Aggiornato il 4 Maggio 2023
Per avere una visione generale sui prodotti finanziari potete leggere l’articolo guida sulla tassazione delle rendite finanziarie.
Il problema è sempre quello di stabilire la tassazione e le ritenute alla fonte che la banca o l’istituto di credito applicano al momento dell’erogazione o lo stacco delle cedole o semplicemente periodicamente alla maturazione degli interessi in quanto come vedremo possono differire particolarmente o essere soggetti a regimi di agevolazioni fiscali.
TABELLA TASSAZIONE RENDITE FINANZIARIE
In linea generale gli interessi ed i proventi su questi strumenti finanziari erano soggetti a ritenuta a titolo di acconto nel caso di persone fisiche, società semplici, lavoratori autonomi, associazioni, enti pubblici nella misura del 27% prelevato e trattenuta prima della corresponsione periodica sull’estratto contoe che dal 2012 come vedrete subiranno una drastico calo.
Come cambia la tassazione sulle rendite finanziarie dal 2012
Vi saranno diversi articoli sul tema in quanto le tipologie delle rendite finanziarie sono diverse e i trattamenti fiscali possono essere diversi e tra questi non tutti hanno subito un incremento o un decremento nell’aliquota fiscale e nel modo in cui sono soggetti a atassazione.
Ne è un esempio la tassazione dei titoli di stato o i buoni fruttiferi postali che resta al 12,50% anche dopo la riforma. Invece per i conti correnti postali, ossia sugli interessi che maturano qui o anche sui conti di deposito su cui ultimamente si sta facendo molta pubblicità la tassazione originariamente del 27% scende al 20%.
La disciplina cambia invece nel caso di fondi pensione per i quali, visto il regime fiscale privilegiata che abbiamo affrontato in qualche articolo non sono soggetti ad alcuna ritenuta alla fonte ma solamente ad una imposta sostitutiva dell’11%, pertanto non concorrono alla formazione del reddito nel 730 o nell’unico. Alla luce della riforma anche questa tipologia dovrebbe essere approfondita perchè molto probabilmente resterà invriata rispetto al passato.
La tassazione IRES per le società dei titoli di stato, interessi da deposito, su conto corrente
Anche nel caso di società di capitali o comunque società che sono soggette all’IRES gli interessi ed i proventi maturati e pagati sui conti correnti bancari e postali, depositi buoni fruttiferi del Tesoro, libretti di risparmio ordinari e vincolati non concorrono alla determinazione del reddito imponibile con il loor ammontare nel senso al pari di un titolo dell’attivo circolante, ma erano soggetti alla tassazione fissa alla fonte con ritenuta d’acconto del 27% e che ora passa al 20%. Lo vedete se ci fate caso nelle ultime pagine dell’estratto conto bancario, sempre che abbiate questo grande interesse nel leggerlo.
Nel caso di soggetti non residenti fiscalmente in Italia sarà sufficiente una autocertificazione in cui si dichiari alla Banca o all’Istituto di credito, SGR, o simili di non essere fiscalmente residenti e pertanto di non essere soggetti In Italia alla ritenuta d’acconto pena l’applicazione della disciplina fiscale vista per le società che producono reddito di impresa.
I riferimenti normativi legati alla tassazione delle rendite finanziarie
I riferimenti normativi dove potrete trovare la disciplina fiscale di questi redditi di capitale sono contenuti nel DPR 600 del 1973, art. 26 aggiornati alla luce della nuova riforma sulla tassazione delle rendite finanziarie. Trattamenti privilegiato anche per i Fondi di investimento immobiliare che invece non erano soggetti né a ritenuta alla fonte néad alcuna imposta sostitutiva.
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Trattamento fiscale legato Titoli dello Stato ed equiparati emessi in Italia: l’articolo affronta la tassazione relativa all’acquisto di BTP, CCT, CTZ, zero coupon e strumenti finanziari simili.
Vi ricordo inoltre che al 2012 scattano anche i limiti sull’uso del contante che hanno dirette conseguenze anche sui libretti postali al portatore (assimilati in pratica al contante) e secondo cui tali libretti entro fine marzo dovranno essere chiusi o mantenere un saldo al di sotto dei 1.000 euro perna la segnalazione da parte di Poste Italiane. Approfondite l’argomento con l’articolo dedicato alla tracciabilità del contante.
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