Proroga Unico 2020 sui redditi 2019
Per il calcolo delle sanzioni da ravvedimento operoso per correggere errori nel calcolo delle imposte generate da tali dichiarazioni dovrete anche considerare eventuali proroghe concesse dal legislatore sui termini di scadenza previsti per la trasmissione telematica. A titolo di esempio per la dichiarazione dei redditi 2020 il termine della dichiarazione è stato prorogato al 10 dicembre 2020.
Vediamo quali scadenze a seguito del Decreto Ristori Quater. Le dichiarazione dei redditi IRES e IRPEF e dell’IRAP possono beneficiare della proroga al 10 dicembre 2020. La proroga avrà effetti anche ai fini del calcolo di eventuali ravvedimenti operosi che dovranno tarare il computo dei giorni e delle sanzioni da queste nuove scadenze.
Possono beneficiare della proroga tutti i contribuenti indistintamente sia titolari di partita IVA e sia privati cittadini senza.
Questo implica anche che il calcolo del termine dei 90 giorni per coloro che si scordano di trasmettere la dichiarazione scatterà da tale data. Questo si traduce nel fatto che la dichiarazione dei redditi 2020 si considera omessa per quest’anno superato il termine del 10 marzo 2021, ossia 90 giorni dal 10 dicembre 2020.
Omessa presentazione del 730
Sicuramente quest’anno sarà sicuramente più difficile incappare nell’omessa presentazione del 730 precompilato ma potreste effettivamente avere problemi anche solamente tecnici e allora sarà lecito chiedersi anche in questa occasione “A cosa andrò incontro?” Se dovevo fare la dichiarazione dei redditi sugli anni passati, quale sarà la sanzione che mi verrà applicata ? Spero in una risposta rapidissima. GRAZIE per la disponibilità
Il 30 settembre è la scadenza naturale prevista per la presentazione delle dichiarazione die redditi modello Unico sia per le persone fisiche sia per le società di persone o di capitali. Avrete poi la possibilità di inviare il modello Unico entro 90 giorni (cosiddetta dichiarazione tardiva) ovvero anche oltre tale termine (cosiddetta dichiarazione nulla ma valida ai fini dell’accertamento dell’agenzia delle entrate) dietro corresponsione di sanzioni tramite ravvedimento operoso che variano a seconda della situazione (credito o debito di imposta) e momento (più attendete maggiori saranno le sanzioni) in cui presenterete la dichiarazione e vi ravvedete.
Quando la colpa è del commercialista o del CAF
Può capitare che i commercialisti diano informazioni errate, è normale sbagliare (anche se quando ci sbagliamo ci vengono proprio i 5 minuti). Quando è grave sono possibili azioni di risarcimento nei loro confronti che ricordiamolo hanno e pagano una assicurazione che è obbligatoria e che serve proprio a coprire i lori sbagli e risarcire i clienti rimasti danneggiati; ma in genere senza andare troppo per le lunghe ci si mette d’accordo su chi debba pagare le sanzioni ed interessi e può succedere che si faccia a metà. Dico può perchè in un rapporto se non sono previste contrattualmente questo genere di situazioni ci si dovrà accordare e capire di chi sono state le colpe e verificare se si è disposti a riconoscerle o meno. In questo caso comunque molto probabilmente andrai in contro ad una rideterminazione del reddito sulla base di un accertamento.
A tal proposito vi segnalo comunque cosa fare in caso di errore del CAF o del Commercialista che si sono occupati della redazione della vostra dichiarazione dei redditi
Rideterminazione del reddito imponibile Irpef
Ridetermineranno il tuo reddito sulla base dei beni che possiedi misurando la tua capacità reddituale (vedi articoli sul redditometro che abbiamo postato tempo fa per farti un’idea): sarà tua cura dimostrare che avevi la capacità di spendere per mantenerti e per curare i tuoi beni (mobili ed immobili) al di là del fatto che non hai dichiarato reddito per il solo fatto che li avevo sul conto corrente e loro non possono sindacare sul tuo conto corrente se non dimostrando (e l’onere della prova in questo caso è a loro carico) che il contante che avevi sul conto ha una provenienza illecita o illegittima, insomma non dichiarata (Sull’argomento redditometro comunque puoi leggere gli altri articoli dedicati all’argomento).
Ma ti possono anche e solo aver convocato per sapere come mai non hai dichiarato e presentato la dichiarazione dei redditi e per farti presentare la documentazione necessaria a provare il tuo reddito accertabile.
Ti sarà pertanto rideterminato il reddito con applicazione di una sanzione probabilmente del 30% sul reddito ricostruito, interessi giornalieri che decorrono dalla data di omesso versamento al tasso di interesse legale vigente (vedi articolo sul tasso di interesse legale così ti fai un’idea). Poi se sono inclementi ti applicheranno anche le sanzioni per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi (tanto il 730 quanto il modello unico).
Quanto valgono le sanzioni e le multe per omessa presentazione del 730
L’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi comunque viene sanzionata con una sanzione amministrativa che va dal 120% al 240% delle imposte dovute con un minimo di 258 euro, Se non erano dovute imposte invece le sanzioni vanno da 258 a 1032 euro.Ri porto a tal proposito il testo della norma che dice che si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 258,00 a euro 2.065,00, se nella dichiarazione sono omessi o non sono indicati in maniera esatta e completa dati rilevanti per l’individuazione del contribuente o, se diverso da persona fisica, del suo rappresentante, dati rilevanti per la determinazione del tributo, oppure non è indicato in maniera esatta e completa ogni altro elemento prescritto per il compimento dei controlli (art. 8 del D. Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471).
Tornando al caso specifico quindi se provano che la tua attività era abituale e continuativa allora le cose si complicano in quanto ti potrebbero (ma non lo fanno) applicare le sanzioni per omessa presentazione della dichiarazione di inizio attività che vanno da 516 a 2058 euro e ti applicheranno anche le sanzioni per mancata presentazione della dichiarazione Iva in misura simile a quella della mancata presentazione della dichiarazione dei redditi Irap.
Questo sempre che gli imponibili che avreste dovuto dichiarare sono relativamente contenuti in quanto vi segnalo che al superare di alcune soglie e/o fattispecie per reati fiscali c’è il penale.
Novità dal 2016
Con la Nuova Legge di stabilità 2016 tuttavia dal primo gennaio 2016 le sanzioni per omessa presentazione della dichiarazione prevedranno una sanzione ordinaria dal 120 al 240 % con un minimo di 250 euro. Nel caso in cui non sia dovuta alcuna imposta da 250 a 1.000 euro o il doppio nel caso di soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili.
Viene invece prevista la sanzione dal 60 al 120% nel caso in cui la dichiarazione omessa è trasmessa telematicamente entro il termine di presentazione della dichiarazione successiva sempreché non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o controlli.
Nel caso in cui la dichiarazione sia a credito si applicherà una sanzione da 150 a 500 euro da raddoppiare nel caso di soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili.
Mancato o pagamento parziale o sbagliato delle imposte o delle tasse nel 730
Se nella dichiarazione è indicato un reddito imponibile inferiore a quello accertato, o, comunque, un’imposta inferiore a quella dovuta o un credito superiore a quello spettante, si applica la sanzione amministrativa dal 100 al 200 per cento della maggiore imposta o della differenza del credito. La stessa sanzione si applica se nella dichiarazione sono esposte indebite detrazioni d’imposta ovvero indebite deduzioni dall’imponibile, anche se esse sono state attribuite in sede di ritenute alla fonte (art. 1 del D. Lgs. 18 di-cembre 1997, n. 471).
Se le violazioni riguardano redditi prodotti all’estero, le sanzioni sono aumentate di un terzo con riferimento alle maggiori imposte relative a tali redditi. Le medesime sanzioni sono invece raddoppiate, ai sensi dell’articolo 12 del decreto legge n. 78 del 2009, qualora l’omissione riguardi investimenti ed attività di natura finanziaria detenute negli Stati o nei territori a regime fiscale privilegiato di cui ai D.M. 4 maggio 1999 e D.M. 21 novembre 2001.
Nei casi di omesso, insufficiente o ritardato versamento in acconto o a saldo delle imposte risultanti dalla dichiarazione si applica la sanzione amministrativa pari al 30 per cento anche se vi dico di accorgervene prima e di utilizzare il ravvedimento operoso così si abbattano al 3% di ogni importo non versato o versato in ritardo. In quest’ultimo caso, se i versamenti sono effettuati con un ritardo non superiore a quindici giorni, la sanzione del 30 per cento, oltre a quanto previsto dalla lettera a) del comma 1 dell’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, è ulteriormente ridotta ad un importo pari ad un quindicesimo per ciascun giorno di ritardo. Tale riduzione della sanzione opera anche in sede di contestazione da parte dell’ufficio.
Riduzione delle sanzioni per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi 730
Oltre al caso più conveniente del ravvedimento operoso la sanzione del 30 per cento è ridotta al 10 per cento nel caso in cui le somme dovute siano pagate entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione dell’esito della liquidazione automatica effettuata ai sensi dell’articolo 36-bis del D.P.R. n. 600 del 1973 (art. 2 del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 462), oppure 20 per cento nel caso in cui le somme dovute siano pagate entro trenta giorni dal ricevimento dell’esito del controllo formale della dichiarazione, effettuato ai sensi dell’articolo 36-ter del D.P.R. n. 600 del 1973 (art. 3 del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 462).
Errori minori nella dichiarazione
La violazione dell’obbligo di corretta indicazione del proprio numero di codice fiscale, dell’obbligo di corretta comunicazione a terzi del proprio numero di codice fiscale, dell’obbligo di indicazione del numero di codice fiscale comunicato da altri soggetti, è punita con la sanzione amministrativa da euro 103,00 a euro 2.065,00 (art. 13 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 605). Si richiama l’attenzione dei contribuenti sulle specifiche sanzioni, previste dall’art. 4 della L. 24 aprile 1980, n. 146, in materia di dichiarazione dei red- diti di fabbricati. In particolare, sono previste le ipotesi di omessa denuncia di accatastamento di fabbricati e conseguente omissione di dichiarazione del relativo reddito, di omessa dichiarazione del reddito delle costruzioni rurali che non hanno più i requisiti per essere considerate tali.
In realtà una volta che sei li ricostruirete insieme la tua vicenda reddituale e successivamente emetteranno nei tuoi confronti un avviso di accertamento con cui ti applicheranno delle sanzioni e ti daranno probabilmente la possibilità di aderire o all’accertamento con adesione o alla definizione agevolata della tua posizione con applicazione di sanzioni ridotte rispetto a quelle che potrebbero applicarti.
Ti consiglio di valutare se aderire e/0 di chiedere la rateizzazione delle sanzioni sempre che tu o il tuo nuovo commercialista non ravvisiate dei visi procedurali che potrebbero rendere nullo l’accertamento o impugnabile o laddove riteniate che vi siano gli estremi per proporre ricorso.
Ti consiglio anche di leggere l’articolo dedicato alla rettifica o variazione del 730 che può comunque esserti utili e darti qualche chiarimento in più.
Ti consiglio di visionare i link che trovi nel post per approfondire maggiormente gli argomenti sulla base dei precedenti post, ma soprattutto leggerei prima di tutto l’articolo qui sotto dedicato alla compilazione o a i casi di esenzione in quanto potreste scoprire che non siete nemmeno obbligati alla presentazione e se ciò non vi conviene perchè non avete detrazioni significative da richiedere allora potreste anche scoprire che non si profila una sanzione per omessa presentazione della dichiarazione per voi.
Non ho omesso la dichiarazione ma ho commesso un errore e vorrei modificarla
In questo caso invece potete modificare la dichiarazione dei redditi modello Unico o il 730 a patto che rispettiate le tempistiche consentite per la variazione della dichiarazione e le modalità di compilazione del frontespizio che potrete leggere nell’articolo dedicato alla dichiarazione integrativa 730 o Unico.
Tabella per applicazione del ravvedimento operoso
Sanzione
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Aliquota%
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Momento del ravvedimento |
1/15 per ogni giorno di ritardo
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Da 0,2% a 1,4%
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entro 14 giorni
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1/10 del 15%
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1,5%
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entro 30 giorni
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1/9 del 15%
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1.67%
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entro 90 giorni
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1/8 del 30%
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3,75%
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entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale la violazione è stata commessa
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1/7 del 30%
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4,2857%
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entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale la violazione è stata commessa
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1/6 del 30%
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5%
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oltre il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale la violazione è stata commessa
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1/5% del 30%
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6%
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dopo il PVC
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Infedele dichiarazione
Dal primo gennaio 2016 con la Legge di stabilità 2016 nel caso in infedele dichiarazione le sanzioni si riducono nel range 90-80% e sembrerebbe azzerarsi anche l’ipotesi di sanzione in 9caso di errori negli studi di settore, cause di inapplicabilità errate degli stessi o non compilazione….un sogno per molti compilatori di studi di settore.
Presenza di errori nel 730 precompilato
Potete leggere l’articolo con i chiarimenti, le domande, le risposte e la procedura da adottare per gestire eventuali errori nel 730 precompilato
Guida alla compilazione del 730
Guida alla compilazione del modello Unico
Ho una domanda da porVi. Il commercialista, non è stato capace a fare una domanda di invalidità civile e accompagno x mio padre che è morto da una settimana. Da maggio 2011 mia madre gli telefonava tutti i giorni e lui si è tutto in corso fino a quando sono andato all’inps ed ho visto che era stato solo trasmesso il certificato medico senza la domanda che poi ho fatto da solo in 5 minuti al patronato. Il commercialista mi ha detto che sarò rimborsato da lui e la sua assicurazione a conti fatti visto che è stata una sua negligenza. Nel caso in cui si mangiasse la parola visto che l’inps non può darmi niente xkè all’oscuro, quali passi dovrei fare? Denunciarlo e per cosa e dove? Grazie
Quello che le hanno riferito non è corretto. Il reato si configura solo al superamento di detemrinate soglie di imponibilee che può approfondire leggendo la sintesi nell’articoli dedicato alle sanzioni penali nel diritto tributario.
Nel suo caso invece può comuqnue presentare le omesse dichiarazioni, che pur essendo considerate nulle e quindi faranno probabilmente scattare le sanzione, varranno ai fini di un ipotetico accertamento. Le sanzioni in caso di omessa dichiarazione potranno arrivare fino a 2.065 euro, se la colpa è imputabile al commercialista invece non dovrà pagare nulla, ma dovrà indicare sul frontespizio della dichiarazione che la dichiarazione è stata predisposta da lui.
salve , io volevo sapere un informazione:
avevo un’attivita con p.iva che pero’ nei ultimi 2 anni non ha fatturato per la crisi e nell’insieme mi sono accorto che il mio vecchio commercialista per questi 2 anni non ha trasmesso la dichiarazione dei redditi, pur non avendo fatturato nulla.
tutto questo mi sono accorto dopo che, per esigenze ho dovuto chiedere un alloggio al aler. dove mi dicono che il non aver dichiarato la dichiarazione e’ reato. volevo sapere cos aandavo in contro oltre il sapere se lo posso inviare adesso tramite sindacati
Assolutamente si, ma questo è un pazzo. L’unica cosa che mi viene in mente tuttavia è che se ha avuto questa condotta forse sarà già scappato. Lo denunci subito alle autorità giudiziarie, si serva di un avvocato nonchè anche all’Ordine dei Dottori Commercialisti nel quale è iscritto.
Per provarne la colpovelozza tuttavia dovrebbe provare che è stato lui a compilare la dichiarazione e che abbia versato a lui i soldi per poi pagare ires iva e irap. Prima se puoi verifica se nel frontespiscio ha barrato la casella “ddichiarazione rpedisposta da contribuente”.
Poi verifica se lui ti ha rilasciato una copia firmata della dichiarazione (dubito che lo abbia fatto)
Verifica cosa disciplinava il contratto di consulenza.
Da un camerale verifica dove erano depositate le scritture contabili.
Si tratta insomma di ricostruire tutte le eventuali responsabilità.
Ti consiglio di affidarti ad un legale e se non ne hai uno te ne posso consigliare. Fammi sapere.
Saluti,
Mia madre(80anni) aveva un’attività commerciale con un fatturato annuo di circa un milione di euro e un attivo,sempre annuo, di circa 100.000€. La gestione fiscale amministrativa è sempre stata affidata ad un commercialista, tra l’altro amico di famiglia.L’anno scorso l’attività è stata passata a me e sono venuta a conoscenza che il suddetto commercialista per ben 2 anni ha presentato Modello Unico con valore 1 ovvero come se l’attività non producesse alcun reddito, non ha versato neanche l’iva sempre per lo stesso periodo, si è limitato solo a versare i contributi per i dipendenti. Ora mi chiedevo, in caso di sanzioni, che sono sicuro arriveranno, a che tipo di sanzioni andrò in contro, chi paga, mi posso rivalere sul commercialista visto che ha avuto una condotta negligente e dolosa, ed è consigliabile denunciarlo e a chi?
grazie
Le faranno riversare la minor imposta irpef versata rispetto alle detrazione indebitamente fruite e ci calcoleranno il 30% sopra più gli interessi.
ho compilato il 730 2009 per i redditi del 2008. Avevo mia figlia a carico al 50% con mia moglie, poichè il reddito di mia figlia era di 2.800,00 euro, pertanto ho usufruito di detrazioni per figlio a caricoo e di detrazioniper spese universitarie. Sono stato convocato dall’Agenzia delle Entrae, in quanto hanno riscontrato che mia figlia ha percepito altresì un reddito di 400,00 euro per lavoro saltuario di promter. A quali sanzioni andrò incontro? grazie.
Se è certo che non doveva al tempo presentare le dichiarazioni e se è certo che nel corso di questi anni non abbiano mai notificato cartelle di pagamento mediante raccomandata, presenti ricorsi con le modalità descritte all’interno della cartella soprattutto entro 60 giorni dalla data di notifica altrimenti il ricorso è nullo. Nel ricorso specificherà che non ha mai ricevuto nulla, anche se devo dire che in questa ipotesi comunque la sorte, ossia il tributo che le richiedono sarà dovuto, al massimo le sgraveranno le sanzioni.
Qualora neanche il tributo sia dovuto allora Le chieda anche il risarcimento dei danni/rimborso spese processuali, legali, onorari del commercialista ecc.
Per fare questo Le consiglio di rivolgersi ad un commercialista.
CIAO.. VORREI AVERE UN PARERE.. MIA MADRE 4 ANNI FA è STATA ASSUNTA DA UN’ALTRA AZIENDA E QUINDI DA UN PARTIME è PASSATA A 2 PARTIME.. E UNA PERSONA DEL PATRONATO HA DETTO CHE NON DOVEVA PRESENTARE DICHIARAZIONE PERCHè IL SUO REDDITO ERA BASSO ( ASSURDO) E COSI è ANDATA AVANTI PER 4 ANNI ORA STANNO ARRIVANDO NOTIFICHE DALLE ENTRATE DELL’IMPOSTE PIù DALL’EQUITALIA CON MORE E INTERESSI ALTISSIMI INTORNO E SE NON PIù DI 3000 EURO..DICHIARO INOLTRE CHE NON GLI è MAI STATO NOTIFICATO NULLA COME POSSIAMO FARE ? ANCHE PERCHè PER LA PRIMA CARTELLA ABBIAMO RICHIESTO UNA RATEIZZAZIONE . MA CONTINUANO AD ARRIVARE .. LA PRIMA DALL’UFFICIO IMPOSTE ORA DA EQUITALIA .. GIà PAGA 250 EURO MENSILI E IL SUO STIPENDIO SI AGGIRA INTORNO AI 1000 EURO SE NON MENO QUALCUNO SA COSA DEVO FARE O A CHI MI DEVO RIVOLGERE ? GRAZIE MILLE ..
Ciao, intende che le hanno trattenuto il massimo in busta paga e che invece avrebbe potuto fruire di ulteriori agevolazioni o detrazioni e che ora si trova impossibilitata.
Ci sono due modi: se è in tempo può presentare una dichiarazione integrativa seconod le modalità che trova nell’aticolo dedicato proprio alla dichiarazione rettificativa del 730.
Altrimenti può chiedere le maggiori imposte a rimborso ma solo entro certe scadenze rispetto alla presentazione della dichiarazione.
Buon giorno,
io non ho nessuna attività, ma lavoro stagionelmente con una società che mi applica le massime detrazioni. Non sapendo che i soldi a me detratti si potevano recuperare, non ho fatto dichiarazione ne nel 2008 ne nel 2009 volevo sapere se posso recuperarli in qualche maniera, o come quasi sicuro non si può proprio fare nulla?!
Vi ringrazio anticipatamente.
Ricorso verso l’agenzia delle entrate no di certo dal momento che nei suoi confronti hanno intrapreso una azione di accertamento a meno che nel corso delle verifiche non abbia ravisato qualche comportamento contrario alle norme e le procedure che regolano le azioni accertative da parte dell’agenzia. Se con il suo commercialista inoltre vi era un incarico in tal senso allora potra attivare una procedura contro il suo commercialista.
salve sono proprietaria di un affittacamere e ad agosto del 2010 è venuto il controllo della guardia di finanza per mancata presentazione della dichiarazione dei redditi ke il mio commercialista nn mi ha fatto per ben 5 anni.il verbale ancora nn mi è arrivato.quanto tempo se ne passerà?e come devo comportarmi dato ke la colpa nn è stata mia?si può fare ricorso?
Grazie Federico del contributo prezioso!
[…] guardate con attenzione il D.L. n. 471 e 472/97, facendo attenzione al cumulo giuridico perchè arrivano sorpresine,comunque la mancata dichiarazione porta ad una sanzione min. dal 120 al 240 % di quando dovuto al fisco, se poi scaturiscono maggiori imposte dall’accertamento che consegue la mancata presentazione su queste caricano la sanzione dal 100 al 200 %. Questo è quanto dicono i DL sopranominati, se poi si riesce a scardinare almeno una parte delle pretese fiscali in sede di contradditorio tanto meglio per il contribuente!
Auguri.
Il comportamento in caso di omessa dichiarazione dei redditi è sempre quello di affrettarsi a versare quanto dovuto avvalendosi del nuovo ravvedimento operoso (di cui vi segnalo la guida al nuvo ravvedimento operoso) e dall’altra vi cinsiglio di predisporre ugualmente la dichiarazione dei redditi, sia il 730 sia il modello Unico. Ai fini normativi la dichiarazione si considera omessa trascorsi 90 giorni dalla scadenza naturale della presentazione (per capirci 90 giorni dopo il 30 settembre scorso); tuttavia ai fini dell’accertamento da parte dell’agenzia delle entrate varrà come prova a suo favore. Onestamente le dico che qualora invii la dichiarazione dei redditi e non presenti una situazione complicata dal punto di vista delle detrazioni, eventuali crediti da chiedere a rimborso e simili, vedrà che non incorrerà in alcun accertamento.
Ho una situazione analoga: pagamenti effettuati ma dichiarazione non inviata perchè al tempo non mi funzionava il fiscoonline e poi ho fatto passare troppo tempo….
Come regolarizzo la pèosizione senza che siano loro a chiedermi spiegazioni?
Oppure se cerco di regolarizzare mi do la zappa sui piedi?
Grazie
Alessio
Le ripeto, se ha versato in tempo non sono dovute sanzioni.
Se ha versato dopo il termine si può ravvedere con il nuovo ravvedimento operoso che prevede sanzioni ben più ridotte del 100% dell’imposta dovuta.
Se non dovesse fare neanche questo prima riceverebbe un avviso bonario con una sanzione del 10% sull’imposta non versata e se neanche paga questo attenderà la cartella di pagamento con le sanzioni del 30%.
Come vede prima di arrivare alla sanzione del 100%v dobbiamo veramente essere negligenti e far trascorrere un bel po’ di tempo.
stamattina in agenzia mi hanno detto che la sanzione è pari al 100% delle imposte dovute.
lei lo trova corretto?
Una cosa è il versamento una cosa è la presentazione della dichiarazione, la prima fase liquidatoria avviene come sa a giugno mentre la presentazione telematica avviene a settembre. Se lei ha versato entro i termini non ha motivo di pagare sanzioni (se non ha pagato lo faccia il prima possibile con ravvedimento operoso in modo da ridurre in modo rilevante le sanzioni), se ha presentato al ritardo si espone ad una sanzione per ritardata presentazione ma è in misura fissa. Ha letto l’articolo sul nuovo ravvedimento operoso a tale scopo o le guide per la presentazione e la compilazione del modello Unico? Le potrebbero essere d’aiuto.
inanzitutto volevo ringraziarla per la sua disponibilità,
le imposte le ho già regolarmente liquidate, ora devo ripagarle come sanzione o no? la dichiarazione la devo ripresentare pur avendo la ricevuta dell’agenzia di competenza datata 31/01/2011?
la ringrazio nuovamente per la sua disponibilità
Buongiorno,
La dihciarazione presentata oltre i 90 giorni viene considerata nulla ai fini delle imposte tuttavia gli uffici, qualora decidano di accertarla, cosa che a meno di irregolarità dubito facciano sulla sua dichiarazione, ne dovranno tenere conto in sede di accertamento come elemento probatorio portato a sostegno della ricostruzione del suo reddito.
Il suo commercialista inoltre ha inserito che la data dell’impegno era il 5 perchè se non ricordo male nel caso in cui l’omessa dichiarazione sia imputabile al contribuente sono previste sanzioni praticamente nulle mentre nel caso contrario sono maggiori, o viceversa. Dovrei controllare. Tuttavia anche in questo caso Le posso dire che anche in questo caso le sanzioni non scattano in automatico almeno questo è quello che ho avuto modo di sperimentare nel corso della professione.
Mi raccomando tuttavia di liquidare le impsite che escono dalla sua dichiarazione in quanto almeno così facendo le sanzioni non saranno irrogate.
Spero di esserle stato utile e ci faccia conoscere in rete.
Saluti,
buongioro,
volevo un informazione
il mio commercialista ha inviato la mia dichiarazione unico 2010 in ritardo, il 31/01/2011 superando anche quello dei 90 giorni. a cosa vado incontro dato che ha inserito come data di impegno quella del 05/01/2011? i versamenti sono stati fatti tutti in regola a quali sanzioni mi competono? devo ripresentare la dichiarazione all’ufficio?
Buongiorno,
Avrebbe comunque dovuto presentare io modello unico ler le annualità anche se con ricavi pari a zero. Tuttavia lei provveda, se intende, chiudere cessare la partita IVA. Vedra’ che nelmsuomcaso non le saranno irrogate sanzioni. Qualora invece intendesse può comunque presentarle anche se l’avverto e’ fuori tempo massimo anche per presentare un dichiarazione tardiva. Tuttavia in tale fattispecie varra’ come prova di buona fede in caso di un accertamento nei suoi confronti che ritengo sia molto remot.
Nel giugno del 2007 ho aperto una partita iva per avviare un’attività di consulenza che non è mai partita e quindi non ho mai emesso fattura ne tantomeno ricavato un reddito da tale attività. Il mio reddito proviene integralmente dal mio stipendio di impiegato. Purtroppo anch’io non ho presentato dichiarazione per gli anni 2007 e 2008, ma per il momento non ho ricevuto nessuna notifica di accertamento. Vorrei regolarizzare la mia situazione, al limite chiudendo anche p.iva, visto che comunque non la uso.