REDDITOMETRO: Come superare i controlli del fisco

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

Gatto e Volpe

Il redditometro è uno strumento utilizzato dal fisco per rideterminare il reddito imponibile (e talvolta anche non dichiarato) ponendo sotto controllo le spese del contribuente significative per il redditometro, dei beni di proprietà  del contribuente e le spese sostenute nel periodo di imposta oggetto dell’accertamento sintetico arrivando a ricostruire la storia dei beni,  i vari trasferimenti interni alla famiglia, fino ad arrivare a stimare un reddito minimo presunto (secondo loro) ed un reddito minimo accertabile. Laddove questo differisca di oltre il 20% dal reddito dichiarato dal contribuente nella dichiarazione dei redditi scatta in linea teorica il controllo e la richiesta di informazioni da parte dell’agenzia delle entrate.

Qui potete leggere sinteticamente come funziona, quali sono le falle e le distorsioni che può generare un utilizzo improprio dello strumento ma che al contempo prestano il fianco alla difesa da parte del contribuente.

Fino ad oggi l’amministrazione finanziaria aveva la possibilità di intraprendere un accertamento fiscale sintetico laddove avesse rilevato uno scostamento superiore al 25% del reddito minimo per due anni; oggi tale scostamento scende ad un quinto e quindi al 20% (con la manovra economica 2010 DL 78/2010 ).

Nuovo redditometro 2022

Nuovo redditometro dal 2015: rivisti i coefficienti

Il 16 settembre con apposito decreto sono stati approvati i nuovi indici e le tabelle dove trovate i coefficienti di redditività presunta in base alla compizione del nucleo familiare valevoli dalle annualità di imposta accertabili 2011.

TABELLA 1 REDDITOMETRO

TABELLA 2 REDDITOMETRO

Cosa cambia dal 2010

Dal 2010 cambiano alcune regole e parametri per entrare sotto la lente del fisco: superate del 20% il reddito minimo presunto per una sola annualità ossia dichiarate meno dell’80% rispetto al reddito presunto da parte del fisco per la vostra posizione e vi sarà notificata una richiesta di informazioni circa la vostra capacità reddituale e il fisco potrà accertare il maggiore reddito e quale punto sarete voi a dover dimostrare che avevate la capacità reddituale che vi permetteva di mantenere i vostri beni in quanto l’onere della prova è a vostro carico.

Avrebbero potuto farlo in forma anonima accontendandosi solo delle informazioni ai fini statistici: oggi sarei curioso di sapere quanto hanno utilizzato quel software: almeno i contribuenti onesti o in buona fede ci si sarebbero potuti cimentare. Speriamo che diventi tale.

Redditometro per i professionisti

Iniziamo con il dire che il redditometro non può prendere in considerazione nel caso di professionisti con partita iva i beni strumentali del professionista che destina alla propria attività (acquisto di uffici, auto, mobili e arredi, yacht di lusso, imbarcazioni, macchinari, utensili, ecc ecc ). In questo caso l’acquisto di beni non influisce sul redditometro in quanto non rappresenta un “incremento patrimoniale” ai fini della determinazione sintetica del reddito (cfr. art. 38, c. 5, DPR 600/1973 e Circ.n. 49/E/2007 e art. 2, c. 2 del DM 1992). In tal modo sono esclusi ai fini del redditometro i beni destinati esclusivamente all’attività di impresa o all’esercizio di arti o professioni in quanto beni strumentali. Il contribuente però dovrà dimostrare di utilizzare con idonea documentazione ed evidenze probanti che tali beni sono destinati esclusivamente e questo talvolta non risulta agevole essendo spesso l’intestazione di alcuni beni effettuata solo formalmente in capo all’impresa ma nella realtà l’utilizzo strumentale è dubbio.

Per potere superare indenni il redditometro sui beni o le spese al centro dei controlli è necessario prima di tutto documentare la capacità del soggetto di acquistare e mantenere i beni nel periodo di imposta oggetto di accertamento con reddito già tassato in passato o che risulta esente da tassazione. Se il fisco accerta con il redditometro 50.000 euro di reddito, basterà dimostrare che si avevano disponibilità liquide di pari importo sul conto corrente bancario derivanti da redditi già oggetto di tassazione anche se questo è un punto controverso che l’agenzia delle entrate molto probabilmente in sede di incontro con il contribuente accertato non recepirà o considererà valida.

Reddito attribuito all’utilizzo di beni come auto, barche, yacht ecc

Il fisco in base alla tipologia e caratteristico dei vostri mezzi, ma questo lo potete approfondire nell’articolo dedicato proprio alle auto e redditometro, ricostruirà un reddito presunto a mio avviso molto spesso non veritiero se confrontato con il reale esborso richiesto per l’acquisto, la gestione e la manutenzione dell’auto, non perchè basato sulla stima effettiva dei costi che tale bene potrebbe generare, ma in virtù dello stile di vita che si associa a quel bene e al reddito presunto frutto di algoritmi di tipo statistico (non conosciuti). Personalmente ho una macchina che genera un costo di 50 mila euro, ma la macchina all inclusive tra prezzo, assicurazione bollo, meccanico, tagliando e cc, è costata l’anno dell’acquisto a malapena 20 mila per non parlare degli anni successivi in cui il costo effettivo sarà al massimo di 2 mila euro, ed è anche frutto di risparmi stratificati e di regali e regalini di familiari nel tempo tra compleanni, laurea, esami di stato ecc e non solo di un anno.

Se provate a fare un calcolo per il possesso di un auto supponiamo un 2.500 benzina comprato usato vi verrà fuori un reddito presunto di gran lunga più elevato rispetto alle effettive spese sostenute per mantenerle o comprarlo in quell’anno di imposta. Questo a mio avviso è il principio sbagliato su cui si fonda il redditometro, purtroppo divenuto legge con l’onere della prova per di più a carico del contribuente.

Guida per superare i controlli dell’Agenzia delle Entrate con il redditometro

In primis il reddito minimo accertabile dal fisco potrebbe essere costituito da redditi esenti o che hanno scontato l’imposta a valle sotto forma di ritenute alla fonte. Inoltre sarà sufficiente dimostrare che lo scostamento non è del 20% ma di una percentuale inferiore e pertanto l’agenzia non avrebbe titolo a procedere alla determinazione del nuovo reddito imponibile. Oppure si potrà dimostrare che si è avuto un finanziamento con redditi diversi da quelli sostenuti nello stesso periodo di imposta esenti o che hanno scontato imposte sotto forma di ritenute alla fonte o comunque esclusi dalla formazione del reddito imponibile perché magari esenti come BOT CCT e oppure tassati separatamente come i redditi agricoli o tassati forfettariamente.

Lo stesso accade per i figli che sono mantenuti dai genitori e a cui per esempio compriamo una macchina: questo possono essere accertati con lo strumento del redditometro in poco tempo in quanto la macchina loro intestata farà scattare sicuramente il redditometro non avendo entrate. A tal fine bisognerà perdere tempo e rispondere alle richieste di informazioni ai figli e ai genitori per dimostrare che l’acquisto è avvenuto con i soldi di papà o mamma, che la benzina si metta con la paghetta dei genitori e che non si finanzia con entrate non dichiarate dal figlio. Viene quindi tolto il gusto, a mio avviso anche l’elemento educativo, di non dare contante in mano al figlio ma di bonificargli un numero sul conto corrente per mantenere la tracciabilità.

Acquisto di casa al figlio

L’acquisto di una casa del figlio da parte dei genitori fortunatamente è una fattispecie non controllata da parte del fisco in quanto l’accertamento da art. 38 del DPR 600 ne prevede espressamente la esclusione e a tal fine se siete interessati a non essere accertati in questo caso potete leggere l’articolo dedicato alla tassazione acquisto casa ai figli dai genitori.

Nuovo articolo su Redditometro sull’acquisto di casa

Vi segnalo l’articolo dedicato ai 3 modi per evitare il redditometro sull’acquisto di casa in cui troverete dei chiarimenti dati ad un lettore che aveva il timore di essere accertato sull’acquisto di casa.

Potrete poi dimostrare di non essere i proprietari dei beni indice che l’agenzia vi attribuisce ma utilizzatori saltuari in tal mondo facendo diminuire il reddito minimo (per beni indici e indichiamo le abitazioni, case vacanze, autovetture, imbarcazioni, contributi previdenziali versati alle colf, eventuali polizze assicurative, yacht, ecc.).

Con il nuovo redditometro  vi consigliamo di prendere analizzare le nuove spese e gli indicatori sotto controllo del Fisco ai fini del redditometro. Oppure potrete dimostrare che le spese sono state sostenute da terzi attraverso la certificazione di donazioni come parenti o genitori (anche se ci sembra difficile che una donazione o un regalo da parte del padre o della madre sia certificato, al massimo potemmo farlo emergere da un bonifico bancario).
Oppure potremmo portare come evidenza della nostra maggiore capacità reddituale che ha giustificato e che giustifica il sostenimento delle spese che formano il paniere del redditometro anche dei disinvestimenti in titoli azionari, fondi comuni di investimento, liquidazione del Tfr, e anche indebitamenti.

Osservazione importante

riguarda i tempi per la produzione di queste prove: se non fate in tempo nei 30 o nei 60 giorni ricordatevi che le prove possono essere prodotte anche durante il processo, sempre che vogliate presentarlo ovviamente.
Inoltre vi ricordo che con il nuovo redditometro l’invito preventivo al contradditorio da parte del fisco è obbligatorio (cfr art. 22 del DL 78 del 2010), pena la nullità dell’accertamento sintetico

CALCOLA IL TUO REDDITOMETRO

qualora volessi conoscere il tuo reddito minimo accertabile dal fisco inviaci una mail e ti richiederemo i dati per conoscere il tuo reddito minimo Consulta anche gli altri articoli che abbiamo pubblicato in passato sull’argomento redditometro, sullo scudo fiscale e sul trattamento delle proprietà all’estero. Altrimenti potete anche utilizzare il nuovo redditest dall’agenzia delle entrate per il calcolo.

Presentare ricorso contro il redditometro

Se vi è stato notificato un accertamento con il redditometro e volete presentare ricorso potete scrivere all’indirizzo info@tasse-fisco.com. Tale strumento deve essere perfezionato perché a mio avviso vi sono spazi per ribadire l’errata ricostruzione automatica del reddito presunto insieme ad altri elementi giuridici rilevanti.

Consulta le Tabelle del redditometro per capire quali potrebbero essere le spese oggetto di controllo oltre che la nuova tabella con le nuove voci del redditometro  diramate nel 2013.

Nuovi Studi di Settore

Vi segnaliamo la versione definitiva dei nuovi studi di settore che rappresentano anch’essi un importante e criticato strumento di lotta contro l’evasione anche se dovrebbero essere perfezionati in quanto partono da presupposti opinabili e vi spiego il perché: gli studi di settore, detto in poche parole misurano la congruità e la coerenza dei ricavi del contribuente su base annua in relazione al settore di attività identificato da alcuni codici (detti codici ATECO – atecofin). Se i propri ricavi sono in linea con gli studi di settore il contribuente difficilmente viene accertato, ossia sottoposto a verifica da parte del fisco. Se si è sotto i valori definiti dagli studi di settore è possibile adeguarsi pagando la maggiore imposta sui ricavi non conseguiti per mettersi in regola (Un imposta che serve per essere congrui in base a delle analisi statistiche a fronte di ricavi non realizzati secondo voi quale nome potrebbe avere?)

Qualcuno la potrebbe chiamare come una indulgenza che il fisco concede per restare in linea con il mercato, qualcun altro lo potrebbe anche chiamare un mini condono ad personam annuale perchè in effetti permette di togliersi dalla lente dei controlli del fisco per i soggetti più rischiosi, ma quello che più stupisce è che qualora il contribuente decidesse di aumentare i propri costi fittiziamente ed contemporaneamente i propri ricavi raggiungerebbe la congruità e la coerenza senza ridurre al contempo il rischio di essere accertati neutralizzando totalmente l’effetto e la funzione dei ricavi di settore e modificando al contempo i valori medi che alimentano gli studi di settore per l’anno successivo.

In tal modo si viene a creare quel dualismo particolare che vede i piccoli evasori (che sono in buona e cattiva fede) che vengono scoperti, mentre quelli che permettono un illecito ben più grave hanno meno probabilità di essere scoperti.

Un contribuente quindi che realmente (e ce ne sono credetemi) che non riesce a raggiungere i ricavi considerati congrui e coerenti secondo i cluster degli studi di settore sarebbe maggiormente penalizzato rispetto a chi illegalmente aumenta artificiosamente i costi nella propria contabilità, segno che lo strumento è ancora ottimizzabile perché potrebbe provocare distorsioni nel sistema. In attesa del nuovo provvedimento attuativo per l’introduzione del nuovo Redditometro 2011 del fisco di cui al DL 78/2010 art. 22 che dovrebbe disciplinare il nuovo redditometro specificatamente vi consigliamo di leggere gli altri articoli dedicati all’accertamento.

Aggiornamento maggio 2010: nel nuovo redditometro 2011 entrano anche altri indicatori di capacità reddituale che sono considerati buoni indicatori del reddito minimo presunto e reddito minimo accertabile come a titolo esemplificativo le minicar ed i centri benessere.
Aggiornamento 25 ottobre 2011: il nuovo redditometro ricalca nella sostanza le stesse modalità applicative e lo stesso ragionamento fino ad oggi utilizzato anche se viene fortemente depotenziato e devo dire anche molto migliorato rispetto alle versioni precedenti. Elemento sostanziale di diversità è rappresentato dalla nascita di 11 gruppo rappresentativi dei nuclei familiari italiani come coppie coniugate, coppie o single differenziati in base all’età, alla presenza o meno di figli e al numero di figli. permangono anche i correttivi in base all’ubicazione degli immobili e le residenze primarie e secondarie tra nord e sud.
Aggiornamento novembre 2012: pronto il nuovo redditest anonimo per effettuare gratuitamente e (dicono) anche anonimamente il calcolo personale del nuovo redditometro.

Leggi anche le domande e le risposte sul redditometro dei lettori.

Scarica il software sul redditometro

PS: Per alcuni di voi c’è solo un piccolissimo problema….dovete inserire i vostri dati anagrafici e vi sarà rinviato il calcolo. Non dico naturalmente che chi inserisce il suo none venga controllate però la mano sul fuoco io non ce la metterei :-) 

Classico esempio di come fare uno strumento che non utilizzeranno tutti oppure i più furbetti inseriranno nomi di fantasia.

Pronunce giurisprudenziali sull’argomento

Segnalo inoltre che la Cassazione, con l’ordinanza n. 16579 del 2 luglio 2013 ha stabilito che l’accertamento fiscale basato sulle indagini bancarie è valido anche se l’autorizzazione non è motivata. Infatti l’atto impositivo può essere annullato solo in caso di mancato via libera da parte delle autorità.

Auto e Redditometro
Spese e redditometro

Come difendersi dal Redditometro

ATTENZIONE: LEGGERE SOTTO A tal proposito vi segnalo che nei prossimi giorni probabilmente partiranno i questionari sul redditometro relativo all’anno di imposta 2007 (il cui termine prescrizionali di accertamento scadrebbe casualmente quest’anno) per cui vi indico che potete scrivere all’indirizzo di posta elettronica del sito info@tasse-fisco.com e posso darvi assistenza relativamente: Compilazione del questionario sul redditometro inviatovi dall’agenzia delle entrate; Compilazione del redditest on line; Gestione del colloquio eventuale con l’agenzia delle entrate; In ultima istanza predisposizione del contenzioso dinnanzi alle Commissioni Tributarie competenti.
Saluti e spero al solito di esservi stato utile

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Redditometro e Privacy  Problema risolto

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Entro il 15 luglio 2021 scade il termine per la pubblica consultazione della proposta di reintroduzione di una nuova versione del redditometro.

Naturalmente il tentativo di avviare accertamenti sintetici che hanno un basso costo iniziale e necessitano di ridotto numero di persone per la notifica e la gestione dell’accertamento  rappresentano da sempre una alternativa allettante per il recupero di materia imponibile. Tuttavia si deve anche valutare il costo in termini di contenziosi avviati dal contribuente che naturalmente si troverà ad impugnarli. Come da sempre sostenuto in questo blog lo strumento ha il difetto di avviare accertamenti che molto spesso sono impugnati con esiti positivi per il contribuente.

Anche il tema della privacy, che sembrerebbe essere risolto, rappresenta comunque un tema percepito dal contribuente e lesivo della propria autonomia e libertà di spesa.

Ad oggi inoltre l’agenzia delle entrate ha a disposizione maggiori informazioni per la ricostruzione del reddito del contribuente e dei suoi oneri deducibili e detraibili.

Staremo a vedere come si evolverà il tema a riguardo, stay tuned!

92 Commenti

  1. salve vorrei gentilmente un chairimento su come procederanno i controlli ed accertamenti sulle auto di lusso nello specifico vorrei acquistare una ML del gennaio 2006 che costa poco piu’ di 25 mila euro ma mi hanno detto che la finanza fa posti blocco o comunque ferma auto di grossa cilindrata e fa segnalazione automatica all’agenzia entarte. E davvero cosi’ ? anche se la auto costa meno di un nuovo 2000 cc ???
    grazie

  2. Gli studi di settore sono una cosa, che sono certo conosci benissimo, ed impattano sulla determinazione del reddito per i titolari di partita Iva, considerato appunto congruo e coerente.
    Il redditometro agisce sulla persona, ossia se tu, titolare di partita iva fatturi 50 mila euro di compensi nel 2010 pur essendo congruo e coerente e acquisti una imbarcazione da 18 metri, beh, stai certo che ti chiedernanno come hai fatto e dove hai reperito il contante.

  3. grazie, si lo so dopo i 4 anni ogni anno il calcolo scala del 10% fino ad un massimo del 40%, la macchina e un bmw m3 del 2003, non e lussuosa, se parliamo di interni ecc, ma ha 343 cavalli, lo scorso anno l’ ho bloccata da settembre a dicembre(non sapendo di questo redditometro) quest’anno la blocco molto di piu, in quanto come detto la utilizzo in primavera. per quanto riguarda gli studi di settore sono sempre congruo e coerente, ma ho paura che non servano a nulla in questo caso!

  4. Ciao John,
    l’interuzione dell’assicurazione dell’automezzo è oggettivamente un elemento che ne testimonia il minore utilizzo durante l’anno di imposta e come tale deve ridurre, insieme ai consumi stimati, il totale del costo ricostruito dal redditometro. Pur tuttavia non ritrovo ancora un filone giurisprudenziale che si delinea in tal senso. Per questo possiamo dire che quando e se ti inviereanno una richiesta di informazioni a seguito di un controllo con lo strumento fiscale del redditometro e che precederà l’invio dell’avviso di accertamento, starà a te e al funzionario dell’agenzia comprendere la relae capacità reddituale connessa per quel veicolo e rettificare il reddimot minimo richiesto accertabile.

    Ti infomro inoltre che nel calcolo oltre ia cavalli fiscali entra anche l’anno di immatricolazione pertanto anche se ti sei comprato una porsche del 84 di 3200 cc di cilindrata non peserà tanto nella ricostruzione del tuo reddito minimo accertabile.
    OK, spero di esserti stato utili e tornateci a trovare.

  5. salve, io nel 2007 ho acquistato una vettura 3200cc a benzina del 2003
    ci faccio circa 4 mila km all’anno
    d’inverno blocco pure l’assicurazione, vorrei sapere se: in caso di accertamento con redditometro posso fornire la documentazione che dimostra lo scarso utilizzo appunto con il documento che mi rilascia l’assicurazione quando le riporto il tagliandino(per bloccarla vogliono sempre indietro il tagliandino che si espone su parabrezza)in quanto dichiaro come reddito 25 mila euro l’anno ,(non ho famiglia e sto con i genitori) e presumo che per tenere quella macchina, lo stato pretenda un reddito di 35 e oltre mila euro l’anno…grazie john

  6. Buongiorno Carlo,
    la sua situazione rappresenta la situazione tipica di chi purtroppo rientra nei parametri del redditometro pur non evadendo. In questo caso comunque, sempre che l’agenzia delle entrate non si renda conto, sulla base della documentazione che lei purtroppo dovrà fornire, che nel suo caso il reddito ricostruito è coperto dalla capacità reddituale di cui dispone, ma dubito a meno che non troviate dei funzionari che valutino non conveniente rischiare con lei il contenzioso.

    Se dovessimo sposare lo strumento accertativo del redditometro dovremo implicitamente dare una funzione “educativa” del Fisco che non mi sembra di rintracciare in alcun testo universitario e post universitario studiato. Mi permetta di dire che, secondo il mio modesto e singolare modo di gestire le mie “finanze”, sarebbe stato difficile e non conveniente acquistare un’auto con quelle modalità, con due figli a carico, reddito contenuto in assenza di una abitazione non di proprietà. Sottolineo che questo è il mio modo ed è il mio stile di vita, che non ha la presunzione di essere il migliore o il più corretto e soprattutto non ritengo giusto che qualcuno mi possa dire come devo impiegare le mie disponibilità, quale debba essere la mia propensione al rischio perchè 18 anni li ho compiuti da tempo ormai e con questo sono d’accordo pienamente con lei.
    Per questo le consiglio e ritengo che, se riesce a spiegare e giustificare i consumi dell’automezzo, abitazione figli e ricostruisce in modo ragionevole tutte le sue spese dell’anno rispetto alle sue entrate dichiarate, può presentare ricorso in modo trasparente e difendersi tanto in prima che in secondo grado.
    Il Giudice Tributario saprà stabilire e giudicare correttamente documentazione alla mano.

  7. salve,premetto che e’ stato notificato un atto di accertamento per l’anno 2007/2008 al mio nucleo familiare per avere acquistato nel 2007 un autovettura di 23 cv fiscali (2500 cc) a gasolio del valore di 32000,comprata interamente a rate senza anticipo in 84 mesi.
    noi abbiamo comunque giustificato all’agenzia delle entrate di Rapallo(ge) l’acquisto con la presenza nell’anno 2007 di fondi liquidi sul conto di euro 16000 ed in piu’ un reddito familiare di euro 21000. in piu’ abbiamo calcolato con il ragioniere le effettive spese di gestione e di consumo dell’auto per i km percorsi,risultanti intorno ai 2300 euro annui tutto compreso(ass.gasolio bollo).MORALE della favola ci e’ arrivato il nuovo atto di accertamento riferito al 2008 che ci contesta il mantenimento che in base ai loro coefficienti risult, per un mezzo a gasolio di 23 cv fiscali,essere di euro 39700 piu’ i 46 mq della casa che mio suocero ci da’ in uso gratuito.reddito richiesto per l’anno 2008 essere di 43860 euro a fronte di un dichiarato di 22000.
    mia moglie in quell’anno aveva finito la maternita’ obbligatoria ed e’ stata licenziata per incompatibilita’ degli orari,quindi ha avuto solo reddito inps al 30% per 6 mesi.
    SIGNORI MIEI QUESTO SI CHIAMO FAS…mo……..
    se non ci credete posso fornire la ns documentazione.
    p.s. abbiamo una bimba di 8 mesi e un bimbo di 5 anni,non usufruiamo delle agevolazioni familiari neanche per l’asilo o medicinali.
    ORA CI CHIEDONO PIU’ DI 9000 EURO PER IMPOSTE EVASE(presunte!!) PIU’ OVVIAMENTE IL 20% CHE CI RICHIEDERA’ L’INPS PER L’ECCEDENZA.
    PARLIAMO ANCHE DELLE PARCELLE AI PROFESSIONISTI PER DIFENDERCI?
    SIAMO INDIGNATI PERCHE’ VIENE PIU’ COMODO SPAVENTARE I POVERI CHE CHIEDERE AI RICCHI.
    I RICCHI USANO IL NOLEGGIO.
    NOI NON CE LO POSSIAMO PERMETTERE.

  8. Ciao Fabio,
    No, l’importante è che sia in grado di dimostrare la propria disponibilità sul conto corrente o come scritto nel corso dei diversi commenti o negli aggiornamenti che inserisco negli articoli altra forma di reddito che copra il reddito ricostruito e stimato in base alle spese.
    Saluti,

  9. Salve,

    La mia ragazza dopo 7 anni di risparmi regolari ha una disponibilità sul suo conto di circa 50.000 euro, nei prossimi
    giorni si accinge all’acquisto di un’auto del valore di 36.000
    e 2000 di cilindrata. Attualmente ha un lavoro part-time con
    un reddito ovviamente più basso e pari a 550 euro netti.
    Considerando che vive e risiede nella casa di campagna dei suoi
    genitori a costo zero e non ha mutui o finanziamenti in corso,
    può avere problemi? Grazie mille

  10. Ciao Paolo,
    assolutamente no, sempre che il tuo reddito sia pari a zero e le tue disponibilità in banca anche, allora il fisco si potrebbe porre la domanda su come fai a mantenrre una macchina del valore di mercato di 19.000 euro. Ricordo comunque che la mera disponibilità di un’auto anche di grossa cilindrata o di altri beni alimenta solo un reddito minimo da dimostrare di produrre. Esempio la tua macchina per il fisco sarà la dimostrazione che tu almeno percepisci un reddito di X mila euro e su quelli pagherai delle imposte. se mi dai acnhe la potenza in cavalli fiscali ti posso dire a titolo di esempio quale sarà il tuo reddito minimo accertabile.
    Ma non dobbiamo pensare che se un contribuente ha un’auto di grossa cilindrata è sotto gli occhi del fisco e sta per essere accertato.

  11. Ciao a tutti, sono un dipendente statale, ho venduto nel 2007 un auto e, nell’attesa di trovarne un’ altra di mio gradimento e a buon mercato ho provvigionato qualche risparmio in piú. Fino ad oggi in cui ho trovato l’auto, un 3000 di cilindrata del 2007 a 19000 euro. Potendo dimostrare con documentazione la vendita della precdente a 15000 euro. Il redditometro potrebbe creare problemi? Grazie

  12. Certo lavorare in nero non e’ comunque lecito nonostante lenti alita siano meritevoli di tutela, non lo metto in dubbio, ma stia tranquilla che il fisco non ha interesse e non può impiegare le sue energie a colpire e cercare coloro che per arrotondare evadono somme non rilevanti. Sicuramente quando la macchina amministrativa sara’ perfetta e la
    Tassazione più agevola enormi soffocante allora anche impiccolissimo evasori avranno interesse ad emergere.

  13. Salve,
    ma allora una persona che alla mattina lavora part time ed il pomeriggio lavora in nero per sbarcare il lunario e pagarsi un affitto sarà bastonata?
    E magari gli imputeranno anche un reddito piu’ elevato di quello vero!!!
    AI C’E’ IL RISCHIO DI COLPIRE I MORTI DI FAME!!

  14. Lo sa perchè i beni che acquistiamo in italia lasciano traccia nei registri e in parte nelle dichiarazioni dei redditi nostre o dei nostri fornitori che ce le vendono.
    Per questo tutte le imbarcazioni a porto cervo battono bandiera di di un’isoletta di nome George Town e abbiamo uno scudo fiscale: perchè proprio per non farci vedere nelle nostre tasche acquistiamo all’estero in modo da non doverci poi giustificare con il fisco (e anche perchè la pressione fiscale all’estero è molto più contenuta diciamocelo) e per questo abbiamo delle normtative sull’antiriciclaggio di denaro che riducono le valigette piene oboli che destinazione frontiera ed è per questo che si fa uno scudo fiscale per far rientrare i capitali e cercando di spingere gli investitori di reinvestire i capitali e quei pochi utili che fanno emergere dai bilanci in italia puttosto che al’estero ma che proprio non ne vogliono sapere.
    La cosa buona questa volta che ha fatto il Ministro Tremonti è stato rendere molto appetibile il rientro di capitali ed innalzare conteporaneamente le sanzioni, il messaggio era chiaro: avete goduto di massima libertà finora portando denaro fuori frontiera, ora stiamo in un periodo di crisi e abbiamo bisogno anche di voi e dovete riportare liquidità in Italia. E perchè no, facendo leva anche sul senso di coscienza che ognuno di noi ha, seppur a nascosto a diverse profondità, i risultati si sono visti.
    Le è piaciuto il racconto?

    >
    >
    Ottimo racconto , e pienamente condiviso.
    Ringrazio e continuo a visitare il sito.
    P.F.

  15. Buongiorno Andy,
    come fa il fisco a documentarsi sui beni posseduti dal contribuente ai fini del redditometro?
    E’stato forse riesumato il prospetto “dati e notizie particolari” che c’era sui mod.740 di una volta?… Sul mod.unico attuale non mi risulta che ci sia un prospetto simile.
    Grazie.

  16. Buonasera Elisabetta,

    il suo reddito totale presunto è intorno ai 30 mila euro mentre il suo reddito minimo accertabile è intorno ai 20 mila euro.
    Le consiglio di prenderlqa come stima perchè nel calcolo del redditometro entrano anche beni immobili, collaboratori domestici, assicurazioni, veicoli e altro e per ognuno di questo sono necessarie alcune informazioni. nel suo caso se questo è solo quello che ha intestato è al riparo.

    Saluti,

  17. buongiorno,
    leggendo ………………(Inoltre ma non meno importante è lo strumento per superare il redditometro, qualora tali beni non possano essere considerati strumentali consiste nel documentare la capacità del soggetto di acquisire e mantenere i beni nel periodo di imposta. Se il fisco accerta con il redditometro 50.000 euro di reddito, basterà dimostrare che si avevano disponibilità liquide di pari importo sul conto corrente. In tal modo il fisco non potrà sindacare sulla liquidità a disposizione e sull’impiego che, di tale liquidità, vogliamo farne.)……………… mi sembra di aver capito che se io volessi acquistare una barca ,del 1991 a vela e di 12.30m che costa ,per esempio 40.000 euro,non avendo un reddito mio,ma solo quello di mio marito(quindi non rientrando nel redditometro) ma avendo in banca il doppio della cifra per acquistarla,potrei farlo?nel senso,con il redditometro come funziona?grazie infinite
    Betta

  18. Buongiorno Max,

    per l’immobile abittivo dipende se ne ha proprietà o deve ancora firmare l’atto dal notaio.
    nel caso sia costruito da lei stesso inizierà a produrre reddito ritengo dal momento in cui sia ultimato che possimao ragionveolmente attenderci coincida con la dichiarazione di agibilità (ma se questo ultimo aspetto dovrei approfondire)

    La macchina invece si entra nel calcolo dle redditometro. Se vuole può fornirmi un elenco dei beni e del reddito e verificarle il suo reddito minimo da accertabile dal fisco con il redditometro.

  19. Appartamenti ad uso abitativo in costruzione devono essere considerati nel redditometro? e se si,come?

    Automobile utilizzata non solo per l’attivita’ professionale ma anche per la vita privata deve essere considerata nel redditometro?
    Grazie

  20. Buongiorn Antonio,
    per i redditi prodotti fuori dal territorio Italiano no, se non nell’ipotesi in cui risieda fiscalmente in uno dei paesi a fiscalità privilegiata, caso in cui la residenza ed il reddito viene considerato come prodotto in Italia.
    per i redditi considerati prodotti in Italia invece (come può essere il caso di immobili detenuti nel territorio italiano) dovrà dichiararli e verificare l’eventuale presenta di convenzioni contro le doppie imposizioni tra l’Italia ed il paese nel quale risiede.

    Saluti,

  21. Salve, vorrei sottoporLe una domanda.
    Un Italiano iscritto all’AIRE, deve presentare la dichiarazione dei redditi in Italia per utili o guagagni prodotti all’estero(C.E.E.)?
    Faccio presente che in Italia non ho nessun utile
    Grazie

    Antonio

  22. No, ritengo che dal trattato contro le doppie imposizioni tra romania e italia lei sia obbligato a versare imposte anche in Italia e che elsia riconsociuto un credito di imposta dalla Romania.
    Le riporto il testo della convenzione:
    1. I redditi derivanti da beni immobili, compresi i redditi delle
    attività agricole o forestali, sono imponibili nello Stato contraente in
    cui detti beni sono situati. (E QUINDI IN ITALIA)
    2. L’espressione “beni immobili” è definita in conformità al diritto
    dello Stato contraente in cui i beni stessi sono situati. L’espressione
    comprende in ogni caso gli accessori, le scorte morte o vive delle imprese
    agricole e forestali, nonché i diritti ai quali si applicano le
    disposizioni del diritto privato riguardanti la proprietà fondiaria. Si
    considerano altresì “beni immobili” l’usufrutto dei beni immobili e i
    diritti relativi a canoni variabili o fissi per lo sfruttamento o la
    concessione dello sfruttamento di giacimenti minerari, sorgenti ed altre
    ricchezze del suolo. Le navi, i battelli e gli aeromobili non sono
    considerati beni immobili.
    3. Le disposizioni del paragrafo 1 si applicano ai redditi derivanti
    dalla utilizzazione diretta, dalla locazione o dall’affitto, nonché da ogni
    altra forma di utilizzazione di beni immobili.
    4. Le disposizioni dei paragrafi 1 e 3 si applicano anche ai redditi
    dei beni immobili utilizzati per l’esercizio di una libera professione.

    La convenzione è vero che fa riferimento alla utilizzazione e per tale motivo lei non dovrà pagare le imposte sulla rednita catstale dell’immobile, ma sarà pur sempre obbligato a versare le imposte in Italia al momento della cessione e successivamente richiedere il rimborso al suo Stato per la differenza tra quanto versato in Italia e quanto richiesto in Romania.
    Stesso discorso per i dividendi e epr le altre forme di reddito.
    Inoltre aggiungo che sarà costretto a dichiarare reddito in Italia qualora da una qualsiaai forma di utilizazione dell’immobile ne derivi una forma di reddito.

  23. Buon giorno, sono sempre Mario e desidererei delle delucidazioni alla risposta del 22 settembre.
    Come persona fisica Italiana, possiedo degli immobili in Romania, il plus-valore ottenuto dalla compra-vendita di questi immobili sono tassati in Romania in virtu del concordato per evitare le doppie imposizioni. Devo dichiarare questi utili anche in Italia? Devo pagare altre imposte?
    Stessa domanda per i dividendi ottenuti da una societa di diritto Rumeno. Pagando gia`in Romania il 16%, devo dichiarare questi utili anche in Italia?
    Ricordo che vivo in Romania per oltre 183gg all’anno ed ho il mio centro di interessi solo in Romania, non avendo alcuna fonte di utile in Italia.
    La ringrazio per la risposta anteriore e la prego di delucidarmi ulteriormente.
    Cordiali saluti

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