggiori conoscenze gratuitamente. Dei casi particolari inutile dire ve ne possono essere tantissimi e ne potremmo parlare in calce all’articolo ma per ora fissiamo alcuni concetti e reperiamo le informazioni necessarie al calcolo
Alcuni elementi, dati e informazioni sono indispensabili come la base imponibile, l’aliquota, scadenze e modalità di versamento.
Se avete fretta di sapere largo circa quanto dovrete versare nel seguito trovate minimo reddituale annuo e aliquota applicabile alla base imponibile.
Diamo alcuni riferimenti per il nuovo anno che arriva anche grazie ai chiarimenti offerti ogni anno dalle Circolari INPS che non solo introducono i nuovi minimi contributivi e le aliquote per artigiani e commercianti ma anche il reddito minimo che si deve dichiarare per avere diritto all’accredito dell’anno contributivo.
Fortunatamente hanno eliminato il minimale contributivo che stava annientando una categoria spingendola a fare nero ma hanno inserendo un elemento più sano. Ci hanno impiegato parecchie decine di anni a capirlo….
L’INPS comunica annualmente anche il valore nominale e il massimale reddituale al di sopra del quale non si versano più contributi. La stessa disciplina si applicherà anche ai pensionati che continuano a svolgere incarichi consequenziali con partita IVA o tramite collaborazioni professionali.
Da un pò di tempo non si parla più di minimo contributivo obbligatorio ma di minimo per avere diritto all’accredito della pensione. Per il 2020 questo minimo per artigiani e commercianti iscritti alla gestione separata è fissato in 4.103,11 euro. Le Aliquote previsto per il 2020 per i collaboratori professionali e assimilati in vece il contributo minimo annuale INPS è pari a 5.460,71 euro.
Per i titolari di partita IVA lavoratori autonomi o liberi professionisti nel seguito trovate la tabella con le aliquote contributive 2020:
Professionisti
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Aliquote INPS
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Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie
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25,72% (25,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)
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Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria
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24%
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Collaboratori e assimilati
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Aliquote INPS
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Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL
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34,23% (33,00 IVS + 0,72 + 0,51 aliquote aggiuntive)
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Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL
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33,72% (33,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)
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Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria
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24%
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Base Imponibile Gestione Separata INPS
La Base imponibile INPS, la chiamiamo così per comodità, è la stessa prevista per le il pagamento dell’IRPEF delle persone fisiche. In base al disposto dell’art.2, comma 29, della legge n.335/1995, in base al quale il contributo previdenziale deve essere applicato sul reddito delle attività determinato con gli stessi criteri stabiliti ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, quale risulta dalla relativa dichiarazione annuale dei redditi e dagli accertamenti definitivi.
Per i lavoratori che effettuano prestazioni occasionali come chiarito nella guida gratuita ala prestazione occasionale, i contributi INPS sono dovuti solo sulla reddito che eccede il limite annuo di 5 mila euro.
Lo Stesso vale per i lavoratori a domicilio, colf, badanti, assistenze, domestiche, baby sitter, etc.
In questi casi più particolari la base imponibile di calcolo sul reddito lordo pagato a cui devono essere portati in riduzione eventuali oneri deducibili sostenuti dal datore di lavoro. e indicati nella ricevuta fiscale.
Per facilità espositiva ricordate che a seconda della tipologia di dichiarazione dei redditi che presenterete (Modello 730, Modello Unico o Redditi PF) avrete il quadro di riferimento. Nel seguito vi do alcuni riferimenti per il modello Unico che posso immaginare sia quello che utilizziate più di tutti avendo la partita IVA:
Tipologie di redditi | Quadro Unico | |
Redditi Fondiari | RA (Terreni) | |
RB (Fabbricati) | ||
Redditi di Capitale | RH (Partecipazioni) | |
RL (Capitale) | ||
RM (Capitali Esteri) | ||
Redditi di Lavoro Dipendente | RC | |
Redditi di Lavoro Autonomo | RE | |
Redditi di Impresa | RF (contabilità ordinaria) | |
RG (contabilità semplificata) | ||
Redditi Diversi | RL |
Differenza tra 4% e due terzi un terzo
Spesso mi chiedono perchè alcuni versano il 4% (magari) e altri 1/3 e 2/3. IN realtà non è proprio così e cerchiamo di fare un pò di chiarezza per comprendere meglio chi e cosa versano e quanto all’INPS.
Nel caso di collaboratori e assimilati si avrà un unico datore di lavoro il quale effettivamente avrà l’onere di versare i 2/3 della contribuzione INPS mentre il residuo terzo resta a carico del lavoratore.
Nel caso di liberi professionisti con partita IVA non si avrà questa facoltà ma solo la possibilità (che tutti sfruttano) di addebitare in fattura il contributo all’INPS o alla cassa previdenziale di appartenenza un valore pari al 4% degli onorari indicati in fattura.
Sarà poi il professionista con partita IVA a versare il differenziale rispetto alle aliquote viste sopra del 25,72% o del 24%. Questo significa che di quello che fatturate già solo di INPS ricordate che almeno il 20% lo dovrete riversare l’anno successivo all’INPS nella dichiarazione dei redditi.
Scadenza versamento contributi INPS Gestione Separata
Collaboratori e Lavoratori Assimilati
Il versamento dei contributo da versare alle forme di previdenza obbligatoria deve essere effettuato entro il 16 del mese successivo al pagamento della prestazione. La scadenza di versamento quindi è mensile, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa e del datore di lavoro.
Liberi professionisti lavoratori autonomi con partita IVA
Per i liberi professionisti il versamento deve avvenire con le stesse modalità di determinazione del saldo e dell’acconto IRPEF per cui avremo entro il 16 giugno (salvo proroghe) si verserà il primo acconto pari 40% del contributivo INPS calcolato sulla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Il secondo acconto INPS andrà versata in misura pari al 60% residuo e la scadenza sarà fissata nel 30 novembre dell’anno corrente.
Minimale INPS 2020
Come anticipato in premessa i contributi annuali INPS minimi per il riconoscimento dell’anno pensionistico sono descritti nel seguito e variano di 3.828,72 euro ai 5.379,35 euro. Il contributo viene riproporzionato pro quota anche per il riconoscimento di singoli mesi. Nel calcolo della pensione on line tuttavia sappiamo che si ragiona per settimane ma sappiamo anche che il versamento di un mese equivarrebbe al versamento di 4 settimane ai fini della maturazione del diritto alla pensione.
Nella tabella nel seguito li trovate indicati per una maggiore comprensione
2020
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Minimale contributivo INPS
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15.953,00 euro
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Aliquota contributiva INPS
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33,72%
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34,23%
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25,72%
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24%
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Contributo Minimo INPS
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5.379,35 euro
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5.460,71 euro
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4.103,11 euro
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3.828,72 euro
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Contributo da versare per l’accredito di una mensilità
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448,28 euro
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455,06 euro
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€ 341,93 euro
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319,06 euro
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Massimale INPS 2020
Il massimale INPS cresce di anno in anno, non sia mai dovesse scendere, ci mancherebbe. Dobbiamo ancora pagare la pensione a tutti i geni del sistema retributivo figurati se abbasseranno il massimale.
Per il 2020 il massimale è stato fissato in 103.055,00 euro. Solo per farvi un’idea di come cresce pochi anni fa era 85 mila euro.
Esempio Calcolo Contributi INPS Gestione Separata
Esempio con reddito imponibile 50 mila euro
Negli esempi viene presa come riferimento l’aliquota INPS del 24% relativa a Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria ovvero anche
Reddito imponibile | |||||
50.000,00 | |||||
Scaglio di reddito Irpef | Imposta da pagare Irpef | Limite Minimo | Limite Massimo | Aliquota Irpef (%) | Imposte calcolate |
fino a euro 15.000,00 | 23% sull’intero importo | – | 15.000 | 23% | 3.450 |
oltre euro 15.000,00 e fino a euro 28.000,00 | 3.450,00 + 27% parte eccedente 15.000,00 | 15.000 | 28.000 | 27% | 3.510 |
oltre euro 28.000,00 e fino a euro 55.000,00 | 6.960,00 + 38% parte eccedente 28.000,00 | 28.000 | 55.000 | 38% | 8.360 |
oltre euro 55.000,00 e fino a euro 75.000,00 | 17.220,00 + 41% parte eccedente 55.000,00 | 55.000 | 75.000 | 41% | – |
oltre a euro 75.000,00 | 25.420,00 + 43% parte eccedente 75.000,00 | 75.000 | 43% | – | |
Totale Imposte Lorde | Totale imposte Lorda | 15.320 | |||
Aliquota effettiva | 31% | ||||
Detrazioni di imposta | |||||
Ritenute subite | |||||
Acconti versati | |||||
Imposta Netta | 15.320 | ||||
Contributo INPS | 12.860 | ||||
Tassazione effettiva | 28.180 | ||||
Reddito Disponibile annuo | 21.820 | ||||
Reddito Disponibile mensile | 1.818 | ||||
%Tassazione IRPEF Reale | 31% | ||||
%Tassazione IRPEF Complessiva | 56% |
Esempio con reddito imponibile 28 mila euro
Reddito imponibile | |||||
28.000,00 | |||||
Scaglio di reddito Irpef | Imposta da pagare Irpef | Limite Minimo | Limite Massimo | Aliquota Irpef (%) | Imposte calcolate |
fino a euro 15.000,00 | 23% sull’intero importo | – | 15.000 | 23% | 3.450 |
oltre euro 15.000,00 e fino a euro 28.000,00 | 3.450,00 + 27% parte eccedente 15.000,00 | 15.000 | 28.000 | 27% | 3.510 |
oltre euro 28.000,00 e fino a euro 55.000,00 | 6.960,00 + 38% parte eccedente 28.000,00 | 28.000 | 55.000 | 38% | – |
oltre euro 55.000,00 e fino a euro 75.000,00 | 17.220,00 + 41% parte eccedente 55.000,00 | 55.000 | 75.000 | 41% | – |
oltre a euro 75.000,00 | 25.420,00 + 43% parte eccedente 75.000,00 | 75.000 | 43% | – | |
Totale Imposte Lorde | Totale imposte Lorda | 6.960 | |||
Aliquota effettiva | 25% | ||||
Detrazioni di imposta | |||||
Ritenute subite | |||||
Acconti versati | |||||
Imposta Netta | 6.960 | ||||
Contributo INPS | 7.202 | ||||
Tassazione effettiva | 14.162 | ||||
Reddito Disponibile annuo | 13.838 | ||||
Reddito Disponibile mensile | 1.153 | ||||
%Tassazione IRPEF Reale | 25% | ||||
%Tassazione IRPEF Complessiva | 51% |
Gli esempi sono volutamente semplificati per far comprendere meglio come la tassazione sia rigida e non proporzionale per quello che concerne il versamento dei contributi INPS il che a mio avviso mal si concilia con con la proporzionalità degli scaglioni di reddito IRPEF. Per cui anche se abbiamo che il primo o il secondo esempio hanno una divario molto grande in realtà subiscono un prelievo pressochè similare per colpa della mancata progressività dell’INPS.
Esempio di calcolo contributo INPS
Nel caso di un lavoratore autonomo iscritto solo alla gestione separata senza altra forma di contribuzione e con reddito lordo IRPEF pari a 30 mila euro
Imponibile | 30.000,00 |
Aliquota | 25,72% |
Contributi complessivi | 7.716,00 |
Quota lavoratore | 6.516,00 |
Quota committente (4%) | 1.200,00 |
Come vedete non sono pochi….ma possono leggermente ridursi in alcuni casi che vedremo nel seguito
Altro esempio on reddito lordo Irpef pari a 15 mila euro
Imponibile | 15.000,00 |
Aliquota | 25,72% |
Contributi complessivi | 3.858,00 |
Quota lavoratore | 3.258,00 |
Quota committente (4%) | 600,00 |
Reddito lordo Irpef pari a 50 mila euro
Imponibile | 50.000,00 |
Aliquota | 25,72% |
Contributi complessivi | 12.860,00 |
Quota lavoratore | 10.860,00 |
Quota committente (4%) | 2.000,00 |
Calcolo Contributo INPS gestione separata File Editabile
Esempio Calcolo Contributo INPS editabile – Copia
Altro aspetto sono gli scaglioni IRPEF che andrebbero rivisti per evitare una frattura tra classi ma questo è un altro problema di cui molti parlano ma poco si realizza.
Casi Particolari
Venditori a Domicilio
In questo casi parliamo più di provvigioni che di emolumenti o onorari come si chiamerebbero per i professionisti che erogano una prestazione di servizi o vendono prodotti.
Per questa particolare categoria i contributi previdenziali la base imponibile, dovendo essere la stessa per il reddito imponibile IRPEF dovrà ricalcare quanto indicato nell’articolo 25-bis, comma 6, del D.P.R. n. 600/1973. In questo caso infatti ai fini IRPEF si applicherebbero le ritenute IRPEF come previsto dall’articolo 25-bis.
Anche in questo caso il contributo previdenziale sarà dovuto solo sull’eccedenza rispetto ai limite di 5 mila euro. La base imponibile in questo caso sarà pari al valore delle provvigioni che eccede i 5 mila euro al netto della detrazione del 22%. Come chiarito dall’INPS infatti nel messaggio n. 17078 del 2.5.2005: “L’imponibile su cui calcolare la contribuzione Inps degli incaricati alle vendite a domicilio è costituito dall’importo delle provvigioni al netto della detrazione del 22%, ed è su tale importo che si devono detrarre gli ulteriori 5.000,00 euro di esenzione“.
Vincerà comunque chi arriverà salvo alla pensione….
Buongiorno, non ho capito come funziona per chi fattura meno di 15.000 euro annui. E’ comunque tenuto a versare i 3000 euro (circa) all’INPS?