Già con il nuovo regime forfettario dei minimi di cui alla Legge 190 del 2014 si è introdotto un nuovo strumento sia per la definizione dei limiti sia per i coefficienti di redditività che variano in base alla tipologia di attività svolta.
Stante la possibilità di accedere comunque al nuovo regime dei minimi con aliquota ridotta che potete consultare leggendo l’articolo appositamente dedicato sul nuovo regime dei minimi questa novità consente di prorogare fino al 31 dicembre 2019 il regime dei minimi con il vecchio limite a 30 mila euro che era in scadenza per il prossimo 31 dicembre 2016 (cfr Decisione di esecuzione n. 2016/1988/UE dell’8 novembre 2016).
Nella sostanza nella decisione viene inserita la possibilità di:
- continuare a esentare i contribuenti minimi dal versamento dell’Iva fino a fine 2019
- elevare il limite dei ricavi incassati entro cui stare a 65 mila euro
A scanso di equivoci vi riporto l’estratto della Decisione “Con decisione 2008/737/CE del Consiglio (2) l’Italia è stata autorizzata, come misura di deroga, a esentare dall’imposta sul valore aggiunto («IVA») i soggetti passivi il cui volume d’affari annuo non supera 30 000 EUR fino al 31 dicembre 2010 («misura di deroga»). L’applicazione della misura di deroga è stata successivamente prorogata fino al 31 dicembre 2013 dalla decisione di esecuzione 2010/688/UE del Consiglio (3) e fino al 31 dicembre 2016 dalla decisione di esecuzione 2013/678/UE del Consiglio (4), che ha inoltre aumentato la soglia massima di esenzione autorizzata fino a un volume di affari annuo di 65 000 EUR ” (scarica allegato Decisione UE 1988 2016 Regime Minimi innalzamento Limite ricavi)
Ora non mi risulta chiaro che la possibilità di innalzare il limite a 65 mile euro si applichi automaticamente al nuovo regime forfettario dei minimo con aliquota al 5% che, come sapete, prevede il limite dei ricavi in base al codice attività esercitato. Tuttavia sarà auspicabile un chiarimento in tal senso da parte dell’agenzia delle entrate.
Quanto si risparmia con il nuovo regime forfettario dei minimi 2019
In tal modo la tassazione agevolata al 5% … ripeto solo al cinque per cento ai fini Irpef su 64.999 euro porterebbe il contribuente a versare imposte al più per un una somma pari a 3.249,95 euro, lasciando nelle tasche del contribuente ben 61.749 euro.
L’aliquota Irpef del regime forfettario dei minimi invece come oramai saprete (leggete spesso Tasse-Fisco.com, vero? Potete anche seguirci su Facebook!) è scesa dal 20% al 5% a titolo di imposta sostitutiva. La tassazione rispetto agli ordinari scaglio di tassazione fiscale prevista per l’Irpef avrebbero dato luogo ad un prelievo erariale pari a 21 mila euro, consentendo un risparmio netto con il regime dei minimi di oltre 17 mila euro.
Quello che infatti inchiodava la prosecuzione di molte attività infatti era proprio il limite del regime dei minimi di 30 mila euro massimo a cui aggiungerei io anche il limite dei 20 mila (ex 15 mila) euro sui beni strumentali dei contribuenti minimi in quanto di fatto impedisce di dotarsi di alcune fondamentali dotazioni di macchinari o strumenti che potrebbero di fatto consentire la nascita di quella che potrebbe diventare una piccola impresa. Questo SI che è un vero risparmio in grado di far nascere nuove professioni, creare le base per nuovi posti di lavoro (anche se vi ricordo che non potrete assumere nel regime dei minimi pena la decadenza dall’agevolazione) aumentare le spese per consumi e per investimenti. Rispetto delle condizioni e degli altri requisiti: vi consiglio di leggere la guida dedicata al nuovo regime dei minimi in cui come saprete sono tracciate le ulteriori condizioni per accedere a questo regime super semplificato.
Il regime è a tempo determinato
Essendo un regime fiscale che di fatto limita il prelievo dell’Iva nelle casse dello Stato l’applicazione è stata concessa ed autorizzata dalla Unione Europea ma solo per un ulteriore triennio e quindi fino al 31 dicembre di 5 anni anni successivi per cui sarebbe il caso che il Parlamento si sbrigasse.
Nuovo emendamento con il limite a 65 mila euro
Già nel 2016 si tentò di introdurre l’emendamento che innalzava il limite dei ricavi. In questo documento trovate il testo dell’emendamento presentato per innalzare il limite dei minimi fino a 50 mila euro. Parliamo dell’emendamento G/1058/16/6 (testo 2) – BELLOT, BITONCI: Il Senato, in sede di esame del disegno di legge n. 1058, recante delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, valutato il provvedimento in discussione; considerato che una delle finalità principali del provvedimento è quella di sostenere ed incentivare la ripresa economica e che secondo gli ultimi dati forniti dal Dipartimento delle Finanze, nel 2012, su tre partite Iva aperte, una rientra nel cosiddetto regime dei contribuenti minimi, il quale prevede una imposta forfetaria, che sostituisce Irpef e Irap, del 5 per cento per i primi 5 anni di attività (prima era del 20 per cento ma senza limiti temporali), né l’applicazione dell’IVA, né a debito né a credito (cioè scaricabile), obblighi contabili ridotti al minimo, esenzione dagli studi di settore e dalle comunicazione per lo spesometro; stimato che con la decisione 2013/678/UE dei Consiglio UE pubblicata nella gazzetta ufficiale europea n. L316 del 27/11/13, in deroga all’articolo 285 della direttiva 2006/112/CE, l’Italia è autorizzata a esentare dall’lVA i soggetti passivi il cui volume d’affari non superi i 65.000 euro annui; impegna il Governo a valutare l’opportunità di perfezionare il vigente regime fiscale dei minimi, adottando un regime di determinazione forfetaria delle imposte dirette e dell’IVA per i giovani di età inferiore ai trentacinque anni che intraprendono attività d’impresa o lavoro autonomo il cui volume d’affari annuale non ecceda i cinquantamila euro.
Legge di Bilancio 2020: nuovi limiti
Altre novità dal primo gennaio 2020 per effetto delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2020. In particolare l’articolo 88 sopprime il regime che prevedeva dal primo gennaio 2020 la possibilità anche per coloro che superavano il limite di 65 mila euro (e fino a 100 mila euro) di aderire al regime forfettario ella flat tax con imposta sostitutiva al 20%
Dal primo gennaio sono fuori anche coloro che intendono o che sono nel regime dei minimi ma sostengono costi per il personale e per il lavoro accessorio di importo superiore a 30 mila euro. Stessa cosa nel caso i 30 mila euro siano stati percepiti nell’anno precedente.
Nel seguito trovate le novità approvato che caratterizzano non solo l’incremento del limite dei ricavi soglia per restare nel regime ma anche altre novità. Nel seguito l’articolo gratuito di approfondimento.
Aggiornamenti e riferimenti normativi
Decisione UE 1988/2016 dell’8 novembre 2016
Decisione n. 2013/678/UE del Consiglio UE
Grazie del prezioso contributo!
http://sistemailfisco.leggiditalia.it/cgi-bin/downloader.cgi?FILE=8573781_5-02445.pdf&MIME=application/pdf&OPERA=92
M A G A R I…però appena esce qualcosa vi tengo aggiornati sempre su questo post ok? Se avete qualche notizia prima passatela
Ragazzi novità su questo fronte? La delega fiscale è stata approvata alla camera, ma nel testo finale non vi è alcun riferimento alla modifica in oggetto?
Grazie mille del prezioso contributo!
L’intervento in aula di Busin (Lega, Vicenza) per capirci di più:
http://www.filippobusin.it/it/2189/mozione-iva-2.html
Qualcosa si muove, ascoltavo il dibattito alla radio ed ecco un resoconto:
http://www.anmvioggi.it/in-evidenza/59864-iva-si-cambia-approvata-l-armonizzazione-delle-aliquote.html
in particolare…
Aliquota di vantaggio- Il il Governo si è reso dispobile ad estendere il regime di vantaggio a favore dei soggetti passivi di non elevato volume d’affari; si tratta del regime di vantaggio stabilito dalla decisione 2013/678/UE (applicabile dal 1 gennaio 2014) per l’esenzione dall’IVA per i soggetti passivi il cui volumi d’affari non superi un certa soglia annuale anche alle imposte dirette e all’IRAP, attraverso la previsione di un’aliquota di vantaggio. La mozione Busin propone la soglia di 65mila euro già prevista dalla Decisione 2013/678, ma “si tratta – ha spiegato Casero di “un punto ancora in discussione in sede europea sui valori. Noi siamo d’accordo sul principio che bisogna estendere il regime di vantaggio: chiaramente, la definizione nei dettagli, che in questo momento può essere questa, che però, forse, verrà anche definita e cambiata, deve essere trattata in sede europea”.
Alessandro ha perfettamente ragione, non è possibile non poter pianificare le nostre attività future. Speriamo ben presto in una risposta
Lei deve ragionare e fare una sua proiezione sulla base di quello che ha a disposizione oggi. Eventuali modifiche normative saranno a beneficio. Purtroppo al momento questo è quello che abbiam su cui poter ragionare.
ok gli emendamenti… ma una risposta quando arriverà??? come va un professionista a pianificare il lavoro in queste condizioni??
Sono un ex artigiano, ho chiuso senza alcuna pendenza la mia attività a fine 2012 perchè impossibile proseguire, ora avrei intenzione di cominciare una nuova attività in tutt’altro campo da quello svolto per anni in passato e che gia so non potrà eccedere il tetto dei 30000 annui, non riesco a comprendere il motivo per cui non possa aderire al regime dei minimi chi ha svolto un’attività di impresa nei tre anni precedenti anche se la nuova attività non ha nulla a che vedere, così si impedisce di ricominciare a lavorare…sapete se è cambiato qualcosa a riguardo?
Grazie
Grazie della segnalazione. Senza dubbio un aumento rappresenterebbe un’importante elmento di sviluppo
Sembra che si vada verso l’aumento a 50.000 euro …
http://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2014/02/Emendamenti-di-Commissione-delega-fiscale.pdf
Consideri che in inghilterra è previsto un regime simile con una limite ben più alto.
Anche secondo me “l’incompatibilità” è una scusa visto che il via libera comunitario già c’è!
La perdita di gettito è stimata sullo spostamento del tetto a 65.000, effettivamente una soglia forse troppo alta, che potrebbe alterare il mercato. Non capisco tuttavia perché non si ragioni su un aumento più contenuto, magari con tetto a 40.000-45.000 euro che potrebbe essere un buon compromesso
E in attesa che decidano io che ho il regime dei minimi ma quest’anno dovrei “sforare” che faccio?? Fatturo con o senza IVA?
Aiuto!
IL passaggio dell’incompatibilità mi sembra una palla pazzesca dal momento che parte proprio dalla commissione UE l’accettazione. MI dirai che ci possono essere enormi problemi di gettito, quello si a cui l’Italia forse in questo momento non vuole (non + che non può) rinunciare.
Buongiorno, ho appena letto questo post: http://www.studiomicera.it/diniego-aumento-limite-ricavi-minimi-65000-euro/ se fosse cosi…siamo messi male (come sempre).
Segnalo questa interrogazione del parlamentare di Vicenza Filippo Busin (Lega Nord)
http://www.filippobusin.it/it/1755/regime-dei-minimi-a-65-000-euro.html
presenatta il 17 dicembre 2013
e la risposta (oscura) ricevuta dal sottosegretario del Ministero Economia e Finanze
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2014-01-08/buoni-pasto-esenzione-non-aumentera-minimi-tetto-ricavi-ancora-30mila-euro-190437.shtml?uuid=ABsBzQo&fromSearch
La vedo lunga sinceramente….a meno che non se ne inizia a parlare con molta forza da tutte le parti ed emerge che il bacino elettoraleè molto grande :-)
Salve, ci sono novità ? Non si sa se e quando il Parlamento prenderà una decisione?
Devo decidere se passare al regime semplificato o rimanere nei minimi (solo se verrà alzato il tetto di fatturato)…e non so che fare…
nella legge di stabilità non c’è tracce. spero nel classico milleproroghe, almeno un aumento fino a 40000…
Buongiorno,
c’è per caso qualche novità sul tema in oggetto?
si sa se, e quando, dovrebbe essere presa la decisione di aumento del tetto a 65.000 euro? ci sono indiscrezioni?
la variazione deve per forza essere approvata prima di fine anno o potrebbe essere anche definita a 2014 in corso?
Grazie per la disponibilità.
buongiorno,
si sa qualcosa al riguardo se entra o meno nella legge di stabilità 2014?
Se il nuovo regime dei minimi enetrerà in vigore lo sapremo solo nelle prossime settimane e solo dopo sapremo come e quale efficaia avrà. probabilmente dal 2014
Buonasera.
Ho aperto la mia partita IVA come consulente ad aprile 2013 senza aderire al regime dei minimi perchè già sapevo che lo avrei da subito superato (reddito annuo stimato 45000 euro).
Se i limiti cambieranno, potrò aderirvi? o ne sarò escluso in quanto già possessore di Partita Iva? Sarebbe una bella fregatura…
Grazie della attenzione e cordiali saluti