Aggiornato il 4 Maggio 2023
Spesso ci chiedono di indicare o dare il nostro fatturato o volume d’affari, sia che abbiamo delle società, ditte, o se siamo lavoratori autonomi o dei liberi professionisti e non sappiamo subito cosa rispondere o la somma di quali importi comunicare: se la somma dei nostri onorari esposti in fattura o la somma del volume d’affari, il fatturato o l’incassato? Dove possiamo trovare il dato in poco tempo… oggi quindi vediamo di dare qualche chiarimento in più, qualche indicazione per cercare di farvi destreggiare e dare risposte in breve tempo.
Definizione di fatturato e volume d’affari
Il fatturato è pari alla sommatoria di tutti i ricavi delle vendite e/o delle prestazioni di servizi nonché degli altri ricavi e proventi ordinari di un’azienda nell’anno di imposta che si origina a fronte delle fatture emesse. Questa è la definizione generale ma sfugge ad una identificazione pratica quando la caliamo nelle diverse fattispecie. Nel seguito quindi una raccolta di definizioni a seconda dell’attività svolta e delle differenze tra fatturato e volume d’affari.
Dove posso trovare il fatturato o il volume d’affari
La risposta dipende dall’esigenza in quanto se vi serve un valore ufficialmente riconosciuto lo potrete trovare esattamente riportato nella dichiarazione annuale IVA per cui se volete proprio un valore incontrovertibile ed ufficialmente dichiarato lo potete prendere da lì anche se sarà pronto dopo qualche mese dalla chiusura dell’esercizio.
Altro posto dove trovarlo è il vostro programma di contabilità o del vostro commercialista la cui estrazione del fatturato sarà cosa abbastanza semplice ed in più avrete anche la possibilità di averlo maggiormente aggiornato. Questo lo trovate nel quadro VE della dichiarazione annuale IVA.
Fatturato delle società di capitali
Per fortuna ci viene in soccorso la definizione che a mio avviso è la più completa tra quelle che ho trovato finora e l’ho presa dal sito della camera di commercio dove annualmente versiamo il diritto camerale.
Nel caso delle Società di capitali prenderete la somma degli importi indicati al rigo IC1 (ricavi delle vendite e delle prestazioni) e al rigo IC5 (altri ricavi e proventi).
Qualora siate delle Banche ed altri soggetti finanziari allora dovrete considerare la somma degli importi indicati al rigo IC15 (interessi attivi e proventi assimilati) e al rigo IC18 (commissioni attive). Le società la cui attività consiste nell’assunzione di partecipazioni in società esercenti attività diversa da quella creditizia o finanziaria (co. 9 art. 6 D.Lgs. n. 446/1997): la somma degli importi indicati ai righi IC1, IC5 e IC15
Nel caso di compagnie di assicurazioni invece dovrete rifarvi alla somma dei premi e gli altri proventi tecnici come rappresentati alle voci I.1, I.3, II.1 e II.4 del conto economico come da Reg. ISVAP (ora IVASS) del 4 aprile 2008, n. 22
Nel caso delle società che adottano un regime forfettario di determinazione del reddito come vedremo dopo nel regime dei minimi il fatturato sarà calcolato come sommatoria dei ricavi delle vendite e delle prestazioni e degli altri ricavi e proventi ordinari come rappresentati nelle scritture contabili di cui all’art. 2214 e seguenti del codice civile.
Fatturato delle persone fisiche con partita Iva in regime ordinario
Per queste dovrete prendere la Sezione I – Imprese art. 5-bis D.Lgs. n. 446/1997 – rigo IQ1 eliminando la quota parte dei ricavi eventualmente costituiti dai maggiori ricavi derivanti da adeguamento agli studi di settore, mentre nel caso delle Imprese in regime forfetario dovrete prendere il rigo IQ41 (reddito d’impresa determinato forfettariamente).
Fatturato delle società di persone con partita Iva in regime ordinario
Anche in questo caso il fatturato sarà dato per le Società commerciali definite dalla sommatoria dei ricavi evidenziati nell’art. 5-bis D.Lgs. n. 446/1997 – rigo IP1 (ricavi di cui all’art. 85, co. 1 lett. a), b), f) e g) del T.U.I.R.) scorporando l’eventuale importo dei maggiori ricavi derivanti da adeguamento agli studi di settore.
Sez. II – Società commerciali e finanziarie art. 5 e art. 6, co. 9, D.Lgs. n. 446/1997 – la somma degli importi indicati al rigo IP13 (ricavi delle vendite e delle prestazioni) e al rigo IP17 (altri ricavi e proventi). Le società la cui attività consiste nell’assunzione di partecipazioni in società esercenti attività diversa da quella creditizia o finanziaria (co. 9 art. 6 D.Lgs. n. 446/1997): la somma degli importi indicati al rigo IP13 (ricavi delle vendite e delle prestazioni), al rigo IP17 (altri ricavi e proventi) e al rigo IP18 (interessi attivi e proventi assimilati). Sez. III – Società in regime forfettario – rigo IP47 (reddito d’impresa determinato forfettariamente); Sez. IV – Società esercenti attività agricola – rigo IP52 (corrispettivi).
Fatturato dei contribuenti minimi
Per questa particolare tipologia di contribuenti che adottano il regime forfettario dei “Contribuenti minimi” (si prenderanno tutti i i ricavi di cui alle lettere a) e b) del comma 1 art. 85 del D.P.R. 917/1986 (TUIR).
Fatturato di una Banca
Se siete interessati alla verifica del Fatturato di una Banca o di altro istituto finanziario dovete sapere che loro redigono il bilancio in base ad una Legge ad hoc. Seppur la dichiarazione dei redditi è la stessa alcuni quadri o sezioni cambiano. Il problema anche che questi soggetti non emettono fatture in quanto svolgono operazioni esenti per cui non possiamo nemmeno in linea teorica rifarci al volume delle operazioni IVA in quanto al più dovremmo considerare come fatturato il totale delle operazioni esenti. Possiamo però prendere come esempio o prendere a prestito la definizione di fatturato dalla normativa antitrust. Seguendo questa impostazione il fatturato di una Banca o, istituto finanziario in genere sarà dato dalla somma dei seguenti elementi:
- interessi e proventi assimilati;
- proventi su titoli;
- proventi per commissioni;
- profitti da operazioni finanziarie;
- altri proventi di gestione al netto
Fatturato delle imprese di assicurazioni
Anche le compagnie di assicurazioni erogano prestazioni di servizi soggetti ad un generale regime di esenzione per cui anche in questo caso possiamo considerare per la definizione di fatturato quanto disciplinato dal Regolamento n. 139 del 2004. Seguendo questa impostazione il fatturato delle imprese di assicurazioni è pari alla somma dei premi lordi emessi che comprendono tutti gli importi incassati o da incassare così come definito dall’art. 5 c. 3 b) del Regolamento (CE) n. 139/2004.
Fatturato di una Holding
Anche se dubito che vi interessa sappiate infine che il fatturato di una holding o altra tipologia di società di partecipazioni, ossia il cui scopo è quello di compravendita di azioni, quote o altri titoli partecipativi società di partecipazione finanziaria sarà dato dalla somma del fatturato della società a cui aggiungere va quello delle imprese controllate. A questa somma andranno dedotti i dividendi distribuiti alla controllante.
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Se siete interessati alla verifica del fatturato e del volume d’affari per la presentazione dell’istanza necessaria ad accedere ai contributi a fondo perduto post Corona Virus potete visionare l’utile tabella nel seguito redatta dall’agenzia delle entrate.
In caso il soggetto svolga più attività, il limite dei 5 milioni di euro per l’accesso al beneficio
riguarda la somma dei ricavi/compensi riferiti a tutte le attività.
Per i soggetti titolari di reddito agrario e attività agricole connesse, persone fisiche, società
semplici ed enti non commerciali, in luogo dell’ammontare dei ricavi occorre considerare
l’ammontare del volume d’affari (campo VE50 del modello di dichiarazione IVA 2020). Qualora il dichiarante non sia tenuto alla presentazione della dichiarazione IVA, allora potrà essere considerato l’ammontare complessivo del fatturato del 2019. In caso il richiedente abbia altre attività commerciali o di lavoro autonomo, occorre considerare la sommatoria del volume d’affari di tutti egli intercalari della dichiarazione IVA.
Ai fini della compilazione dei campi riferiti all’ammontare del fatturato e dei corrispettivi valgono le seguenti indicazioni:
- devono essere considerate tutte le fatture attive (al netto dell’IVA) con data di effettuazione dell’operazione compresa tra il 1° e il 30 aprile, comprese le fatture differite emesse nel mese di maggio e relative a operazioni effettuate nel mese di aprile;
- occorre tenere conto delle note di variazione di cui all’art. 26 del decreto del Presidente
della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, con data aprile; - i commercianti al minuto e gli altri contribuenti di cui all’art. 22 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, devono considerare l’ammontare globale dei corrispettivi (al netto dell’IVA) delle operazioni effettuate nel mese di aprile;
- concorrono a formare l’ammontare del fatturato anche le cessioni di beni ammortizzabili;
- nei casi di operazioni effettuate in ventilazione ovvero con applicazione del regime del
margine ovvero operazioni effettuate da agenzie di viaggio, per le quali risulta difficoltoso il calcolo delle fatture e dei corrispettivi al netto dell’IVA, l’importo può essere riportato al lordo dell’IVA (sia con riferimento al 2019 che al 2020); - per i soggetti che svolgono operazioni non rilevanti ai fini IVA, come ad esempio le cessioni di tabacchi, giornali e riviste, all’ammontare delle operazioni fatturate e dei corrispettivi rilevanti ai fini IVA vanno sommati gli aggi relativi alle operazioni effettuate non rilevanti ai fini IVA.
In assenza dei dati relativi all’ammontare del fatturato e dei corrispettivi, il corrispondente
campo non va compilato e si intenderà che l’importo è pari a zero: questa situazione può accadere, ad esempio, se l’attività è iniziata successivamente al mese di aprile 2019. In tali casi, l’importo del contributo sarà pari a quello minimo previsto. L’importo del fatturato e
dei corrispettivi va indicato senza operare alcun ragguaglio anche nel caso in cui l’attività sia iniziata nel corso del mese di aprile.
Per soggetti che hanno indicato nell’istanza, barrando le corrispondenti caselle, di avere iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2018 ovvero di avere il domicilio fiscale o la
sede operativa nel territorio di comuni colpiti da eventi calamitosi con stato di emergenza ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza “Covid-19”,
il contributo è determinato come segue:
- se la differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile
2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 risulta
negativa (cioè il dato del 2020 è inferiore al dato del 2019), a tale differenza si applicherà la percentuale del 20, 15 o 10 per cento a seconda dell’ammontare dei ricavi o compensi dichiarati nel 2019 (fermo restando il riconoscimento del contributo minimo qualora superiore); - nel caso in cui, invece, tale differenza risulti positiva o pari a zero, il contributo è
pari a quello minimo (1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche
Aiuti alle imprese 2022
Il Governo Draghi ha rinnovato il fondo di aiuti per il COVID finalizzate a dare ristoro alle imprese che hanno subito una perdita di fatturato nel 2019, 2020, 2021 e 2022 per effetto del nuov internsificarsi dei contagi e delle restrizioni economiche.
La parametro i verifica è sempre il fatturato che deve essere inferiore ai due milioni di euro e deve aver subito una perdita di almeno il 30% del volume d’affari nel 2021. Il 30% della riduzione di fatturato deve essere sempre riferito all’ultimo anno prima della pandemia.
Salve, vorrei capire cosa si intende per “calo di fatturato” per l’esonero parziale dei contributi 2021. La somma delle fatture da me emesse nel 2020 è inferiore del 36% rispetto a quelle del 2019 ma, a causa dei ritardi nei pagamenti dei gratuiti patrocini, il gap di volume di affari tra 2020 e 2019 si riduce a “solo” il 20% tanto che la Cassa Forense mi chiede di revocare l’istanza. Nelle FAQ non c’è nulla al riguardo. Sapreste aiutarmi?
buongiorno una srl ha emesso nel 2020 delle autofatture di vendita (cliente e fornitore uguali…… la stessa srl) per estrarre merci acquistate extracee con bolla doganale dal deposito iva queste fatture possono essere scorporate dal volumed’affari in quanto non vi è stata alcuna vendita
Ho trovato utile questo articolo ai fini di meglio cmprendere la differenza tra fatturato e volume d’affari, tuttavia sarebbe necesssario ed opportuno inidicare a latere della definizione, seppur comipiuta, di fatturaro ( come sommatoria …) il riferimento normativo, a cui , appunto ,fare riferimento , Questo per derimere qualsiasi dubbio nel merito ed avere un abase certa di affermazione. Grazie per l’attenzione.
Un dottore commercialista è la persona meglio indicata per verificare se il prezzo della quota che le stanno offrendo è ragionevole e quai sono le prospettive di crescita o sopravvivenza della società oltre ad eventuali pendenze.
Vorrei sapere di quanto deve essere più o meno il fatturato di una piccola azienda per poter dire che “gli affari vanno bene”? Vorrei comprare il 50% della quota di questa piccola azienda e mi sono stati chiesti €4000. Potrebbe essere un buon affare? A chi devo rivolgermi per sapere seriamene come agire?