Banche italiane: crescono i prestiti alle famiglie, diminuiscono quelli alle imprese

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

prestiti personali: come scegliere il pacchetto migliore? Le economie europee, compresa quella italiana, stanno senz’altro migliorando, anche se a sorpresa oggi i dati italiani ci dicono che mentre continua la ripresa nel settore dei prestiti alle famiglie, perdura invece inesorabilmente a diminuire il credito concesso dalle banche alle nostre imprese. Il tasso di crescita delle sofferenze rallenta: dal + 14,2% di Agosto, si è scesi al + 13,5% di Agosto: in particolare secondo i dati raccolti dalla Banca d’Italia, il controvalore dei crediti inesigibili sale a 200,41 miliardi di euro a Settembre, rispetto ai 198,45 del mese di Agosto.

Prestiti alle Famiglie

Partiamo dai dati positivi: continua la ripresa della crescita dei prestiti concessi dalle banche italiane alle nostre famiglie, che in particolare registrano un+ 0,3% ad Agosto ed un + 0,4% a Settembre, trainati dalle richieste di mutui in costante aumento, con i tassi fermi ad un conveniente 3% dallo scorso Maggio. Per chi vuole acquistare una casa insomma, resta questo un momento buono per agguantare un finanziamento davvero conveniente.

Secondo la Banca d’Italia i tassi d’interesse applicati, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,92% (3,04% nel mese precedente), quelli sul credito al consumo all’8,23%, anche in tal caso in costante diminuizione rispetto ai mesi precedenti.

Finanziamenti convenienti anche per le Imprese

Continuano, nonostante dei fondamentali comunque migliorati per la nostra economia, invece a scendere i prestiti concessi alle nostre imprese (dello 0,8% ad Agosto e dello 0,9% a Settembre), nonostante il continuo calo dei tassi d’interesse applicati da banche e finanziarie: in particolare il tasso applicato per i prestiti alle aziende fino ad un milione di euro è sceso al 2,82% (era stato il 2,99% in Agosto), mentre per quelli sopra il milione si è arrivati al livello record dell’1,26% di Settembre, contro l’1,35% registrato nel mese di Agosto.

Purtroppo tale dato negativo resta un segnale inequivocabile dello stato di ancora profonda convalescenza in cui versa il nostro Paese.

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