La pensione può subire una trattenuta mensile o essere magiorata delle detrazioni fiscali spettanti da parte del pensionato generando così il diritto ad un rimborso che deve essere pagato entro date definite da parte dell’agenzia delle entrate. Nel seguito verifichiamo quando dovrà procedere al versamento, le modalità di utilizzo del credito o della minore imposta Irpef che esce dal 730 precompilato nonché la richiesta di accredito e comunicazione dell’IBAN per vedersi accreditare il rimborso spettante.
Anche i pensionati infatti posso subire delle trattenute Irpef sui redditi di pensione e possono essere obbligati alla presentazione del 730 o maturare il diritto al rimborso di un credito e nel seguito verifichiamo l’applicazione.
Come chiarito nelle istruzioni per la compilazione del 730 di cui nel seguito vi riporto le principali informazioni. Quelle che leggete sono riferite al 730 2018 per cui qualora stiate leggendo l’articolo riferendovi ad un anno di imposta diverso dal 2017 è sempre cosa buona e giusta andarsi a leggere le istruzioni per la redazione del 730 che potete trovare qui. dove sono raccolte ogni anno.
Nel caso dei lavoratori dipendenti, per fare un esempio simile a quello dei pensionati, il datore di lavoro applica le le ritenute nella busta paga del dipendente tramite il cosiddetto conguaglio irpef di Luglio per pagare il saldo dell’anno o l’acconto.
Ne sono un esempio i rimborsi Irpef a cui abbiamo diritto quando maturiamo delle detrazioni fiscali per esempio sugli interessi del mutuo o sulle spese di ristrutturazione, o dovute alla cedolare secca. Nel caso dei pensionati funziona in egual modo solo che non si tratterà naturalmente del dipendente ma dell’INPS che è l’ente preposto all’erogazione della pensione. Il periodo dell’anno tuttavia è differente in quanto le operazioni di conguaglio per i percettori di redditi da pensione sono effettuate a partire dal mese di agosto o di settembre (anche se è stata richiesta la rateizzazione).
Rimborso effettuato
Le operazioni di conguaglio Irpef dovrebbero portate l’INPS a riaccreditarvi il rimborso, laddove siano dovute e non siano effettuati controlli aggiuntivi. La domanda e la richiesta di chiarimento che spesso mi scrivono è quando. Il rimborso sarà effettuato entro il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine.
Nel caso invece il conguaglio sia a debito, ossia il contribuente si trovi ad avere un maggior debito di imposta Irpef da versare, derivante immagino da altri redditi prodotti nel corso del periodo di imposta, oltre a quello di pensione, allora sarà effettuata una trattenuta sulla pensione già a partire dai mesi successivi alla presentazione.
Qualora poi per esempio la pensione del mese non sia sufficiente allora il debito residuo irpef sarà trattenuta nel mese successivo ma con una maggiorazione derivante dall’applicazione del tasso di interesse legale vigente nel mese. Le trattenute si applicheranno fino alla fine del periodo di imposta (31 dicembre dell’anno) e comunque fino a concorrenza del debito residuo.
Controlli dell’agenzia delle entrate
L’Agenzia delle entrate può effettuare controlli preventivi sul modello 730 trasmesso telematicamente, entro il termine di 4 mesi dalla scadenza della presentazione della dichiarazione dei redditi ovvero dalla data della trasmissione, se successiva.
Il rimborso Irpef che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall’Agenzia delle entrate (con le stesse modalità, di seguito descritte, previste nel caso di 730 presentato dai contribuenti privi di sostituto d’imposta) entro il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine. Se seguiamo l’elenco delle scadenze introdotte con la famosa opera di “semplificazione” il termine coincide con il 23 luglio o il 31 ottobre laddove presentiate il modello redditi PF, a cui dovremmo aggiungere 6 mesi per cui andiamo a finire a gennaio o giugno dell’anno successivo.
A novembre considerate che, nel frattempo, viene effettuata la trattenuta delle somme dovute a titolo di secondo acconto o unica rata di acconto relativo all’Irpef e alla cedolare secca sugli affitti.
Può accadere che non via l’obbligo al versamento del secondo acconto Irpef in quanto, utilizzando il metodo previsionale in luogo di quello basato sui dati storici, si ritiene sufficiente che il versamento del primo sarà capiente per il saldo di fine anno (nel caso sappiate di non poter contare sullo stesso fatturato o per esempio perchè sapete che non percepirete più quel reddito specifico che vi ha fatto aumentare il calcolo del saldo e primo acconto Irpef o perchè sapete già di poter beneficiare di detrazioni fiscali Irpef che vi abbasseranno l’anno prossimo l’irpef dovuta a saldo). Il calcolo del secondo acconto può infatti avvenire in modo previsionale oltre a quello storico basti sull’anno precedente. Occhio però perchè se vi sbagliate quello che non avete versato a novembre diviene un debito con sanzioni ed interessi per cui on fate i furbetti e se adottate il metodo previsionale fatelo con accortezza e ragionevolezza. La comunicazione di versare un minore secondo canto irpef a novembre deve essere trasmessa al proprio sostituto di imposta entro il 30 settembre, indicando, sotto la propria responsabilità, l’importo che eventualmente ritiene dovuto.
Nel caso di 730 precompilato o ordinario se dalla dichiarazione presentata emerge un debito, il Caf o il professionista:
– trasmette il modello F24 in via telematica all’Agenzia delle Entrate;
– o, in alternativa, entro il decimo giorno antecedente la scadenza del termine di pagamento, consegna il modello F24 compilato al contribuente, che effettua il pagamento presso qualsiasi sportello di banche convenzionate, uffici postali o agenti della riscossione oppure, in via telematica, utilizzando i servizi online dell’Agenzia delle Entrate o del sistema bancario e postale. I versamenti devono essere eseguiti con le stesse modalità ed entro i termini previsti nel caso di presentazione del modello REDDITI Persone fisiche;
Se il 730 precompilato senza sostituto è presentato direttamente all’Agenzia delle Entrate, nella sezione del sito internet dedicata al 730 precompilato il contribuente può eseguire il pagamento on line oppure stampare il modello F24 per effettuare il pagamento con le modalità ordinarie;
Se dalla dichiarazione presentata emerge un credito, il rimborso è eseguito direttamente dall’Amministrazione finanziaria.
Se il contribuente ha fornito all’Agenzia delle Entrate le coordinate del suo conto corrente bancario o postale (codice IBAN), il rimborso viene accreditato su quel conto.
Richiesta pagamento Rimborso
La richiesta di accredito può essere effettuata online tramite la specifica applicazione disponibile sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it (chi è già registrato ai servizi telematici può farlo attraverso il canale Fisconline) oppure presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Se non sono state fornite le coordinate del conto corrente, il rimborso è erogato con metodi diversi a seconda della somma da riscuotere:
- per importi inferiori a 1.000 euro, comprensivi di interessi, il contribuente riceve un invito a presentarsi in un qualsiasi ufficio postale dove potrà riscuotere il rimborso in contanti;
- per importi pari o superiori a 1.000 euro il rimborso viene eseguito con l’emissione di un vaglia della Banca d’Italia.
Inoltre io vivo in un appartamento delle poste italiane in affitto e il pagamento del condominio. Questo dal 1987. E poste italiane Spa non interviene mai se un affittuario ha dei problemi. Devo chiamare operai p ivati che io pago
Sono un ex postale ora in pensione di Vecchia
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Posso fare tutto tramite il caf
Come devo fare per farmi rimborsare le spese in farmacia e visite private
Devo ancora fare il 730 per. Farmi rimborsare le spese in farmacia cosa devo fare sono un pensionato di 68 anni ex Inpdap ora INPS