Aggiornato il 4 Maggio 2023
È sempre più in uso la prassi di dare in uso al proprio dipendente un telefono aziendale. In questo articolo vediamo la convenienza economica e fiscale a procedere con questa operazione, qual è l’effettivo costo sostenuto per l’azienda e l’eventuale tassazione in busta paga del telefonino, vedremo anche con quale tipologia contrattuale disciplinare l’acquisizione del telefono da parte dell’azienda.
Per quello che concerne il sostenimento dei costi per spese telefoniche o di telefonia sia fissa sia mobile il legislatore ha introdotto uno specifico articolo all’interno del testo unico delle imposte sui redditi.
Il Tuir è il decreto legislativo 917 del 1986.
In questo potete trovare all’articolo 102 comma nove la disciplina prevista per le spese di telefonia.
Si fa largo uso di contratti con compagnie telefoniche per dare in uso al dipendente il cellulare aziendale. Soprattutto dall’introduzione dello smart working come modalità di lavoro prevalente in tutte le compagnie ormai mediamente strutturate l’utilizzo di una connessione dipendente potrebbe rappresentare una condizione indispensabile per procedere con lavoro agile.
Nei nuovi spazio aziendali per il lavoro in sede non sono più previsti telefoni ma solo connessioni per organizzare videochiamate o calla conference.
È per questo che le compagnie stanno pian piano sostituendo i telefoni fissi con i cellulari aziendali per via della riduzione dei costi di acquisto, di locazione finanziaria, di leasing o di comodato.
Questo consentirà di avere la sicurezza di poter avere un dipendente a casa con una propria connessione la connessione infatti è la condizione indispensabile per avere un dipendente che lavori a casa e che non occupi un posto di lavoro in uno spazio preso in affitto dall’azienda. Questo contribuisce alla riduzione dei costi di affitto dell’impresa.
Esistono offerte da parte di tutte le compagnie telefoniche per delle flotte e quindi per stipulare contratti con decine, centinaia o anche migliaia di cellulari.
Tuttavia è bene sapere quale è l’effettivo costo da parte dell’azienda del contratto che potrebbe andare a stipulare con una compagnia telefonica alla luce della nuova disciplina sulla tassazione dei cellulari aziendali.
Prima di parlare della tassazione in capo all’azienda vi dico che dal puto di vista del regime fiscale in capo al dipendente l’utilizzo promiscuo non concorre in alcun modo alla tassazione di alcuna componente in busta paga. Al dipendente pertanto non sarà addebitata nessuna voce di costo in busta paga né per l’uso esclusivo né per quello promiscuo.
Tassazione dei cellulari aziendali: quanto posso risparmiare
Ai fini della valutazione della convenienza economica a procedere all’acquisto o affitto di cellulari aziendali è bene sapere che la nuova percentuale di deduzione delle spese telefoniche per l’azienda è passata dal 100% del 2006 all’80% a partire dal 2007 e ad oggi ancora valida.
Tuttavia bisogna fare riferimento al fatto che il telefono cellulare potrebbe essere considerato ad uso promiscuo o ad uso esclusivo da parte del dipendente l’utilizzo promiscuo sia quando i cellulari possono essere utilizzati sia per finalità lavorative sia per finalità diverse da quelle aziendali questo è valido indipendentemente dalla loro destinazione all’utilizzo aziendale si oltre 10 anni fa era infatti uso avere i tabulati con le chiamate effettuate da parte di tutti i telefonini aziendali, che potevano anche costituire in alcuni casi elemento per procedere al licenziamento del dipendente per giusta causa, oggi questo non è più valido in quanto viene consentito l’utilizzo del cellulare anche per finalità personali.
Tuttavia come visto anche nell’articolo dedicato alle spese di telefonia aziendali vi sono modalità che non consentono l’utilizzo personale del dipendente e come tale non subiscono la limitazione alla deducibilità del costo.
Questo è quanto chiarito dall’agenzia delle entrate nella risoluzione numero 320 del 2008.
Sulla base di questa considerazione il legislatore ci sguazza ai fini dell’incremento del gettito imponibile da poter portare nelle casse dello Stato.
Nel 2007 quindi procede alla riduzione della deduzione fiscale delle spese telefoniche ai fini IRES e Irap riducendone l’ammontare del 20%.
Tuttavia come vedremo ci possono essere anche spese sostenute per conto del mandatario senza rappresentanza in nome proprio e per conto del mandante e a quest’ ultimo riaddebitate.
Chiarisco anche che non c’è distinzione fra i fini che la tassazione fra cellulari dati in uso a dipendenti, assunti con contratto determinato o indeterminato. Non vi è distinzione nemmeno per i cellulari dati in uso ai propri agenti o rappresentanti o dipendenti delle funzioni commerciali.
Cellulare aziendale convenienza tra acquisto, leasing, comodato d’uso.
Per quello che concerne le modalità di acquisto e di possesso del cellulare aziendale è bene sapere prima di tutto che il legislatore non ha posto vincoli, limitazioni, o differenti tipologie di deduzioni per quello che concerne le differenti modalità di inquadramento dell’utilizzo del cellulare aziendale.
Da una parte e quindi abbiamo un costo per entrare in possesso del cellulare aziendale e dall’altra parte abbiamo il costo sostenuto per il traffico dei dati e quindi l’utilizzo di chiamate (nazionale e internazionale) e la connessione ad Internet.
Le tipologie contrattuali attivabili possono essere: acquisto, locazione finanziaria ovvero leasing, comodato d’uso a pagamento o gratuito.
Non vi è differenza ai fini del risparmio di imposta derivante da queste differenti tipologie in quanto non esistono limitazioni a livello di importo o valore annuo massimo ammissibile per cui potete procedere sia nell’una nell’altra.
Cambia solamente il raggruppamento contabile dove le voci di costo scendono all’interno del conto economico di bilancio.
Nel caso di acquisto infatti il costo sarà deducibile per via delle quote di ammortamento dei cellulari aziendali.
Nel caso invece del leasing o comodato d’affitto il costo sarà deducibile per via dei canoni di locazione mensili o bimestrali o annuali che l’impresa pagherà. Anche per quello che concerne il costo di competenza degli stessi non vi è distinzione a livello di anticipazione fiscale in quanto il costo è deducibile sempre in base alla competenza economica.
Chiarimenti Agenzia Entrate in risposta alle domande sulla tassazione dei cellulari aziendali in uso ai dipendenti
Ulteriori chiarimenti offerti dall’agenzia delle entrate nella risoluzione numero 104 del 2007.
Nel seguito potete anche verificare a livello di imposta sul valore aggiunto quale il regime di detrazione Iva delle spese telefoniche o Trattamento Iva spese di telefonia
Tabella Sintesi Trattamento Fiscale
Trattamento Fiscale Spese Telefoniche | Deduzione Costo | Detrazione Iva | ||
Telefoni e Rete fissa | 80% | 100% | ||
Fax | 80% | 100% | ||
Rete Mobile | 80% | 100% | ||
Cellulare aziendale (Utilizzo esclusivo) | 80% | 100% | ||
Cellulare aziendale (Utilizzo promiscuo) | 80% | 50% | ||
Rete Internet | 80% | 100% | ||
Impianti Satellitare su auteveicoli aziendali | 80% | 100% |
In definitiva solo in presenza di un contratto con il dipendente che prevede un forfait fisso per utilizzo privato oppure nel caso di un utilizzo promiscuo si assiste ad una riduzione del regime di detrazione Iva. Nel caso dell’utilizzo promiscuo scende al 50% sia la quota deducibile del costo ai fini Ires ed irap sia ai fini della detrazione dell’Iva.
Questo, lo ripetiamo vale sia nel caso di acquisto del telefono o dell’impianto in sè, sia nel caso dei costi di manutenzione ordinaria e straordinaria che sosteniamo. Lo stesso dicasi per le fatturazione per i contratti a consumo periodico.
Esempio costo cellulare aziendale e risparmio fiscale
Vediamo cosa succede invece della deduzione del costo. Come abbiamo avuto modo di vedere la deducibilità ai fini IRES e Irap per i telefonini dati in uso aziendale al proprio dipendente fissata nella misura dell’80%. Questo significa che fatto 100 il costo della rata mensile il risparmio sarà pari a 80 € di imponibile. Perché dico imponibile perché si parla di deduzione del costo per cui questo andrà a ridurre il reddito imponibile a cui a sua volta si applicherà Limp l’aliquota dell’IRES fissate nella misura attualmente del 24%.
Fatto 100 quindi il costo e 80 la deduzione l’effettivo risparmio è pari a 19,2 € a cui si vanno aggiungere gli 11 € di Iva visti sopra.
Tuttavia come detto poche righe più sopra l’Iva indetraibile aumenta il costo di 100 di quello che non è stato portato in detrazione Iva per cui nell’esempio 11.Se sommiamo i 100 questi 11 la deduzione non sarà più pari a 80 ma a 88,8. Se questo lo moltiplichiamo per l’aliquota IRES (tralasciando l’Irap per il momento) l’effettivo risparmio sarà pari a 21,31 €. In termini percentuali quindi data una rata mensile di 122 € avremmo un risparmio effettivo di 32,31 per cui l’effettivo costo sostenuto dall’azienda sarà pari a 89,69 €.
In termini percentuali il risparmio fiscale sarà pari a 26,5% del costo effettivamente sostenuto comprensivo di rata e Iva indicata in fattura
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Riferimenti normativi: articolo 102 , 75 e 54 del Tuir e articolo 19 bis del DPR 633 del 1972, Art. 75 DPR 917/1982; Legge 27 dicembre 2006, n° 296 – Legge finanziaria 2007
Risoluzione Agenzia delle Entrate n° 104 del 007
Circolare Agenzia delle Entrate n° 12 del 2008
Circolare Agenzia delle Entrare n° 47 del 2008
Risoluzione Agenzia delle Entrate n° 9 del 2012