INVitalia: cos’è e come funzionano questi incentivi?

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

bandiera repubblica italianaL’Italia è un Paese ad alto tasso di imprenditorialità e INVitalia è stata creata proprio per mantenere elevato il numero e la qualità degli imprenditori italiani.
Ormai da decenni rappresentiamo un vero e proprio “caso di scuola” per il numero di piccole aziende che caratterizzano il tessuto economico tricolore. Piccole aziende che hanno dovuto affrontare la tempesta scatenata nel 2008 dalla crisi economica la quale ha fatto seguito allo scoppio della bolla dei mutui Subprime e che, stando al rapporto elaborato dal Cerved nel 2017 sono riuscite non solo a sopravvivere, ma anche a diventare più forti.
Una situazione, quella delle piccole imprese tricolori, tale da denotare una grande voglia di imprenditorialità che è peraltro tornata ad affacciarsi in maniera prepotente nel corso degli ultimi anni, quando la crisi si è andata a sommare ad indici di disoccupazione sempre più elevati. Indici che riguardano in particolare soggetti da sempre svantaggiati come i giovani e le donne. Basti pensare che in base all’ultimo rapporto elaborato da Istat alla fine del 2018 l’indice di disoccupazione giovanile si attesterebbe al 31,6%, un dato ancora enorme nonostante i tre punti percentuali in meno rispetto al dato rilevato dodici mesi prima.
Proprio per cercare di porre un argine alla situazione, le istituzioni hanno cercato di approntare soluzioni in grado di dare risposta a quelle persone che decidono di muoversi autonomamente senza attendere risposte da un mercato del lavoro chiaramente inceppato dalla crisi di domanda e dai timori degli imprenditori collegati proprio ai colpi di coda della crisi.
Una delle soluzioni individuate al proposito è stata quella di Invitalia. Andiamo dunque a vedere più da vicino di cosa si tratti.

Invitalia: cos’è e a cosa serve

Invitalia è l’Agenzia cui il Ministero dell’Economia ha affidato il delicato compito di gestire gli incentivi nazionali che vengono messi in campo con il preciso intento di sostenere la nascita di nuove imprese, in particolare quelle che operano nel settore delle nuove tecnologie, le cosiddette start up ad elevato tasso di innovazione.
La sua nascita risale al 2008 e l’attività portata avanti nel corso dei primi dieci anni di vita ha permesso l’erogazione di fondi tesi a promuovere la voglia di autoimprenditorialità che continua a esercitare grande attrazione per molti giovani italiani. Una valvola di sfogo che si palesata in maniera preziosa soprattutto per i giovani meridionali e le donne, spesso sacrificati dalla mancanza di interlocutori cui rivolgersi in tal senso.
E’ proprio Invitalia ad incaricarsi infatti di mettere a disposizione di queste categorie, facendo leva sui programmi di sviluppo comunitari e nazionali, dei finanziamenti a fondo perduto in modo da dare vita ai progetti sino a quel momento rimasti sulla carta, naturalmente dopo averne valutato la validità e la fattibilità. In questa ottica ad essere preferiti sono appunto i piani d’impresa che si indirizzano verso l’innovazione, in grado di dare luogo ad un alto valore aggiunto e, soprattutto, basati sulla concretezza necessaria per gli sviluppi futuri.
Lo scopo principale di Invitalia è quindi quello di fornire il carburante necessario per uno sviluppo in grado di aiutare a far crescere la nostra economia, in particolare dando fiato a settori occupazionali che rivestano importanza strategica e cercando di rilanciare le cosiddette aree di crisi, ovvero quelle parti dello stivale in cui manchino adeguate iniziative imprenditoriali tali da consentire la creazione di nuovi posti di lavoro.

Come funziona Invitalia?

Naturalmente Invitalia porta avanti la sua azione in molti diversi modi, con modalità di erogazione degli incentivi che possono anche differire in maniera notevole. Per capire la complessità dello sforzo messo in campo occorre comunque citare i finanziamenti a fondo perduto che hanno come obiettivo prioritario il sostegno ai giovani sino ai 35 anni di età e alle donne. Grazie ad essi chi intende portare avanti la sua idea di impresa può contare su cifre che arrivano a coprire sino al 75% delle spese necessarie per avviarla, senza che esista l’obbligo di ripianare il finanziamento. Il progetto in questione si chiama Nuove imprese a tasso zero e per poter accedere all’incentivo occorre formulare un vero e proprio business plan, da accludere alla documentazione nella domanda che sarà inviata all’ente.

Oltre a questi finanziamenti, che sono una sorta di marchio di fabbrica di Invitalia, occorre però ricordare altre iniziative analoghe. La voglia di creare lavoro in maniera autonoma viene ad esempio sostenuta anche da Selfiemployment, un bando che si rivolge ai cosiddetti Neet, ovvero quei ragazzi che non cercano lavoro e non frequentano la scuola. Un settore formato spesso da persone scoraggiate e che invece possono trovare sostegno
adeguato iscrivendosi a Garanzia Giovani, il programma che è stato varato dal Ministero del Lavoro e da esso supervisionato con il preciso scopo di dare vita a start up e imprese che operino nel settore turistico. Proprio ad esse è infatti destinato il fondo da cui possono essere attinti i finanziamenti che compongono il programma Cultura Crea.

Oltre a rivolgersi ai soggetti di cui abbiamo parlato, ovvero a chi vuole creare da zero la sua impresa, Invitalia provvede poi alla gestione dei fondi e degli incentivi che lo Stato decide di erogare in favore delle imprese al fine di attuare i programmi che sono predisposti a livello continentale e quindi cofinanziati dall’UE. In questo caso i beneficiari dei fondi sono anche le grandi imprese già operanti sul mercato, che sono chiamate a partecipare a piani ai quali è affidato il preciso scopo di rilanciare l’economia e attrarre capitali esteri, soprattutto in zone disagiate come quelle collocate nella parte inferiore dello stivale.
Non va infine dimenticato come proprio Invitalia sia stata individuata nel 2014 dal decreto Sblocca Italia alla stregua di soggetto attuatore cui spetta il compito di portare a termine il risanamento ambientale di Bagnoli e la rigenerazione urbana dell’area.

I risultati conseguiti

Naturalmente per una agenzia di questo genere è anche importante riuscire a conseguire risultati effettivi e duraturi. Sullo stesso sito di Invitalia è possibile quantificare lo sforzo messo in campo con i dati riportati, ovvero i 136 contratti di sviluppo finanziati che vanno ad aggiungersi al varo di 892 start up e ai 4 miliardi di euro destinati sinora all’autoimpiego.
Si può quindi affermare come Invitalia abbia sinora dato vita ad uno sforzo importante al fine di cercare di raddrizzare una situazione che continua a destare non poche preoccupazioni. Uno sforzo che naturalmente da solo non basta, ma che al contempo pone le basi per ulteriori sviluppi nell’immediato futuro, soprattutto in considerazione del fatto che giovani e donne continuano ad avere grande difficoltà ad accedere al mondo del lavoro, anche a causa di alcuni nodi strutturali della nostra economia non ancora risolti in maniera adeguata.

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