Aggiornato il 4 Maggio 2023
Chi deve versare l’acconto INPS di cui alla Legge 335 del 1995
I soggetti obbligati al versamento dei contributi sono i soggetti titolari di partita iva e quindi lavoratori autonomi e professionisti non iscritti a delle casse di competenza come può essere la cassa previdenziale dei dottori commercialisti, o la cassa degli avvocati o dei geometri o ingegneri, i quali dovranno procedere la pagamento dell’acconto per l’anno successivo (nell’esempio il 2010) sulla base dei dati reddituali da poco comunicati relativi all’anno precednete con il modello Unico persone fisiche. In sintesi tutti gli artigiani ed i commercianti iscritti all’INP.
Se volete dei riferimenti normativi potete visionare quanto disciplinato dall’articolo 18, D.Lgs. 9 luglio 1997, n. 241 oltrechè la circolare INPS n. 24 dell’8 febbraio 2013).
Quali sono le aliquote da applicare al reddito per il calcolo del contributo anche se meglio verificarle di volta in volta sul sito dell’INPS
Le aliquote dovute per la contribuzione alla gestione separata dell’Inps per il 2014 sono:
- Liberi professionisti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie 27,72%;
- titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria 22%;
- Collaboratori e figure assimilate non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie 28,72%;
- titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria 22%
I contributi sono del 22,20% e del 22,29% rispettivamente, per artigiani e commercianti. Invece, per gli iscritti alla Gestione separata INPS non assicurati presso altre forme previdenziali, l’aliquota da applicare per la contribuzione sale al 27,72% se liberi professionisti e al 28,72% per collaboratori e figure assimilate.
Per gli iscritti alla gestione separata, nella circolare 18 del 2014 sono fissati il massimale annuo di reddito pari a 100.123 euro)e il minimale per l’accredito contributivo pari ad euro 15.516 euro. Questo rappresenta il contributo annuo minimo per il riconoscimento dell’anno di contribuzione ai fini della maturazione del diritto alla pensione.
Artigiani e commercianti
Nella circolare 19 del 2014 invece sono fissate le aliquote per artigiani e commercianti che fissa l’aliquota al 22,20% per gli artigiani e al 22,29% per i commercianti mentre il minimale sale a 15.516 ed il massimale a 76.718 euro, per coloro che si sono iscritti all’Inps prima dell’1 gennaio 1996, ovvero a 100.123 euro se iscritti a partire da quella data.
Contribuenti con il secondo lavoro
Per i soggetti con il doppio lavoro che hanno sia una copertura previdenziale dal proprio datore e sia una propria dovranno versare il 17% del reddito prodotto come lavoro autonomo. Ricordiamo che secondo le previsioni normative è fatta salva la possibilità di applicare ed addebitare in fattura al cliente il 4% del contributo previdenziale INPS. Tali soggetti dovranno prendere cin considerazione per il calcolo il rigo RE25 o RE 21 della dichiarazione e calcolare il 6,8% oppure il 50% del 17%.
Lavoratori autonomi senza altra copertura assicurativa
Per questi l’aliquota sale al 26,72% e sempre fino al raggiungimento di un massimale contributo pari ad euro 92.147 euro, come nel caso sopra descritto.
Calcolo dell’acconto INPS
Per il calcolo dell’acconto INPS si seguono le stesse regole per gli acconti irpef, ires ed Irap, per cui applicheremo sul dovuto una prima rata del 40% da versare entro la scadenza del 16 giugno (16 luglio con la maggiorazione dello 0,40%) e la seconda rata entro il 30 novembre e pari al restante 60%. Tali soggetti dovranno prendere in considerazione il rigo RE 21 del modello unico persone fisiche o il rigo RE 25 e calcolar eper la prima rata il 10,688% ed idem per la seconda rata o il 50% di 26,72%.
Aderenti al regime agevolato fiscale dei Minimi
Se aderite invece al regime agevolato fiscale dei minimi dovrete prendere come base di calcolo la differenza tra il rigo CM6 e CM9 e sul risultato applicare le percentuali sopra indicate. Essendo state introdotte diverse novità su tale regime vi segnalo l’articolo di approfondimento dedicato all’acconto dei contribuenti minimi.
Cosa è il massimale contributivo
Il massimale contributivo è il limite oltre il quale il contributo previdenziale non risulta dovuto ed è pari per i soggetti che non risultano iscritti ad altra forma previdenziale a 24.621,68 euro mentre per coloro che risultano avere anche un’altra forma di contribuzione questo limite scende a 15.664,99 euro.
Codici tributo da utilizzare
Oltre ai dati da indicare inerenti il codice della sede che si desume dal cap di residenza o domicilio fiscale, alla matricola che non sempre deve esere indicata, i codice tributo da indicare nel modello di versamento F24 sono per i soggetti con aliquota di contribuzione previdenziale pari al 17% è il P10, mentre per i titolari di partita a che versano il 26,72% il codice tributo è il PXX.
Esistono poi i seguenti codici:
- AP (contributi eccedenti il minimale di reddito artigiani)
- CP (contributi eccedenti il minimale di reddito commercianti)
- APR (contributi eccedenti il minimale di reddito artigiani) per i pagamenti rateali
- CPR (contributi eccedenti il minimale di reddito commercianti) per i pagamenti rateali
Quando versare i contributi INPS
Il calendario delle scadenze prevede una netta distinzione tra i contributi dovuti sul minimale e quelli dovuti sulla quota di reddito che supera il minimale.
I seguenti versamenti per i contributi dovuti sul minimale, ossia 16 maggio, 20 agosto, 17 novembre 2014 e 16 febbraio 2015 mentre per quelli dovuti sulla quota di reddito che supera il minimale, i termini sono gli stessi previsti per il pagamento delle imposte sui redditi ossia 16 giugno (saldo e primo acconto e 30 novembre per i secondi acconti)
Aliquote Contributive 2020
Per i titolari di partita IVA lavoratori autonomi o liberi professionisti nel seguito trovate la tabella con le aliquote contributive 2020:
Professionisti
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Aliquote INPS
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Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie
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25,72% (25,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)
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Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria
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24%
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Collaboratori e assimilati
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Aliquote INPS
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Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL
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34,23% (33,00 IVS + 0,72 + 0,51 aliquote aggiuntive)
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Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL
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33,72% (33,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)
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Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria
|
24%
|
Aliquote contributive 2019
Tutto quanto sopra premesso, le aliquote dovute per la contribuzione alla Gestione separata per l’anno 2019 sono complessivamente fissate come segue:
Collaboratori e figure assimilate | Aliquote |
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll |
34,23% (33,00 + 0,72 +0,51 aliquote aggiuntive) |
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll |
33,72% (33,00 + 0,72 aliquote aggiuntive) |
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria | 24% |
Liberi professionisti | Aliquote |
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie |
25,72% (25,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva) |
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria | 24% |
http://www.tasse-fisco.com/varietassefisco/contributo-ivs-cosa-e-chi-lo-paga/35196/
http://www.tasse-fisco.com/consumatori/acconti-irpef-ires-irap-codici-tribut/4060/
Guida primo acconto irpef
Acconto Iva
non esattamente: a giugno versi il 40% del 25,72% che ti risulta e novembre versi il restante 60%. IN tal modo se il prossimo anno facessi lo stesso reddito di quest’anno non dovresti pagare niente a saldo ma solo l’acconto per l’anno successivo e così via. spero di essere stato più chiaro