In questo articolo parliamo solo della modalità operativa o pratica di adesione al regime. Nel corso ella lettura troverete naturalmente i link ad articoli di approfondimento che vi forniranno ulteriori chiarimenti e risposte alle domande che arrivano.
La premessa: esistono 2 regimi agevolati ex D.lgs n. 190 del 2014
- Il nuovo regime forfettario dei minimi con aliquota dell’imposta sostitutiva al 5% (dal 2017 per i primi 5 anni di attività e sotto il rispetto del requisito della nuova attività)
- Il nuovo regime forfettario dei lavoratori autonomi con partita Iva e con aliquota al 15%
In sostanza il meccanismo è simile ma cambiano alcune cose come il calcolo del limite dei ricavi, l’aliquote relativa all’imposta sostitutiva, alcuni benefici sui contributi INPS e altre differenze che potranno farvi risparmiare anche un bel pò per cui leggeteli entrambi anche se io preferisco quello con aliquota al 5% per cento perchè sembrerebbe essere di gran lunga più conveniente.
In primis, questo regime al pari di quello precedente con aliquota del 5% è il cosiddetto regime naturale per cui al momento dell’apertura della partita Iva l’iscritto sarà considerato un minimo di default ossia l’agenzia delle entrate lo riterrà già in vigore se non comunicate diversamente nel modello per l’apertura della partita Iva. Con l’occasione vi ricordo l’articolo di approfondimento per l’apertura della partita Iva.
Attenzione: In questo caso rovescio della medaglia potrebbe essere quindi che voi vi iscrivete al regime dei minimi, applicate l’aliquota ridotta e poi scoprite che non potevano rientrare. In questo caso avrete un problema di minore versamento delle imposte.
Vale comunque a mio avviso ancora l’assunto che farà fede il comportamento concludente del soggetto per cui anche se vi scordate di indicare nel modello di apertura della partita IVA (che ancora deve essere diramato) fa fede quello che indicherete nella fattura stando attenti ad applicare o meno Iva e ritenuta d’acconto.
L’Agenzia delle Entrate infatti chiarisce nell’ultimo comunicato stampa sull’argomento che in assenza del nuovo modello per la dichiarazione di inizio attività si dovrà barrare la casella prevista per l’adesione al precedente al nuovo Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, previsto dall’art. 27, commi 1 e 2 del Dl n. 98/2011 che in pratica era il vecchio regime dei minimo (più conveniente) con aliquota al 5%.
Vi ricordo che il regime è circoscritto agli esercenti arti e professioni titolari di partita Iva o le ditte o imprese individuali e che dovrete prima verificare i requisiti per accedere al regime dei minimi e rispettare soprattutto quella sulla novità e del vincolo triennale che trae in inganno spesso i contribuenti.
Il consiglio quindi è di presentare comunque il modello anche se in ritardo flaggando la casella del vecchio regime dei minimi.
Comunicato stampa dei minimi del 31 dicembre 2014
Modello adesione regime Forfettario dei Minimi 2020
Modello Iscrizione apertura partita Iva minimi AA9 / 12 che trovate sul sito dell’agenzia delle entrate a questo link.
Individuazione del codice ATECO
Per la compilazione sarebbe sempre meglio farsi assistere da un commercialista anche se in questo caso la semplicità del modello potrebbe agevolarvi. L’unico scoglio secondo me che potreste avere è relativo all’individuazione del codice ATECO per l’apertura della partita Iva della vostra attività
Compilazione del nuovo modulo di apertura della partita IVA AA9/12 in cui indicherete il regime speciale prescelto.
Software per la compilazione on line del modello nonché anche quelli per la variazione dei dati e la cessazione dell’attività con chiusura della partita Iva (da tenere sempre mente perchè molti si scordano di chiuderla esponendosi a a sanzioni).
In caso di errori nell’installazione del software è necessario scaricare anche il “file di installazione.bat“, copiarlo nella stessa cartella del file .exe ed eseguirlo (doppio click)
Il seguente software è stato aggiornato il 04/06/2015.
Dichiarazione inizio attività imprese individuali e lavoratori autonomi (versione 2.2.4 – file .exe 24,0 MB)
- Attribuzione partita Iva
- Attribuzione partita Iva – link alternativo
- Attribuzione partita Iva – file di installazione.bat (68 byte)
Variazione dati attività imprese individuali e lavoratori autonomi (versione 2.0.4 – file .exe 24,1 MB)
- Variazione dati partita Iva
- Variazione dati partita Iva – link alternativo
- Variazione dati partita Iva – file di installazione.bat (68 byte)
Cessazione attività imprese individuali e lavoratori autonomi (versione 2.0.1 – file .exe 23,8 MB)
- Cessazione attività Iva
- Cessazione attività Iva – link alternativo
- Cessazione attività Iva – file di installazione.bat (75 byte)
AA9_11+istruzioni (precedente regime dei minimi)
AA9_11+modello (Precedente regime dei minimi ante 2016)
Per l’adesione al regime dei minimi teoricamente è necessario al momento dell’apertura della partita Iva con il software AA9/12, AA7/10 AA9/10, indicare l’opzione contribuenti minimi, ma qualora non ne siate a conoscenza al momento dell’apertura ricordate che è salvo il comportamento concludente del soggetto che adotta in fattura nella quale, rispetto ad una fattura normale vedremo che il titolare della partita Iva dovrà comportarsi in modo differente da un professionista ordinario.
Nel modello AA9/12 dovrete indicare il codice 2 in corrispondenza della sezione “Regimi fiscali agevolati”.
Poi indicherete il “1” per aderire al regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità previsto dall’articolo 27, commi 1 e 2, del D.L. 98 dei 2011 (regime dei minimi) che prevedeva aliquota al 5% se siete ancora in tempo per farlo.
Oppure punto il codice “2” per aderire al regime forfettario dei contribuenti minimi ex articolo 1, comma 54, della Legge 190/2014. Se state iniziando l’attività nel 2017 dovrete indicare necessariamente il codice 2 nel quadro B.
Come invio il modulo di apertura e adesione al regime forfettario dei minimi
Vi ricordo che potete compilarlo gratuitamente e consegnarlo in agenzia delle entrate ma potete anche sfruttare il canale telematico e farlo direttamente da casa.
Per compilare e trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate dichiarazioni, modelli, richieste, comunicazioni o anche effettuare versamenti, è possibile utilizzare i software di compilazione e i software di controllo messi a disposizione dall’Agenzia o reperibili sul mercato (solo per i software di compilazione), e procedere alla predisposizione, verifica ed invio del “file” creato.
Nel menù di sinistra sono presenti le informazioni relative:
- alla modalità di presentazione telematica
- al software di compilazione e/o controllo messo a disposizione dall’Agenzia
- all’invio del file tramite i servizi Fisconline/Entratel (è necessario registrarsi ai servizi telematici).
Barrare Casella Quadro LM
Ricordatevi anche di barrare la casella nel quadro LM relativamente all’adesione al regime che potrebbe farvi fuoriuscire dal regime agevolato. Dovete anche eventualmente barrare la casella se trattasi di inizio attività che rispetta il requisito della novità che vi darebbe un ulteriore beneficio riducendo tassazione IRPEF al 5% e contribuzione INPS ridotta.
Nel caso vi siate scordati o abbiate commesso un errore potete leggere l’articolo qui sotto per comprendere come rimediare ed effettuare la correzione.
Attenzione: leggere articolo su innalzamento limite ricavi dei contribuenti minimi a 65 mila euro
Se vuole può anche fare questa cosa ma è sicuro che i costi fissi dell’apertura della partita Iva non le peseranno in futuro su questa scelta? Tra due anni facendo l’amministratore di condominio non credo fattuererà cifre iperboliche per cui questa anticipazione da volpacchione non so quanto le sarà conveniente veramente.
Salve, vorrei intraprendere la carriera di amministratore di condominio ma non nell’immediato (forse fra un paio di anni). Nel frattempo però, vorrei aprire la p.iva “assicurandomi” il regime dei minimi a 30.000€ (ho letto che ciò è possibile fino a fine 2015).
Facendo questa operazione, c’è la possibilità di evitare di pagare (almeno fin quando non inizio davvero l’attività di amministratore) i contributi previdenziali?
In attesa di cortese riscontro,saluto cordialmente.
Vincenzo