Posta elettronica certificata e servizi CIVIS per l’assistenza del Fisco agli intermediari

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Aggiornato il 4 Maggio 2023

La Pec, o posta elttronica certificata, permette di inviare mail che hanno valenza legale al pari delle raccomandate con ricevuta di ritorno e pertanto sono destinate a sostuire la posta cartacea. Del resto sono ormai 15 anni che utilizziamo le e-mail e possiamo finalmente dire di essere in grado di garantire l’autenticità del mittente, del contenuto e del destinatario.

Questo risolverà molti problemi in termini di invi e di ricezioni di molti contenuti. Provate solo ad immaginare gli impieghi della posta elettronica certificata come la notifica di raccomndate, ingiunzioni e qualsiasi altri documento.

PEC = posta elettronica certificata è  canale privilegiato per gli intermediari obbligatori già da un mese per alcuni e con cui gli comunicano con l’agenzia delle entrate a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni.La comunicazione dell’intermediario deve riguardare un unico avviso o comunicazione di irregolarità; ad esso vanno allegati un format con cui si forniscono i chiarimenti e le immagini scansite di eventuali evidenze documentali ritenute rilevanti per il contribuente in pdf.

 CIVIS = servizio sperimentale per gli utenti Entratel con cui l’intermediario comunica le risposte ai quesiti per le irregolarità segnalate ma che può utilizzare, anzi allo sportello, mi dicono proprio che devono e non so quanto sia vero, passare prima per civis se si vuole ottenere uno sgravio

I dati richiesti sono:

  • numero avviso o comunicazione telematici
  • codice fiscale
  • motivazione della richiesta di assistenza
  • le informazioni utili per dar seguito alla richiesta.

Al contribuente sarà inviata risposta sempre mediante comunicazione via internet e con eventuale invito a presentarsi presso uno degli sportelli di competenza.

Aggiornamento: nuovo articolo aggiornato sulla PEC e come richiederla

In realtà noi dottori commercialisti siamo stati obbligati già da qualche mese a dare il buono esempio e perttanto i nostri ordini profesionali ci hanno obbligato a comunicare il nostro indirizzo di posta elettornica certificata già a partite da qualche mese con non pochi disagi per carenza di informazioni sulle modalità tecniche di apertura della PEC e anche i costi.

Ad oggi diversi operatori offorno il servizio di posta elettronica certificata con prezzo molto diversi tra di loro. Sinceramente ho avuto modo di sperimentare quello di poste italiane e vi posso assicurare che nel 2010 è diffiicile pensare che si possano strutturare delle impaginazioni così arretrate e prive di funzioni e contenuti, nonchè di cattivo gusto, ma tanto ormai con Poste Italiane abbiamo un perso la speranza (scusate ma non sopporto la poca professionalità dei dipendenti con cui ho avuto che fare).

Vi consiglio quindi prima di aderire all’uno o all’altro contratto di posta elettornica certificata di attendere che l’offerta si sia fatta concorrenziale (Poste mi ha chiesto tipo 18 euro, altri offorno il servizio gratis). Chiedete i contenuti che offrono, verificate eventuali impaginazioni, del resto questa è una sorta di posta che dovrete utilizzare per le vostre comunicazioni ufficiali e come tali deve rappresentare uno strumento flessibile di lavoro.

Da oggi sarà possibile presentare ricorsi amministrativi anche avvalendosi del servizio di posta elttornica cerrtificata:

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