- Nel caso di cessione tra soggetti Iva residenti in Italia il regime è quello ordinario di applicazione dell’iva;
- Nel caso di cessione tra soggetti privati (non Iva) la cessione non sarà soggetta ad Iva per mancanza del presupposto soggettivo;
- Eccezione del punto precedente invece si manifesta quando la cessione avvenga tra soggetti privati ma residenti in due paesi diversi della comunità europea, fattispecie che caratterizza l’acquisto intracomunitario a priori, indipendentemente dalla natura del soggetto infatti a norma dell’art. 38 del D.L. 30 agosto 1993, n. 331.”gli acquisti a titolo oneroso di mezzi di trasporto nuovi trasportati o spediti da altro Stato membro, anche se il cedente non è soggetto d’imposta ed anche se non effettuati nell’esercizio di imprese, arti e professioni”. In questo caso l’iva sarà assolta nel paese di destinazione del bene. Sarà pagata in Italia quando i beni sono spediti o trasportati nel territorio Italiano da un altro stato membro Cfr. art. 39 e 40 del D.L. 331 del 1993)
- Nel caso di cessione di imbarcazioni tra due soggetti residenti in due paesi diversi della comunità europea UE l’Iva sarà pagato nel paese di destinazione del bene (o anche paese di residenza dell’acquirente), escludendo ovviamente i cosiddetti paradisi fiscali (o più precisamente detti paesi non rientranti nella White-List);
- Nel caso di un cantiere, armatore o produttore venda un’imbarcazione ad un soggetto privato (non iva) residente nella comunità europea, l’Iva dovrà essere versata dal venditore (paese di origine);
- Esistono anche delle particolari categorie di imbarcazioni la cui cessione tra soggetti comunitari costituisce una esportazione come:
- La cessione di navi destinate ad attività commerciali o alla pesca professionale;
- La cessione di navi adibite ad operazioni di salvataggio o destinate alla demolizione, i galleggianti antincendio, le gru e le chiatte galleggianti, le piattaforme o i sommergibili destinate alla ricerca;
- La cessione di navi effettuate ad Organi di Stato (anche con personalità giuridica), qualunque sia il loro impiego o la loro destinazione.
7. Esistono al contrario delle particolari categorie di imbarcazioni la cui cessione tra soggetti comunitari costituisce a priori una operazione imponibile come:La cessioni di navi da diporto adibite a scopo ricreativi senza fini di lucro e sportivi;Ricordiamo che per imbarcazioni e/o mezzi di trasporto nuovi si intendono imbarcazioni con meno di tre mesi decorrenti dalla data di immatricolazione o di iscrizione nei pubblici registri e l’imbarcazione non deve avere navigato per più di 100 ore.
L’articolo continua…
Buongiorno,
ho un associazione vela affiliata alla Uisp con partita IVA.
Se compro un’imbarcazione usata di 14m in Grecia devo pagare l’iva come privato oppure posso intestarla all’ associazione ed usarla per le nostre attività senza pagare l’iva?
In assoluta sincerità in questi giorni siete tantissimi a scrivere e il suo quesito richiede una analisi approfondita che, data anche, come
Immagino, la somma in gioco, giustifica il ricorso ad un professionista per analizzare bene la fattispecie. Di sicuro al rogito non siete arrivati preparati per
Cui posso consigliarle al momento purtroppo solo di sentire un professionista e condividere il trattamento fiscale prima di arrivare al closing dell’operazione.
Gentile Dottore buonasera,
Ho un’ imbarcazione in Leasing Italiano.
Ho venduto la stessa ad un privato extra CEE quindi dovrebbe essere fatturata a lui in esenzione IVA….
Il Leasing ha accettato la chiusura anticipata fatta direttamente dal privato extra CEE sul mio Leasing
Ora al momento della firma notarile, il Leasing dice di dover fatturare con IVA Italiana 22%, quindi il privato dovrà pagarla …
Gli accordi non erano questi, quindi il privato estero non la vorrebbe più…
Nel mio lavoro non è così, anche se il cliente è un privato extra CEE io fatturo in esenzione IVA, e quando la merce arriva in dogana, lui paga l’IVA estera e a me rende la mia fattura timbrata dalla dogana stessa.
Lei cosa ne pensa??
Dove posso informarmi o avere un documento che confermi questa cosa??
Grazie
Massimo
Gentile dottore, sono un cittadino italiano residente all’estero da molti anni ( 21 anni ) vivo attualmente in Brasile e vorrei comprare una barca a vela nuova di 41 piedi ( circa 12,50 mestri ). Le chiedo gentilmente se posso non pagare l’IVA, comprerei la barca direttamente da un cantiere europeo. Grazie
Salve ,ho un natante ,comprado a antilia olandesa a 1988 bate bandiera antiliana olandesa,
il natante fue construto a svisera quindi la bandiera prima di bandiera antiliana era svizero.
Adesso vivo a Italia chi dazi ,iva o dogana dovrei pagar per farlo diventar natante italiano.
..preciso che il natante è usato, del 1983.
Grazie
Salve,
volendo acquistare un natante di 7,85 mt da un venditore privato in svizzera, natante che batte bandiera svizzera ed attualmente in lago, che iva/tasse doganali devo pagare ?
Grazie
Che bandiera batte?
Volendo acquistare un natante Svizzero di7,5m al momento in Italia, quale tasse si dovranno pagare?
Grazie
Il semplice transito attraverso un paese no, ma qualora intenda restare in quel paese allora sconterà il pagamento dei dazi e dell’iva.
buongiorno, devo acquistare un natante usato (97) di 6.5 m in svizzera, al momento del transito in dogana è necessario il pagamento di dazi e iva?
grazie
pierantonio
Sono intenzionato ad importare un fisherman di circa 8 mt dalla Florida e mi chiedevo se anche l’importo della spedizione viene preso in considerazione per lo sdoganamento e se oltre al 20 % e1,7% ci sono altre spese tipo bolli o quantaltro.. GRAZIE
Buongiorno Giuseppe,
un bel pò di domande necessitano di un pò di tempo per trovare risposte. Inizio con il dirti che la Crozia non rientra nella Comunità Europea anche se è in grado come ogni paese di stiulare degli accordi commerciali con le altre nazioni aventi alla base anche la condivisione ed il coordinamento di alcuni settori economici. Non ci risulta essere il caso del settore nautico che sottostà pertanto alla legislazione.
Riteniamo che rispetto alla domanda 1) la barca per essere introdotta stabilmente in italia sconterà Iva e dazi doganali e rispetto alla domanda 2) le aliquote mi sono corrette salvo eventuali modifiche intervenute recentemente. Rispetto alla domanda 3) dovrebbe vedere la legislazione crota cosa dice in qaunto le posso dire che in italia ai fini fiscali si fa riferimento al valore normale dei beni ex art. 9 del TUIR ma la compravedita vviene ain croazia quindi sottostà alla potestà legisaltiva corata. Le implicaizoni fiscali dela domanda 4) sono sempre relative al pagamento del’Iva e dei dazi che non sono pochi e che influenano il rpezzo di acquisti concordato tra le parti. Rispetto alla domanda 5 conserverebbe la bandiera crota, semprechè non voglia immatricolarla in Italia o introduttrla stabilmente in Italia. Rispetto alla domanda numero 6 riteniamo che può navigare in spagna ma coem lei rileva correttamente dipende dalla legislazione spagnola. Quello che le possiamo dire è che qualora intendesse utilizzare l’imbarcazione per scopo turistici personali e introdurla in italia per brevi periodi (non ricordo il numero di giorni mssimo ma comuque ci fa delle belle e lunghe vacanze) è possibile e non pagherà Iva o dazi in dogana.
Si legge di aperture di new company dette newco aventi ad oggetto sociale il servizio di charter di imbarcazioni di cui lei è socio e anche unico cliente ma sono molto difficili e costose da mettere in piedi e le legislazioni sono molto stringenti in tal senso e spesso quindi non vale e no conviene per l’utilizzo di imbarcazioni di piccole medie dimensioni.
Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buongiorno, sono un cittadino italiano residente in Spagna e vorrei comprare un natante (9,5m) in Croazia, da tenere in Italia. Non prevedo uso commerciale. Mi risulta che la Croazia e’ un paese candidato ma non e’ ancora nella UE.
1) Devo pagare l’IVA e i Dazi in Italia?
2) le aliquote sono del 20% e del 1,7% rispettivamente, corretto?
3) esistono tabelle con valori medi di compravendita o fa fede il valore indicato nell’atto di vendita?
4) Che altre implicazioni fiscali ci sarebbero?
5) Non essendo immatricolata, conserverebbe la bandiera croata o cambierebbe?
6) L’altro dubbio e’ se posso navigare in Spagna (p.es. d’estate) con bandiera straniera, essendo io residente in Spagna, ma questo dipende dalle leggi spagnole…
Grazie e saluti
Salve, ho intenzione di comprare da un privato in turchia una barca di 22 metri del 2005. E’ sempre mia intenzione provvedere alla immatricolazione della stessa in Romania a nome di una società di capitali che è nelle mie disponibilità.
La barca con bandiera romena, verrebbe poi adibita a charter in Italia x tramite di un contratto di noleggio tra la società romena ed una ditta individuale italiana.
Quali accortezze dovrei attuare per gestire questa fattispecie.
Un cordiale saluto ed un ringraziamento anticipato per la risposta
Buongiorno Enrico,
se parla di “Spazio Economico Europeo” ha già una certa dimestichezza con il diritto tributario non domestico e questo ci stimola ancora di più.
Gli interventi di manutenzione su unità da diporto meritano un discorso a parte rispetto all’acquisto o importazione in quanto bisogna distinguere se:
• Interventi di manutenzione su unità da diporto (imbarcazione, vela, motore, natanti ecc ecc) di proprietà di soggetti residenti nella Comunità Economica Europea;
• Interventi di manutenzione su unità da diporto (imbarcazione, vela, motore, natanti ecc ecc) di proprietà di soggetti residenti fuori della UE (extra UE).
Nel suo caso, per gli interventi tra soggetti UE (italiano che presta servizio di manutenzione verso natante UE) non rileverà la destinazione che si farà del natante, imbarcazione, unità da diporto, imbarcazione a vela o a motore, se ad uso privato o ad uso commerciale.
Nel caso di natante di proprietà di un soggetto NON Iva dovrà farsi emettere fattura con corrispettivo comprensivo di Iva per le prestazioni rese sul natante in Italia, ed avrà la successiva possibilità di richiedere il rimborso dell’Iva assolta presso la propria amministrazione finanziaria italiana autocertificando di essere un soggetto che assolve l’imposta in altro paese UE perché ivi residente.
Nel caso invece di interventi di manutenzione di servizi resi su natanti, unità da diporto, imbarcazioni e vela o a motore, introdotti in UE in regime di ammissione temporanea e prestate in Italia a soggetti non residenti in UE tali prestazioni sono non imponibili e non si dovrà pertanto assoggettarle ad Iva in quanto rese su beni che non si considerano ancora definitivamente importati in UE.
Tale condizione ricordiamo deve esistere al momento dell’effettuazione della prestazione a nulla rilevando eventuali mutamenti nella destinazione in corso d’opera.
Inoltre ricordiamo che le prestazioni però diverranno imponibili allorquando l’unità da diporto sarà definitivamente importata (da decidersi entro i 18 mesi).
Le nostre considerazioni prescindono dal fatto che lei abbia intestato l’imbarcazione ad una società , condizione che rileverebbe ai fini dell’applicazione dell’Iva in fattura e del successivo meccanismo di applicazione del regime di detrazione (Pro rata, società di comodo, rettifiche, ecc ecc).
Qualora voglia fornirci ulteriori elementi di dettaglio sul caso saremo lieti di approfondire le tematiche relative alla disciplina fiscale sulle imbarcazioni.
Saluti,
PS: ringrazio Federico per il prezioso contributo che ha dato in quanto non è facile trovare professionisti che si occupino di tali problematiche.
Buongiorno,
parla di “Spazio Economico Europeo” ha già una certa dimestichezza con il diritto tributario non domestico e questo ci stimola ancora di più.
Gli interventi di manutenzione su unità da diporto meritano un discorso a parte rispetto all’acquisto o importazione in quanto bisogna distinguere se:
• Interventi di manutenzione su unità da diporto (imbarcazione, vela, motore, natanti ecc ecc) di proprietà di soggetti residenti nella Comunità Economica Europea;
• Interventi di manutenzione su unità da diporto (imbarcazione, vela, motore, natanti ecc ecc) di proprietà di soggetti residenti fuori della UE (extra UE).
Nel suo caso, per gli interventi tra soggetti UE (italiano che presta servizio di manutenzione verso natante UE) non rileverà la destinazione che si farà del natante, imbarcazione, unità da diporto, imbarcazione a vela o a motore, se ad uso privato o ad uso commerciale.
Nel caso di natante di proprietà di un soggetto NON Iva dovrà farsi emettere fattura con corrispettivo comprensivo di Iva per le prestazioni rese sul natante in Italia, ed avrà la successiva possibilità di richiedere il rimborso dell’Iva assolta presso la propria amministrazione finanziaria italiana autocertificando di essere un soggetto che assolve l’imposta in altro paese UE perché ivi residente.
Nel caso invece di interventi di manutenzione di servizi resi su natanti, unità da diporto, imbarcazioni e vela o a motore, introdotti in UE in regime di ammissione temporanea e prestate in Italia a soggetti non residenti in UE tali prestazioni sono non imponibili e non si dovrà pertanto assoggettarle ad Iva in quanto rese su beni che non si considerano ancora definitivamente importati in UE.
Tale condizione ricordiamo deve esistere al momento dell’effettuazione della prestazione a nulla rilevando eventuali mutamenti nella destinazione in corso d’opera.
Inoltre ricordiamo che le prestazioni però diverranno imponibili allorquando l’unità da diporto sarà definitivamente importata (da decidersi entro i 18 mesi).
Le nostre considerazioni prescindono dal fatto che lei abbia intestato l’imbarcazione ad una società , condizione che rileverebbe ai fini dell’applicazione dell’Iva in fattura e del successivo meccanismo di applicazione del regime di detrazione (Pro rata, società di comodo, rettifiche, ecc ecc).
Qualora voglia fornirci ulteriori elementi di dettaglio sul caso saremmo lieti di approfondire le tematiche relative alla disciplina fiscale delle imbarcazioni.
Saluti,
Salve,
i diritti di confine (in questo caso IVA all’importazione) vengono richiesti dalle Autorità doganali alle barche registrate al di fuori dell’Unione Europea che entrano in modo “permanente” nel territorio dell’UE.
Tali diritti, inoltre, vengono richiesti anche alle barche che, pur essendo extraeuropee, restano all’interno dell’UE per più di 18 mesi (norma antielusiva).
Il mancato pagamento dell’IVA(diritti di confine) al momento dell’importazione o dopo 18 mesi configura il reato di contrabbando punito dalle Autorità competenti sia con una sanzione amministrativa (da 2 a 10 volte l’imposta dovuta) che, in alcuni casi, con la reclusione (max 3 anni).
Nel caso specifico in esame (dai dati in mio possesso), concludo che poichè l’IVA all’acquisto è stata già assolta dal contribuente nel territorio Comunitario (Francia) non ci dovrebbero essere problemi per quel che riguarda tale imposta.
Egregi Signori,
Sono un cittadino Italiano emigrato in Svizzera dove risiedo e lavoro da oltre vent’anni. Nel 2008 ho acquistato una barca nuova da un noto cantiere francese pagandola in contanti e con IVA francese a 19.6%. Da residente svizzero ho richiesto e ottenuto la bandiera Svizzera
La mia Barca con la sua bella bandiera crociata è ormeggiata a La Spezia. Dovendo fare la carena ho chiesto preventivo al cantiere e mi è stato detto che la barca dovrà essere sdoganata e restare nello spazio economico europeo per massimo 18 mesi. O in alternativa cambiare la bandiera (da Svizzera a Italiana) e pagare l’IVA (che ho già pagato in Francia)
In base alle mie conoscenze la barca sebbene abbia bandiera Svizzera è a tutti gli effetti comunitaria in quanto ha assolto l’Iva in Francia. Mi farebbe piacere avere un vostro parere e sapere cosa devo fare per poter restare in Italia senza problemi e a tempo indeterminato rispettando la legge.
Buonasera Lorenzo,
I dati che mi fornisce sono: un privato residente in Italia senza partita Iva ha intenzione di acquistare un’imbarcazione usata da un soggetto privato residente negli USA per usi privati. Si tratta nella fattispecie di una imbarcazione della lunghezza di 10 mt.
Partiamo dal presupposto che il Fisco, nel DPR 633 del 1972 richiede che l’Iva (VAT all’estero) sia assolta su qualsiasi importazione effettuata sia da soggetti privati che commerciali ed in genere per tutti i beni introdotti non solo in Italia ma in un qualsiasi paese membro della comunità europea a patto che tali beni non siano stati ammessi in libera pratica in altro Paese membro della Comunità Europea ovvero non siano destinati a permanere nei porti comunitari per un periodo non superiore ad un anno o diciotto mesi se destinati ad un uso privato(in questo caso infatti l’iva non verrebbe applicata in dogana in applicazione della Convenzione di Ginevra del 18 maggio 1956 approvata e resa esecutiva in Italia con Legge del 3 novembre 1961, n. 1533).
L’importazione di unità da diporto sia da privati che da imprese che battano bandiera di un Paese non appartenente alla Comunità Europea è soggetta all’Iva italiana da versare direttamente alla Dogana al momento dell’ingresso in base al documento doganale eccetto il caso di cui sopra.
Tuttavia il Fisco stabilisce alcuni casi in cui è previsto l’esonero dal pagamento dell’Iva in dogana per i mezzi di trasporto adibiti alla navigazione marittima e nelle acque interne a patto che:
1. siano immatricolati fuori del territorio doganale comunitario a nome di una persona stabilita fuori di tale territorio;
2. siano utilizzati da una persona fisica stabilita fuori del territorio doganale comunitario, fatta eccezione per l’utilizzo per uso privato a titolo occasionale in base a contratto scritto;
3. in caso di uso commerciale dei mezzi suddetti, essi siano utilizzati esclusivamente per un trasporto che inizia e termina fuori del territorio doganale comunitario.
Il modo quindi per non versare l’Iva in dogana è basato sull’immissione temporanea dell’imbarcazione ma ciò è limitato ad un periodo massimo di 18 mesi dall’introduzione nelle acque territoriali nel suo caso e senza che siano richiesti particolari adempimenti in dogana ne siano poste a carico dell’importatore garanzie sull’Iva eventualmente da assolvere trascorsi i 18 mesi
Non sono soggette altresì all’imposta e ad alcun onere aggiuntivo le importazioni di unità da diporto adibite a noleggio e di yacht commerciali in quanto gli yacht commerciali e quindi adibiti ad attività commerciali in Italia fruiscono della non imponibilità dell’Iva. Non fanno differenza inoltre le caratteristiche dell’unità da diporto commerciali relativamente alla tipologia di imbarcazione che potrà essere a vela o a motore, un catamarano, un panfilo o altra unità a patto che siano utilizzate per la navigazione marittima e per un utilizzo commerciale.
Qualora si vogliano approfondire le tematiche e le modalità di applicazione dell’Iva in dogana sulle unità da diporto potete continuare a scriverci. :-)
sono un privato che deve comprare da un’altro privato residente negli USA una barca di circa 10 mt, cosa vado a pagare alla nostra dogana Italiana?
Grazie e ditinti saluti