Aggiornato il 6 Giugno 2014
Ho un contratto professionale in essere dal 2002 inquadrato nell’ambito dell’art. 2222 C.C. con la seguente clausola: L’Incaricata si obbliga, inoltre, a non accettare incarichi professionali da parte di aziende concorrenti alla committente durante la durata del presente incarico e per tre mesi dal recesso del presente accordo qualora il recesso avvenga da parte della stessa Incaricata
La mia domanda: è previsto un compenso per queste tipologie di clausole?
Se SI, come devo comportarmi per far si che venga riconosciuto dal Committente.
Grazie
———— RISPOSTA ———-
Le clausole di esclusiva come libero professionista (per intenderci agente e rappresentante) sono compensate naturalmente con maggiori onorari in virtù proprio della esclusività del rapporto che garantisce al suo datore di lavoro. Se si parla di un contrattto di lavoro dipendente è altro conto.
Per contratto professionale credo si intenda un incarico professionale in cui lei possiede un numero partita Iva.
Quello che le fanno firmare dopo invece è un patto di non concorrenza che solitamente viene richiesto a fronte del pagamento da parte del datore di lavoro di alcune mensilità in forma ridotta.
È una clausola che si vede soprattutto nelle grandi multinazionali che fanno firmare questi accordi al momento dell’assunzione con validità di sei mesi o un anno e dietro corresponsione degli importi che le ho indicato sopra, in caso di violazione il dipendente solitamente ha come penale un importo maggiore.
Veramente riscontro che il patto di non concorrenza viene verasato tanto mensilmente quanto alla fine del rapporto di lavoro. Se versato rpima sarà ridotto di un ammontare pari alla mancata rivalutazione delle somme di cui avrebbe goduto se si fosse fatto liquidare le somme al termine del rapporto di lavoro. Senza vedere però gli esatti importo ho difficoltà a capire quale sia la causa reale. Posso azzardare qualche ipotesi ma niente di più.
Salve,
sono un agente di commercio con partita iva e lavoro con contratto monomandatario per una spa azienda nota settore alimentare italiano. dal 1°gennaio di quest’anno,hanno modificato un parametro sul pagamento delle nostre provvigioni.premetto di ricevere da contratto un minimo garantito, l’azienda ci ha chiesto di poter anticipare il patto di non concorrenza e anzichè versarcelo alla fine del rapporto di lavoro,da gennaio ce lo anticipa mese per mese.ho controllato le fatture di pagamento provvigioni, ho visto che anzichè in aggiunta al minimo garntito, la quota di patto di non concorrenza veniva calcolata nel comlplesso dellimporto provvigionale garantito,quindi anzichè prendere un importo maggiore, mese per mese ho preso meno di prima in “busta paga”!!! secondo voi è corretto farmi firmare un minimo garantito eppoi comprenderci anche l’importo in più da anticiparmi come trattamento di fine rapporto per patto di non concorrenza???rimango in attesa di Vs gradita risposta.cordiali saluti.ft