Come aprire la partita Iva e costi di apertura
In estrema sintesi i passi per aprire la partita Iva si sostanziano nella compilazione ed invio del Modello Apertura partita IVA AA9 o AA7 o ANR3 a seconda si tratti rispettivamente di persone fisiche, soggetti diversi dalle persone fisiche e soggetti non residenti in Italia e anche per la variazione dei DATI IVA in cui indicherete i vostri dati anagrafici, nome cognome, indirizzo, domicilio fiscale, codice fiscale. Potete o stampare il documento PDF e compilarlo amano, oppure potete scaricare il software per aprire la partita iva sempre dal sito dell’agenzia delle entrate e compilarlo online. La fase successiva alla compilazione con i propri dati sarà di predisporre un file telematico sempre tramite il software per inviarlo telematicamente all’Agenzia delle entrate.
Quanto costa aprire la partita IVA e quali sono i costi di accensione dell’IVA
Aprire la partita Iva non presuppone il sostenimento di costi iniziali se non legati alla connessione internet per scaricare il modello, compilarlo e portarlo all’agenzia delle entrate di competenza secondo il vostro domicilio fiscale; tuttavia ha dei costi di gestione e, ovviamente, dopo l’apertura si dovranno iniziare a pagare le tasse ma questo è un altro discorso che potete affrontare leggendo gli altri articoli. Questo per dirvi che potete in completa autonomia individuare il vostro codice Ateco o ATECOFIN, scaricare il modello, compilarlo e presentarlo all’agenzia delle entrate di competenza senza sostenere alcun costo per l’apertura della partita Iva.
Potrete altrimenti servirvi di un dottore commercialista iscritto all’albo che predisporrà per voi il modulo secondo le vostre indicazioni e provvederà all’invio telematico, così da risparmiare eventuali file presso gli uffici se abitate in qualche grande città. Per vostra informazione esiste un tariffario per i dottori commercialisti che può non solo essere oggetto di oscillazioni tra i diversi ordini nazionali, ma varia da commercialista a commercialista e da zona a zona. Esistono professionisti che vi faranno pagare anche 500 euro per aprire una partita iva (che ripeto potete fare da soli in totale tranquillità) e commercialisti che non vi chiederanno niente perché vi faranno un forfait per l’apertura e la gestione annuale.
Altrimenti potrete rivolgervi anche ai CAF o centri di assistenza fiscale che hanno dei loro tariffari che potete consultare liberamente prima di attribuire l’incarico per l’apertura.
Scelta del codice Ateco per la propria attività
Inoltre andranno indicati i dati relativi all’attività esercitata come libero professionista o lavoro autonomo inserendo il codice atecofin che ha lo scopo di individuare con un codice sintetico quale attività svolgete (stesso discorso varrebbe anche per le società ma si deve passare per il notaio con la stipula dell’atto costitutivo, ma ne parliamo in un altro articolo dedicato proprio all’apertura della società). La scelta del codice Ateco non è cosa da poco soprattutto perchè se aderite al nuovo regime dei minimi sarà determinante per la verifica del limite dei ricavi che si modifica a seconda della tipologia.
Scarica Gratis codice ATECO ISTAT
http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/codici-ateco-cosa-sono-quali-scelta/38573/
Poi dovrete indicare sempre nello stesso modello il luogo dove tenete le scritture contabili ed il regime fiscale da scegliere tra quelli attualmente in vigore. A tal fine vi dico che dal primo gennaio 2012 il regime fiscale agevolato sarà quello dei nuovi minimi con tassazione al 5%.
Una volta compilato il modello potete presentarlo di persona all’agenzia delle entrate che provvederà contestualmente all’attribuzione del numero della partita Iva.
Altrimenti il primo passo da fare è quello di individuare il modello di apertura variazione dati Iva chiamato anche modello AA9 che potete trovare oltrechè sul sito dell’agenzia delle entrate anche nella sezione moduli e modelli.
Quali sono i costi di gestione della partita Iva
Limitando l’articolo ai soli costi di pura gestione della partita Iva e quindi evitando di parlare di Irpef, IVA e Irap sottolineo che i costi di pura gestione supponiamo di un dottore commercialista sono in diretta funzione della mole di lavoro che necessita la gestione e che sono una diretta conseguenza della tipologia della natura delle prestazioni e della quantità di movimentazione. Non solo, anche lo studio che quella tipologia di attività richiede per l’espletamento dell’attività professionale.
L’onorario annuale che potrà chiedere un dottore commercialista, sarà quindi diretta conseguenza della tipologia dell’attività svolta e delle caratteristiche in quanto a seconda del regime fiscale prescelto, del volume d’affari, della presenza di operazioni con l’estero o con paesi black list o di particolari regimi speciali Iva si può registrare un maggiore o minore impegno del professionista a cui si assocerà un più o meno alto onorario annuale.
Inutile dire che vi potrete trovare nella vostra esperienza ad onorari contrastanti e consiglio sempre di scegliere un commercialista di fiducia, per la gestione della partita Iva avrà il suo peso, per esempio, se siete dei contribuenti ordinari o se potrete accedere al nuovo regime dei minimi in quanto in questo secondo caso per esempio non si dovranno compilare i registri Iva, per gli acquisti sarà sufficiente mantenere un foglio riepilogativo senza annotarle nei registri Iva, i modelli Intrastat non devono essere compilati, stesso discorso per lo Spesometro. Oltre a questi si dovranno andare ad aggiungere le liquidazioni Iva periodiche che potranno essere mensili o trimestrali a seconda del volume d’affari, la predisposizione e l’invio della dichiarazione dei redditi e dell’IVA, della comunicazione IVA, e della dichiarazione Irap se sarete sottoposti a questo tributo. A questo si dovrà aggiungere il costo della tenuta della contabilità annuale, ordinaria o semplificata, se richiesta.
Non solo, ho rilevato che gli onorari possono cambiare da regione a regione (e anche gli orari di lavoro).
Consiglio
Per esperienza vi dico che la prima domanda che solitamente fa un cliente o potenziale tale è “il mio commercialista mi fa pagare troppe tasse”: la risposta nella maggior parte dei casi e per difendere anche la classe è che, purtroppo tutti pagano, tante tasse.
I parametri per la determinazione dei costi di gestione come vedete sono tanti e alla fine è facile che il professionista proponga un forfait; il primo consiglio che do agli amici che si trovano a dover scegliere un commercialista è prima di tutto scegliere uno di cui hanno fiducia e disponibile ed il secondo consiglio è di non venire da me. :-)
Inoltre se pensate che vi sia un’unica quantificazione esatta degli onorari sappiate che questo, seppur in linea teorica, dovrebbe avverarsi una tendenza ad uno stesso onorario applicato da diversi commercialisti per la medesima pratica nella realtà si assiste ad una molteplicità di aspetti che sono legittimati dalle maggiorazioni discrezionali (legittimate dal regolarmente che da la possibilità al professionista di applicarle in presenza di alcuni aspetti specifiche del cliente o di quella particolare attività) che permettono gli articoli della tariffa prevista dal tariffario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti.
Sappiate inoltre, anche se sono sicuro che l’avrete letto nei precedenti articoli, dal 2012 sarà possibile per molti di voi adottare il nuovo regime dei super minimi con tassazione al 5%.
Per fare un esempio pratico
Un contribuente che rientra nel regime agevolato forfettario dei minimi, con 12 fatture annue per prestazioni di servizi, che opera solo sul territorio italiano e non sostiene molti acquisti nel corso dell’anno, non è soggetto a comunicazioni periodiche, Registri Iva e altri adempimenti che contraddistinguerebbero un professionista in regime ordinario, potrete stimare un onorario sui 500-750 euro l’anno (apertura, gestione della contabilità, adempimenti periodici, tenuta delle scritture contabili e dichiarazione dei redditi) anche se so che dicendo questo attirerò le antipatie di alcuni professionisti che applicano parcelle ben maggiori e altri che al contrario applicano parcelle ancora più basse.
Ovviamente il discorso cambia per quello che concerne l’apertura e la gestione della partita Iva per le società (Srl o S.p.A.per esempio): in realtà per l’apertura in questo caso provvedere spesso direttamente il notaio ed il costo non cambia rispetto ad un libero professionista in quanto la procedura è la medesima.
Modello Apertura partita IVA AA9
Istruzioni apertura partita IVA AA9
Modello AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche
Istruzioni AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche
Istruzioni AA7 Soggetti Diversi dalle persone fisiche
ANR3_istruzioni
In risposta al commento dell’amico che si trova in difficoltà nel pagamento del dottore commercialista posso dire che limitatamente ai contribuenti che aderiscono al regime dei minimi è in vigore attualmente un servizio di tutoraggio dell’agenzia delle entrate. A dire il vero io non ne ho mai usufruito e mai sentito parlare. Forse si tratta della normale assistenza che danno se vi recate all’agenzia delle entrate però sono certo che vi daranno dei buoni consigli per iniziare. Prima però se posso darvi un consiglio navigate tra i vari articoli che affrontano i diversi aspetti dell’apertura della partita IVA.
Potrei gestire da solo la partita Iva?
Questa è una domanda che molti si pongono nel tentativo disperato di abbattere il più possibile i costi di gestione della propria attività di lavoro autonomo (per le società sarebbe abbastanza impensabile). Per esperienza vi dico che è meglio che non ci proviate perchè vi ruba molto tempo e vi fa commettere molti errori, soprattutto nella parte iniziale dell’apertura di partita IVA e fatturazione nonchè i primi adempimenti. E poi ci sono le modifiche normative che intervengono di frequente a cui dovreste stare appresso per cui la parcella del commercialista, credetemi, sono spesi bene. Unica cosa trovatene uno di fiducia e che non costi molto.
Smarcato l’aspetto dei costi potete leggere l’articolo dedicati ai passi da seguire per l’apertura della partita IVA.
Quale regime agevolato scegliere?
Potete leggere a tal proposito l’articolo dedicato alla scelta del regime fiscale anche se vi anticipo che il nuovo regime forfettario dei contribuenti minimi è quello preferibile se si rispettano i requisiti di accesso. Leggete l’articolo dedicato al NUOVO regime forfettario dei contribuenti minimi
Come chiudere la partita Iva
Se invece la dovete solo chiudere allora potete leggere l’articolo dedicato alla chiusura della partita Iva. Vi ricordo a tal proposito che la chiusura è obbligatoria nel caso di mancato esercizio dell’attività e le partite Iva dormienti sono soggette a sanzione nel caso in cui non procedete alla loro chiusura.
Da una parte poi vi segnalo gli articoli dedicati alla prestazione occasionale e l’altro all’apertura della partita Iva.
Altro articolo che segnalo è quello relativo alla fatturazione che vi servirà per iniziare a giostrarvi nell’emissione delle fatture.
Apertura di una società
L’apertura della partita Iva può valere sia nel caso di apertura da parte di un lavoratore autonomo o libero professionista, sia nel caso di un soggetto dotato di penalità giuridica come una SRL o una SPA. Il concetto e la procedura tuttavia è la stessa. Vi segnalo a tal proposito la Guida pratica all’apertura della società (gratuita) con i passi più importanti da seguire, i tempi ed i costi dell’iniziative imprenditoriale.
https://www.tasse-fisco.com/persone-fisiche/dropshipping-dropshipper/17102/
http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/codici-ateco-cosa-sono-quali-scelta/38573/
Salve tutto chiaro quindi voi consigliate di fare tramite commercialista almeno gestisce lui e consiglia lui giusto?
salve,
ho 32 anni e sono un tecnico di laboratorio biomedico. mi è stata offerta la possibilità di lavorare in ospedale come contrattista e quindi mi si richiede di aprire la partita iva. l’ammontare del contratto annuo è di 16.000 euro.
visto che non ho mai avuto la necessità di aprirla mi rivolgo a voi per avere informazioni e consigli.
grazie
Dovresti leggere l’articolo dedicato proprio all’apertura della partita iva dove trovi moduli mentre i costi dipendono dal commercialista a chi farai riferimento per cui fatti un giro almeno per sentirne due o tre e poi decidi
Buongiorno
dovrei aprire la partita iva come operatore del benessere e vorrei sapere quanto mi costerebbe il mantenimento della stessa e quale modello dovrei usare grazie
Lo trova nella pgina moduli e modelli e nell’articolo dedicato all’apertura della partita iva.
Molto utile,vorrei un aiuto per aprire la partite iva senza dover spendere 300€ .
grazie.
Potreste inviarmi qualche allegato PDF ?
Buongiorno, mi è stato proposto di prendere in gestione un’attività commerciale, vorrei sapere se la partita IVA va aperta sempre e comunque? Grazie
Salve il 24/12/2014 ho aperto una partita iva “contribuente minimo” per altre attività di consulenza ammnistrativa, interpretariato e pubbliche relazioni.
Vorrei sapere che adempimenti fiscali ho per il 2014 in considerazione del fatto che non ho percepito nessun reddito e/o movimento contabile.
Distinti saluti
Davide
Buonasera, articolo utilissimo. Non mi è chiara una cosa. Una volta mandata la raccomandata per l apertura, come so il mio numero di partita iva?
[…] le clausole che rendono difficile fare tutto da soli. Ma il commercialista costa, costa molto. Si parte da € 500 l’anno e si può crescere molto in base alla complessità della gestione, al numero di fatture emesse […]
Ho in previsione di collaborare con un azienda di export,quindi dovrei aprire una partita IVA.Ho scelto di vivere all’estero avendo ancora la residenza in Italia,quale potrebbe essere la soluzione migliore?
Grazie
salve, vorrei un consiglio, sono socio di una snc, riesco a svolgere mansioni che vanno al di fuori dalla mia societa’, per non dover dividere i guadagni di queste mansioni con gli altri miei soci come posso fare per essere in regola? pagherei lo stesso inps e inail doppio? ce una formula per non dover pagare troppe tasse? Senza dover sciogliere la società.
Grazie
Paolo
[…] nella pratica quasi impossibile fare tutto da soli. Ma il commercialista costa, costa molto. Si parte da € 500 l’anno e si può crescere molto in base alla complessità della gestione, al numero di fatture emesse […]
Buongiorno a tutti…mi chiamo Claudio.
Mi accingo ad aprire una partita iva per collaborare con una assicurazione come procacciatore iscritto alla sez E del rui…e a provvigione!! Quale regime mi conviene il vecchio reggime dei minimi o il nuovo? E poi quanto pagherei tra inps e tasse calcolando una fatturazione netta di 12000 euro annui? Grazie!
La apra con il nuovo regime dei minimi e risparmierà tanto e faccia contenti questi sfruttatori…dal canto mio le sconsiglio di inizare la professione con uno studio legale così. Alzate la testa tirocinanti il vostro sederino 16 ore al giorno inchiodato a studio non vale 500 euro LORDI al mese!
salve, sono un praticante abilitato al patrocinio. uno studio legalemi ha proposto di collaborare con loro per 500 euro al mese a patto che avessi la p.iva che ad oggi, seppur concluso il periodo di pratica non ho mai aperto, .sono ovviamente disoccupata e vivo con lo stipendio del mio compagno. quanto spenderei all’incirca all’anno? mi conviene per 500 euro al mese? Grazie, Barbara
devo aprire p.i. libera professionista, per un introito fisso di 1200 euro netti al mese, vorrei sapere i costi che dovrò sostenere durante l’anno per cercare di capire quanto mi resta dei 1200 euro al mese.
1. il suo guadagno da partita iva si cumula con quello da dipendente per cui 12000+ altri mettiamo 18000..somma 30000 che sarà tassao per scaglioni di reddito. Stessa cosa ai gini dell’inps in cui verserà una parte tramite il suo datore di lavoro e l’altra mediante versamento gestione separata.
3 si affidi ad un commercialista per la tenuta della contabilità così non avrà problemi e le spiegherà tante cose.
Buongiorno a tutti!
Premesso che di fisco e tasse non ne capisco nulla!
Vorrei porre il mio caso!
Io lavoro come dipendente a tempo intederminato part time…da poco collaboro con una assicurazione che ora mi richiede la partita iva per continuare la mia collaborazione con loro!
Le mie domande sono:
1) quanto saranno le tasse da pagare ipotizzando un guadagno annuo di 12000 euro
2) che obblighi avro’ con l’inps camera di commercio etc calcolando che io già verso i miei contributi con il lavoro part time
3) Qual’è l’iter da seguire per avere tutto in regola!
Ciao e grazie per la vostra attenzione
Gentilissimi Dottori.
58 anni duro e tenace come l’acciaio, trasparente come il vetro, buono come il pane, ma le tasse mi ammazzavano, Ho chiuso la partita IVA (specialista in idraulica, elettricità, condizionamento, impianti gas (con tutte le certificazioni del caso) ho anche frequentato un corso per la conduzione di caldaie condominiali(1.000 euro)
Sono ormai anni che non trovo impiego, vuoi per l’età vuoi per il periodo nero,. Continuo a domandarmi se non sia il caso di riaprire la partita Iva, se non fosse per la paura “FOLLE” di ritrovarmi a rincorrere le tasse, inail inps ect.
Sono a pregarVi di indicarmi una via di uscita, visto che ogni giorno diventa sempre più “invivibile” sia economicamente che moralmente.
Grato di una vostra cortese attenzione, vogliate accettare i miei più cordiali saluti.
Paolo1956
Il suo datore di lavoro rischia oltre a delle sanzioni anche di doverla assumere a tempo indeterminato. A tal proposito scrissi un articolo appositamente dedicato alla trasformazione obbligatoriadi queste forme ibride di lavoro e che i datori rischiavano di dover assumere a tempo indeterminato. LO provi a cercare con il otore di ricerca interna al sito.
salve, vorrei chiedervi un chiarimento: il mio datore di lavoro a partire dal 01/01/2015 vorrebbe mettermi a partita iva, garantendomi un fatturato annuo di 16.800€. rientrerei nel regime dei minimi. vorrei sapere indicativamente quanto andrei a pagare di tasse e commercialista.
Per aprirla no, per farla gestire a qualcuno si. Se però si tratta di un’attività con pocchissima movimentazione di fattura attive e passive potrebbe anche provare da sola (lo sconsiglio vivamente per via degli errori e della sanzioniche si commettono). Semmail il primo anno si faccia a iutare da un commercialista onesto e di fiducia che le chiede poco e poi gli anni sucessivi, quando avrà imparato farà da sola.
Salve,ho domanda per aprire partita IVA libera professione si deve pagare qualcosa al anno o al mese a lo stato? Mi dicono che è partita IVA senza IVA!!!lavorerò 3giorni in settimana e guadagno 300e esempio come funziona devo dichiarare qualcosa ?grazie
Signori, un’azienda operante nel campo della formazione sulla sicurezza sul lavoro, mi ha offerto una collaborazione lavorativa per formatore/consulente di 600 euro nette al mese per una durata dai 3/6 mesi. Dovrei compiere un breve periodo fomativo a spese dell’azienda e partire poi con le lezioni. Il problema che mi ponevo è che mi hanno detto che la partita iva (che io sino ad ora non posseggo) me la aprono a nome mio, accollandosi tutte le spese di apertura e gestione. Mi converrebbe accettare tale proposta visto il conpenso così esiguo? premetto che sarebbe la mia prima esperienza (anche se sono reduce da tirocini e collaborazioni occasionali). Ho 24 anni. In caso di non convenienza potete dirmi quali sono le spese che l’azienda non potrebbe accollarsi e quindi quale cifra controbattere per la stipula della collaborazione?