Detrazione sugli affitti per i fuori sede e giovani studenti universitari nel 730 ai fini Irpef

60
50510

Aggiornato il 4 Maggio 2023

laurea università

La detrazione Fiscale sui contratti di locazione per gli studenti universitari rappresenta una forma di risparmio o di incentivo ai fini dell’Irpef e da indicare nella dichiarazione dei redditi 730 o Redditi PF. E’ una forma di incentivo a staccarsi dalla famiglia di origine che interessa migliaia di ragazzi in tutta Italia e anche le famiglie che sono costrette al sostenimento di spese per la casa dei propri figli e la loro istruzione. Non a caso il nuovo esecutivo del governo Draghi ha stanziato nella nuova Manovra di Bilancio un altro importante strumento di agevolazione fiscale volto a supportare i giovani  le famiglie dai 20 ai 31 anni a prendere casa in affitto usufruendo di una detrazione fiscale ai fini IRPEF.

Novità 2022: Bonus affitto giovani 20-31 anni (leggi Articolo se sei interessato o condividilo con un tuo amico)

In cosa consiste la detrazione fiscale

Largo ai giovani, quindi incentivi e detrazioni per gli affitti da parte degli studenti fuori sede. Nel caso un giovane stipuli un contratto di affitto già a partire dall’anno di imposta 2007 per unità immobiliari adibite ad abitazione principale e come tale ricordiamo che vale la stessa definizione valevole ai fini ICI e quindi quella contenuta nel Testo Unico delle Imposte sui redditi (cfr comma 1-quinquies, articolo 16 del DPR 916 del 1986 e la nuova lettera i sexies dell’articolo 15, comma 1, del Tuir), contratti che sono stipulati o rinnovati secondo la Legge n.431 del 1998 potranno usufruire delle seguenti detrazioni:

  • 300 euro, per redditi inferiori ai 15.493,71 euro
  • 150 euro, per redditi inferiori ai 30.987,41 euro.

Queste nel caso sia il giovane però ad essere intestatario del contratto e paghi lui il contratto come definito nell’articolo 15 del Tuir.

Detrazioni fiscali in caso di canone concordato

Esiste invece una detrazione maggiore inserita nell’articolo 16 che recita così: “1-ter. Ai giovani di età compresa fra i 20 e i 30 anni, che stipulano un contratto di locazione ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431, per l’unità immobiliare da destinare a propria abitazione principale, sempre che la stessa sia diversa dall’abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono affidati dagli organi competenti ai sensi di legge, spetta per i primi tre anni la detrazione […] maggiore alle condizioni ivi previste introdotta dal legislatore per i genitori intestatari di contratti di locazione stipulati sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale (cosiddetti “contratti convenzionali” ai sensi della legge del 9 dicembre 1998 n. 431) spetta una detrazione di:

  • 495,80 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro
  • 247,90 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro ma non a 30.987,41 euro.

Se il reddito complessivo è superiore a quest’ultimo importo, non spetta alcuna detrazione.

In nessun caso la detrazione spetta per i contratti di locazione intervenuti tra enti pubblici e contraenti privati (ad esempio, i contribuenti titolari di contratti di locazione stipulati con gli Istituti case popolari non possono beneficiare della detrazione)

Cosa si intende per giovani?

Il legislatore intende persone comprese tra i 20 e i 30 anni per cui rassegnamoci al fatto che siamo vecchi prima di tutto, mentre per i giovani che hanno affittato un appartamento usufruendo delle detrazioni per abitazione principali. Giova ricordare che tale appartamento non dovrà essere lo stesso in cui abitano parenti e affini.

Quanto dura l’agevolazione per gli studenti universitari

La durata dell’agevolazione è di tre anni spetta, e per i primi tre anni, sarà pari a 991,60 euro. La detrazione, inizialmente prevista soltanto per i canoni da contratti di locazione stipulati secondo i tempi e i criteri stabiliti dalla legge 431/1998, con la Finanziaria 2008 (legge 244/2007) amplia il suo raggio d’azione affinché possano usufruirne anche coloro che alloggiano presso pensioni o strutture di altro tipo. Compresi, quindi, nel regime di favore anche i contratti di ospitalità e gli atti di assegnazione in godimento o locazione. Con la stessa modifica, sconto, inoltre, per gli affitti pagati a collegi universitari, enti per il diritto allo studio, organismi senza fini di lucro e cooperative. Escluse, invece, le sublocazioni.

I Paletti da rispettare anche riguardo alla spesa sostenuta, che può essere agevolata fino a quota 2.633 euro, detraibile per il 19% l che si traduce in un risparmio netto massimo di 500 euro. La cifra non cambia anche se la diminuzione d’imposta è applicata da un genitore con più figli “fuori sede”.

Requisiti da rispettare

Il beneficio spetta per i primi tre anni e a condizione che l’abitazione locata sia diversa dall’abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono affidati e il reddito complessivo non superi 15.493,71 euro. Nella determinazione del reddito complessivo va compreso anche il reddito dei fabbricati locati assoggettato a cedolare secca.
Il requisito dell’età è soddisfatto qualora ricorra anche per una parte del periodo d’imposta in cui si intende fruire della detrazione.

I contratti devono essere stipulati in base alla Legge 431 del 1998 indipendentemente dal nome che possano dare le persone a tale contratto e dal soggetto che eroga il contratto di affitto come per esempio ostelli privati e di enti pubblici alloggi presso università o collegi o simili.

Ai fini della detrazione in esame, i canoni pagati in ciascun periodo di imposta rilevano fino a concorrenza di un importo massimo pari a 2.633,00 euro, la detrazione massima risulta pari a 500,00 euro (2.633,00 x 19%).

Chi può fruire della detrazione per gli studenti universitari

Ne beneficiano gli studenti universitari che hanno un contratto a canone convenzionale ex legge numero 431 del 1998 e che stipulano un contratto di locazione per unità immobiliari situate nel Comune in cui ha sede l’università o in Comuni limitrofi ma a non meno di 100 km di distanza (Forse la distanza entro i 100 km può essere considerata da pendolare). inoltre è necessario rispettare anche altri requisiti ossia che il comune di residenza dello studente sia in una provincia diversa da quella dell’università.

Lo sconto Irpef sui canoni di locazione vale anche per gli studenti “fuori sede” iscritti in una università estera per intenderci, con sede presso uno Stato Ue o in uno dei Paesi aderenti all’accordo sullo spazio economico europeo come disciplinato dall’articolo 16 della legge comunitaria 2010, n. 217 del 2011,che di fatto ha modificato l’articolo 15, comma 1, lettera i-sexies, del Tuir.

Ricordiamo altresì che se la detrazione è di ammontare superiore all’Irpef lorda diminuita, delle detrazioni per carichi di famiglia (cfr art. 12 del tuir) e delle altre detrazioni (cfr art.13 del Tuir), è riconosciuto un ammontare pari alla quota di detrazione che non ha trovato capienza nell’Irpef. Sarà un decreto del ministro dell’Economia e delle finanze a stabilire le modalità per l’attribuzione di questo ammontare (nuovo comma 1 sexies, articolo 16 del Tuir). Le nuove detrazioni Irpef verranno inserite all’articolo 16 del Testo unico delle imposte sui redditi (il Dpr 917/86).

Se paga il genitore?

L’ipotesi del pagamento del canone al figlio di affitto solo nel caso disciplinato dall’articolo 15 del Tuir, lettera i-sexies, che prevede la detraibilità dall’Irpef ovvero se il figlio a carico si è trasferito per motivi di studio universitario e con contratti stipulati o rinnovati ai sensi della legge 431/1998 e che sia in un comune diverso da quello diverso da quello di residenza, disti da quest’ultimo almeno cento chilometri e sia comunque situato in una provincia diversa allora si potrà beneficiare della detrazione.

Se non sono soddisfatte contemporaneamente queste condizioni la detrazione non spetta per cui, nel caso di semplice pagamento del canone di affitto del figlio che studia nella stessa città,  viene pagata dai genitori non darà diritto alla detrazione in quanto questa spetta a chi è intestatario del contratto di locazione dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, stipulato o rinnovato ai sensi della legge 431/1998 (articolo 16 del Tuir).

Per cui vi sconsiglio di farlo se non siete apposto con il fisco in quanto il grande genio che ha progettato il software del redditometro vecchia versione farebbe scattare il redditometro in quanto vedrebbe che suo figlio paga un canone senza guadagnare. A quel punto per non far pagare tasse inesistenti a suo figlio dovreste far estendere il redditometro anche a voi. Per cui riflettete su quello che fate onde evitare guai per risparmiare poi non tantissimo.

Quanto vale l’ammontare della detrazione per gli studenti universitari

La detrazione vale il 19% del costo sostenuto nell’anno di imposta su un importo massimo perà di soli 2.633 euro. Tuttavia vi ricordo che esistono anche altre detrazioni non cumulabili sui contratti di locazione che valgono quanto segue: Soggetti con redditi inferiori a 15.493,71 euro la detrazione è 495,80 euro; per i soggetti con reddito compreso tra 15.493,71 e fino a 30.987,41 la detrazione è di 247,90 euro. Per i lavoratori dipendenti che si trasferiscono fuori sede con reddito complessivo fino a 15.493,71 euro, 991,60 euro.

Ai fini della detrazione in esame, i canoni pagati in ciascun periodo di imposta rilevano fino a concorrenza di un importo massimo pari a 2.633,00 euro, la detrazione massima risulta pari a 500,00 euro (2.633,00 x 19%).

Come indicare le detrazioni nel 730

Indicazione nel 730 – Righi da E8 a E12 – Altre spese: indicare le spese contraddistinte dai codici da 8 a 35 e 99, per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19 per cento e le spese contraddistinte dai codici 41 e 42, per le quali spetta la detrazione d’imposta del 24 per cento.

Per indicare più di cinque codici, occorre compilare un ulteriore modulo, secondo le istruzioni fornite nel paragrafo “Modelli aggiuntivi”, parte II, capitolo 7.

Indicazione nel 730 Indicazione nel 730 Rigo E71 – Inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale Colonna 1 (Tipologia): indicare il codice relativo alla detrazione. ‘3’ Detrazione per canoni di locazione spettante ai giovani per l’abitazione principale. Questo codice va indicato dai giovani di età compresa fra i 20 e i 30 anni, che hanno stipulato un contratto di locazione per l’unità immobiliare da destinare a propria abitazione principale, ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431. Il requisito dell’età è soddisfatto se ricorre anche per una parte dell’anno in cui si intende fruire della detrazione. È necessario che l’immobile affittato sia diverso dall’abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono affidati dagli organi competenti ai sensi di legge.

Il codice da indicare nel 730 è il 18. Le istruzioni infatti recitano che: per le spese sostenute dagli studenti universitari iscritti a un corso di laurea di un’università situata in un Comune diverso da quel- lo di residenza per canoni di locazione derivanti da contratti stipulati o rinnovati in base alla legge che disciplina le locazioni di im- mobili ad uso abitativo (legge 9 dicembre 1998, n. 431), o per canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fini di lucro e cooperative.
Per fruire della detrazione l’università deve essere ubicata in un Comune distante almeno 100 chilometri dal Comune di residenza dello studente e comunque in una Provincia diversa oppure nel territorio di uno Stato membro dell’Unione europea o in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo con i quali sia possibile lo scambio di informazioni.
La detrazione spetta anche se le spese sono state sostenute per i familiari fiscalmente a carico. L’importo da indicare nel rigo non può essere superiore a 2.633 euro.
L’importo deve comprendere le spese indicate con il codice 18 nelle annotazioni del CUD;

Le righe a seconda di ciascun anno potrebbero cambiare numero anche se in questa sede è importante che voi sappiate dove andare a trovare i quadri per poterli inserire. Vi consiglio pertanto sempre di fare riferimento al modello di dichiarazione vigente per l’anno per il quale state presentando la dichiarazione dei redditi.

Vi ricordo inoltre che il beneficio per i canoni di locazione su case all’estero non rientra nelle previsioni agevolative ed in questo caso cercate di fare riferimento od informarvi su agevolazioni presente nel paese estero che molto spesso sono previste per gli studenti fuori sede.

Ricordiamo anche che esistono i BONUS per le FAMIGLIE.

Come si calcola la distanza

Premetto che non si parla di linea d’aria o strada più corta anche se ho avuto alcuni lettori che sono stati accettarti per pochi chilometri ed hanno dovuto giustificare il percorso. La distanza minima dei 100 KM per accedere al beneficio Requisito per l’applicazione dell’agevolazione è la distanza tra l’università e la sede dell’abitazione dove lo studente ha il proprio domicilio fiscale (in genere quella del nucleo familiare che lo ha a carico) e che deve essere distante non meno di 100 km. Per il calcolo dei 100 Km si deve prendere come riferimento la distanza minima percorribile dallo studente per arrivare a destinazione. per fare questo dovrete prendere in considerazione tutti i percorsi percorribili, ossia anche le reti ferroviarie o autostradali (quelle pedonali non sono ricomprese nel computo). Per agevolarvi potrete fare riferimento a google map che potrà darvi un’idea della distanza effettiva.

Guida alla compilazione del 730

Università all’estero

Vi segnalo l’articolo appositamente dedicato invece al caso di università situata direttamente all’estero e alle possibilità di detrarre diverse tipologie di costi e non solo quelli legati strettamente alla retta universitaria. Per questo potrete leggere l’articolo dedicato alla detrazione fiscale per le spese scolastiche all’estero. La detrazione spetta nel casoi università all’estero con le stesse limitazioni di importo viste sopra ossia 2.633 euro che moltiplicato per il 19% danno diritto ad un risparmio netto massimo di 500 euro.

Non è necessario che lo studente modifichi il proprio indirizzo di residenza anagrafica ma è necessario che l’università si trovi nello stesso comune della casa presa in affitto o in un comune limitrofo che rispetti le condizioni di distanza massima.

Vi ricordo che esistono anche altre tipologie di detrazioni fiscali legate alla locazione

Detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale:

  • se il reddito complessivo non supera 15.493,71 la detrazione massima è di 300 euro: il reddito deve essere considerato del reddito imponibile assoggettato eventualmente alla cedolare secca;
  • se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 e inferiore a 30.987,41 euro la detrazione massima è di 150 euro: il reddito deve essere considerato del reddito imponibile assoggettato eventualmente alla cedolare secca;

Detrazione per gli inquilini con contratti a canone concordato o equo canone:

  • se il reddito complessivo non supera 15.493,71 la detrazione massima è di 495,80 euro: il reddito deve essere considerato del reddito imponibile assoggettato eventualmente alla cedolare secca;
  • se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71, ma non 30.987,41 la detrazione massima è di 247,90 euro: il reddito deve essere considerato del reddito imponibile assoggettato eventualmente alla cedolare secca;

Detrazione per gli inquilini di alloggi sociali ex articolo 5 della Legge 8 febbraio 2007, n.9 adibiti ad abitazione principale:

  • se il reddito complessivo non supera 15.493,71 la detrazione massima è di 900 euro;
  • se invece il reddito supera 15.493,71 ma resta al di sotto di 30.987,41 la detrazione massima è di 450 euro.

I relativi chiarimenti li potete trovare nell’articolo dedicato alla detrazione fiscale dei canoni di affitto immobiliare.

Aggiornamento e ulteriore detrazione del canone di locazione: in caso di affitto e subaffitto l’ultima circolare dell’agenzia delle entrate del 23 aprile 2010 n. 21 ha chiarito che la detrazione non è dovuta in quanto non prevista dall’art. 15, comma 1 lett.i sexies del TUIR. Pertanto gli studenti iscritti ad un corso di laurea possono beneficiare della detrazione del 19% sui canoni di locazione, per un importo massimo inferiore 2.633 euro, a patto che siano stipulati ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431, e successive modificazioni e come tali rientrano anche i contratti di ospitalità, gli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative, ma non su quella derivante da contratti di sublocazione.

Precisazione: le spese sostenute all’estero per istituti esteri non beneficiano di questa ulteriore agevolazione fiscale.

Novità 2018: cosa cambia

La manovra di Bilancio 2018 prevede una ridefinizione delle detrazioni fiscali a favore degli studenti fuori sede. In sintesi viene estesa la detrazione fiscale anche per le università ubicate in un comune diverso da quello di residenza e distante almeno 50 km e gli studenti fuori sede siano residenti in zone montane o disagiate.

La novità ha effetto già per i periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2017 e continuerà per il 2018. Dal tenore della norma non capisco se continuerà anche per gli anni a venire o si dovrà verificare la tenuta sul gettito al termine del 2018.

Domanda di un lettore

Salve, Mio figlio sta effettuando un corso di dottorato (quindi post-laurea) di tre anni (ha vinto una borsa di studio universitaria). Ha diritto anch’egli, come gli studenti universitari, a fruire della detrazione per canoni di locazione?  grazie e cordialissimi saluti

Risposta: Bella domanda. per corsi universitari devono intendersi anche i corsi per i dottorati di ricerca per cui seppur la norma non fa esplicita distinzione ma si limita a parlare di corsi universitari sembrerebbe assimilabile ad un corso universitario anche il corso per i dottorati di ricerca. A tal proposito il legislatore non fa distinzione nemmeno all’interno della norma relativa alla possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per canoni di locazione, motivo per cui mi sentirei di assimilare anche i i corsi di dottorati di ricerca a dei corsi universitari. Conseguentemente, stante la correttezza di questa assimilazione, concederei la detrazione per canoni di locazione  anche per questa fattispecie

Regime fiscale Incassi del proprietario di casa

Se volete conoscere altri modi per risparmiare sulle imposte e le tasse da pagare consultate l’elenco delle spese da dedursi nel 730 o nel modello unico.

Nuovo Bonus Studenti

Guida Detrazione Fiscale Irpef affitto canoni di locazione 

Guida Detrazione Fiscale Irpef affitto canoni di locazione case all’estero 

Guida Detrazione Fiscale Irpef affitto canoni Studenti fuori sede  

Guida alla compilazione del modello Unico per la dichiarazione dei redditi

Nuovo Bonus Studenti fuori Sede 2021: cos’è e come funziona

Novità: bonus studenti fuori sede

Vedremo anche il nuovo BONUS studenti fuori sede introdotto dalla legge di bilancio 2021 in cosa consiste.

Sul costo che sosteniamo per gli affitti dei nostri figli per frequentare corsi di studio, o scuole prestigiose all’estero, godiamo di un beneficio fiscale che che può farci risparmiare qualcosina che seppur poso ci riduce la spesa complessiva. Vediamo qui come fare e quanto vale il beneficio fiscale concesso dal legislatore. In calce trovate anche le novità introdotto della Manovra di Bilancio 2018 che avranno effetto già a partire dalle spese sostenute nel periodo di imposta 2017.

Nell’articolo sono state riportate anche le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 che modifica le detrazione soprattutto per quello che concerne il requisito relativo alle distanze tra sede universitaria e residenza anagrafica. Per il 2017 e il 2018 il requisito della distanza si intende rispettato anche all’interno della stessa provincia ed è ridotto a 50 km per gli studenti residenti in zone montane o disagiate.

Inoltre sono state riviste le condizioni al ricorrere delle quali spetta la detrazione dei canoni di locazione per gli studenti universitari “fuori sede”.  La detrazione fiscale universitari dovranno risultare iscritti ad un corso di laurea presso una università ubicata in un comune distante almeno 100 Km (50 km per gli studenti residenti in zone montane o disagiate) da quello di residenza legale e nel limite di 2.633 euro. Nel seguito potete consultare l’elenco delle zone montane e disagiate.

 

60 Commenti

  1. Buongiorno, mia figlia è studente universitaria fuori sede (da Padova ha dovuto trasferirsi ad Urbino) ed ha un regolare contratto di affitto stipulato attraverso un’agenzia immobiliare.
    Mi sto avvalendo di un caaf per la compilazione del 730, ma mi dicono che non posso detrarre l’affitto perchè dovrebbe essere lei a presentare 730.
    Mia figlia non ha reddito ed è a nostro carico.
    Grazie per l’attenzione

  2. è possibile detrarre spese e retta scuola paritaria non presente provincia di residenza. inoltre sono contemplate forme di risparmio fiscale anche per giovani scuola superiore 16/18 anni che devono soggiornare fuori zona oltre 100 km (vitto ed alloggio) in quanto scuola simile non presente in provincia o regione di residenza

  3. Ho una figlia di 28 anni che ha nel 2014 era a Trieste
    per un lavoro di co.co.co a progetto con reddito annuo di euro 15.899. La sua residenza è sempre rimasta a Porto San Giorgio, ma lì ha avuto un contratto di locazione per studenti concordato e con opzione di cedolare secca (legge 431/1998 e d.l. 102/2013 cedolare)di euro 1.929 annui. Ora le istruzioni per fare il suo 730, per le detrazioni canoni di affitto, sono varie e non sono sicura di quale sia giusta applicare non avendo lei portato li’ la sua residenza.
    Grazie della cortese risposa.
    Ernesta

  4. […] sgravi fiscali è sempre bene consultati siti che offrono consigli pratici agli studenti per la detrazione sugli affitti e avere un quadro più […]

  5. Dovrebbe verificare se riesce a godere delle detrazioni qualficandosi come studente fuori sede che trova nell’articolo verificando altresì le distanze.

  6. Mio figlio è iscritto all’università di Tor Vergata a Roma, ma per l’anno 2014 (ultimo anno di università), ha dovuto frequentare un laboratorio di ricerche che si trova fuori dal territorio di Roma, cioè Avezzano, per cui ha dovuto prendere in affitto una casa ad Avezzano. Essendo residente a Chieti si possono detrarre le spese dell’affitto pur trovandosi fuori dal comune di Roma e comuni limitrofi? Come spiegare a quelli del Fisco, che mio figlio non poteva avere una casa a Roma e andare tutte le mattine ad Avezzano per svolgere le sue ricerche, necessarie per preparare la tesi? Grazie anticipatamente se potete darmi una risposta a questo quesito.

  7. Salve, mio figlio di 27 anni lavora a milano con contratto di apprendistato durata 3 anni. E’ domiciliato a Milano ed ha un regolare contratto di affitto. Ora la sua sua residenza è rimasta nella città di origine che dista 400 km da Milano. Vorrei sapere se ha la possibiltà di portare in detrazione la cifra pagata per l’affitto anche se non ha la effettiva residenza nel comune dove lavora. Grazie per la cortese attenzione. Saluti

  8. Mio figlio frequenta l’università in Svizzera, a Losanna. Condivide un appartamento con altri due studenti. Il contratto è intestato a tutti e tre i ragazzi ma è un contratto di subaffitto, con sottoscrizione anche della proprietà oltre che dell affittuario (che ha sublocato l’appartamento perché per un anno si è assentato per lavoro).
    È possibile per noi genitori (il figlio è a nostro carico) fruire della detrazione del 19% della quota di 1/3 del canone anche se si tratta di subaffitto?
    La possibilità di detrazione è indipendente dal reddito familiare?
    Ringrazio e saluto cordialmente

  9. UNICO2012 – Spese per canoni di studenti fuori sede.
    Mio figlio ha frequentato l’università a Parigi e pagando una tassa mensile per 5 mesi di soggiorno nella Citè de Camboge dell’università. L’agenzia delle entrate non mi riconosce la detrazionme del 19% della spesa. Ho inviato, su richiesta telefonica dell’operatore, poichè era scritto in francese,la traduzione.Ma anche nel secondo controllo formale mi ha dato parere negativo. 30gg per pagare 500 € di tassa, sanzione e interessi.

  10. Giovanni mi scuso per il ritardo nella risposta ma il legislatore qui ha voluto dare un beneficio fiscale ai fuori sede non agli affitti pagati dai padri per i figli in assoluto…il limite forfettario di 100 km nasce secondo me da un assunto basato sul fatto che fino a 100 hanno stabilito fossero distanze ragionevoli e raggiungibili anche a piedi tutti i giorni o con i potenti mezzi logistici messi a disposizione come treni super veloci, monorotaie, ovovie come a Londra, mentre sopra i 100 km non si poteva proprio immaginare. Mi viene da pensare allora che sia stato solo l’influsso di ok il prezzo è giusto…ma non è neanche quello e allora non posso che dirlo che ua distanza l’avrebbero pur dovuta prendere…forse avrebbero fatto bene a imporrre chi era dentroo fuori dalla città….ma stiamo certi che si sarebbero lamentati anche quelli che abitavano dentro ma in periferia….per cui prendiamolo come un assunto contestabile ma non folle. Scherzo perchè lei si lamenta ma consideri che tr giorni fa ha scritto un lettore che sta litigando con l’agenzia delle entrate sul calcolo dei 100 km perchè lui sostiene che la strada che calcola il fisco è più lunga. Insomma qui si agevola chi deve sobbrcarsi l’onere di percorrere oltre 100 km ogni mattina e vi rinunzia trasferendosi…tutto sommato non mi sembra così malaccio come intento. Poi si poteva fare meglio ma sarebbe sempre stato contestabile

  11. A conferma che spesso il legislatore ha il cervello staccato dalla mano quando legifera.

  12. Sono sempre il papà della una studentessa universitaria che frequenta regoralmente l’università del Salento, che per ovvi motivi di studio/logistici mia figlia è obbligata a risiedere a Lecce e quindi ho per necessità dovuto prendere una camera in un appartamento in affitto insieme ad altre studentesse. Ora ribadisco la domanda: non riesco proprio a capire la logica che se io pago l’affitto regolare e registrato al fisco, per quali ragioni perverse non ho diritto alle detrazioni nella dichiarazione dei redditi a similitudine di quelle che la legge dice sono a distanze superiori a km 100. Mi domando chi ha fatto la norma, e con quale criterio?, che forse i soldi di quegli affitti superiori a km.100 sono diversi di quelli al di sotto di questa distanza? Quale è la vera ragione oppure e la solita storia di alcuni possono godere dei privilegi ed altri no? E non per togliere la detrazione a chi ne beneficia (facendo la guerra tra poveri), ma riconoscendo il beneficio anche a chi dichiara e paga regoralmente le tasse per non spingere a diventare evasore in altro modo una persona onesta, per far si di recuperare il denaro perso. Quindi proporrei ai tecnici del fisco e ai nostri tanto bene amati leggislaatore di rivisitare la norma per renderla più equa nei confronti di tutti i cittadini Italiani che di questi tempi di diritti ne godono molto pochi rispetto ad altri…; cordiali saluti.

  13. Più che se ha senso o meno dovete prima chiarire che intenzione avete. Se volete investire o meno. La detrazione fiscale è’ una possibilità che di fatto abbassa il costo.

  14. Buonasera,
    ho letto con interesse gli argomenti che trattate nell’articolo e vorrei esporvi il mio caso:
    Mia figlia frequenta un dottorato di ricerca a Bologna, noi abitiamo a Latina e il nostro reddito supera 40000€, ha senso, dal punto di vista fiscale, cercare un alloggio del tipo di quelli che trattate nell’articolo?

    grazie

  15. Sono il dott. e vorrei porre un quesito fiscale.
    Il mese scorso l’Agenzia delle Entrate di Cerignola, in seguito ad accertamento relativo all’anno 2011, non ha riconosciuto la detrazione del 19% per le spese del canone di locazione per studenti universitari fuori sede (mio figlio) “in quanto la sede di Bari dista da Cerignola solo 92 Km.”, senza specificare a quale strada si riferiva, in quanto sono possibili tre strade: Autostrada A14, Strada Statale SS16 e Strada Provinciale 231 + Autostrada A14.
    Ad una mia richiesta circa il modo di determinazione della distanza Cerignola – Bari Centrale, la funzionaria incaricata mi disse che loro si attenevano solo a ciò che attestava l’Automobile Club d’Italia, che indicava solo 92 Km senza fare alcuna specifica.
    Consultando Google maps viene fuori che tale distanza è del tutto differente di oltre 10 Km e più in particolare: tramite l’A14 la distanza indicata è di Km. 104, tramite la SS16 la distanza indicata è di Km. 105 e tramite la SP231 + l’A14 è di Km. 103.
    Chi dei due ha ragione?
    L’uomo è andato sulla luna e noi sulla terra non siamo in grado di determinare una distanza stradale precisa!
    L’art. 15 comma 1, lettera i-sexies della legge 9/12/1998, n.431, riporta “…studenti iscritti ad un corso di laurea presso una università ubicata in un comune diverso da quello di residenza, distante da quest’ultimo almeno 100 chilometri e comunque in una provincia diversa,…”.
    La presenza di quel “e comunque”, in italiano sta a significare che, indipendentemente dalla distanza, è sufficiente che l’università sia ubicata in una provincia diversa da quella di residenza dell’universitario, altrimenti non avrebbe senso la sua presenza.
    In pratica chiedo:
    – Ho diritto alla detrazione del 19% della spesa per l’affitto, con contratto regolarmente registrato, di una stanza in un appartamento nel comune (Bari) sede dell’università?
    Da notare che tale detrazione mi è stata riconosciuta da un altro funzionario della stessa Agenzia delle Entrate di Cerignola lo scorso anno quando mi fu fatto lo stesso accertamento relativo all’anno 2010. Che tutto sia a discrezione del funzionario di turno?
    – Cosa fare per chiedere il rimborso delle somme da me pagate ingiustamente?

  16. Mia figlia si è iscritta all’università in Cina,pagando sia il corso che la stanza nel Campus. Ho diritto alle detrazioni delle suddette spese sostenute?

  17. La Svizzera non è UE, né aderisce all’accordo sullo Spazio Europeo ma ha firmato il cosiddetto Accordo Bilaterale. Posso detrarre il canone di locazione per mio figlio che studia a Lugano?
    Ovviamente la distanza da Torino, ove risiediamo è superiore a 100 km.
    Cordiali saluti

  18. In questo caso l’agevolazione a mio avviso è sul pagamento dell’abitazione e non credo sia fatta per teste nell’ipotesi che abitino insieme. Faccia anche un passaggio ulteriore con l’agenzia delle entrate e veda cosa ne pensano, ma dubito.

  19. Salve. Qualcuno può rispondermi? Sono un genitore che ha due figlie universitarie fuori sede molto più di 100 km. Abitano entrambe nello stesso appartamento ma il contratto per ovvie ragioni è intestato ad una sola; posso o no detrarre la somma di € 2.633,00 per ciascuna (tot.5.266,00)? visto che l’affitto ammonta a poco più di 1000€ mese? se non è possibile si può sapere perchè?

  20. Sono un papà di una studentessa universitaria che frequenta regoralmente l’università del Salento, per ovi motivi di studio/logistici mia figlia è obbligata a risiedere a lecce e quindi ho per necessità dovuto prendere una stanza in un appartamento in affitto che insieme ad altre studentesse coabitano; e fino a qui tutto normale. Arrivato però il periodo della dichiarazione dei redditi scopro che per le detrazioni degli oneri riguardanti studenti universitari, non rientra l’affitto che pago per mia figlia, perche dice la norma: bisogna essere residenti oltre i 100 km., ora mi domando chi ha fatto la legge pensava con i piedi o credeva che i soldi che sborsa un genitore per la figlia a un chilometraggio inferiore ai 100 km.,sono diversi di quelli che stanno oltre i 100??? Ecco un’altra di quelle bagianate che i nostri politici hanno prodotto negli anni passati, come capire dove finisce la ragione ed inizia la fantascienza, e non aggiungo altro.

  21. Gli dica quello che ha detto a me e che oltre alla perdita di detrazioni si espone anche ad un accertamento fiscale in quanto il fisco vedrà transitare bonifici mensili dalla sua banca ad un soggetto terzo senza che vi sia un motivo ufficiale il che viene letto dall’agenzia delle entrate come proventi non dichiarati da qualche attività commerciale.
    Ma soprattutto cosa gli cambia alla prprietaria se due o tre inquilini????

  22. pongo il quesito:
    mio figlio a roma deve cambiare abitazione ed ha trovato un appartamento di tre vani che dividera con studenti universitari.
    la proprietaria dice che mentre ai due studenti fara’ il contratto per la cifra richiesta divisa in due , per mio figlio non puo’ fare nessun tipo di contratto anzi sara’ lui a versare agli studenti la sua parte mi sembra una soluzione anomala amche per il fatto che mio figlio non potra’ detrarsi il fitto a fine d’anno. Come puo’ risolvere la questione ? Grazie anna

  23. in Comuni limitrofi ma a non meno di 100 km di distanza (Forse la distanza entro i 100 km può essere considerata da pendolare)..
    MI POTETE CHIARIE COSA SIGNIFICA … HO 2 FGI A TORINO E SONO DI BIELLA…DUNQUE AL LIMITE DEI 100KM (COSA ASSURDA VISTI I SERVIZI DI TRASPORTO)… I 100 KM SONO PER L’ANDATA E RITORNO ?

    GRAZIE

  24. Salve,

    sono un dottorato di ricerca (a tutti gli effetti fiscalmente sono uno studente universitario), e sto per fare un contratto di locazione. Quale sarebbe il contratto più economicamente vantaggioso nel mio caso?

    Premettendo che non ho intenzione di prender residenza nel luogo di locazione (e che la mia residenza è a 50km di distanza dal luogo di locazione), la futura proprietaria mi ha detto che la cosa migliore sarebbe avere un contratto per studenti dal momento che posso detrarmi all’incirca quei 500€ che avete scritto nel post qui sopra.

    Però, dal momento che non ho compreso appieno tutto quello che c’è scritto qui sopra, le mie domande sono due:
    – l’utilizzo della cedolare secca cambierebbe qualcosa dal mio punto di vista? L’unica cosa che ho capito è che ha il vantaggio di eliminare le spese di rinnovo del contratto e le spese di registrazione dello stesso (giusto?), ma non so bene che svantaggi possa portarmi;
    – il mio reddito imponibile dovrebbe essere teoricamente nullo giusto? La borsa di dottorato non dev’essere dichiarata (o almeno così mi hanno detto), e non posseggo altre fonti di guadagno nè case o cose simili

    Salve e grazie,

    Alessandro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.